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Autore: CrioShion    25/07/2015    1 recensioni
-''Hai sentito Lou?''- Si appoggiò a lei con il gomito sulla sua spalla, tastandosi un po' le guance per trovarle roventi. -''Sono un eroe...''- Ripeté con voce assorta e addolcita. Nella sua testa c'era solo la canzoncina del camioncino dei gelati, mista all'aroma di zucchero filato e a dei Bellossom danzanti.
-''Già. E a quanto pare io sono la tua sorellina e tu ti chiami Devon.''
Zabaglione, Dewott abituato alla vita di città, un giorno si risveglia trasformato in umano. Ciò non sembra sconvolgerlo; ma è davvero quello che ha sempre sognato? Lui e la sua allenatrice partiranno per scoprirlo, ripercorrendo il loro primo viaggio trainer-pokèmon. Riuscirà Zabaglione a tornare pokèmon? La soluzione è nascosta in un camper sinistro, che ogni notte di luna piena compare in una località diversa di Unima.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Arion non aveva smesso di fissare Zabaglione da quando aveva capito chi era davvero. Che ragione c'era stata di mentirgli? Ma soprattutto, come avevano fatto a cascare in quella trappola palese? E perché mai “Devon” e non un nome più semplice?! Non capiva. Si sedette tra Lou e Noctis, facendo finta di essere offeso. Non aveva neanche la possibilità di lamentarsi con qualcuno, d'altronde sarebbe stato scortese. Rimase a guardare i ballerini di strada poco lontani da loro; un ritmo hip-hop si diffuse in strada, distraendolo dai brutti pensieri. Quando gli altri cominciarono a parlare neanche ricordava più perché non si era seduto vicino a Zabaglione.

-''La trasformazione non è permanente ma reversibile.''- Cominciò Noctis. -''Di solito ci cascano i senzatetto e i viaggiatori low-budget, sempre accompagnati da un pokèmon. Non ci sono effetti collaterali per gli umani che ingeriscono il liquido incriminato, che è azzurro e leggermente piccante; passa inosservato nei cibi altamente speziati. Campioni di questa roba sono stati trovati in vecchie basi del Team Plasma, erano i loro scienziati ad occuparsene. Non riuscirono a finire il lavoro poiché disertarono e di conseguenza... tapparono loro la bocca con della terra, capiamoci. Una vecchia recluta ha confessato che inizialmente doveva essere un liquido per dar voce ai pokèmon – lo sapete meglio di me, la loro propaganda si basava sugli ipotetici sentimenti di oppressione di cui soffrivano i nostri compagni – ma il progetto slittò in tutt'altra direzione. Riuscirono a mettere a punto una sola versione dell'antidoto, ancora troppo pericolosa per essere somministrata.''

Lou lo fermò per un attimo. -''C'è qualcuno che se ne occupa ad Unima?''- Se era così voleva dire che suo fratello Jodie doveva saperne qualcosa sicuramente, essendo impegnato nella Polizia Internazionale. Quelle persone sapevano tutto, da quello che le era parso di capire.

L'uomo annuì. -''Un gruppo di ricercatori, ne fa parte anche mio cugino Selenio. Vengono finanziati direttamente dal governo. E' stato proprio Selenio a mettermi in guardia dall'accettare queste specie di pasti gratis. La donna cambia aspetto regolarmente, ma ciò non muta la sua routine: ogni luna piena si piazza in una città di Unima e offre un curry ai passanti. Qualcuno dice si tratti di uno Zoroark modificato.''

-''Sì ma... in definitiva... come faccio a tornare pokèmon? Ho bisogno di pillole, di una lavanda gastrica, devo offrire la mia anima a Palkia o devo ibernarmi?''- Chiese Zabaglione, ora più che mai spaventato. Cosa diamine aveva mangiato?! I rimasugli di un esperimento atto a... fare cose? Non aveva neanche seguito Noctis, si era inizialmente preparato ad arrivare ad una semplice conclusione. Solo a sentire nominare il Team Plasma gli era venuta la pelle d'oca. Era scomparso da tempo e riusciva ancora a far danni!

Il domadraghi cominciò a ridere di cuore; una risata piacevole e non rumorosa. Diede una pacca sulla spalla dell'ex-Dewott. -''Sai perché quella signora offre il curry solo ai pokèmon con un allenatore?''- Aveva il sorriso sulle labbra, dettaglio che rassicurò Zabaglione.

-''Perché gli stanno simpatici...?''

Noctis scosse la testa per dire di no. -''Sapete la storia dell'albore evolutivo?''

Arion rispose al posto degli altri due, visibilmente confusi ad ogni dettaglio aggiunto. -''Ogni pokèmon può trasformarsi in luce per entrare nella pokèball, evolversi o essere depositato in un box.''

-''Esatto. I pokèmon trasformati in umani sembrano mantenere l'albore evolutivo. Basta farli rientrare nelle loro pokèball, così che loro si trasformeranno in luce; bisogna aspettare cinque minuti e... farli uscire, semplicemente. Quindi, Zabaglione, non c'è fretta; se vorresti fare qualcosa da umano approfittane, appena ti stancherai basterà recuperare la tua pokèball.''

L'ex-Dewott si paralizzò a quelle parole. Quale pokèball? Il mondo gli cadde addosso. Spalancò gli occhi e scivolò dalla panchina privo di coscienza.

 

 

 

 

 

 

-''Guarda, Garrett! I Combee!''- La bambina indicava meravigliata i pokèmon che pieni di vita si dirigevano verso il bosco vicino. Una goccia di miele le sfiorò i capelli, facendola ridere per la sorpresa.

-''Sì, li ho visti. Non stringermi il collo, però! Mi strozzi...''- Commentò ridendo il ragazzo, che cercava di tenere ferma e salda Lou. Cosa poteva aspettarsi da una bambina di cinque anni, del resto? Garrett ogni tanto osservava anche Dewott, che aveva il vizio di fermarsi e sporgersi per guardare meglio il fiume scorrere sotto al ponte. Come biasimare anche lui! Il sole spaccava le pietre ed era pur sempre un pokèmon acquatico. -''Ehi, Zabaglione! Se vuoi dopo possiamo farci un bagno.''- Propose lui, facendo l'occhiolino al pokèmon. Gli occhi di Dewott cominciarono a brillare.

-''Sì! Un bagno!''- Lou saltò sulle spalle del fratello; per sua fortuna lei non era affatto pesante, anzi era così leggera che Garrett temeva potesse volare via da lui. Dei Ducklett catturarono l'attenzione della bambina, facendola sporgere.

-''Cosa hai visto stavolta?''- Chiese Garrett, sospirando. Si avvicinò al parapetto per permetterle di guardare meglio senza farsi strozzare il collo.

Successe in un attimo, giusto il tempo di urlare -''Swanna!''

La bambina cadde dalle spalle del fratello finendo direttamente in acqua, essendosi entusiasmata troppo per dei pokèmon di passaggio; il ragazzo cercò di afferrarla ma la sua mano arrivò troppo tardi. Il fragore dell'acqua rimbombò nella mente di Dewott per un bel po', più volte, finché non aprì gli occhi. Accanto a lui c'era proprio Lou, che con un gesto meccanico della mano lasciava cadere l'ultima zolletta di zucchero nel bicchiere d'acqua calda. Era steso sul divano, all'inizio non capì cosa era successo o come erano tornati a casa; gli venne in mente tutto all'improvviso. Si mise seduto, quasi facendo cadere il bicchiere alla ragazza. -''Oh, allora sei sveglio!''- Esclamò lei, spaventata.

-''Non dirmi che sono svenuto davvero...''- Chiese e si tirò il naso per allontanare il sonno che lo aveva colto. Si grattò la fronte con due dita prima di accettare l'acqua e zucchero che la ragazza gli porse. La bevve avidamente, come si fosse trattato di qualche bevanda miracolosa, poi lasciò cadere il bicchiere vuoto sulle gambe di Lou. Si passò una mano tra i capelli e li trovò stranamente bagnati, ma non sapeva bene se si trattasse di sudore. -''L'unica volta che sono svenuto è perché ho combattuto contro quel... quel...''

-''Galvantula.''- Gli suggerì lei. Si alzò per poggiare il bicchiere nel lavello, accanto a qualche piattino rimasto lì senza essere stato lavato, e diede un'occhiata all'orario sul frigorifero; 19:20. Non era poi così tardi. -''Abbiamo provato a portarti in braccio ma pesi troppo, quindi se ne è occupato Semifreddo. Ricordati di ringraziarlo!''- Beartic? Forse era per questo che aveva i capelli bagnati, pensò Zabaglione. Ogni volta che Lou lo faceva uscire si ritrovava fradicia per tutta quella brina che le mandava addosso. Si annusò e ne rimase disgustato; il sudore di un umano sembrava molto peggio di quello di un Dewott. Aveva bisogno di farsi una doccia. La ragazza anticipò la sua voce. -''Non ti facevo così pessimista. Appena hai sentito la parola pokèball ti sei buttato giù... letteralmente.''- L'ex-pokèmon inclinò la testa da un lato, come a chiedersi cosa avrebbe potuto fare altrimenti. -''Abbiamo ben due possibilità per fronteggiare le difficoltà!''- Disse, assumendo una posa di pura determinazione.

-''Vendere l'appartamento e prostituirci?''- Questo commento gli valse un cucchiaio di plastica sul naso.

-''Cretino, non mi riferivo a quelle difficoltà! Intendo farti tornare pokèmon!''- Gli puntò il dito contro. -''Lo faccio nei tuoi interessi, altrimenti puoi pure cercarti un lavoro da umano e pagarti i vestiti con quei soldi.''

Zabaglione aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia. -''Sentiamo.''

-''O ci grattiamo nella speranza che prima o poi il camper torni ad Austropoli o seguiamo Noctis. Tu che dici?''- L'ex-pokèmon tornò a stendersi sul divano e abbracciò un cuscino, dando le spalle all'allenatrice e rendendo quella domanda meno retorica. Viaggiare? Di nuovo? Ma intendeva a piedi, come avevano fatto qualche anno prima? No grazie, senza bici era stato un inferno. E poi avevano continuato a perdersi, a dormire nei posti sbagliati, a rimanere giorni senza cibo e anche senza soldi. Forse l'idea di trovarsi un lavoro non era del tutto sbagliata. -''Allora?!''- Incalzò Lou, avvicinandosi al divano.

-''...grattiamoci...''- Mormorò lui, affondando il viso nel cuscino. Ci teneva davvero a tornare Dewott, ma la sua pigrizia rimaneva leggendaria. Si sentì tirare per la maglia e cadde a terra, con un piede della ragazza sul petto per bloccarlo sul freddo pavimento. Portò immediatamente le mani al viso per nasconderlo ai possibili insulti di Lou.

-''Pensa alle tue conchiglie, al non avere bisogno di vestiti, al saziarti con due ghiaccioli, ai denti in grado di spaccare il torrone alle noccioline e ad usarmi come cuscino. Non vedrai nessuna di queste cose neanche con il cannocchiale.''

Zabaglione allontanò le mani dalla faccia e guardò l'allenatrice. -''Passi per le prime cose, hai ragione, ma... perchè non potrei più usarti come cuscino?''

-''Perché sei un maschio.''

-''Lo sono sempre stato!''- Sbottò lui.

Lou allentò la pressione sul petto del ragazzo, realizzando che aveva effettivamente ragione. -''Beh, è diverso. Tu eri un pokèmon e io una persona, vuoi mettere a confronto?''- Disse comunque, pensandoci un po' su.

-''Ma io non riesco a dormire se... ecco...''- Che stava dicendo?! Sbuffò e tirò la ragazza per una gamba, rotolando via prima di farsela cadere addosso. Si alzò in piedi con uno scatto, quasi urtando il tavolo, poi scappò via nel bagno. Rinunciò a chiudere a chiave data la sua scarsa manualità. Rimase appoggiato alla porta e accese la luce; vedendosi allo specchio si spaventò, non essendo abituato. Sembrava un cadavere, con quella pelle bianca e i capelli di un colore così strano, eppure ai suoi occhi rimaneva pur sempre un cadavere molto bello. Valeva la pena di sacrificare quella bellezza per tornare a essere quel Dewott grassoccio? Chissà, magari avrebbe fatto bella figura e sarebbe diventato un modello. Toccandosi la pancia concluse che sì, il modello lo avrebbe potuto decisamente fare, ma solo per panciere o spot sul dolce dormire. Era così inutile anche da umano? Se la sua allenatrice reagiva così doveva esserlo per forza. Lui non se la sentiva di cambiare, di tornare a viaggiare, di... di coinvolgere Lou. L'orgoglio non gli permetteva di farla partire con lui per renderla la sua balia. Il corpo da umano se lo meritava, visto come si era comportato male tutto quel tempo; tanto valeva lasciare stare. -''Ramarro...''- Sussurrò; la erre strana persisteva, ridicolizzandolo ancora di più. Puntò i piedi a terra e mise un muso lungo come il ponte Freccialuce.

-''Zabaglione...''- Lou bussò alla porta del bagno. -''Ho detto qualcosa di sbagliato?''- Il ragazzo non rispose. -''Devo sfondare la porta?''- Non replicò neanche a quella domanda. -''Senti, non importa, se proprio non riesci a dormire puoi rimanere con me di notte.''

-''La tua è solo pietà!''- Si sentì dire dal bagno, con voce sommessa. -''E' perché sono grasso e inutile e piagnone e-''

-''Da quando è che sei diventato signorina, caro? Smettila con queste scemenze ed esci, voglio solo aiutarti.''

-''Giammai.''- Neanche finito di dirlo che si trovò scaraventato contro il lavandino, essendo la ragazza riuscita ad aprire la porta.

-''Stammi a sentire!''- Lou lo afferrò per il collo della maglia, costringendolo a prestarle attenzione. -''Tu sei un mio amico, lo sei sempre stato. Se qualcosa ti intristisce, ti fa arrabbiare o ti mette a disagio, troverò un modo per farla scomparire. Che tu sia un pokèmon o un umano. Chiaro?!''- Zabaglione guardò a terra e annuì, gesto che convinse l'allenatrice a liberarlo dalla stretta. Quelle parole, normalmente cariche d'affetto, in quel momento suonavano come un tremendo rimprovero. -''Sei un tipo speciale, quel muso lungo non ti sta bene. Tu non ti arrendi così facilmente o sbaglio?''- La ragazza gli scompigliò i capelli già disordinati e sorrise.

L'ex-pokèmon la strinse all'improvviso, con tutta la forza che riuscì a mettere insieme, in un abbraccio caldo e dolce come la crema -''Ti voglio bene.''- Mormorò Zabaglione, tenendo salda la presa sull'allenatrice.

-''A-anche io.''- La ragazza non se l'aspettava ma ricambiò lo stesso, accarezzandogli la schiena. Che stava facendo? Non era abituata agli abbracci, figuriamoci i suoi! Le serviva una scusa per staccarsi. -''Hai bisogno di una doccia, eh? Ti porto il cambio!''- Sgusciò via dalle braccia del ragazzo per rifugiarsi in camera di Felicum, lasciando l'ex-Dewott in bagno. Lou sbatté più volte la testa sul muro per togliersi di mente quell'innocente dimostrazione di affetto. Perché lo aveva sentito così strano? Era da Natale che non veniva stretta così, sarà stato per quello. Il problema era un altro: come si sarebbe addormentata con quello lì addosso? Per sicurezza diede qualche altra testata al muro. Avevano entrambi bisogno di dormire, l'indomani sarebbero dovuti partire.


 

Importante:
Salve a tutti! Non vorrei risultare patetica agli occhi di nessuno, ma c'è un motivo che mi ha spinta a scrivere ciò. Questa storia ha ottenuto abbastanza visualizzazioni, andate mano mano decrescendo; se qualcosa non vi piace, se seguite la storia, se credete che io possa apportare cambiamenti significativi o se semplicemente volete darmi una mano... vi prego di recensire o mandarmi un mp, amerei sapere il parere di più persone possibili. Vi assicuro che non è bello scrivere e sapere che è come se stessi consegnando la mia storia al muro; non pretendo nulla, tantomeno attenzioni, ma a me piacerebbe sapere cosa sbaglio (per migliorare) e cosa "azzecco" (al mio ego non farebbe male, vi dirò la verità). Continuerò a postare capitoli a prescindere, non preoccupatevi poiché ho intenzione di andare avanti. Grazie mille a chi vorrà ascoltarmi!
   
 
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