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Autore: Giorgiazzi    26/07/2015    2 recensioni
Allora,questa è la mia prima storia e vi chiedo di andarci piano con le critiche.
Lei,una ragazza di cui nessuno studente conosce la faccia e il nome.
Lui,il ragazzo più figo della scuola.
Come potranno due ragazzi così diversi incontrarsi e diventare amici per la pelle?
Sarà una semplice decisione del destino a cambiare per sempre la loro vita.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaze the Cat, Shadow the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camera di Blaze ore 14:59
POW Blaze
Blaze: Diamine, sono in ritardo!
Gridai a nessuno in particolare guardando l’orologio, io e gli altri avevamo appuntamento alle 3 al bar di Cosmo e rispetto a casa mia non era proprio dietro l’angolo. Agguanto il telefono e mi catapulto in strada a tutta velocità verso la mia destinazione.
POW Shadow
Siamo davanti al bar Galaxy ma di Blaze non c’è traccia, aspettiamo un paio di minuti ma invano.
Sonic: Ragazzi che ne dite di aspettarla dentro al bar?
Amy: Ottima idea.
Shadow: Io rimango fuori ad aspettare.
Sonic: Come vuoi.
Così gli altri si dirigono all’interno, io mi appoggio al muro e guardo la gente che passa dalla parte opposta della strada e ad un tratto vedo Sally Acorn, una delle più ricche e popolari della scuola, anche lei mi vede e mi saluta e attraversa la strada.
Sally: Ciao Shadow.
Usa il suo solito tono suadente, quello che solitamente usa per “stregare” i ragazzi.
Shadow: Ciao Sally.
Sally: Cosa ci fai qua tutto solo soletto?
Shadow: Sto aspettando Blaze.
POW Sally
Finalmente ho l’occasione perfetta per conquistare Shadow e anche per fargliela pagare per aver rifiutato di uscire con me: Ho visto Blaze che stava arrivando di corsa quindi ho poco tempo per far sì che mi veda mentre sto baciando Shadow.
Sally: Ora devo andare, ciao Shadow.
Dopo che mi ha risposto io faccio per incamminarmi ma poi fingo di cadere.
Sally: Aaah!
POW Shadow
Ad un tratto Sally cade a terra e per gentilezza le chiedo se si è fatta male.
Shadow: Stai bene?
Sally: Credo di…
Non finisce la frase perché mentre si rialza cade di nuovo.
 
Sally: Che dolore la caviglia! Shadow, posso chiederti un favore?
Annuisco.
Sally: Potresti portarmi su quella panchina?
Esito un attimo ma poi la prendo in braccio a modi donzella salvata dall’eroe, non sapendo ancora cosa avesse in mente.
POW Sally
Sta andando tutto secondo i miei piani e nel frattempo vedo Blaze arrivare ed è già abbastanza vicina da vedere la scena. Mentre Shadow cammina gli prendo la testa tra le mani e mi metto a baciarlo e lui avendo le mani impegnate a sorreggermi non può allontanarmi.
POW Blaze
Sono a qualche metro dal bar quando mi blocco perché vedo Shadow baciarsi con Sally Acorn; sentii il mondo crollarmi addosso, lasciai cadere il cellulare che tenevo in mano e rimasi immobile, lui ad un tratto si staccò e mi vide, fece per aprire bocca ma io lo ignorai e mi voltai cominciando a correre senza una meta precisa e sentii solamente un -Blaze, aspetta!-,  non mi fermai comunque e continuai a correre mentre calde lacrime cominciarono a rigarmi il volto.
POW Shadow
Urlo ma Blaze non si ferma, lascio cadere Sally che comunque mette in tempo giù i piedi, cerco di correre dietro a Blaze ma Sally mi afferra il polso per bloccarmi.
Shadow: Lasciami, sarà meglio per te!
Per tutta risposta lei mi afferra anche con l’altra mano, allora io con un rapido gesto del braccio mi libero buttandola a sulla panchina a cui eravamo vicini, ma ho perso troppo tempo e non vedo più Blaze e quindi non saprei dove correre.
Shadow: MA SEI IMPAZZITA?!
Le grido fuori di me dalla rabbia.
Sally: Cosa ti importa, hai me e poi cos’ha lei che io non ho?
Shadow: Tanto per cominciare lei ha un cuore e non è viziata come te!
Lei sembra fregarsene e si allontana dicendo:
Sally: Perfetto, non ho bisogno di uno come te, ci sono molti ragazzi più carini.
Intanto, probabilmente attirati dalle mie urla, escono tutti gli altri.
Amy: Cos’è successo?!
Chiese allarmata e tutti mi guardarono in attesa d una risposta ed io gli spiegai cos’era successo e quando finii Amy, infuriata, mi schiacciò contro al muro con le mani.
Amy: E TU HAI CREDUTO A QUELLA LURIDA ZO…
Non terminò la frase perché Sonic la staccò da me e la calmò, ma sapevo che aveva ragione, come potevo essere stato così stupido? Neanche un bambino ci sarebbe cascato, poi pensai a Blaze, nonostante ora avesse più fiducia in sé e negli altri, in fondo al cuore era ancora debole e una cosa da niente sarebbe bastata a distruggerla dentro, dai suoi racconti avevo capito che dalla morte della madre si era costruita una barriera che la portava a non fidarsi più di nessuno, ma da quando si erano conosciuti  quella barriera era stata infranta e lei si fidava di nuovo del prossimo ma anche un trucchetto come quello per lei era devastante e la barriera si sarebbe ricostruita, ancora più resistente, allontanandola dalle persone in cui aveva riposto la sua fiducia, la fiducia che l’avrebbero protetta, che non l’avrebbero mai tradita, che l’avrebbero amata o che semplicemente… Che non l’avrebbero più fatta soffrire.
Tutti mi guardavano sempre più preoccupati perché stavo zitto e immobile, ad un tratto mi misi a camminare verso la direzione in cui Blaze era fuggita e gli altri mi seguirono in silenzio, anche se stupiti dal mio gesto, camminai fino al punto in cui Blaze s’era fermata e raccolsi il suo telefono, lo schermo era in frantumi; la sua barriera si era ricreata ma il suo cuore era come quello schermo: in mille pezzi.
POW Blaze
Corro, non faccio altro da parecchio tempo ormai, ma non mi voglio fermare, le lacrime continuano a scendere, rispetto a prima ora ho una destinazione: Casa mia e prima che possa accorgermene sono arrivata, entro e mi fiondo in camera mia, ignorando chiunque incontri e barricandomi dentro, ormai la alla tristezza e alla confusione si è aggiunta la rabbia, ho capito che nessuno è davvero come credi, lui era la persona di cui mi fidavo di più, non posso certo fidarmi di altri, ma  non ritornerò alla vita di prima, me ne andrò, ma dove?
Mi lasciai cadere sul letto e chiusi gli occhi, cominciai ad andare a ritroso nel tempo con la mente fino a quando ero piccola, fino agli anni precedenti alla morte di mia madre. Ad un tratto ricordai, sì, ricordai la mia migliore amica, una persona di cui sapevo TUTTO, purtroppo dopo l’accaduto e il trasferimento non ci eravamo più tenute in contatto; sospirai ma poi come un fiume in piena mi tornò alla mente l’accaduto di un paio di settimane prima e mi alzai di scatto.
*Un paio di settimane prima*
Mobius City POW Blaze
L’idea delle ragazze di venire a fare shopping a Mobius City dopo la scuola è stata grandiosa, i negozi qua sono fantastici! Entriamo in tutti i negozi anche solo per dare una sbirciatina e spesso usciamo con almeno una busta, non pensavo che fare shopping fosse così divertente; ad un tratto sbattei contro qualcuno e sia io che lo sconosciuto cademmo  a terra e con noi pure i libri che teneva in mano la persona contro cui ero andata a sbattere.
Blaze: Oh, scusami.
Dissi raccogliendo i suoi libri.
???: No, scusa è colpa mia, ero di fretta e non guardavo dove andavo.
A quel punto la guardai: era una lupa dal pelo bianco, i capelli color argento erano lisci e le arrivavano all’altezza del seno, un ciuffo le copriva leggermente l’occhio sinistro che, come il destro, era di un color verde-grigio, indossava una canotta dietro bianca e davanti raffigurava uno stagno con all’interno 2 cigni che formavano un cuore, degli shorts di jeans e delle all stars verde acqua, rimango a fissarla come se avessi già visto quel volto e sembra che anche lei abbia più o meno la stessa espressione, guardai il nome scritto sul libro e sbarrai gli occhi.
Blaze: JOY! JOY THE WOLF?!
Gridai piena di entusiasmo, lei mi guardò sorpresa.
Joy: Sì, come sai il mio nome?
Blaze: Ti viene in mente niente se ti dico Blaze the Cat?
Lei sfoderò lentamente un sorriso che le arrivava da un orecchio all’altro e poi mi saltò addosso stritolandomi in un abbraccio.
Joy: Blaze! Sei davvero tu? Non ci credo!
Si staccò e le altre entrarono in un negozio lasciandomi a parlare tranquillamente con Joy, le porsi i libri.
Joy: Mi sei mancata un sacco, ma dimmi, dove sei andata.
Le raccontai tutto, alcune parti con più entusiasmo e altre con meno.
Joy: Sono contenta, ma se ti servisse aiuto sappi che potrai sempre contare su di me come ai vecchi tempi.
E così ci scambiammo numero di telefono e indirizzo.
*Fine ricordo*
Tutto l’entusiasmo però, svanì, non potevo piombare da lei così di colpo e poi non avevo più il telefono, beh, magari potrà darmi qualche consiglio su dove andare. Non avevo altra scelta, presi un paio di cose e le misi in uno zaino, però non me ne sarei andata senza dir nulla, così presi carta e penna e scrissi una lettera che poi lasciai sul letto, in quel momento sentii bussare.
Vanilla: Blaze, stai bene? Posso entrare?
Non risposi, le cercò di entrare, inutile, la porta era chiusa a chiave. Sospirai e uscì dalla porta finestra mentre gli occhi diventavano umidi.
Blaze: Addio…
POW Shadow
Ora siamo tutti preoccupati, ci stiamo dirigendo di corsa a casa di Blaze e quando entriamo troviamo tutti davanti alla porta della camera Blaze.
Vanilla: Blaze, aprimi per favore.
Charmy: Blaze, cos’è successo?
Pure Big e Cream fanno la stessa domanda della giovane apetta.
Alan: Dai, esci emo.
Kim gli tira uno schiaffo e quando Vanilla fa per sgridarli nota me e gli altri.
Vanilla: Oh, santo cielo, ragazii, sapete cos’è successo a Blaze?
Io abbasso il volto per la vergogna e anche perché non voglio far vedere che ho gli occhi umidi. Vanilla ci guarda preoccupata e capisce che è meglio non andare oltre. Gli altri si avvicinano e provano a chiamarla ma inutilmente. Poi provo io ma come gli altri fallisco.
Shadow: Blaze! Ti prego aprimi!
Prova a entrare ma la porta appunto è chiusa.
Shadow: Se servirà guarda che potrei anche buttare giù la porta!
Niente, ma a quel punto una volpe gialla, Tails se non ricordo male, tira fuori la soluzione.
Tails: Idea! Possiamo usare le tue chiavi Vanilla, quelle che aprono ogni stanza.
Vanilla si sbatté una mano in faccia e andò a prenderle di corsa, ma quando aprimmo la porta all’interno non trovammo nessuno, solo una lettera appoggiata sul letto.
 
 
 
 
Angolo dell’autrice
Ok, prima di dire qualsiasi cosa so già cosa state pensando e sì, avete ragione, avevo detto che avrei cominciato una nuova storia perché non avevo idee per andare avanti con questa, ma alla fine non ho cominciato nuove storie e ho scritto un nuovo capitolo, perché quando cominciavo una nuova storia me ne venivano in mente molte altre e quindi non riuscivo ma a finire un capitolo, poi un giorno ho avuto un illuminazione e ho scritto il nuovo capitolo. Comunque forse riuscirò ad aggiornare prima che parta per andare al mere, ovvero tra una settimana ( finalmente visto che ho fatto solo 9 giorni di montagna a giugno) e visto che starò via 2 settimane per 2 settimane non potrò cominciare nuovi capitoli.
Spero che il capitolo vi piaccia e vi saluto,
Giorgiazzi =)
   
 
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