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Autore: hapax    24/01/2009    1 recensioni
Fanfiction ispirata ai romanzi della serie Mallory di Carol O'Connell. Kathy Mallory, giovane, bellissima e sociopatica detective della sezione Crimini Speciali della polizia di New York, indaga sulla morte di un senzatetto in uno dei quartieri più eleganti della città. Quello che sembrava un caso di poca importanza porterà Mallory a scontrarsi con persone intoccabili e insospettabili, trascinando lei e chi le vuole bene in un gioco molto pericoloso.
Genere: Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mallory3 Capitolo Terzo


Kathy Mallory fissava il punto esatto in cui dodici ore prima era inciampata sul cadavere di Sam Porter.
- Chi ha pulito la scena? -
Riker capì che la ragazza non gradiva che il marciapiede di uno dei più eleganti quartieri residenziali di New York non presentasse più l'ampia macchia di sangue uscita dalla testa di un povero disgraziato.
- E' la prassi, Mallory. Sei stata tu a dare il via libera per sgomberare. -
Mallory non gradì il commento di Riker, perciò fece finta di non averlo sentito.
- Pioveva quando l'hanno ammazzato, ma lui ha avuto il buon senso di farsi sparare in un posto riparato: e adesso il suo sacrificio è stato inutile. -
- Amen. - disse Riker puntando gli occhi al cielo. - Hai osservato il cadavere per quattro ore e hai le foto della scena: che ti serve di più? -
- Forse dimentichi che era ancora buio: alla luce del giorno si vede molto meglio. Magari te ne accorgeresti anche tu se ti mettessi gli occhiali. -
Ah, quello era un colpo basso: l'unica vanità che Riker si concedeva era evitare il più possibile di portare gli occhiali da vista.
- Adesso non possiamo più cavarci nulla da questo posto. -

Quale mirabile visione!
Riker entrò nella stanza in punta dei piedi, attento a non svegliare Mallory, che stava distesa sul divano Luigi XIV nell'ufficio di Charles.
Il detective aveva ormai abbandonato da tempo una complicata teoria, al limite del vampirismo, secondo cui Mallory di notte si appendeva a testa in giù nell'armadio, ma era comunque sorpreso nel vederla addormentata: "Mallory non dorme", avrebbe detto a chi gli avesse chiesto informazioni su di lei. Una delle più recenti teorie che aveva elaborato ipotizzava che Mallory andasse grazie a potenti pile al litio, ma non vedendo alcuna spina attaccata alla collega che potesse giustificare un ciclo di carica di suddette batterie scartò anche questa ipotesi.
"Forse dorme come tutte le persone normali".
Mallory spalancò gli occhi, passando dal sonno alla veglia in meno di un istante.
"No, non dorme come tutte le persone normali".
- Che vuoi? - gli chiese lei.
- Ha chiamato Coffey: ci vuole domani nel suo ufficio. -
- La Crimini Speciali è fuori da questo caso: riguarda solo noi. -
- A quanto pare invece siamo anche noi fuori dal caso: sono subentrati i federali. -
L'espressione di Mallory rimase assente, imperturbabile.
- Hai sentito quello che ho detto? Ci sono di mezzo i federali! - esclamò Riker quasi scandalizzato che Mallory non avesse avuto alcuna reazione al sentire che il suo caso era in mano a quei figli di puttana.
- Beh, era prevedibile che volessero il caso: hanno seguito Sam Porter fino a un mese fa per concludere che il ragazzo era innocuo e perfettamente al sicuro. -
- Immagino che questo tu l'abbia letto nei documenti riservati del Boureau. -
Mallory gli riservò uno dei suoi sorrisi più collaudati: quella che significava "che immensa soddisfazione fregare i federali".

Il campanello suonò con decisione.
- Deve essere Mallory. - disse il rabbino Kaplan andando ad aprire.
Prima di sedersi al tavolo da gioco Kathy appese il blazer sull'appendiabiti, e si tolse la fondina con la pistola dalla spalla: Markowitz le aveva insegnato che in una partita a poker tra amici essere armati è cattiva educazione.
Si sedette di fronte a Charles, che le sorrise come uno sciocco.
- Non sono venuta per giocare una partita tra pensionate: stasera si fa sul serio. - 
- Va bene, Kathy. - le rispose il dottor Slope sedendosi accanto a lei.
- Solo Mallory. - disse lei di rimando.
Il medico legale Edward Slope era stato uno dei più cari amici di Louis Markowitz, ed era molto affezionato alla figlia di quel vecchio bastardo, ma non perdeva l'occasione per punzecchiarla chiamandola per nome: da quando era entrata in polizia Kathy si faceva chiamare Mallory. Solo Mallory. 
Il vecchio avvocato Robin Duffy prese posto nella sedia rimasta libera accanto a Kathy per poterla adorare da più vicino. Nonostante la sua professione stesse a quella del poliziotto come il diavolo sta all'acqua santa, Duffy era l'unico avvocato che Mallory non avrebbe mai ucciso, e lui dal canto suo idolatrava quella che nei suoi pensieri sarebbe sempre stata la bambina terribile che sbancava a poker.
L'ultimo a sedersi fu il rabbino, grande amico e mentore di Markowitz. Mallory sapeva che suo padre non era un ebreo osservante, e i momenti che più lo avvicinavano a Dio erano le lunghe chiacchierate con il rabbino, fumando sigari e bevendo birra. In quanto a lei, la vera madre di Kathy le aveva insegnato a fare il segno della croce, perciò quando Helen decise che la bambina aveva anche bisogno di una istruzione religiosa l'aveva affidata ad una scuola cattolica, da dove fu espulsa; così il rabbino Kaplan aveva avuto l'onore e l'onere di partecipare all'istruzione di Mallory.
Charles guardò le carte che gli aveva passato Mallory.
L'espressione trionfante di Charles, che non sapeva nascondere le emozioni a causa della sua faccia troppo mobile ed espressiva, rese tutti consapevoli della sua ottima mano.
Mallory gli lanciò un'occhiataccia, e Charles capì che per quella sera non avrebbe più ricevuto favori: aveva sprecato la sua occasione.
- Sam Porter è già passato per il tuo tavolo? - chiese Kathy al dottor Slope come se la cosa non la riguardasse.
- Sì, ma la cosa non ti riguarda più, o sbaglio? - le rispose Slope puntando l'aquivalente di cinquata dollari.
- Mmmh, sì, forse il caso è passato ai federali. -
Tutti si prepararono alla bomba: quando Mallory aveva quel tono di voce stava architettando qualcosa.
- Ma io sono un teste chiave nell'inchiesta. - continuò lei ordinando le carte che aveva in mano.
- E allora? Non è a te che compete conoscere i risultati dell'autopsia. Vedo. -
Kathy mostrò le sua carte e trascinò verso di sé i soldi che stavano ammucchiati al centro del tavolo.
- Però io ho visto il cadavere prima di chiunque altro: nulla mi impedisce di formulare qualche teoria. -
Toccava di nuovo a lei fare le carte, e Slope si trovò in mano un asso di cuori.
- No, certo che no. - rispose il dottore, che si vide magicamente arrivare un asso di picche.
- Quel colpo di pistola al centro della fronte... azzarderei un calibro 9. - disse lei lentamente continuando a distribuire le carte.
- Sì, è così. -
- Ma questo non aiuta molto: le cartucce 9 mm sono il calibro per arma corta più diffuso al mondo. - Mallory guardò fisso Slope tenendo la mano sul mazzo: gli avrebbe dato la carta solo se avasse avuto una risposta soddisfacente.
- In realtà è una 9x21 mm IMI: è più potente di una comune 9 mm, ma qui in America è anche meno diffusa. -
Slope ricevette un'altra carta. Un asso di fiori: Mallory era stata soddisfatta della risposta.
- Per essere un barbone mi sembrava in buona salute. - continuò Mallory.
- Sì, abbastanza. -
Slope osservò la quarta carta: un tre di quadri. Doveva stare attento alla prossima risposta perché avrebbe fatto la differenza tra un full e un poker d'assi.
Ma Mallory non chiese altro e finì di distribuire le carte: Slope ricevette un due di picche. "Maledizione: un tris! Che bambina ingrata."
Il rabbino Kaplan sorrideva, ben consapevole, come tutti del resto, che Mallory amava dominare il gioco con quei subdoli trucchetti, ma non avrebbe saputo indovinare la mano di Slope: il dottore aveva mantenuto la sua consueta faccia di bronzo per tutto il tempo.
Dopo un po' Mallory aveva di fronte il gruzzolo più cospicuo, con le fiches ordinatamente impilate l'una sull'altra per colore.
Charles invece aveva già perso tutto, e osservava il gioco degli altri.
- Duffy, so che in passato il senatore Porter si è servito del tuo studio legale. -
I quattro uomini si guardarono allarmati: "eccola che ricomincia" dicevano le loro facce.
- Sì, ma non te ne posso parlare: sono vincolato dal segreto professionale. - rispose Duffy sinceramente dispiaciuto di non poter aiutare Kathy.
"Sì, certo, raccontane un'altra" sembrava dire l'espressione di Mallory.
- Mi dispiace. - disse il vecchio avvocato.
- Però se qualcuno entrasse negli archivi del tuo studio e desse un'occhiata a dei vecchi documenti, non avresti infranto alcun segreto professionale... -
- No, certo che no. - rispose Robin Duffy, felice che Mallory avesse risolto il suo dubbio lasciando entrambi soddisfatti.
Il rabbino Kaplan non era però della stessa idea, e guardò Mallory con disapprovazione: - Kathy, non dovresti essere fiera di quello che stai facendo. -
Mallory guardò imbronciata il rabbino: - Ma non è illegale introdursi illegalmente in un posto con il permesso del proprietario. -
Sconfitto dalla disarmante logica di Mallory, il rabbino calò le sue carte.
- Scala reale. -
  
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