Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: Ehris    26/07/2015    8 recensioni
Dopo aver miseramente fallito nella conquista del potere assoluto, le Trix, troveranno nuovi potenti e temibili alleati. Amici e nemici, non ci si potrà fidare di nessuno...
Tratto dal capitolo 18:
-Vogliamo il potere; vi chiediamo aiuto a conquistare una delle scuole più prestigiose ed importanti dell’intera Dimensione Magica ed in cambio vi ridaremo la libertà che tanto agognate e che vi è stata strappata molti anni fa- spiegò Icy con molta calma e con fare suadente.
-Impossibile!- urlò lo spettro furente -La nostra libertà è andata persa per sempre! Il nostro destino ci impone queste condizioni per l’eternità. Una vita insulsa, fra le pareti di queste montagne. Una vita che non può essere vissuta ma allo stesso tempo che non ci dà pace. Una vita da non morti!-
Una storia che racconta di come il desiderio di vendetta dia sfogo alla malvagità più oscura; di come a volte occorri tirare fuori coraggio e grinta. Una storia incentrata sulla forza dell'amore e dell'amicizia.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Riven, Specialisti, Trix, Winx
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 34 – Una nuova alleanza

 

Quando Stella si materializzò nel luogo in cui Brandon aveva svolto il suo turno di guardia non ci mise molto ad individuare il corpo privo di sensi del giovane. Era steso a terra, sotto la pioggia battente e in una pozza di sangue; il suo sangue.

-Brandon!- urlò la fata, correndo in direzione dello specialista e chinandosi su di lui per soccorrerlo -Brandon, ti prego guardami! Brandon resta con me!- la fata era in preda al panico e alla disperazione più assoluta. Era senza uno straccio di idea di come doversi comportare per aiutare l’amore della sua vita. Lei era una frana in questo genere di cose e sentiva di non essere nemmeno in grado di dare il suo contributo per un primo soccorso.

Lo specialista, scosso da Stella, iniziò a mugugnare qualcosa di incomprensibile e successivamente tentò di aprire gli occhi, cosa che tuttavia gli parve estremamente faticosa. Il suo unico desiderio era quello di abbandonarsi al suo destino e di lasciarsi andare perché vivere al momento gli richiedeva uno sforzo immane ed era insopportabile. Tuttavia quando lentamente mise a fuoco l’immagine della fata del Sole e della Luna il suo cuore iniziò a battere con più vigore e a pompare nuovamente sangue in ogni angolo del suo corpo.

Il ragazzo biascicò allora il nome della fata e miracolosamente ritrovò la forza per mantenersi in vita: non poteva pensare di abbandonare quella meraviglia, la sua meraviglia.

-Ti porto via da qui! Resisti!- esclamò Stella vedendo che il giovane, seppur debolmente, rispondeva al suo richiamo -Resta vivo!- gli ordinò poi con tutta la convinzione che riuscì a trovare dentro sé mentre i suoi occhi si erano fatti lucidi per le lacrime.

La fata afferrò il suo scettro e si teletrasportò insieme allo specialista. Sapeva esattamente dove doveva andare. Sapeva chi era l’unica persona che avrebbe potuto aiutarla; l’unica che avrebbe potuto aiutare lui.

***

-Ragazze per di qua!- Tecna era davanti al gruppo e indicava alle sue compagne la strada che le avrebbe condotte nel punto in cui Brandon aveva svolto il suo turno di guardia. Lo stesso punto in cui Jared e i suoi tre compagni avevano consentito l’accesso al nemico. Un nemico difficile da battere. Un nemico che troppo velocemente si stava insinuando nelle  mura di Fonterossa, assediandola.

-Dovremmo esserci quasi no?- chiese Aisha e Tecna si limitò a scuotere il capo in segno di assenso.

Presto però le Winx furono costrette ad arrestare la loro corsa: una ventina di non morti avanzava nella loro direzione con tutte le intenzioni di attaccare. Le cinque amiche si schierarono allora una di fianco all’altra, pronte a combattere.

Quando la battaglia iniziò le giovani compresero immediatamente che unendo le loro forze ed i loro poteri nella convergenza avevano la possibilità di bloccare i non morti. Non riuscivano a distruggerli ma per lo meno a fermarli e impedire loro di proseguire con l’assedio di Fonterossa.

Proseguire alla ricerca di Stella e Brandon presto diventò tuttavia impossibile poiché le Winx si ritrovarono impegnate con un secondo gruppo di spettri in arrivo.

-Maledizione ragazze! Così non riusciremo mai a proseguire!- esclamò Aisha alle amiche.

Improvvisamente però qualcosa attirò l’attenzione di Tecna; si trattava di una figura alta e slanciata, un po’ oscura, alla fine del corridoio. La fata si bloccò all’istante e ridusse gli occhi a due fessure per poter mettere a fuoco quella sagoma avvolta dalla penombra e assicurarsi che non si trattasse soltanto di un gioco della sua mente.

No, non era la sua immaginazione: lei infatti era lì. Lei era lì e la fissava, quasi nella speranza che la fata abbandonasse tutto e tutti per raggiungerla. Lei che era la fonte delle mille domande e dei mille dubbi di Tecna. Lei, l’unica ad avere tutte le risposte che la giovane cercava: Minerva.

-Tecna dove vai?- gridò Bloom vedendo che la giovane si stava allontanando dal gruppo, come attratta da qualcosa a cui non avrebbe mai saputo resistere. La fata aspettò per un momento la risposta dell’amica che ad ogni modo non arrivò e allora chiamò nuovamente -Tecna!-

La giovane non si fermò e non fece nemmeno cenno di aver sentito chiamare il suo nome, poi dopo qualche passo scomparve dalla vista della custode della fiamma del drago. La ragazza cercò di liberarsi dello spettro che le impediva di seguire l’amica ma dietro di lui ce n’erano già altri due pronti a sbarrarle nuovamente il cammino.

-Tecna è andata!- esclamò allora Bloom, nella speranza che qualcun'altra potesse raggiungerla.  Già Stella si era allontanata e non avevano più avuto sue notizie, i ragazzi si trovavano chissà dove e ora anche Tecna se n’era andata per la sua strada.

-Cosa?- disse Musa incredula, che voltandosi non poté far altro che ricevere conferma delle parole dell’amica: Tecna infatti non era più lì fra loro e la fata non si era nemmeno accorta che si fosse distaccata dal gruppo.

Quel breve istante di distrazione costò caro alla fata della musica che venne afferrata con forza da uno spettro e che presto si ritrovò a guardare impotente negli occhi di quest’ultimo. La creatura in un momento trovò come insinuarsi nella debole mente della giovane, che quindi iniziò a gridare piena di paura per quella violenta incursione nella sua anima. Per un attimo Musa si sentì portare via tutte le cose belle, senza avere la forza di reagire ma poi le tornò alla mente l’esercitazione di Minerva:
un’esercitazione che l’aveva devastata ma che ora sentiva, per la prima volta, tornarle utile.

-Lasciami!- urlò con tutta l’aria che aveva nei polmoni e sprigionò un’energia, una forza, un potere che scagliò lo spettro lontano da lei, poi si ricompose, cercando di ritrovare la sua lucidità.

-Stai bene?- domandò Flora spaventata, avvicinandosi velocemente all’amica per accertarsi delle sue condizioni.

-Io… si ora va tutto bene- rispose Musa ancora col fiato corto -Flora io credo di aver capito lo scopo dell’esercitazione di Minerva! Per quanto il suo modo di agire sia stato violento, credo che lei volesse realmente aiutarci fornendoci la migliore difesa contro questi esseri- spiegò la giovane col fiato corto per l’emozione  di aver finalmente compreso qualcosa di rilevante sulle pedine di quella grande battaglia. Ciò che poi la rese felice fu il fatto che non dovette impiegare altre parole per convincere Flora della sua idea.

-Avremmo dovuto dare retta a Tecna! Non è troppo tardi, andiamo a cercarla!- esclamò allora la fata della natura.

-Sono d’accordo!- rispose Musa con un sorriso.

-Aisha, Bloom, dobbiamo dividerci!- annunciò Flora alle due amiche che malgrado fossero impegnate a combattere erano riuscite a captare parte della conversazione fra le due fate.

-Noi andiamo a cercare Stella!- disse Bloom che poi con la fiamma del drago riuscì finalmente a librare la strada a lei e ad Aisha dagli ultimi spettri rimasti mentre la principessa di Andros si occupò di imprigionarli in una rete fatta di Morphix.

Le quattro ragazze si scambiarono un ultimo cenno d’intesa per poi dividersi e prendere direzioni opposte. Ognuna aveva la propria missione ora.
 

***

-Edna! Edna!- gridò Stella, materializzandosi insieme al corpo ferito di Brandon nella stanza della donna.

Edna, che era intenta a frugare in un armadio e a tirare fuori da esso tutte le armi di cui era in possesso, si voltò non appena sentì chiamare il proprio nome.

-Cosa è successo?- domandò poi, notando lo specialista ferito e pallido in volto per il troppo sangue perso.

-Non lo so, l’ho trovato così ma tu mi devi aiutare Edna, lui deve sopravvivere, ti prego!- la giovane chiedeva disperatamente aiuto a quella che le avevano descritto come una leggenda a Fonterossa.

-Aiutami a metterlo sul tavolo- esclamò allora la donna senza nessuna esitazione mentre sollevava il corpo di Brandon da terra.

La fata non se lo fece ripetere due volte e aiutò quell’infermiera dal tocco magico, eseguendo tutti gli ordini che quest’ultima le dava senza mai lamentarsi. La vita di Brandon era appesa ad un filo e la giovane era disposta a tutto per aiutarlo.

Stella riempì una bacinella con dell’acqua tiepida e procurò degli asciugamani puliti mentre Edna esaminava con estrema attenzione la ferita dello specialista: era brutta, molto brutta!

-Adesso cosa facciamo?- domandò Stella con impazienza, portando sul tavolo tutto l’occorrente che le era stato chiesto.

-Le vedi quelle armi?- domandò allora la donna, indicando alla fata il suo armadio.

-Si- rispose Stella con un filo di insicurezza.

-Prendile, potrebbero essere più efficaci della magia e controlla il corridoio. I non morti arriveranno anche qui  e se voglio fare qualcosa per lui non posso vedermela anche con loro- spiegò Edna.

Per un secondo Stella rimase immobile a guardare lo specialista sul tavolo che si contorceva non appena la sua ferita veniva sfiorata. Non ci volle molto prima che anche la fata comprendesse la gravità della situazione. Corse all’armadio indicatole e prese con sé tutto quello che le sembrò utile.

-Cos’è?- domandò la fata, prendendo poi fra le mani una sfera metallica con un gancino sull’estremità superiore.

-Quella? Attenzione al fumo, serve a stordire- disse Edna, esibendo un sorriso divertito alla giovane.

-Ottimo!- osservò la ragazza, imitando poi l'espressione furba della donna e prendendo con sé tutte le sfere che trovò. Successivamente raggiunse velocemente la porta.

-Stella!- chiamò la donna con un filo di apprensione nella voce mentre le sue mani si muovevano esperte sul corpo dello specialista, ora di nuovo svenuto.

-Si?- chiese la fata voltandosi.

-Stai attenta. Non guardarli mai negli occhi o ti perderai in essi e perderai per sempre tutto ciò che di bello c’è dentro di te!- Il monito di Edna fece rabbrividire la fata che però decise di mettere da parte la sua paura e di ricordarsi di quel consiglio fino a quando anche l’ultimo spettro non sarebbe caduto.
 

***

Sky, insieme ad un gruppo di ragazzi del suo stesso anno, stava combattendo contro alcuni non morti quando i suoi occhi notarono la figura di Tecna alla fine del corridoio intenta a seguire a passo di corsa la sagoma di una donna che soltanto dopo lo specialista riuscì ad identificare come Minerva.

Senza esitare lasciò lo scontro in corso per raggiungere la fata della tecnologia che, a differenza dei suoi compagni, era sola.


Tecna correva dietro alla strega. Correva come se quella fosse la sua ultima e unica ancora di salvezza ma non sentiva ancora il fiato corto. No, il suo animo non era stanco bensì pieno di domande che esigevano una precisa risposta. La fata non era riuscita a capire per quale ragione Minerva si fosse fermata ad osservarla, quasi volesse attirare proprio la sua attenzione. La giovane non sapeva dire cosa la donna volesse realmente da lei, tanto che presto la sua mente cominciò a suggerirle l’ipotesi che tutto quel rincorrere l’avrebbe condotta unicamente ad una trappola fatale.

Ad un tratto Minerva svoltò l’angolo del corridoio e quando Tecna la seguì se la ritrovò faccia a faccia. Prima che la donna potesse fare qualsiasi cosa, però, la fata la colpì con uno dei suoi colpi magici.

-Voglio delle spiegazioni, ora!- esclamò la giovane e soltanto quando sentì il suono della sua stessa voce comprese realmente quanta rabbia repressa le scorresse nelle vene.

Minerva, ad ogni modo, non era la tipa che amava farsi sottomettere perciò con uno scatto balzò sulla fata, atterrandola e tenendola stesa al suolo sotto il peso del suo corpo.

-Non osare mai più colpirmi!- ringhiò la donna e in quel momento il suo voltò mutò in qualcosa di assolutamente terrificante: anche la strega era ora uno spettro e se non completamente lo era almeno una parte di lei.

-Lasciala subito andare!- si intromise Sky, puntando la sua spada alla gola di Minerva e costringendola ad alzarsi.

Tecna, che aveva sempre le stesse domande nella mente, si ritrovò di punto in bianco a non sapere più da che parte partire; il vuoto dentro sé e una profonda paura. Paura di comprendere che tutti i suoi sforzi nel cercare di dimostrare le sue teorie sulla natura buona della strega potessero rivelarsi assolutamente inutili. Dopo che Minerva aveva manipolato la mente di Musa a suo piacimento; dopo che lei stessa aveva in tutti i modi cercato di convincere le sue amiche del fatto che quell’esercitazione altro scopo non aveva se non quello di insegnare qualcosa di rilevante; dopo che era andata contro tutto e tutti, persino le sue più care amiche; dopo tutto questo con che coraggio sarebbe tornata dalle Winx una volta avuta la prova del fallimento delle sue idee? Loro l’avrebbero perdonata per i suoi colpi di testa oppure le avrebbero riservato del rancore? In tal caso la fata non avrebbe potuto di certo biasimarle.

-Mi sembra che la mia amica ti abbia detto in modo molto chiaro che esige delle spiegazioni e se devo essere sincero anche io. Siamo tutt’orecchi- esclamò Sky con una sicurezza nel tono di voce che non aveva rivali e la giovane trasalì; strappata dalle sue cupe riflessioni. Minerva in tutta risposta si mise a ridere e poi, con un gesto della mano estremamente semplice, scaraventò Sky a qualche metro di distanza.

-Sky!- gridò Tecna indietreggiando di qualche passo, per avvicinarsi allo specialista ora steso a terra, e mettendosi velocemente in posizione di difesa, pronta a proteggersi da un eventuale attacco da parte della strega.

-Lui non mi serve- esclamò la donna -Tu invece si. Ho capito subito che in questa battaglia tu e le tue amiche sareste potute diventare delle valide alleate!-

-Come?- esclamò Tecna, cercando di mascherare la sua sorpresa, mentre le sue preoccupazioni sulla possibilità di aver commesso un errore di valutazione pian piano si trasformavano in un misto fra confusione e curiosità. Curiosità verso una situazione per la fata assolutamente assurda ed illogica.

-La gemma verde ora è nelle mani dei non morti. Non appena Fonterossa sarà sotto assedio verrà usata per restituire a questo esercito di dannati la libertà che in passato è stata loro brutalmente tolta. Quello sarà il momento in cui gli spettri saranno più deboli. Quello sarà il momento in cui noi dovremo agire- spiegò Minerva.

-Noi?- domandò Tecna con una sottile nota di acidità nella voce, al fine di mostrarsi forte ed indipendente anziché una ragazzina al servizio di chiunque.

-Sì, noi!- ripeté la strega.

-Perché noi?- domandò allora la giovane -Perché io?- sottolineò poi.

-Perché io ora sono questo-  esclamò la donna, mostrando nuovamente il suo secondo aspetto -Tu invece sei giovane, pura e piena di ideali-

-Cosa ti fa credere che collaborerò con te? Io non ho nessun motivo per fidarmi di te. Per colpa tua la preside Griffin, tua sorella, è stata accusata della morte di vostra cugina, ingiustamente. Hai infangato il suo nome nel modo peggiore possibile- esclamò Tecna.

-Ho sbagliato a far credere che la colpa fosse sua ma non avevo altra scelta e ad ogni modo tu forse non lo sai ma mia sorella non è quella che propriamente si definisce una santa… o almeno non lo era in passato. Vorrei comunque precisare che se oggi ci troviamo in questa situazione è soltanto per causa sua e della sua ingenuità!- replicò Minerva, lasciando la fata praticamente senza parole.

-Va bene, vogliamo allora parlare della prova a cui hai sottoposto le mie amiche e me? Non ha portato altro che dolore. Tu sei il male!- disse Tecna che fino a quel momento non aveva fatto altro che cercare delle giustificazioni per gli atteggiamenti della strega e che ora stava testando quanto fossero valide e solide.

-Se ti riferisci a quello che ho fatto a Musa posso garantirti che si accorgerà quanto la mia prova in realtà sia stata utile a lei e a tutte voi. Quello che ora tu devi capire è che in te risplende tutto ciò che di positivo può esistere ed è per questo che mi aiuterai. Mi aiuterai perché il desiderio di distruggere il male è dentro di te, nel profondo del tuo cuore. Mi aiuterai perché sei una fata e questo è esattamente il genere di cose che amate fare. Voi... tu non agisci per vendetta e nemmeno per rabbia. Agisci secondo ciò che è giusto- Minerva si stava rivelando davvero un’ottima oratrice agli occhi di Tecna, che rimase per un lungo momento a pensare alle parole della donna.

La fata era rimasta molto colpita dal modo di porsi della donna. La strega racchiudeva dentro sé una marea di misteri e sfaccettature ancora tutte da scoprire tuttavia Tecna non riuscì a spiegarsi per quale ragione il suo cuore le sussurrasse di dare fiducia a Minerva. Qualcosa la stava spingendo a credere nelle sue parole ed era qualcosa di estremamente incoraggiante. Un sentimento che le impediva di provare paura o disagio nel voler stare al suo fianco durante quella sanguinosa battaglia.

Fino a quel momento la fata sapeva che il suo intuito non aveva fallito una volta perciò senza alcun timore abbracciò la proposta di Minerva e in un gesto automatico andò a stringerle la mano per sancire quella loro personale alleanza.

Tecna non poteva sapere cosa c’era in ballo. Molti aspetti di quella situazione le erano ancora totalmente sconosciuti tuttavia sentiva di aver placato la sua sete di sapere.

Avrebbero salvato la Dimensione Magica dai non morti. Questo le bastava e le sarebbe bastato per giustificare qualsiasi sacrificio.







Note d'autrice: Buongiorno miei cari lettori! Ecco a voi il capitolo numero 34 che porta con sé una nuova alleanza, anche un po' strana. La strega ha una certa simpatia per le Winx e in particolare per Tecna. In lei vede un'alleata sicura. Scoprirete presto ogni aspetto di questa collaborazione. I non morti saranno un nemico difficile da battere e le occasioni per metterli a tappeto... no, meglio parlare dell'occasione perché sarà una e dovrà essere colta al momento giusto. Poi ci sono le Trix, che si sono montate la testa. Vabbè, vedrete. Oramai mi scuso perché il tempo tra un aggiornamento e l'altro si è notevolmente allungato ma ci tengo davvero a concludere questa storia senza che restino questioni in sospeso o che si creeino incongruenze! Inoltre vorrei riuscire a regalarvi, per quanto possibile, un finale col botto :D
Grazie come sempre a tutti voi lettori e ai miei cari recensori :)
Un bacione
Ehris

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Ehris