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Autore: Nessa_hud_88    24/01/2009    1 recensioni
Qst storia è un pò particolare...zac è un medico...stella la conoscete tutte...è la sorellina di Nessa...Buona Lettura!!!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Vanessa Hudgens, Zac Efron
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era una serata di dicembre e a Los Angeles faceva freddo. Due persone diverse, in posti diversi, facevano cose diverse. Vanessa era a casa insieme a Stella. I loro genitori non c’erano, erano andati a fare un week-end a New York.
Zac invece era al lavoro al Cidray Medical Center di Los Angeles. Era in pediatria e stava facendo un elettrocardiogramma ad una bambina. Finita la visita, si ritirò nella sala dei medici, per portare il foglio con i risultati della visita. Ad un certo punto squilla il suo cellulare.
Z: “Pronto?”
V:”Pronto Zac?”
Z:” Amore come va? Hai un tono preoccupato…”
V: “io sto bene, ma Stella no…”
L’espressione del viso di Zac cambiò improvvisamente, e divenne serio.
V:”Ha la febbre alta,39 quasi 40, e dice di avere dolori alla pancia e alla testa…ogni tanto fa qualche colpo di tosse…mamma e papà non ci sono e siamo a casa da sole…”
Z:”Adesso cosa sta facendo stella?”
V:”Sta dormendo…”
Z:”e da quanto sta così…?”
V:”Da questa mattina…”
Z:”Vorrei visitarla…riesci a portarmela?”
V:”è così grave?”
Z:”non lo so…è per questo che vorrei vederla…coprila con un caldo plaid e portamela…fammi uno squillo quando sei qui fuori…ti raggiungo”
V:”ok……zac???mi prometti che non le farete male?”
Z:” Tranquilla tesoro…me ne occupo io…”

Vanessa chiude lo sportellino del cellulare e va in camera di stella. È molto pallida, respira con affanno. Lei la sveglia dolcemente e la copre con una coperta. Si mette il giubbotto, prende la borsa, le chiavi di casa e della macchina ed esce assieme a Stella. Le apre lo sportello dell’auto e lei si distende sul sedile posteriore, addormentandosi nuovamente.
La strada è lunga. Vanessa accende la radio e cerca una stazione dove facciano qualche canzone carina. È preoccupatissima, e la strada le sembra molto più lunga di quello che è gia. Pensa a Stella, poi a Zac. Aveva paura. Sapeva benissimo che stella era una bambina timida, e che sicuramente si sarebbe vergognata di Zac, e forse avrebbe anche avuto un po’ di paura. Ogni tanto Stella geme, e poi fa dei respiri affannati. Vanessa imbocca l’autostrada da sunset boulevard, dove abitava lei, al centro di Los Angeles, dove c’era l’ospedale. Forse era il caso di chiamare i genitori per avvisarli di quello che era successo, ma forse era anche il caso di aspettare che Zac la visitasse, per evitare di far preoccupare troppo la madre e il padre. Finalmente dopo circa 20 minuti di strada arrivano nel parcheggio dell’ospedale.


Vanessa prende il telefono dalla tasca dei jeans, compone il numero di Zac e gli fa uno squillo. Pochi minuti dopo lo vede arrivare. Con il camice e il timpano dello stetoscopio che veniva fuori dalla tasca.
“Ciao Nessa!” Zac le si avvicina e la bacia in modo veloce.
Apre lo sportello della macchina di Vanessa e si abbassa verso Stella. La guarda attentamente, poi le appoggia la mano sul collo, per sentirle il battito cardiaco. Vanessa si avvicina.
“Allora?come sta?”
“Il battito cardiaco è elevato e anche la frequenza respiratoria…conviene tenerla qui in osservazione.”
Vanessa accarezza il viso della sorellina, chiamandola dolcemente per svegliarla. Stella apre gli occhi e guarda Vanessa, poi si volta a vedere Zac.
“Ciao Stella”le dice dolcemente Zac.
“Dove siamo???”stella ha lo sguardo smarrito.
“Quando ti sei addormentata ho chiamato Zac per avvisarlo di quello che era successo, ha detto che ti voleva controllare, non sono sintomi molto comuni…ma stai tranquilla non ti farà male…!”Vanessa le sorride. In realtà è un po’ preoccupata, però deve rassicurare Stella.
Zac la guarda e sorride anche lui.
”Riesci a camminare?”
”Si…piano però”
”si si certo…”
Stella si alza e esce dalla macchina. Vanessa le prende la mano e la aiuta. Si incamminano verso l’ingresso del pronto soccorso. Zac entra per primo e prende una barella. Si avvicina a Stella, la guarda negli occhi e le sorride per tranquillizzarla.
“Sdraiati…”
Stella cerca di salire sulla barella ma è troppo alta e non ci arriva. Zac la prende in vita e la solleva, appoggiandola sulla barella. Poi gira da dietro e inizia a spingerla verso il corridoio.
“Dove andiamo?”chiede vanessa
“In un ambulatorio, non è il caso di visitarla nella sala d’attesa del pronto soccorso, non credi??”Zac guarda vanessa e le sorride.
Finalmente arrivano nell’ambulatorio. Zac sistema il lettino al centro della stanza e chiude la porta scorrevole .
Si siede sulla sedia della scrivania e prende un foglio e una penna.  Scrive la data del giorno sul foglio e poi si volta a guardare Stella.
“Allora…” Zac prende il termometro che era sulla scrivania, si alza e si avvicina al lettino. Prende uno sgabello e si siede al fianco di Stella, appoggiando il termometro sul bordo del lettino.
“Sei preoccupata, vero?” le chiede mentre le solleva la maglietta del pigiama.
Stella annuisce e fa un sospiro. Zac appoggia la maglietta di Stella sul braccio porta oggetti del lettino e la guarda.
“Cosa ti senti?”
”Mi fa male la testa e la pancia…ho anche la febbre vero?”
”Un po’…non so ancora quanta…adesso la misuriamo, va bene?”
”Si ma non farmi male...”
”Non preoccuparti…stai tranquilla adesso, ok?”
Stella annuisce, ma è molto preoccupata e ha paura che zac le faccia male.
*Lui prende il termometro e, agitandolo tra le dita, lo scarica, azzerando l’altezza del mercurio. Glielo infila sotto il braccio, e con una mano le tiene chiuso stretto il braccio al torace. Dopo circa due minuti, nei quali zac e vanessa parlano della salute della bambina, lui le toglie il termometro e lo osserva. Il mercurio segna 39.5. Lo appoggia sul braccio porta oggetti, insieme alla maglietta.
Zac prende dalla tasca del camice il suo stetoscopio. Se lo mette e lo appoggia sullo sterno di Stella. Lei fa un sussulto. Il timpano dello stetoscopio di Zac era gelato!
“Respira piano…calmati…” Zac la guarda e si accorge che si sta vergognando. “prova a respirare come faccio io…” Lui inizia a respirare lentamente, inspirando ed espirando profondamente, per far si che Stella lo prendesse come esempio. Nel frattempo lui tiene lo stetoscopio appoggiato sullo sterno di Stella. Lei cerca di seguire il consiglio di Zac, e di respirare come lui le fa vedere; ma con il fatto che ha il respiro affannato non ci riesce molto bene. Intanto lui le appoggia lo stetoscopio in altri punti, ora per sentirle il battito cardiaco.
Z: “Bravissima…continua così…”
Dopo un po’ lei ha preso il ritmo del respiro che zac le aveva mostrato, e lui smette di farglielo vedere. Poi se lo toglie e se lo mette intorno al collo. Zac prende il misuratore di pressione da un cassetto del mobile che c’era nell’ambulatorio. Si risiede sullo sgabello e delicatamente prende il braccio sinistro di Stella, infilandole il bracciale. Prende il timpano dello stetoscopio e lo mette tra il bracciale e il gomito di Stella. Inizia a gonfiare il bracciale, e con l’altra mano si aggiusta lo stetoscopio nelle orecchie.
“Cosa fai…?”gli chiede timidamente Stella.
“Ti misuro la pressione…!” si rende conto di aver dato una risposta troppo generica, forse un po’ difficile, “Sento come ti batte il cuore…”risponde lui mentre le misura la pressione. Lei sta per riprendere a domandargli qualcosa, ma viene bloccata dalla sua voce.
“Shh…”le sussurra dolcemente lui “se mi parli non posso sentire bene…”
Stella sbuffa, come se fosse arrabbiata con lui.
Dopo circa un minuto lui si toglie lo stetoscopio, e toglie il bracciale a Stella, attorcigliando il tubo del misuratore. Poi si riaggancia lo stetoscopio intorno al collo.
Guarda Stella.
“Ti sei arrabbiata?”
“Io volevo solo chiederti una cosa…!”gli risponde lei imbronciata.
“Scusami…”
”Non fa niente…”gli risponde lei sorridendo.
Mette la mano sulla fronte di Stella poi si gira verso Vanessa.
“E’ altissima…ha 39 e mezzo…”
Stella lo guarda e si affretta a chiedere
“La febbre???”
“Si…”
“Uffa…”Stella sospira tristemente.
“Devi rimanere qui per un po’…” Zac la guarda e sospira.
“Adesso ti faccio ricoverare in pediatria, così puoi stare con gli altri bambini…!”cerca di tranquillizzarla lui.
Stella sorride, e spera di poter fare amicizia.
“Dai ora controlliamo la pancia…tranquilla mi raccomando…”
Zac appoggia le mani sul suo addome e inizia a massaggiarla con i polpastrelli in un punto, senza premere troppo.
“hai già avuto la prima mestruazione?”
Stella è molto imbarazzata, e non riesce a rispondergli. Vanessa si affretta a rispondere al posto suo.
”Non ancora…”
 “Grazie Nessa…ma vorrei che fosse Stella a rispondere alle mie domande…”
Lui si gira di nuovo a guardare Stella, continuando l’esame medico.
“Qui ti fa male?”
”Un pochino…”
 Zac la tocca in un altro punto, più vicino alla sua vagina.
“E qui?”
“Si…”Stella inizia ad ansimare”Tantissimo…” inizia a girarsi sul lettino continuando ad ansimare.
“Hei calma…rilassati…” Zac prova a calmarla, smettendo immediatamente di premere.”Respira…inspira e espira…come abbiamo fatto prima…” Le appoggia le mani sullo sterno cercando di farla stare tranquilla.
Stella si calma un po’.
Zac la aiuta a rivestirsi e poi si avvia di nuovo verso la scrivania.
Scrive qualcosa sul foglio, poi si gira verso vanessa.
“Da quanto sta così?”
“ieri sera ha iniziato a dire di avere mal di testa, poi questa mattina ha detto del dolore alla pancia. Le ho misurato la temperatura aveva 38 e mezzo…”
“Le hai dato qualcosa per la testa?”
”si…solo un’aspirina…”
”Ok…è probabile che le stia facendo male la pancia perché le sta venendo il primo ciclo…l’età è giusta…e l’influenza ha coinciso con questo periodo…non è grave stai tranquilla…però è il caso di fare una visita ginecologica…”
Vanessa lo guarda male.
“Ma è troppo piccola per fare una visita dal ginecologo…!”
“Non è la stessa visita che fai tu dal ginecologo…è una visita pediatrica ginecologica…”
“e in che cosa consiste?”
“Palpazione dell’addome e esame esterno della vagina…se lo riteniamo opportuno però, possiamo anche fare un’analisi interna…usando lo speculum e con l’esame tattile…”
Vanessa non sa cosa dirgli…infondo è lui il medico, e in quel momento decideva lui per Stella, e lei, non poteva imporsi alla sua decisione.
“Gliela faresti tu?”
“si…io o Lucas (?)…di solito ci occupiamo noi di queste cose nel reparto pediatrico…”
”E io posso entrare con lei durante la visita…?sai com’è Stella…”
”Dipende…se lei vuole che tu entri…se entri quando lei non è d’accordo è possibile che si stressi e la visita non ha più senso…deve essere ben rilassata durante l’analisi…e dal primo controllo di oggi non mi sembra molto tranquilla se ci sei tu…forse si imbarazza ad averti dentro quando ci sono io che la visito…è una fase della crescita, si vergogna…è normale…ma poi sarà lei a decidere…!”
A Stella non piace quel discorso…è impaurita, e sicuramente quando Zac le chiederà se Vanessa può entrare lei gli dirà di no…intanto gli guarda, rimanendo comunque sdraiata sul lettino, gli sembra di sentire delle voci soffuse, non sente bene quello che dicono. Sta ansimando, è come se…come se…






“Stella, stella su avanti dimmi qualcosa…stella!”
Zac si è alzato di colpo dalla sedia e si è avvicinato di corsa a stella. 
“Sta respirando, molto lentamente ma sta respirando…”
Lui ha preso lo stetoscopio e ha iniziato a sentirle il cuore.
“E’ svenuta…ma ha problemi respiratori…”
Prende il telefono interno dell’ospedale e chiama il centralino.
“Pronto…sono il Dottor Efron…ho bisogno di assistenza urgente in ambulatorio 6…”
Una voce telefonica gli risponde
“Salve dottore…le mando subito qualcuno…”
Pochi minuti dopo arrivano due infermieri, aprono la porta e si avvicinano a Stella.
“Salve dottore…”
”Ciao…”gli saluta velocemente lui.
“allora…problemi respiratori, temperatura elevata, dolori addominali, cefalea, svenimento…”
”Colpo di calore?”
“Esatto…”
Zac continua a visitarla, e uno dei due infermieri esce dall’ambulatorio e prende dal corridoio il respiratore.
Lo porta vicino a Stella, lo accende e le appoggia la mascherina sul viso coprendole il naso e la bocca.
“Ok…ha ripreso a respirare regolarmente…” dice zac sospirando
Vanessa intanto si è avvicinata a Stella e le tiene la mano. 
“Ragazzi ricoveratela in pediatria…io devo parlare con la signorina Hudgens…”
I due infermieri annuiscono e iniziano a spingere il lettino verso l’ascensore.
“Zac io voglio andare con lei…” Vanessa lo guarda e si avvia verso l’ascensore.
Zac la blocca e le afferra la mano, tirandola verso di lui.
“Adesso saliamo anche noi…calmati…devo parlarti…Stella non sta per niente bene…come sai ha la febbre altissima, è un po’ disidratata…ha mai avuto problemi respiratori particolari?”
“No…almeno io non penso…mia madre lo saprà di sicuro…la chiamo?”
”E’ meglio di si…anche per avvisarla di quello che è successo…”
Vanessa prende il telefono dalla tasca dei jeans, compone il numero e preme il bottone di avvio della telefonata.
Dopo qualche squillo risponde il padre di Vanessa.
“Pronto?”
”Ciao papà sono io…”
”Ciao vanessa…vuoi parlare con la mamma?”
”Si grazie…”
”Ciao Nessa…come stanno andando le cose?qui è tutto bellissimo, ci stiamo divertendo molto e…”
”Mamma Stella è in ospedale”
“Cosa?come mai?cos’è successo?”
“Già da questa mattina aveva la febbre alta e da ieri sera diceva di avere mal di pancia e mal di testa, così ho chiamato Zac che è di turno in ospedale e lui mi ha detto di portargliela per un controllo. Lui non poteva venire a visitarla a casa…”
”che ragazzo d’oro…Adesso l’ha visitata?”
”Si si…ha detto che ha un colpo di calore…e che i dolori all’addome non si sa ancora bene cosa sono e a cosa sono dovuti ma probabilmente è riferito al fatto che è nell’età


nella quale è presente la prima mestruazione…è svenuta e le hanno messo il respiratore perché zac ha detto che ha problemi respiratori…”
”E adesso come sta?”
“L’hanno ricoverata in pediatria, adesso saliamo al piano di sopra e zac le controlla meglio l’addome e penso che le misuri di nuovo la temperatura…forse le misurerà anche la pressione…ma ha avuto altri problemi a respirare quando era più piccola?”
”Aveva un po’ di asma…ma aveva 3 anni…poi le abbiamo fatto fare una cura particolare ed è guarita…”
Vanessa si allontana un po’ dal cellulare e riporta a zac le parole della madre.
“Grazie mamma…ti chiamo dopo per farti sapere i risultati della prossima visita…lo so che è tardi ma non andare a dormire…”
”No no non ti preoccupare…ciao…dai un bacio alla piccola…”
”Si va bene...ciao!”




































VISITA NOTTURNA

Erano quasi le due di notte al Cidray Medical Center. Ogni tanto si sentiva una sirena dell’ambulanza, e c’erano medici che andavano avanti e indietro per il corridoio.
Vanessa e Zac lo stavano percorrendo per arrivare alla stanza in cui era stata ricoverata Stella. Entrano e Vanessa la vede. È sdraiata su un letto, con il respiratore sul viso e un ago all’altezza del gomito, collegato ad una flebo. Zac si avvicina a Vanessa e la bacia.
“Puoi sederti sul letto vuoto se vuoi...”
“Grazie…”
Vanessa si siede e Zac si avvicina a Stella. Guarda lo schermino del respiratore, e vede che le condizioni sono un po’ migliorate. Le toglie la mascherina dal viso e la mette sul mobiletto accanto al letto. Stella fa un po’ di fatica a respirare, perché si era abituata a stare con il respiratore. Fa solo qualche colpo di tosse e poi si riabitua respirare normalmente. Zac le appoggia lentamente la mano destra sulla fronte mettendole il pollice sulle tempie. Lei gira la testa a destra e a sinistra velocemente e comincia ad ansimare. Zac però le teneva la mano sulla fronte. Era ovvio che lei aveva paura di zac, e lui lo aveva capito. Ma infondo era normale, tutti i bambini hanno paura del dottore. Poi le toglie la mano dalla fronte e inizia ad abbassarle la coperta e le solleva la maglietta del pigiama. Prende lo stetoscopio e glielo appoggia sul petto e all’altezza dei polmoni. Rimane lì per un po’, concentrandosi sul battito cardiaco e sul respiro della bambina. Se lo toglie e se lo aggancia intorno al collo. Le abbassa la maglietta e la copre con la coperta.
Z:“Sta un pochino meglio…”
Vanessa sorride.
Z:”Stai tranquilla vedrai che andrà tutto bene…Adesso riposati…ci vediamo domani mattina ok?”
V:”ok…grazie amore…”
Zac le si avvicina mettendosi davanti a lei, le appoggia le mani sui fianchi e la bacia.
Z:”E di cosa?”
V:”Per tutto quello che stai facendo per Stella…”
Z:”non è niente, figurati…”
Iniziano a baciarsi (Limonare) e lui le accarezza i fianchi e la abbraccia. Poi si staccano e si guardano negli occhi. Lui aveva capito che lei era molto tesa.
Z:”Hei shh…stai tranquilla…”
V:”Ci vediamo domani mattina…ti amo…”
Z:”ti amo anch’io…riposati mi raccomando…ciao…”

DA SOLA CON ZAC

“Vieni…”lui apre la porta dello studio ginecologico.
Fa sedere Stella su una sedia e lui si mette di fronte a lei, dall’altra parte del tavolo.
“Paura…?”
“Tanta…mi farai male…?”
“No, se tu stai rilassata no…se sei tesa potresti sentire come una piccola puntura…e ti farebbe tanto male…”
Stella deglutisce, poi lo guarda negli occhi.
“Faccio entrare Vanessa…?”
Stella ci pensa un po’…poi risponde.
“No…per favore…”
Lui annuisce serio.
“Allora…adesso vai dietro al paravento e ti togli tutto…rimani solo con il reggiseno…poi torni di qua che continuiamo con la visita…”
Stella si alza e timidamente si spoglia, appoggiando i vestiti su una sedia dietro al paravento. Esce e trova Zac in piedi vicino ad uno strano lettino. Lei si avvicina.
“Siediti…”
Lei si siede, e lui le sistema le gambe sui poggia coscia e i piedi sulle staffe.
Stella deglutisce di nuovo.
“rilassati…”
Lui prende uno sgabello e lo sistema davanti alle gambe aperte di stella. Si avvicina ad un cassetto e prende dei guanti in lattice. Poi apre quello sottostante e ne estrae un barattolino di lubrificante.
Si siede sullo sgabello e si infila i guanti.
Stella è rimasta seduta, non sapeva di doversi sdraiare.
“distenditi con la schiena…appoggiati bene al lettino e lasciati andare, rilassa bene le gambe, le braccia, e tutto il resto del corpo.......”
Lei si sdraia, e fa un respiro profondo.
Zac le appoggia le mani sui polpacci e glieli divarica.
Apre il barattolino e si mette un po’ di lubrificante sulle dita della mano destra, spalmandoselo poi sulle dita dell’altra mano. Poi si accorge che stella è ancora con i genitali un po’ distanti da lui.
“Vieni un po’ più giù con il fondoschiena…”
Lei scende di poco.
“Giù…”
Lei scende.
“Ancora…”
Lei scende.
“ok perfetto…respira…”
Lei respira lentamente. Inspira, trattiene il respiro e poi espira. Zac le sfiora le cosce, e le sue gambe iniziano a tremare.
Lui inizia a passarle delicatamente l’indice della mano destra tra le labbra vaginali, spalmando della vaselina sul pube del tubo rettale. Stella trema, il contatto con le dita di zac le aveva fatto venire un brivido di terrore. Prende lo speculum e lo avvicina alle piccole gambe aperte di Stella. Lo appoggia sul suo pube aprendo le due grandi labbra per controllare meglio. Lei è tesissima, non sa come comportarsi. Appena Zac le apre leggermente le piccole labbra, e appoggia l’indice sul piccolo clitoride, lei fa un sussulto.
Z:”No………stella…………”
A lei in quel momento non importa cosa le stia dicendo zac, e di sicuro non è rilassata.
“Stai rilassata, tieni le gambe aperte e fai respiri lunghi e profondi…non avere paura…devo guardare fuori, non dentro…” Zac pensa al fatto che la visita non sarà solo esterna ma preferisce non dirlo a stella per farla preoccupare. Lei si sforza di tenere i predi ben appoggiati sulle staffe, aprendo più che può le gambe. Lui accende la luce dello speculum e la punta sulle labbra della piccola vagina di Stella.
Inizia ad allargarle le labbra, appoggiandole la mano sinistra sulla parte inferiore dell’addome. Inizia a palpeggiarla con le dita, poi con il palmo della mano; mentre con la destra le passa l’indice sul clitoride, spalmando ancora il lubrificante.
“Come sei tesa…hai i muscoli in tensione…rilassa bene…rilassa…”
Stella respira profondamente, adagiandosi di più sulla morbida sedia. Cerca di rilassare l’addome, ma non ci riesce. Zac continua a ripeterle “rilassa…rilassa…respira…”.
Finalmente riesce a rilassarsi, e lui inizia ad esplorarla esternamente.
“Ma……”stella sospira “no no niente…”A stella viene in mente una cosa, vuole chiedergliela ma non trova il coraggio.
“Dai tranquilla puoi dirmi tutto quello che vuoi…ricordati che quello che tu mi dici qui dentro non uscirà da queste mura…giuro…”
Stella trova un po’ di coraggio e con voce esile inizia a parlare.
“si perde la verginità durante questa visita…?”
Stella arrossisce di colpo.
“No no…! Ma come fai già a sapere queste cose, scusa?!’”
“Me le hanno dette a scuola…”
“an…hai trovato già un ragazzino che ti piace…?” Zac cerca di distrarla, di li a poco avrebbe dovuto iniziare l’esame interno.
“Si! Si chiama nick…”
“e com’è?”
”con i capelli castani e riccioloni…con gli occhi azzurri…è bellissimo…”
Zac ride sospirando.
“brava!”
“Ma tu non dirlo a vanessa!!!”
”non ti preoccupare…!”
Zac mette la mano sinistra sul pube e le allarga le labbra con il pollice e l’indice. Inizia a sfiorarle il clitoride con le dita della mano destra. Lei inspira gemendo, solleva leggermente il petto e cerca di aggrapparsi al bordo della sedia.
“Adesso devi stare tranquilla più che mai …respira…rilassa…rilassa”
A distanza di cinque secondi lui le ripete “rilassa”
Lei ansima. Zac avvicina lentamente l’indice della mano destra al pube del tubo rettale. Inizia piano a infilarglielo dentro, su per la vagina, con l’unghia verso i glutei di stella. Piano piano continua a salire con il dito. Lei urla, gemendo. Fa dei versi di dolore, alternati a respiri affannati.
“calma…”
Stella continua ad ansimare vistosamente. Zac le toglie la mano sinistra dal pube e gliela poggia sulla parte inferiore dell’addome, di nuovo. Ora si concentra a sentirle il battito cardiaco, la respirazione e la tensione dei muscoli.

  
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