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Autore: _Aural    26/07/2015    3 recensioni
"Fu chiesto a un gufo di fare ciò che sapeva: egli gridò e parlò della Stella del mattino. E gridò ancora e parlò dell’Alba."
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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La notte seguente l’Elfo Silvano si incamminò nuovamente verso quella radura per ritrovare il Gufo, da tanto tempo quegli esemplari avevano lasciato i nidi di Bosco Atro e sia lui che suo Padre ne erano dispiaciuti. Pensò a quanto sarebbe stato stato felice il Re a rivedere quell’animale, a poter riaccarezzare quelle bianche piume, probabilmente mettendoci meno tempo di quanto ne fosse servito a Legolas.


Si fermò accanto agli ultimi alberi e non entrò nella radura, a quanto pare qualcuno l’aveva preceduto: Estel stava sfidando il Gufo che si trovava sullo stesso ramo della notte scorsa.

L’Elfo, divertito dalla situazione, decise di assistere a quello spettacolo e senza farsi sentire, nemmeno dal Gufo, si posizionò sui rami dell’albero accanto, ad un’altezza giusta per non essere visto.

Si appoggiò al tronco e lentamente, senza nemmeno accorgersene, il suo sguardo passò dall’animale all’Uomo, era serio e non aveva intenzione di arrendersi un’altra volta, ma appena il Gufo Bianco Reale cantò per l’Aurora, se ne andò, lasciando un Ramingo abbastanza deluso.


Se Legolas era rimasto piacevolmente sorpreso la prima volta che trovò Aragorn, lo fu ancora di più quando lo ritrovò la notte successiva.

Questa volta l’Elfo osservò di nascosto l’Uomo fin dall’inizio, gli piaceva contemplare quel volto e magari provare a indovinare i pensieri che vi passavano.

Notò molte cose in quelle due notti: come i suoi occhi da lontano potevano essere scambiati per Stelle se solo si fossero trovati un po’ più su, come torceva la bocca in disappunto quando probabilmente pensava che il Gufo si sarebbe mosso e scolpì nella sua mente i lineamenti di quel viso, la rada barba che copriva le guance e incorniciava le labbra.

Improvvisamente, a sorpresa di Elfo e Uomo, l’animale volò sul braccio di Aragorn che sorrise, un sorriso che Legolas paragonò nuovamente a quello di un bambino, ma osservando la figura circondata dalla luce delle Stelle gli sembrava di vedere più un Re senza corona, per come il suo profilo si stagliava nella notte illuminata. Senza rendersene conto venne contagiato dalla felicità dell’altro e anche l’Elfo si trovò a sorridere.

Scese dall’albero e lentamente si diresse verso il Ramingo che, ancora preso dall’euforia, non si accorse della presenza finché la sua mano che accarezzava il Gufo non venne affiancata da un’altra più chiara e sottile. Allora sorpreso alzò lo sguardo e incontrò gli occhi azzurri di Legolas che ancora sorrideva e Aragorn notò quante poche volte gli avesse sorriso in quei giorni.

“Ce l’hai fatta”

“Finalmente! Ma da quanto tempo sei qua?”

“Da un po’ ”

“Non me n’ero accorto”

“Nemmeno ieri”

“C’eri anche ieri?” chiese sempre più sorpreso

“Esatto” rispose divertito dalla reazione dell’Uomo di non essersi accorto di lui per tutto quel tempo.

Aragorn, sfruttando quell’occasione, iniziò un altro argomento per conversare ancora col Principe:

“A Bosco Atro ci sono i Gufi Bianchi Reali?”

“Non più, ma prima molti esemplari di questo animale popolavano il bosco e ce n’era uno che ogni sera si posava sulla mia finestra. A volte cantava, altre cantavo io e spesso cantavamo insieme”.

Il Ramingo si accorse del tono malinconico, frequentemente usato per rievocare periodi felici ormai passati.


Stettero in silenzio, entrambi ad accarezzare l'animale che sembrava prediligere il tocco elfico. Gli occhi dei due erano intenti a cogliere ogni sfumatura di quel manto candido, ma si incontrarono quando per un brave attimo le loro mani si sfiorarono. L'Elfo ritrasse velocemente, se pur di poco, la mano appena sentì il calore dell'altro che invece trasalì.

Prima che la luce arrivasse, il rapace volò via sotto lo sguardo dei due che decisero di fare ritorno.

Mentre passeggiavano Aragorn tentò:

“Fra pochi giorni parto, mi dirigerò verso l’Enedwaith, un amico mi ha chiesto di controllare la zona e mi domandavo se ti volessi unire”

Legolas non si aspettava una proposta del genere, ma l’idea di correre nuovamente per posti visti nei secoli passati lo entusiasmava

“Mi farebbe molto piacere venire con te” anche l’idea di conoscere maggiormente l’Uomo lo incuriosiva. Il Ramingo fu sorpreso, ma soprattutto lieto della risposta affermativa.


Nei giorni precedenti alla partenza capitava spesso che qualche Elfo di Gran Burrone notasse Aragorn e Legolas conversare tranquillamente e Elladan e Elrohir ne furono sorpresi, ancora non era passato un secolo.

Benché si conoscessero da poco, vederli discutere era come veder discutere due amici di vecchia data, quando ormai uno conosce più l’altro che se stesso e per questo motivo stanno sempre insieme, così che ognuno possa scoprire la propria persona grazie all’amico.

Chi si accorgeva di loro li lasciava discorrere, gli Elfi, silenziosi amanti della bellezza, non osavano interrompere quell’armonia.


Era usanza per i tre fratelli Mezzelfi salutare Estel prima che intraprendesse un viaggio e pure quella volta andarono a salutarlo, il Sole ancora non si era alzato, ma l’Uomo stava già preparando il cavallo. Si stupirono quando accanto al destriero dal manto scuro ne videro un altro dal manto bianco e sapevano a chi appartenesse; il proprietario si avvicinò al gruppetto e sotto lo sguardo meravigliato dei presenti salì sul cavallo con estrema grazia, uno spettacolo di eleganza anche per gli Elfi.

“Legolas, parti anche tu?” chiese Elrohir stupito, a quanto pare suo fratello aveva ragione

“È da parecchio che non viaggio, come posso perdere un’occasione simile per di più al fianco di un amico?”

Rimasero sorpresi all’appellativo che Aragorn ricevette, ma l’Uomo ne fu contento e salì a sua volta sul cavallo

“Ci dirigeremo nell’Enedwaith e raggiungeremo l’Isen, dopo di che torneremo”

“Non ci saluti nemmeno?” parlò questa volta Elladan riferendosi a Legolas che rispose:

“Tornerò a qua a Imladris, e allora vi saluterò”

Prima di voltarsi verso la strada da seguire l’Elfo Silvano si congedò con il tradizionale saluto elfico e i fratelli continuarono a stupirsi di come Legolas riusciva ancora, sebbene in rare occasioni, ad essere distaccato dopo tutti quegli anni.


I due guerrieri partirono alle prime luci e la Stella dell’Aurora brillò sul loro cammino.



Note

Nuovo capitolo!

Non ho potuto aggiornare ieri perché sono stata tutto il giorno alla Festa dell’Unicorno a Vinci… in compenso ho trovato un bel Thranduil fatto da Marco dei Twin Cosplay.

Mi scuso per la brevità di questa volta, ma ho già rimediato con il capitolo successivo c:


   
 
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