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Autore: Fonissa    25/07/2015    1 recensioni
*Dal primo capitolo*
Era si alza in piedi e fa cenno a Nico di avvicinarsi. Lui cammina fino a mettersi affianco a me. La Dea fa dei strani gesti con le mani e si vede un bagliore provenire dalla pancia di Nico.
“Ecco fatto.” Dice Era freddamente. Io e il figlio di Ade ci guardiamo. Siamo increduli, ma anche felici, anzi, più che felici, stra-felici.
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Mpreg
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Mi sveglio quando sento una pressione sul mio letto. Apro gli occhi e vedo Nico mangiare una ciotola stracolma di fragole.

“Buongiorno” dico, abbracciandolo da dietro e accarezzando la pancia ormai gonfia.

“Giorno” mi risponde lui, accennando un sorriso.

“Come mai sei già sveglio?”

“Avevo fame. Scusa se non ti ho svegliato, ma vista la notte scorsa, ho preferito farti dormire”

“Grazie amore” rispondo sospirando. Sono un paio di settimane che facevo incubi, da quando Nico è entrato nel quinto mese di gravidanza. Sogno che ci portano via il bambino, che cresce male, che il parto non va a buon fine... Il fatto che ieri Darcy ci abbia detto che oggi scopriremo il sesso del bambino non fa che peggiorare le cose. Siamo sempre più vicini al fatidico giorno.

Nico mi prende il viso tra le mani, guardandomi egli occhi.

“Andrà tutto bene, capito?” dice con convinzione. Non posso far a meno di sorridere a quella scena. Di solito sono io a rassicurare Nico, ora invece i ruoli si sono invertiti. Annuisco. Poi ci baciamo. Un bacio che purtroppo non dura molto, poichè noto che il mio telefono si sta illuminando ininterrottamente, segno che è arrivato un messaggio da un po'. Allungo l braccio, sblocco lo schermo e apro il messaggio.

 

9:30

Da: Annabeth

A: Percy

Sto venendo a casa tua. Ti devo parlare.

 

Strabuzzo gli occhi alla vista di quel messaggio. Non mi ha mai scritto negli ultimi quattro mesi, ovvero da quando abbiamo parlato faccia a faccia, nonostante io le avessi mandato circa 200 messaggi. Ancora confuso, controllo l'orario: le dieci in punto. Annabeth sarà qui tra poco.

“Percy, che succede?” mi chiede Nico. Io gli lancio il cellulare, prendendo velocemente un jeans e una maglietta e vestendomi. Non credo che un pigiama azzurro con dei pesciolini sia l'ideale per discutere con una persona.

“Come mai all'improvviso vuole parlarti?” mi chiede il più piccolo, osservando il cellulare.

“Non ne ho la più pallida idea” rispondo. In quel momento, sento il campanello suonare e la voce di mia madre dire: “Annabeth! Che sorpresa. Prego, accomodati. Vado a chiamare Percy”, poi la donna viene in camera mia, guardandomi con un misto di preoccupazione e felicità, per poi sedersi affianco a Nico. Io prendo un respiro, poi vado in salotto.

“Ciao Annabeth” la saluto. Lei, che di solito è sempre controllata e pacata, sobbalza leggermente guardandomi dalla testa ai piedi, tenendo le braccia incrociate al petto. Poi fa una cosa che non mi sarei mai aspettato: si fionda su di me abbracciandomi.

“Percy... scusami, sono stat una stupida...” dice quasi singhiozzando.

“Tu non puoi essere stupida, Sapientona... se qui c'è un idiota, sono io” rispondo, con le lacrima agli occhi.

“Si Invece, lo sono stata eccome! Mi sono fatta prendere dai sentimenti e non ho analizzato la situazione...” Ormai la figlia di Atena sta piangendo. Le metto le mani sulle spalle, guardandola negli occhi.

“Anny, non tutto può essere analizzato. A molti capita di lasciarsi trascinare dalle emozioni, è normale.. vuol dire che sei umana. Beh, almeno per metà -lei ridacchia tra le lacrime- scusami, dovevo dirti tutto quella sera sull'Argo II, non lasciarti con una banale scusa. Non sai quante volte io ci abbia pensato negli ultimi mesi. Potrai mai perdonarmi?”

“Ti ho già perdonato, Testa d'alghe”

Ci stringiamo forte, e finalmente smettiamo di piangere.

“Come sta Nico? E' da un po' che non lo vedo...” mi chiede poi Annabeth.

“Beh, diciamo che sta bene... è in camera mia se vuoi vederlo”

“Vivete insieme?”

“Per ora no, ci alterniamo: una settimana da me e una da lui... ma quando nascerà il bambino verrà a vivere qui”

Annabeth fa un sorriso gigantesco, per poi andare in camera mia seguita da me.

“Annabeth! Avete fatto pace?” esclama mia madre abbracciandola, mentre io annuisco leggermente imbarazzato. Poi lo sguardo della bionda si posa su di Nico.

“Nico... ma sei enorme!” dice, ridendo leggermente e abbracciandolo.

“Ehm... ciao Annabeth...” dice lui leggermente rosso, mentre io rido.

“Dobbiamo festeggiare questo evento -esclama mia madre- Annabeth, che ne dici di restare a mangiare da noi?”

“Certo, per me va bene” risponde la ragazza contenta.

Io non posso far a meno di sorridere a quella scena. Finalmente va tutto per il verso giusto.

 

La mattinata passa normalmente, mentre Annabeth mi racconta cosa a fatto negli ultimi mesi. A quanto pare lei va di nuovo a scuola. Mi sembra scontato dire che è una delle più brave.

“Io non so quando riprenderò la scuola...” dico.

“Hai interrotto quando hai scoperto della gravidanza, giusto?” mi chiede lei.

“Già... penso che non verrò nemmeno al campo quest'anno” rispondo, prende Nico annuisce al mio fianco. La figlia di Atena sbianca leggermente.

“Dici davvero?” esclama.

“Si, dico davvero. Il parto è previsto per la fine di agosto, non sarebbe conveniente”

“Giusto, hai ragione” dice Annabeth sospirando.

“Mh...Annabeth, che ne dici se oggi vieni con noi a vedere l'ecografia? -le chiedo sorridendo- tu che ne pensi, Nico?”

“Ehm...per me va bene...” risponde Nico leggermente imbarazzato.

Annabeth all'improvviso salta in piedi, evidentemente emozionata.

“Si! Certo che si!”

“Così mi inquieti” esclamo preoccupato. Lei ride, poi fa una faccia confusa.

“Ma come fate a fare un'ecografia senza... insomma... farvi notare?”

Inizio a raccontarle tutta la storia, da quando è venuto mio padre con quel biglietto da visita fino al messaggio di Darcy dal giorno prima.

“Tutto questo è strano” dice alla fine la bionda.

“Perchè fino ad adesso sono successe solo cose normali, no?” dico. Questa volta ridiamo tutti e tre.

 

Alla tre precise del pomeriggio io, Nico, mia madre e Annabeth siamo nella sala d'attesa della dottoressa. Lei arriva qualche minuto dopo, accogliendoci col suo solito sorriso. Poi rivolge un'occhiata a Annabeth.

“Lei è la mia migliore amica, Annabeth” spiego.

“Piacere di conoscerti! Chiamami pure Darcy”

“Piacere mio!”

Dopo che le due si sono salutate entriamo nello studio dove Nico si stende sul lettino come al solito, mentre io gli stringo la mano.

“Allora, come sapete oggi scoprirete il sesso del piccolo o della piccola -inizia Darcy- non so se si riuscirà a vederlo subito. Se il bambino è rannicchiato forse dovremmo aspettare un pò” dice, mentre inizia a passare lo strumento sulla pancia del più piccolo.

“Siamo fortunati! Si, si vede chiaramente proprio in questo momento, è...” esclama.

Sento il mio cuore battere velocemente mentre mi mordo il labbro. Stringo di più la mano di Nico, che trema leggermente. Mia madre e Annabeth, che prima erano sedute, si alzano in piedi, avvicinandosi.

“E' un maschio!”

Per qualche secondo non so esattamente cosa fare, rimango li a fissar il vuoto. Poi un sorriso spunta sulla mia faccia, mentre lacrime di gioia mi salgono agli occhi. Scambio un bacio veloce con Nico, mentre Darcy sorridendo stampa l'ecografia.

Inutile dire che stiamo ancora tutti col sorriso sulla faccia anche in macchina, mentre ritorniamo a casa.

“Sarò nonna di un maschietto...” sussurra mia madre, che aveva insistito per guidare.

“Ti immagini un altro Percy?” dice Annabeth, seduta sul sedile del passeggero.

All'improvviso il viso di Nico, seduto al mio fianco sui sedili posteriori, sembra illuminarsi. Si gira verso di me, con un sorriso furbo sulle labbra.

“Jackson...” mi sussurra all'orecchio.

“So cosa vuoi, Di Angelo” e senza farmi vedere da Annabeth e mia madre, gli allungo dieci dollari. Lui li prende velocemente, mettendoseli in tasca e sghignazzando piano.

“La prossima volta mi andrà bene...” dico.

“Eh?! La prossima volta?!” dice allibito.

Questa volta sono io a sghignazzare.

 

 

AGOLO AUTRICE
E niente, ho fatto di nuovo ritardo T.T Capitemi, avevo un blocco dello scrittore, e questo capitolo doveva essere bello u.u

Allora... Annabeth e Percy hanno fatto pace e blah blah blah. Ma passiamo alle cose più importanti... E' UN MASCHIO. YEP

No davvero, all'inizio ero indecisa, poi però ho optato per il maschio :3

Vi avverto, siamo sempre più vicini alla nascita... ah, e se d'ora in poi vedrete dei salti temporali, è perchè altrimenti la storia sarebbe ripetitiva... ewe

Sciao sciao

-Animalia

  
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