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Autore: Hoon21    25/07/2015    2 recensioni
Bentornati! Ecco a voi il seguito di I will always love you. In questo secondo capitolo,Mr. John Mellark, il padre di Peeta Mellark, assisterà alla Seconda Mietitura del figlio e seguirà nuovamente la sua vita nell'arena su uno schermo.
Uno dei personaggi più sottovalutati degli Hunger Games racconta i Giochi dal punto di vista. Ma John non è solo. Infatti, con lui ci sono la dolcissima Prim Everdeen e la ritrovata moglie Marlene. Insieme soffriranno e assisteranno all'inizio della rivolta.
Se anche voi volete rivivere la Terza Edizione della Memoria dal punto di vista di un padre, ecco a voi "I try not to think about the way things could have been".
Hoon21
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Mr. Mellark, Mrs. Everdeen, Mrs. Mellark, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I will always love you'
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Capitolo dieci.



Pov. John Mellark.


Non sono sicuro di aver sentito quello che credo di aver sentito. Mi volto in cerca di qualche conferma nel volto di Marlene e la trovo li'. Lei, che fissa allibita lo schermo, con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata, potrebbe sembrare vagamente divertente se la situazione non fosse cosi' drammatica. L'unico che ha il coraggio di aprire la bocca e' Josh.

-Sbaglio o Peeta ha appena detto che ha sposato Katniss e lei aspetta un bambino?- Io e Marlene annuiamo all'unisono, incapaci di formulare una frase di senso compiuto. Quando e' successo? Come abbiamo fatto a non accorgerci di niente? Che la loro fosse solo finzione? Erano innamorati e si sono comportati come due estranei per depistare Capitol City? Neanche l'entrata di Katniss in scena con il suo bellissimo abito da sposa e la trasformazione in ghiandaia imitatrice, mi ha scosso cosi' tanto. Quando riesco a balbettare qualcosa, Peeta e' gia' tornato al suo posto e hanno staccato improvvisamente la trasmissione per qualche motivo ancora sconosciuto.

-Pensi che sia vero?- chiedo a Marlene. Lei si gira verso di me, pallida e tende una mano verso la mia. Io la afferro prontamente.

-Non so- ripete diverse volte, prima di alzarsi di botto e camminare per la stanza nervosamente. Josh si alza e va via, lasciandoci soli. Credo che anche lui sia abbastanza scosso. Mentre Marlene cerca di creare un solco sul pavimento con tutto quell'andare avanti e indietro, chiudo gli occhi e cerco di rivivere ogni momento di quella dannata intervista. Era andata piuttosto bene. O meglio, come sempre. Peeta ha cercato di alleggerire la situazione con qualche battuta, accolta prontamente da un ansioso Caesar che cercava disperatamente di mantenere la situazione sotto il suo controllo. Ma ben presto neanche questo era piu' bastato. Parlano dell'annuncio dell'Edizione della Memoria, naturalmente. Ma fin qui niente di strano, no? E' normale che Peeta parli della sua quasi sposa, di quello che abbia provato, ma nessuno (me compreso) si aspettava di ricevere una risposta del tipo :-Noi siamo gia' sposati-. Queste parole hanno colpito il pubblico, Ceasar e tutti noi. Ricordo di aver trattenuto per qualche secondo il fiato e di aver stretto forte le mani intorno ai braccioli della poltrona. Cosa significa esattamente la frase 'Noi siamo gia' sposati'? Quando si sarebbero sposati? E sopratutto perche' non l'hanno detto a nessuno? Noi non avremmo detto niente a nessuno, saremmo stati discreti. Dice che tutto questo e' accaduto prima dell'annuncio dell'Edizione. Ma non si parlavano nemmeno in quel periodo con tutta la faccenda di Gale. E se tutto questo fosse stata una copertura? Il pubblico si mostra collaborativo e in qualche modo anche partecipe del dolore di Peeta. Se le cose fossero andate diversamente i loro idoli si sarebbero potuti sposare con una grande celebrazione e tutti avrebbero potuto prenderne parte. Ma allora perche' Peeta si mostra cosi' dispiaciuto? E' vero, non potranno mai vivere la loro vita coniugale, ma almeno hanno avuto l'opportunita' di stare insieme, sempre che tutto questo sia vero. Anche Ceaser la pensa come me quando dice:-Ma anche poco tempo e' sempre meglio di niente, no?-, in risposta ad una frase vagamente pentita da parte di mio figlio.

-Forse lo penserei anch'io, Caesar- dice amareggiato Peeta- Se non fosse per il bambino-.

A queste parole si scatena il putiferio. E non solo dentro la mia testa, ma anche tra gli spettatori. Il presentatori non riesce a calmare la folla in delirio che chiede a tutti di annullare questi Hunger Games, di lasciare andare i loro giovani vincitori, di non permettere a una giovane mamma di prendere parte ad un massacro. Dopo che ho visto di nuovo tutta la scena: le scuse sul viso di Peeta, il piccolo accenno di sorriso sulle labbra di una Katniss orgogliosa e la folla impazzita, riapro gli occhi e trovo Marlene che si mangia le unghie.

-Oh andiamo tesoro!- le dico ridendo- Peggio di cosi' non potrebbe andare. Se davvero Katniss e' incinta, Peeta la proteggera'. E se anche non lo fosse, lui lo farebbe ugualmente. Quindi cosa cambia?- I suoi occhi gelidi si fissano sui miei.

-Cambia, invece. Se loro due fossero solo due concorrenti- dice accennando una smorfia- Capitol City ucciderebbe solo due giovani. Se invece fossero entrambi innamorati e aspettassero un bambino, loro ucciderebbero una famiglia. Tre persone innocenti. Un bambino ancora non nato e completamente ignaro della sua sfortuna- conclude, prima di dirigersi a gran passi fuori dalla stanza. Non posso fare a meno di ammettere che abbia ragione, ma questo non cambia le cose. Non cambia nulla.



Pov. Marlene Mellark.

Scappo velocemente dalle mura di casa mia. Una casa ormai sconosciuta e piena di rimpianti, dolori e cattive notizie. Mio marito..ha lottato. Ha provato in ogni modo a resistere al dolore, ma alla fine esso se l'e' portato via. E' diventato il fantasma di se stesso. Se ne frega di tutto. Ha occhi solo per suo figlio. Non posso biasimarlo, ma il mio cuore e' a pezzi. Nessuno sa che cosa mi e' stato portato via. Quel bambino che ho visto crescere dentro di me, che ho dato alla luce con fatica e che ho tenuto tra le braccia quando aveva bisogno di me. So di non essere stata la madre dell'anno, ma ho amato quel piccolo biondino da quando e' nato. E' stato tutto il mio mondo, il mio paradiso, il mio inferno e il mio purgatorio. Il mio buongiorno e la mia buonanotte. Tutto. Che sciocca! Qualcuno che mi capisca c'e' in questo momento. Infatti i miei piedi l'hanno capito prima della mia mente confusa e si sono diretti in quella direzione. Solo un'altra mamma puo' capire cosa significa perdere un figlio. Entro senza bussare (tanto la porta e' socchiusa) e chiamo a gran voce Jane. Lei mi viene incontro. Non parla, non diciamo niente, non chiediamo cose inutili. Ci precipitiamo una nelle braccia dell'altra a piangere come due bambine. Perche' e' questo che siamo. Due bambine. Due sciocche bambine incapaci di proteggere chiunque sta vicino a loro. Ho giudicato per molto tempo Jane ma non mi sono mai accorta di quanto siamo simili. Nessuna delle due e' stata una brava madre per i proprio figli, i quali se la sono cavati bene anche senza di loro. Soffrendo, ma tirando avanti.




Pov. John Mellark.

Ci siamo. Il momento e' arrivato. Sbatto il piede sul pavimento, incapace di tenerlo fermo. Marlene e Jane si trovano al mio fianco. Tutti ci teniamo per mano e preghiamo. Fa che non muoiano! Ripetiamo dentro di noi. Sono tutti in posizione. I tributi hanno raggiunto il loro posto. L'arena e' divisa in ventiquattro spicchi, circondata da una strana foresta. Al centro si trova come sempre la Cornucopia (che, come fanno notare, contiene solo armi), circondata dal mare.

Peeta sa nuotare?mi chiedo ansiosa. E credo che anche Marlene lo pensi perche' si fa scappare un piccolo urletto quando capisce che l'unico modo per prendere le armi e' nuotare e affrontare i nemici.

-Loro scapperanno..Non affronteranno mai tutti quei tizi robusti e pericolosi- balbetto ad alta voce piu' per convincermi che per convincere gli altri. Nessuno mi risponde e io decido di tacere. L'ansia e' troppa per mettersi a parlare. Lo stomaco si chiude violentemente quando il conto alla rovescia scade e il mondo crolla sulle mie spalle quando un emozionata Claudius Templesmith annuncia:- Signore e signori, che i Settantacinquesimi Hunger Games abbiano inizio!-

Fine del mondo.




Angolo dell'autrice.

Ciao a tutti! Come stati ragazzi? Si, sono viva. Davvero! Mi dispiace moltissimo per il ritardo. Non aggiorno da quasi un mese. Mi dispiace sul serio, ma non avevo molta ispirazione. Anzi, non ne ho tuttora. Spero lo stesso che vi piaccia questo capitolo.

Ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito e inserito questa storia tra le seguite/preferite/ricordate :)

Grazie mille!

Hoon21 <3

  
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