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Autore: Shainareth    24/01/2009    4 recensioni
[Mai HiME - anime] Natsuki strinse il piccolo post-it giallo nel palmo della mano. I suoi occhi verdi si fissarono sul moto ondoso del mare, lì dove diversi anni prima aveva rischiato di perdere la vita insieme a sua madre e al fedele Duran.
A scanso di equivoci, la presente NON è una YuuichixNatsuki. Anzi, se vi piace può essere considerata come un sequel di Pioggia, sebbene non sia strettamente legata ad essa, e prende spunto dall'epilogo del Natsuki's Prelude.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Bivio'
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CAPITOLO QUARTO





«Ehi, ehi! Miss Kuga è di cattivo umore, oggi?» Nervosa, lei si limitò a rivolgerle un'occhiata poco amichevole. Nao, che se ne stava a parlare con Mikoto sulla soglia della propria stanza dopo la fine delle lezioni, alzò un sopracciglio. «Che hai?»

   Natsuki tornò a fissare davanti a sé, apprestandosi ad entrare in camera. «Pensa agli affari tuoi.»

   «La tua amichetta ti ha di nuovo molestata?»

   Quelle parole non furono pronunciate con il mero intento di prenderla in giro, e la ragazza lo sapeva. Tuttavia avevano toccato un tasto più che dolente. La sua mano si fermò sul pomello della porta. «Nao, non è giornata» disse allora, con voce greve.

   «Non è mai giornata, con te» le fece notare quella, braccia conserte, spostando il peso del corpo da un piede all'altro. «Nell'ultimo periodo sei diventata più scostante di quanto già non fossi.»

   A quel punto, Mai intervenne, cercando di calmare gli animi. «Nao-chan, per favore... Probabilmente Natsuki ha avuto...»

   «Tu credi?» la interruppe quest'ultima, tornando a rivolgersi alla kohai, senza però voltarsi a guardarla.

   Lei scrollò le spalle con fare spiccio. «Mi limito a dire quello che vedo.»

   «E sarebbe?»

   «Un fiore che vuole appassire a tutti i costi.»

   La mano di Natsuki scivolò sulla maniglia, ed il braccio le ricadde lungo il fianco. «Capisco.» Per quanto frivola fingesse di apparire, Nao era molto più profonda di quello che credevano tutti. Anzi, era forse l'unica in grado di comprendere al meglio lo stato d'animo della giovane Kuga, perché entrambe avevano vissuto esperienze da dimenticare negli anni passati. «Tuttavia... credo tu abbia visto male» si riprese allora la maggiore, aprendo finalmente la porta.

   L'altra non rispose, e la vide sparire in camera con Mai. «Mikoto?» Lei alzò gli occhi nella sua direzione. «È successo qualcosa?»

 

«Preparo un po' di tè, va bene?»

   «Grazie, Mai» rispose Natsuki, lasciando la borsa con i libri in un angolo dell'ingresso e andando poi a sedersi sul proprio letto. Avvinta dalla sua invitante morbidezza, si stese all'indietro, le braccia verso l'alto, i capelli scuri sparpagliati attorno al capo. Un fiore che vuole appassire a tutti i costi. Si lasciò scappare un mesto sorriso e si girò di lato, dando le spalle alla compagna di stanza, intenta a riempire d'acqua il bollitore: per quanto simili potessero essere lei e Nao, quest'ultima non sapeva affatto di cosa stesse parlando.

   Quella rilassante quiete domestica, accompagnata unicamente dai rumori provenienti dall'angolo cucina, spinsero l’ex-padrona di Duran a socchiudere gli occhi nel tentativo di rilassarsi. Non voleva pensare a nulla, ma per quanto si sforzasse, la sua mente tornava al racconto di Tate e a quel maledetto foglietto di carta gialla.

   D'un tratto la porta si aprì, così prepotentemente che a Mai scivolò di mano una tazza; se non si ruppe, fu pura fortuna. «Ma sei completamente idiota?!» fu l'aggressione che seguì, spingendo Natsuki a chiedersi che diavolo avesse quella matta dalla chioma fiammante da urlare in camera sua senza ragione apparente.

   «Nao-chan, ma cosa...?» provò ad acquietarla Tokiha, sentendo ancora il cuore batterle forte in petto per lo spavento.

   Lei non rispose ed avanzò verso la senpai con i capelli lunghi. «Di',» riprese con voce più bassa, le mani sulle anche, «che cavolo ti salta in mente di rifiutare l'invito di un uomo che ti interessa?»

   Spiazzata da quella dichiarazione, l'altra avvampò per l'imbarazzo. «Ma... tu come...?!» Rendendosi conto che con tutta probabilità era stata Mikoto a raccontarle tutto, spostò gli occhi adirati su di lei. «Era necessario spifferarlo ai quattro venti?!»

   «Nao è preoccupata per te!» si giustificò la brunetta, indispettita da tanta irriconoscenza.

   «Non sono affatto preoccupata!» ci tenne a precisare quella, poco disposta ad ammettere di considerarsi parte del loro gruppo. «È solo che quel poveretto mi fa pena!»

   Natsuki, ora di nuovo seduta sul letto, si calmò. Anche Nao, com'era ovvio, la pensava come gli altri. E nessuno provava a capire quello che in realtà le si agitava nell'animo. Il solo Yuuichi si era avvicinato, così tanto da lasciare il segno; però rimaneva il fatto che Shiho e Shizuru avessero due temperamenti molto diversi. «Se ti piace tanto, puoi uscirci tu, con lui.»

   La bella Yuuki aggrottò la fronte, sentendo la voglia di prenderla a sberle salirle alle mani. «Pensi davvero che non sappia perché lo stai facendo?» Le iridi chiare della motociclista tornarono rapide su di lei, allarmate. «Ma lascia che ti faccia notare una cosa: dici tanto sull'amicizia e sul senso di riconoscenza verso chi ti è stato vicino, e cosa fai? Lasci che quelle stesse persone si preoccupino per te, vedendoti infelice solo perché tu hai stupidamente deciso di gettarti tra le fauci di una squilibrata?»

   «Non un'altra parola!» proruppe la mora, rimettendosi velocemente in piedi per fronteggiarla sotto gli sguardi perplessi di Mai e Mikoto, ignare dell’oggetto del diverbio.

   «Io so di cos'è capace, quella» continuò invece Nao, incurante della minaccia. «Li ho visti, i suoi occhi, mentre era in preda alla follia. So cosa ho sentito e so cosa ho visto. E ti assicuro che nessuna persona sana di mente farebbe quello che ha fatto lei per un motivo tanto egoistico.»

   Il braccio di Natsuki scattò, colpendo la ragazza al volto.

   «Natsuki!» gridò Mai, accorrendo fra loro. La prese per una spalla e l'allontanò dalla compagna di scuola.

   «Dovresti imparare a riflettere, prima di parlare.»

   «E tu dovresti imparare a pensare a te stessa, ogni tanto» replicò Nao, avanzando per restituirle lo schiaffo senza che le altre potessero evitarlo. Anche Mikoto allora si mise di mezzo, tenendola indietro.

   «Per te che sei sempre stata sola è facile dirlo!»

   Nao scosse il capo, fissandola con estrema compassione. «Lo sai, Kuga? Se davvero credi che sia una buona idea, allora meriti di sprecare in questo modo il resto della tua vita. Visto che ti rifiuti di ragionare, per me puoi fare quello che ti pare; sappi, però, che così facendo renderai tristi molte persone, a cominciare da te stessa. E tutto per compensare i complessi di un singolo individuo che ha tradito la tua fiducia, cancellando in un attimo tutto il bene che aveva fatto per te fino a quel momento.»

   L'altra non rispose, né lei ebbe bisogno di aggiungere altro. Girò sui tacchi e riattraversò la stanza con decisione, imboccando il corridoio e rientrando nella propria camera.

 














A quanto pare non sono l'unica a pensare che Yuuichi e Natsuki hanno molto in comune nonostante la diversità caratteriale apparente. Bene, vuol dire che una volta tanto sono stata lungimirante. XD
In realtà c'è una sostanziale differenza fra le due persone che si sono approfittate della gentilezza di questi personaggi, e continua a meravigliarmi il fatto che, se Shiho è presa in antipatia per il suo essere capricciosa, Shizuru è amatissima per il suo essere ipocrita. E di nuovo mi viene da dire: Mah. Perché per me è giustificabile una ragazzina di tredici-quattordici anni che, non avendo mai fatto nulla per nascondere i suoi sentimenti, e sentendosi presa in giro in quel modo, ad un certo punto inizia a prendersela con coloro che l'hanno portata alla disperazione; mentre mi diventa di gran lunga più difficile (e diciamo pure impossibile) riuscire a comprendere una giovane di quasi diciotto anni che, pur avendo mostrato molta maturità in altri ambiti (altrimenti non sarebbe la Presidentessa del Consiglio Studentesco), si dimostra tremendamente egoista. E non è una giustificazione il fatto che fosse complessata per la propria omosessualità, anzi: questo non fa che renderla un personaggio debole. E, nonostante tutto, più pericoloso. Distruttivo. Inquietante. Mi fa pena, detto sinceramente.
Ora, sia ben chiaro che questa fic non ha come scopo quello di denigrare Shizuru, anche perché quello lo faccio apertamente con le amiche e ne vado fiera. XD Nei miei scritti, invece, tendo (o per lo meno ci provo) ad essere imparziale e a procedere con una certa logica. Se pertanto pensate ch'io stia mancando in qualcosa o che mi sia sfuggito qualche tratto della personalità di questo elemento a me poco gradito, vi prego di farmelo notare: odio Shizuru, è vero, ma ancor più odio il character bashing (e l'OoC).
L'intento di questa storia, quindi, è unicamente quello di analizzare il personaggio di Natsuki ed il suo rapporto (esistente o possibile) con gli altri. Nient'altro che questo.
Scusandomi per questa lunga riflessione, chiudo come sempre con i ringraziamenti ai lettori e ai recensori.
Shainareth





  
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