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Autore: _fioredineve_    26/07/2015    3 recensioni
Ultimamente aveva notato alcuni particolari della Granger che per molti erano futili e, a tratti, infantili.
Ma non per lui, anzi, quei dettagli sembravano attrarlo.
Aveva notato che, quando era nervosa, tendeva ad attorcigliarsi i capelli ricci e cespugliosi intorno all'indice della mano destra, oppure se stava seduta muoveva freneticamente la gamba destra.
Quando era in imbarazzo o qualcuno le faceva un complimento tendeva ad abbassare lo sguardo e arrossire lievemente facendo mettere in risalto quelle poche lentiggini presenti sulle sue gote.
Quando era arrabbiata aveva una camminata pesante, veloce e abbastanza goffa, tendeva a sbuffare se infastidita da qualcosa.
Aveva un elenco lungo chilometri riguardante tutti i suoi particolari.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley, Ginny, Weasley, Hermione, Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Quattordici.

Sorrideva, aiutava un cliente e sorrideva nuovamente, faceva una battuta e sorrideva ancora.
Si sentiva bene, stava bene.
Quel peso sul cuore che avvertiva fino a qualche giorno prima non c'era più e sentiva arrivare l'aria nel polmoni in modo normale.
Certo, tutto il mondo magico aveva capito che quelle di Harry non erano bugie e che Tu-Sai-Chi  era tornato realmente, ma lui era felice.
"Grazie e arrivederci!" disse George salutando una ragazzina dai capelli biondi.
"George, secondo te la Granger passerà l'estate da noi?"
"Molto probabilmente, perchè?" alzò le spalle e non rispose andando a prendere una boccata d'aria fuori dal negozio, lui voleva parlarle prima che l'estate giungesse a termine, ma a casa sua sarebbe stato un po' difficile ritagliarsi uno spazio per loro.
Aveva deciso, sarebbe andato lui stesso da lei per parlarle: doveva mettere in chiaro le cose una volta per tutte.

"Hermione" aveva sussurrato una voce calda e delicata, la ragazza si rigirò nelle coperte dandole le spalle "Hermione cara, svegliati" le tende della stanza vennero spalancate e una tremenda luce entrò dentro facendola accecare. Sua madre e i suoi risvegli così delicati le erano mancati.
"Che ore sono?" domandò strofinandosi gli occhi e stiracchiandosi "Le 8.00, scusa se t'ho svegliato così presto ma ho bisogno di un favore" la ragazza la guardò ancora assonnata trattenendo a stento uno sbadiglio "Dimmi pure"
"Tra poco devo andare a lavoro da tuo padre e non ho avuto il tempo di fare la spesa, potresti farlo tu?" Hermione annuì scendendo da letto, in fondo tra meno di un'ora lo stesso si sarebbe svegliata.
"La lista è sul tavolo vicino alle chiavi, ora devo andare, grazie ancora cara" le lasciò un bacio sulla guancia per poi andare via di corsa, sentì i tacchi scendere le scale di corsa e infine la porta di casa sbattere, la ragazza si lasciò cadere nuovamente sul cuscino chiudendo gli occhi, odiava fare la spesa ma un po' d'aria non le avrebbe fatto male.
Corse a farsi una doccia, mise dei semplici jeans e una camicetta colorata per poi cercare di domare i capelli in una semplice treccia, giusto per apparire meno disordinata del solito.
Scese le scale frettolosamente e prese i soldi, le chiavi e la lista dal tavolo.
Uscì di casa e l'aria calda la investì in pieno, certo non era un caldo asfissiante ma lei l'odiava. Odiava il periodo estivo ma non sapeva spiegarsi il perchè.
Stava per aprire il cancelletto davanti a lei quando un sonoro Crack di una smaterializzazione la fece sobbalzare.
"Heilà Granger!" la ragazza si portò la mano al petto cercando di calmane  il suo povero cuore, aveva rischiato un infarto!
"Stupido di un Weasley per poco non mi facevi prendere un infarto!" urlacchiò cercando di riprendere aria.
"Quante storie, dove vai di bello?" la ragazza aprì il cancelletto uscendo "A fare la spesa"
"Fantastico, vengo con te" e Hermione sorrise fingendo un dispiacere che non c'era, era felice di poter avere il ragazzo vicino a lei.
"Non devi lavorare oggi?" domandò lei curiosa chiudendosi il cancello alle spalle.
"Giorno libero" disse sorridendo ancora il ragazzo.

"No Fred, posa le uova" disse la ragazza rimettendo a posto una confezione di biscotti, okay, rimangiava tutto quello che aveva detto, il ragazzo lo preferiva lontano da lei in momenti come quello.
"Ma non erano sulla lista?" domandò innocentemente "No, come non lo erano le caramelle, le ciambelle, le patatine e i biscotti" disse la ragazza severa.
"Uffa, quanto sei acida Granger" portò le braccia dietro alla testa incrociandole con una smorfia annoiata sul viso, a volte era proprio un bambino. Hermione sorrise notando solo in quel momento che indossava degli abiti babbani.
"Dove hai preso quei panni?" gli chiese poi scegliendo quale tipo di spezia prendere per l'arrosto "Sai che papà è fissato con le usanze babbane, tutti noi abbiamo abiti simili nell'armadio" la ragazza annuì prendendo le varie spezie mettendole nel cestino della spesa.
"Perchè sei qui, Fred?"
"Niente, volevo passare un po' di tempo con te" Hermione arrossì, sempre dritto al sodo il ragazzo, senza neanche dei giri di parole.
"Prepariamo i biscotti?" chiese poi sorridendo, la ragazza annuì prendendo anche le gocce di cioccolato e la farina "Ora le uova servono" disse Fred poggiandole nel cestino e prendendoglielo da mano.
Rimase sorpresa, Fred Weasley che si comportava da galantuomo? Doveva assolutamente segnare un evento simile sul calendario!
Pagarono la cassiera per poi tornare a casa.

"No, Fred, mescola lentamente!" aveva detto la ragazza strappandogli la scodella dalle mani, il ragazzo rise di gusto vedendo il cipiglio severo e imbronciato che aveva assunto "Sai, sembri una bambina" la ragazza arrossì tornando a mescolare le gocce di cioccolato con il resto degli ingredienti "Mi prendi quella teglia dal forno?" chiese gentilmente, e il ragazzo la prese poggiandola sul piano del tavolo "Prendo un attimo lo spray per non farli attaccare alla teglia" disse la ragazza lasciando la bastardella con l'impasto nelle mani del ragazzo.
Spuzzò lo spray sulla teglia per poi usare due cucchiai per dare una forma tonda ai biscotti "Vuoi provare?" chiese al ragazzo che sorridendo annuì. Gli passò i cucchiai e sotto lo sguardo vigile e attento della ragazza preparò l'intera teglia "Nel frattempo cuociono iniziamo a pulire" disse impartendo poi ordini a destra e a manca. Non volendo - certo, non volendo - Fred fece cadere il sacchetto della farina mentre la posava nel mobile rovesciandola del tutto sul capo della ragazza che rimase a bocca aperta.
"So di essere bello Granger, ma chiudi la bocca"
"Sei fortunato che fino a settembre non posso usare la magia fuori da Hogwarts, Weasley" e così iniziò una vera e propria lotta con la farina e l'impasto rimanente dei biscotti.
"Sei spacciato Weasley!" urlò saltandogli sulla schiena e rovesciandogli quel poco d'impasto rimasto nella scodella, entrambi ridevano a crepapelle, si divertivano, stare con Fred la faceva divertire e sentire a suo agio.
Fred era felice di essere una delle cause di quel sorriso, tanto bello da essere diventato il suo chiodo fisso.
Hermione scese dalle spalle del ragazzo ancora ridendo, quest'ultimo si girò verso di lei ridendo fino a quando le risate non si spensero del tutto e sui loro visi non apparvero altro che sguardi seri e profondi, sguardi carichi d'amore e segreti.
"Fred..."
"Shh, zitta Granger, non rovinare questo momento" la accarezzò dolcemente i capelli e la ragazza chiuse gli occhi a quel contatto cercando di goderselo al meglio.
Fred avvicinò il viso a quello della ragazza e fece sfiorare le loro labbra, ma fu solo qualche istante prima che Hermione gli buttasse le braccia al collo facendo combaciare i loro corpi e loro labbra.
Fred sorrise durante quello scambio d'affetto, d'amore, per poi approfondire il tutto.
Hermione si sentì al settimo cielo, se il primo bacio tra di loro era stato fantastico questo era ancora meglio perchè entrambi avevano la consapevolezza di provare qualcosa di ben più profondo di una cottarella adolescenziale.
Loro si amavano.
A corto di fiato entrambi si staccarono ancora tenendosi stretti in un abbraccio, Fred sorrise, lo stesso Hermione. Per una volta non aveva voglia di trattenere la sua felicità.
"Hermione, tu mi piaci" soffiò sul viso della ragazza facendole battere il cuore all'impazzata "Anche tu, Fred" il timer del forno li fece sobbalzare riportandoli alla realtà, sorridendo si staccarono del tutto, Fred tornò a pulire mentre Hermione sfornava la teglia piena di biscotti.

"Verrai a passare le vacanze alla Tana?" entrambi erano seduti sul divano nel salotto di casa Granger, mangiavano i biscotti sfornati poco prima da loro.
"Sì, ma ovviamente aspetto un invito ufficiale da parte vostra" morse un altro biscotto, Fred le fece segno di sedersi più vicino a lui e Hermione, un po' rossa in viso dall'imbarazzo, lo fece. Fred le fece poggiare la testa sul suo petto e iniziò a giocare con i capelli della ragazza, quanto aveva sognato il momento di poter fare una cosa simile con lei.
"Per me potresti venire anche da adesso, non ci sono problemi" le sorrise vedendola rilassarsi sotto al suo tocco, le tirò una ciocca di capelli facendola staccare da lui "Ma sei scemo o cosa?"
"Cosa" rispose facendole la linguaccia per poi alzarsi "Credo di dover andare"
"Oh" aveva solamente soffiato la ragazza dispiaciuta "Se vuoi torno qui prima di andare a dormire, ma credo di dover prima vedere camera tua" il viso di Hermione si rallegrò e salì le scale andando verso la sua camera.
Aprì la porta facendo entrare prima lui, era una camera normale, poco vissuta si vedeva, ma nella norma.
La finestra aveva delle tendine azzurre che svolazzavano a ogni soffio di vento, al suo fianco una scrivania color crema con tutti i testi di scuola messi in modo ordinato, un 'intera parete era occupata dalla libreria, a terra c'era il baule ancora mezzo pieno, la cabina armadio con una porta color crema, dietro alla porta c'era uno specchio a figura intera. Al lato opposto della finestra c'era il letto coperto da delle semplici lenzuola bianche e un piccolo comodino color crema dove poggiato vi era un libro e una lampada da notte. 
"Semplice" disse lui annuendo divertito "Cosa c'è da ridere?" chiese lei offesa e cingendo le braccia al petto, il che fece ridere ancora di più il ragazzo "Niente" disse cercando di sembrare serio.
"Ora però devo andare, ci vediamo più tardi, Hermione" e la ragazza sorrise, amava quando pronunciava il suo nome "Perchè sorridi?"
"Mi piace come pronunci il mio nome" Fred le sorrise per poi smaterializzarsi lasciandola nuovamente da sola in quella casa.
Ora attendeva solo che la notte arrivasse veloce per stare con lui.

"Allora, Fred, com'è andata?" si era appena smaterializzato davanti alla porta del loro appartamento che George non gli diede neanche il tempo di entrare "Bene" rispose solo alzando le spalle "Neanche lei poteva niente contro il mio fascino" George sorrise, stava tornando davvero il Fred Weasley di prima.
Si sedettero sul divano con entrambi una burrobirra tra le mani "Non dormo qui" disse Fred e George lo guardò malizioso "Non state correndo un po' troppo?" chiese poi ridendo di gusto "Ci vado solo per dormire, se puoi vuole andare oltre..." entrambi risero ma Fred sapeva che non sarebbero andati oltre per il semplice motivo che nessuno dei due ne sentiva la necessità al momento.
A lui bastava vederla dormire affianco a lui, poi niente più sarebbe stato importante.

Hermione era sul suo letto, stava leggendo un libro o almeno ci provava, era minimo la decima volta che rileggeva la stessa frase senza capire realmente cosa significava.
Pensava e ripensava a Fred, e se la stava prendendo in giro?
E se quella sera non si fosse fatto vivo?
Che poi non le aveva neanche detto l'ora in cui si sarebbe fatto vivo.
Deglutì mettendo via il libro, si stava facendo troppi film mentali, magari una bella doccia fredda le avrebbe fatto bene, prese dei panni puliti e andò in bagno.
Mentre s'insaponava i capelli pensava e ripensava a come dire ai genitori che sarebbe stata con loro solo quel mese e che gli altri due sarebbe andata dai Weasley, in fondo non è che passavano molto tempo insieme quando era a casa visto il lavoro dei due.
Quindi di sicuro non si sarebbero opposti nel sapere che almeno la figlia non sarebbe stata da sola un'estate intera.
Ma se invece fosse stato il contrario? Si sarebbe sentita molto giù visto che avrebbe ritardato l'incontro con i suoi due migliori amici. Voleva parlare con Harry dal vivo e non solo attraverso delle stupide lettere.
In quel momento le odiava enormemente, e a Hermione piaceva leggere e scrivere le lettere.
Uscì dalla doccia rivestendosi e tornò in camera sua con un'asciugamano sui capelli per strofinarli bene e assorbire tutta l'acqua al loro intero: altro difetto dei capelli ricci, ci impiegava minuti che sembravano ore per completare tutta quell'azione.
Aprì appena la porta che venne tirata dentro per un braccio, stava per urlare quando le venne poggiata una mano sulla bocca "Hermione sono io, calma" aveva sussurrato il ragazzo portandosi un dito alle labbra per intimarla a fare silenzio "Idiota mi hai spaventata!" gli lanciò dietro l'asciugamano che aveva sulla testa facendo gocciolare i capelli sul tappeto color crema quadrato. Fred cercò di trattenere le risate vedendo i capelli della ragazza "Che ci ridi?" domandò lei stizzita il ragazzo le indicò i capelli e lei arrossì riprendendosi l'asciugamano tornando a sfregarla sul suo cespuglio, Fred si asciugò le lacrime per poi togliersi la giacca e prendere lui la situazione in mano, spostò le mani della ragazza dai suoi capelli e iniziò lui a sfregare l'asciugamano mentre Hermione arrossiva più di prima e il cuore le batteva all'impazzata.
Non sapeva se fosse una cosa normale quella del sentirsi ancora così pur sapendo che lui ormai stava con lei e ricambiava i suoi sentimenti.
"A che pensi?" le chiese il ragazzo fissandola con i suoi occhi celesti, erano visibili nonostante il buio della stanza interrotto solo dalla luce tenue della lampada che usava per leggere "Se è normale..." Fred la guardò curioso per poi aprirsi in un sorriso "Cosa?"
"Sentirmi ancora così..."
"Così come?"
"Tu come ti senti vicino a me, Fred?" quasi lo sussurrò vista la sfumatura che aveva assunto sul viso nel chiederlo, abbassò il viso, poi Fred glielo rialzò, aveva ancora quel sorriso sulle labbra.
"Tremendamente bene" le aveva soffiato sulle labbra per poi lasciarvi l'ennesimo bacio. Hermione sorrise per poi poggiarsi sul letto "Sai, credo che per un po' di tempo dovremmo tenerlo nascosto..."
"Come vuoi" le disse lui annuendo e sdraiandosi accanto a lei, entrambi fissavano le stelle attaccate al soffitto della camera della ragazza "Solo George lo sa, a lui non posso nascondere niente, lo sai"
"Mi prendere in giro a vita" poi ci pensò su "Fred, ma ora noi cosa siamo?"
"Dei ragazzi che si piacciono, e sai quando due ragazzi si piacciono stanno insieme" perchè sorrideva sempre?
"Quindi noi..." la ragazza arrossì ancora "...stiamo insieme, sì" concluse Fred girando la testa per guardarla.
Rimasero a parlare fino a tarda notte, Hermione non era sorpresa nel sapere che Fred conosceva tutte quelle cose, come aveva sempre pensato i gemelli pur essendo due scapestrati erano dei bravi alunni. Lentamente entrambi si addormentarono cullati dal suono del vento che entrava dalla finestra.

Quella mattina si alzò presto, guardò l'orologio sul polso constatando che fossero le cinque di mattina. Sospirò per poi guardare affianco a lui: Hermione dormiva ancora, tranquilla. Aveva un'espressione serena stampata in volto, le gambe incrociate a quelle sue e la testa poggiata sul suo petto.
Cercò di alzarsi senza fare rumore e senza svegliarla, prese un foglio e una piuma per lasciarle un messaggio. Le scompigliò un po' i capelli per poi smaterializzarsi nuovamente a casa sua, nel loro appartamento.
Andò a poggiarsi sul suo letto e sorrise.
Se stare con una persona implicava a sentirsi così dannatamente bene era felice di averlo fatto. Chiuse gli occhi cercando di dormire ancora qualche altra ora prima di andare a lavoro.

"Fred alzati, dobbiamo aprire il negozio" George odiava alzarsi presto la mattina, soprattutto nel periodo scolastico, ma da quando avevano aperto il negozio aveva iniziato ad apprezzare questa cosa.
Lavorava con passione, lavorava per la sua passione e ciò era importante per lui.
Andò verso la camera del fratello e bussò, quasi la buttava a terra quella porta vista la tanta forza che ci metteva "Sì mi alzo, mi alzo" brontolò la voce da dentro, sorridendo andò a preparare la colazione felice di aver imparato anche quello, vivevano pur sempre da soli e incantesimi simili servivano per andare avanti, mica potevano sempre usufruire della madre a loro piacimento? Anche se a lei non sarebbe dispiaciuto.
Sentì il passo strascicato del fratello che attraversava il corridoio per poi andare in bagno chiudendo la porta con un tonfo. Sorrise mettendo i piatti colmi di cibo sul tavolo e iniziò a mangiare.
Aspettò che anche Fred finisse la colazione per poi scendere in negozio.
Lo aprirono e con enorme felicità, tutte le loro invenzioni li circondavano, così come i colori dell'interno del negozio. Era tutto così allegro e spontaneo che in quel periodo sembrava impossibile esistere ancora qualcosa di simile, ma entrambi sapevano che in un periodo come quello era inutile chiudere tutto e andarsene, smettere di coltivare le proprie passioni, vivere con la paura e la tristezza dentro. Loro sapevano sorridere e far ridere e avrebbero continuato anche durante i momenti più bui.
Loro sapevano che la tristezza e la demoralizzazione non portavano a niente, sapevano che intristendosi  tutto sarebbe crollato nella loro vita, per questo avevano deciso di sorridere, nonostante tutto, nonostante tutti.

Ginny era annoiata, la madre le aveva probito di andare a Diagon Alley dai fratelli da sola, quindi era rimasta a casa e Ron non era molto di compagnia visto da quanto era preso nel mandarsi lettere con una persona che di sicuro non era Harry e neanche Hermione. Sbuffò per l'ennesima volta lanciando quella pallina blu e verde regalatale di Hermione quel Natale, aveva detto che serviva per uno sport babbano di cui adesso le sfuggiva il nome.
La lanciò contro al muro per poi riafferrarla appena tornava indietro. La storia andava avanti da ormai mezz'ora.
"Ginny!" urlò Ron facendola sobbalzare beccandosi poi la pallina in fronte perchè non l'aveva presa in tempo "Che vuoi Ron?!" urlò lei dalla sua camera arrabbiata, quel ragazzo era insopportabile, non capiva Harry come faceva a sopportarlo ventiquattro ore su ventiquattro "Silente ci ha scritto, ha detto che domani Harry verrà qui!"  sobbalzò nuovamente, questa volta pensando al bacio che gli aveva dato quel giorno al Ministero, non aveva avuto il coraggio di tirare nuovamente fuori quel discorso, soprattutto per quello che il ragazzo stava passando. Non doveva essere bello perdere tutto ciò che lo legava ancora a suo padre e sua madre, non doveva essere bello perdere anche un altro pezzo della sua famiglia.
"O-ok" balbettò lei tornando a giocare con la pallina, almeno avrebbe potuto vederlo e ciò la rilassava.

"Mamma, papà, posso parlarvi?" aveva tentennato Hermione maltrattando le sue mani a causa dell'ansia "Sì" rispose il padre posando il giornale sul tavolo e osservando curioso la figlia, la madre continuava a lavare lo stoviglie ma ascoltava attentamente i due "I Weasley mi hanno invitato a passare i prossimi due mesi estivi con loro alla Tana" 
"Oh..." disse solamente il padre sorpreso "Volevo chiedervi se voi siete d'accordo a lasciarmi andare e..."
"Sì" disse solamente il padre sorprendendola"Sì?" chiese lei sconvolta, non aveva detto nient'altro "Io e tua madre a causa del lavoro siamo sempre fuori casa e scommetto anche che ti annoi a stare qui da sola, quindi la nostra risposta è sì, puoi andare a patto che..."
"A patto che?" esortò la ragazza "Ci scriverai ogni giorno" Hermione sorrise "Certo che vi scriverò ogni giorno, grazie, grazie, grazie" disse stringendoli entrambi un abbraccio per poi andare a preparare i bagagli.

"Quindi i tuoi hanno detto di sì" Fred era steso sul letto di lei mentre la ragazza continuava a preparare i bagagli, scartando i libri che le sarebbero potuti tornare utili e quelli che invece potevano rimanere a casa "Vuoi una mano?"
"No, grazie, ho quasi finito, domani preparo quella con i vestiti" disse sorridendo e chiudendo il baule.
Si buttó sul letto affianco al ragazzo "Stamattina ho trovato il tuo biglietto..." 
"Ah sì?"
"Sì, e non è vero che ti ho usato come cuscino" brontolò lei "Ma se eri completamente appoggiata a me!" disse ridendo il ragazzo "Sai, tra poco inizia la scuola"
"Hermione, mancano due mesi"
"Sì, ma due mesi volano" ribattè lei poggiando la testa sulla spalla del ragazzo "Dove vuoi arrivare?"
"Come faremo a vederci durante il periodo scolastico?"
"Durante le tue uscite a Hogsmeade, poi ci sono le feste di Natale che puoi passare con noi alla Tana" Hermione annuì mentre lui iniziò ad accarezzarle i capelli, entrambi si addormentarono in poco tempo.

"Harry caro" disse la signora Weasley abbracciandolo, il ragazzo sorrise, felice di essere tornato in quella famiglia.
Amava le sensazioni che gli facevano provare, si sentiva amato, come se quella fosse realmente la sua famiglia.
"Harry" sussurrò la ragazza di fronte a lui dopo averlo visto "Ginny" rispose solo in imbarazzo. 
Dopo quello che era successo non aveva avuto il coraggio di pensare e parlare con lei riguardo quel bacio, ma ora dopo averla rivista sentiva il bisogno impellente di far combaciare nuovamente le loro labbra. I due si limitarono in un abbraccio sotto lo sguardo attento e vigile della donna e quello allegro di Ron che sapeva tutto.
"Ron, portalo nella sua camera, sarà stanco dopo essersi smaterializzato fin qui"
"Ti sei smaterializzato?"
"Sì, con Silente" Ron era eccitato all'idea di smaterializzarsi, anche perchè quello sarebbe stato l'anno in cui l'avrebbe imparato "E com'è stato?"
"Travolgente" disse solamente ricordando il voltastomaco e quello strappo all'altezza del ventre, avrebbe preferito riprovarci il più tardi possibile.
"Domani arriva anche Hermione, la vanno a prendere i gemelli, a quanto pare sanno bene dove vive" disse Ron ridendo e trascinando anche il migliore amico.

"Andiamo?" chiese Fred prendendo un baule in un mano e quella di Hermione in un'altra.
"Andiamo" rispose Hermione salutando ancora i genitori.
"Tieniti forte" le disse prima di smaterializzarsi seguito da George che aveva l'altro baule con se.
Si ritrovarono davanti alla porta della Tana e Hermione sorrise, quella casa era come una seconda cosa per lei, era cresciuta insieme ai Weasley.
"Mi sa che mamma si farà due domande vedendo le vostre mani intrecciate" disse George passando davanti ai due e trascinandosi dietro il baule, Hermione provò a tirare via la mano da quella di Fred ma lui gliela strinse maggiormente, si guardarono e le sorrise "Sta tranquilla, non farà domande" e Hermione annuì rossa in viso salendo le scale della veranda.
"Oh Hermione cara, anche tu sei arrivata finalmente!" esultò la donna buttandole le braccia al collo facendo sorridere di cuore la ragazza "Non potevo di certo mancare signora Weasley" 
"Ragazzi portatele i bagagli nella camera di Ginny" disse ai gemelli che sbuffarono, ricordandosi poi di avere entrambi la capacità di spostare gli oggetti grazie alla bacchetta magica.
"Al mio tre George" disse Fred sfoderando nuovamente la bacchetta e puntandola contro il baule.
"1..." George sfoderò la sua bacchetta puntandola verso il baule "2..." entrambi sorrisero "3..." annunciò Fred per poi dire entrambi "Wingardium Leviosa" e trascinarono i bauli al piano di sopra "Approfittano della magia per fare di tutto quegli scansafatiche" si lamentò Molly andando verso la cucina, Hermione rimase da sola con Ginny che la trascinò in veranda.
"Hai parlato con Harry?"
"Non ancora, volevo farlo dopo pranzo, con Fred come va?" Hermione arrossì "Come dovrebbe andare?" chiese poi lei "E poi non stavamo parlando di te e Harry? La vostra, la sua felicità per me viene prima di tutto, lo sai" disse la ragazza portandosi le braccia conserte al petto.
"Lo Hermione, lo so, ma qualche volta dovresti essere più egoista e pensare alla tua felicità invece di quella degli altri"  la ragazza rimase colpita da quelle parole e annuì.
Tanto lo sapeva, pur provandoci non sarebbe mai riuscita ad essere egoista.



VOI NON POTETE CAPIRE!
So che sono in ritardo (?) di due giorni, ma davvero non potete capire. Adoro fin troppo i temporali ma si da il caso che durante uno di questi prima è saltata la corrente e poi sono stata TRE GIORNI senza Wi-Fi, di conseguenza non sapevo come condividere il capitolo.
Davvero, dovete ringraziare mio padre se adesso tutto funziona ancora come prima (dovrebbero farlo Santo visto la marea di scherzi che gli faccio e favori che gli chiedo).
Anyway, buona domenica lol
So che il capitolo è privo di azione ma più ricco di dolcezza, zuccherosità e aiuto, mi sa che mi sale il diabete, perchè una cosa così dolce non l'ho mai scritta e mi trovo in difficoltà.
TA-DAAAAAN! oggi so più allegra del solito, mi sa che i miei e mia sorella mi legheranno e metteranno sul letto fino a quando non mi passa. Il che è abbastanza stancante visto che succede ogni sei giorni su sette. Dettagli.
Passando al capitolo, ma quanto sono belli Fred e Hermione io non lo so ma sono gelosa di Hermione (scusate la ripetizione) e scusatemi se sembra tutto così veloce ma non sapevo cosa mettere al posto del resto.
Vi do un'altra bella notizia, dopo questo capitolo ce ne sarà ancora un altro e poi l'epilogo.
Felici? Io no, m'ero affezionata, piango.
Ora vi lascio, a Giovedì (sperando che tutto proceda come deve)

ps. VOI LETTORI SILENZIOSI, SO CHE CI SIETE, VI AMO TRAPPO, CIAO.
Vera.





   
 
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