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Autore: floflo    25/07/2015    2 recensioni
Poco più di mille parole - suddivise in quattro drabble e una mini-shot - per una storia d'amore e dieci anni di vita.
***
Prima classificata nella categoria "Notte-Mattina" al contest "Breve, ma intenso" di Donnie Tz
Prima classificata nella categoria "Consigli" al contest "Breve, ma intenso" di Donnie Tz
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prima classificata nella categoria consigli al contest "Breve, ma intenso" di Donnie Tz




Categoria 4: Consigli
Il segreto è fregarsene delle bugie, fregarsene del tempo che passa, fregarsene di essere dove non si voleva arrivare, come non si voleva diventare, con chi non si voleva finire. Il segreto è fregarsene e basta.


Dieci anni dopo (731 parole)

Quando sei giovane ti sembra che l’universo abbia in serbo per te infinite possibilità, che la vita sia un foglio bianco su cui scrivere.
Poi, inevitabilmente, cominci a scrivere su quel foglio e quando ti accorgi degli errori commessi, vorresti cancellare con una gomma o con il bianchetto, proprio come facevi quando andavi a scuola. È un giorno amaro quello in cui scopri che le cose non funzionano più in quel modo…
Allora tenti di tirarci sopra una riga, ma l’estetica del foglio viene irrimediabilmente compromessa e, a questo punto, non puoi più farci niente.
Anche le infinite possibilità, che l’universo aveva in serbo per te, vanno inevitabilmente assottigliandosi, fino ad assomigliare a quella che è diventata tua vita.
E tu ti ritrovi con un foglio pieno di righe nere e una vita che ti assomiglia fin troppo.
Certi giorni ti assale l’angoscia, e cominci a pensare alle cose che potevi fare e che non hai fatto, agli errori commessi che potevi evitare di commettere, a quello che non è stato e che poteva essere.
In questi casi sai qual è il segreto per non farsi prendere dalla disperazione?
Fregarsene.
Fare finta di non vedere.
Anestetizzare il cuore e la mente.
Il segreto è fregarsene delle bugie che hai raccontato a tua madre e a tuo padre, ai tuoi amici, quando ti hanno domandato se frequenti qualcuno.
Perchè non puoi dire ai tuoi parenti, a tua nonna, che hai un amante da dieci anni. Che lui ha una moglie e dei figli, che sei stata invitata al loro matrimonio, al battesimo dei loro figli, alle feste di compleanno dei bambini.
Fregarsene del tempo che passa, perché non hai più diciotto anni da un pezzo e continui a vestirti in quella maniera imbarazzante.
Continui a ballare su un cubo il venerdì e il sabato notte fino all’alba, da più di dieci anni, e il tuo guardaroba diurno va assomigliando, pericolosamente, sempre più al tuo guardaroba notturno.
Doveva essere un lavoretto per l’estate – così per arrotondare – ma poi hai conosciuto quel p.r. tanto simpatico e tanto carino… Siete stati insieme per un po’ – e tu pensavi sarebbe durata giusto una sera, che poi sono diventati una settima, un mese, un anno – e alla fine ti sei ritrovata a essere la sua amante da dieci anni a questa parte.
Continui a farlo quel lavoro da ballerina sui cubi per stare vicino a lui, per continuare a vederlo, tuo malgrado. Lui, nel frattempo ha fatto fortuna, il locale dove vi siete incontrati l’ha rilevato dal vecchio proprietario. Ti piace pensare che l’abbia fatto per te, per continuare a rimanerti vicino, come una volta.
In realtà, lo fa per i soldi di suo suocero, che ha investito in quell’ attività.
A volte pensi che lui non ami né te, né sua moglie, ma solo i soldi. Però, con te continua a venire a letto e, del resto, quello è tutto ciò di cui hai bisogno.
Una volta hai anche provato a lasciarlo, a farla finita, a metterlo davanti a un bivio: “decidi, o me, o lei”.
E lui cosa ha fatto?
Ha sposato lei.
I tuoi sogni sono naufragati miseramente, perché un po’ ci avevi sperato, tu volevi un uomo tutto per te, una famiglia, magari anche dei figli.
Ma poi lui è tornato da te con un locale dove lavorare e un letto da scaldare.
Come dirgli di no? Tutto ciò che ti faceva stare bene sembrava a portata di mano, anche se voleva dire accontentarsi delle briciole.
Lui non poteva lasciare sua moglie – con gli affari che aveva intrapreso con soldi del suocero – e, allo stesso tempo, non poteva fare a meno di te, come tu non potevi fare a meno di lui.
Questa è stata la sua dichiarazione d’amore e tu non hai potuto fare altro che capitolare.
Preferisci mangiare briciole che porti domande perché, forse, un giorno lui si stancherà di averti tra i piedi.
Quel giorno sarai troppo vecchia per ballare ancora sul cubo, e allora, probabilmente, finirai a ballare avvinghiata ad un palo in qualche locale equivoco, o dietro la cassa di un supermercato.
Senza di lui, con la morte dentro.
Meglio non pensarci, però…
Il segreto è sempre quello: fregarsene.
Fregarsene di essere dove non si voleva arrivare, come non si voleva diventare, con chi non si voleva finire.
Il segreto è fregarsene e basta.
Vivere nel presente anestetizzando il cuore e la mente.
   
 
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