Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Lost In Donbass    27/07/2015    2 recensioni
I Tokio Hotel vengono invitati ai World Music Award, una grande premiazione per i più famosi musicisti pop del pianeta. Niente di strano, all'apparenza. Anzi, per i quattro danni ambulanti si rivela anche un'ottima occasione per divertirsi ai danni degli altri invitati, combinandone di tutti i colori. Ma qualcuno trama nell'ombra per trasformare questo "lieto evento" in un bagno di sangue e di terrore. Chi è l'assassino che si aggira a piede libero nell'albergo? Perché ha ucciso la cameriera?
Nonostante la paura serpeggi, i nostri eroi non si lasciano intimidire e, con tutto il loro coraggio, la loro follia e le loro inimitabili gaffe, porteranno alla luce molto più di quello che si sarebbero aspettati. E, questa volta, metteranno a rischio la loro stessa vita pur di scoprire la verità.
P.S. questa è il sequel di "Make some noise", comunque si può leggere anche senza aver letto la prima.
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il terrore vien per Hotel.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TEARLESS

I Tokio Hotel si girarono con lentezza esasperante, come si vedeva fare nei film western anni 50 che piacevano tanto a Georg, con sguardi assassini già pronti per essere sfruttati. Davanti a loro, un nanerottolo con gli occhi azzurri e una faccia da schiaffi li fissava con un sorriso attaccabrighe. Louis Tomlinson. Gli odiati One Direction. Dannazione.
-Allora, mezza sega, cosa dovremmo dire di te?- ruggì Gustav, entrando nella gloriosa modalità “panzer da assalto” e incrociando le braccia al petto con fare minaccioso.
-Oh my God, la palla di ciccia mi minaccia!- il sorriso da sfotti non piacque alquanto ai quattro, che cominciarono a schierarsi in formazione “tattico difensiva”, come la chiamava il batterista. Quando voleva, creava dei plotoni da guerra meglio che il generale Custer.
-Senti, inglese dei miei stivali, ti ricordo che siamo in Germania, indi casa nostra, e che qui l’ospite sei tu e i tuoi tre amici mangia pudding, quindi non ci importunare con la tua vocina da bambina e tornatene a ingozzarti di pudding e non scassare ai padroni di casa- sbottò Georg, che aveva il ruolo fondamentale di ambasciatore di guerra e si occupava di risolvere le cose per via diplomatica.
-Senti un po’ tu mangia crauti, voglio proprio vedere cosa mi fate, ignoranti musicisti!
-Allora, s********** del c****, dì ancora qualcosa di simile e giuro che ti spacco la faccia e le palle.
Tom, da bravo cacciabombardiere, acchiappò Louis il nano per la collottola e lo tirò su senza troppe difficoltà, cominciando a ringhiare.
-Anche maneschi, oltre che stupidi.- l’espressione di Louis virò più sul semi spaventato. Evidentemente non si aspettava queste reazioni, ma solo una sana litigata e una bella carrellata di simpatici insulti per cominciare bene il pomeriggio.
-Bene, tesoro, ora puoi decidere come morire. Se picchiato da Tom, se schiacciato da Gustav, se soffocato da Georg, oppure se accecato da me- Bill mosse languidamente la mano di modo che le luci della sala facessero risplendere sinistramente le sue unghie da arpia, sfarfallando gli occhioni.
-Beh, sicuramente non accecato da te, checca t****** isterica!- sputò Louis, ridendo. Magari aveva ancora qualche chance di tirare fuori una bella litigata 1D-TH. Anche se ora erano evidentemente 0-1 per loro …
-Come hai chiamato mio fratello?!
Tom mollò un gancio a Louis da far girare la testa, ringhiando come un cane rabbioso.
-Bastardo mangia pudding!- pugno in testa alla Georg.
-Avanti il kaiser!- ululò Gustav, cogliendo l’occasione, e mollandogli uno sganassone.
-Sarò anche una checca, sarò anche una t****, ma isterico non lo accetto!
Lo schiaffo di Bill con artigliata fece più male che le botte dei musicisti per Louis, partito per dar fastidio agli odiati crucchi e ora malmenato violentemente senza che nessuno dei suoi amici muovesse un dito. Anzi, sentiva Niall e Liam ridere di lui: bastardi …
-Bill, demente gemello stupido, dovevi dirgli che non volevi sentirti dare della checca t****, dell’isterico non ha mica tutti i torti!- sbottò Tom.
-Ma Tom, stupido gemello demente, sei tu il primo a darmi della checca t***, ormai non mi offendo più! E non dire che sono isterico, perché non è vero!
I due gemelli cominciarono a litigare per conto loro e i G&G e Louis si scambiarono un’occhiata perplessa
-Ehm, sono sempre così?- chiese Louis.
-Si, guarda, sono fatti così- rispose Georg, alzando le spalle.
-Non c’è niente da fare- rincarò Gustav.
Louis mise loro una mano sulle spalle con aria dispiaciuta
-Auguri, mangia crauti.
-Grazie, mangia pudding.
E Louis ritornò dai suoi colleghi che sghignazzavano spudoratamente, meno Harry che non aveva capito cos’era successo, ma era intento a convincere una spaventata Avril a sposare Niall.
I G&G calmarono i due gemelli (che si erano dimenticati immediatamente di Louis) e li convinsero con abilità innata, grazie all’ausilio del marshmellow per Bill e della solita frase finta “Tom, c’è una che ti sta guardando” che funzionava anche in mezzo al deserto, a interessarsi nuovamente al caso in corso.
Tornarono a passo di carica sulla scena del crimine, dove il cadavere non c’era già più ovviamente, e il tutto era circondato dai soliti segnali gialli e neri della Polizia. Tom sospirò e si aggrappò a suo fratello, onde evitare di collassare per terra causa eventuali chiazze di sangue ancora semi fresche. Gustav riuscì a eludere le zampette di Bill e corse al bar a rifocillarsi di cibo; la litigata con la Direzione lo aveva destabilizzato, necessitava dieci Bounty e quattro Mars per riprendere le energie perdute. Georg si armò di cellulare (quello glie l’aveva regalato Bill per Natale con l’esplicita frase “Georg, tesoro mio, ho saputo che il tuo telefono è finito nel cesso, perciò te ne ho regalato uno nuovo con la macchina fotografica migliore che c’è, così per i prossimi misteri tu sarai il nostro fotografo forense”. Gli sembrava troppo bello che Bill gli avesse fatto un regalo così senza secondi fini) e si preparò a fare il fotografo forense, cominciando a scattare foto a raffica alla scena del delitto. Bill, semplicemente, si mise ad osservare la scena con il suo occhio indagatore, come un airone che scruta il lago alla ricerca del pesce.
-Bill, mi hai intasato la memoria del cellulare- borbottò Georg, quando gli arrivò l’avvisaglia della memoria piena.
-Davvero?- miagolò l’interessato, ricevendo il mano il telefono dell’amico nella Galleria, dove spiccava una cartella “selfie splendore” e dove, aprendola, ci si sarebbe potuti perdere in 1457 selfie di Bill tutti esattamente uguali e tutti esattamente terrificanti. – Non ti piace, Geo?
-Sinceramente, non ho capito perché tu usi il MIO cellulare per fare foto a TE stesso.
-Te l’ho detto! Camera fotografica migliore del mercato!
-Tom, fai qualcosa di utile per il pianeta, da bravo: compra a tuo fratello il mio cellulare così non mi intasa la memoria di selfie mentecatti.
Tom guardò disperato l’amico e il gemello, poi prese il suo telefono e lo mostrò a Georg “Galleria- cartella “selfie splendore” 2388 foto di Bill molto simili a quelle di Georg, però più inquietanti, perché ogni tanto, dietro si intravedeva Tom nudo, o un pupazzo mezzo cieco, o qualcosa di non ben identificato.
-Ci manca ancora vedere quanti ne ha Gustav e poi giochiamo al Super Enalotto- grugnì Tom.
-1399- rispose Gus, arrivato in quel momento con la bocca gonfia di cioccolato e le tasche strabordanti di patatine. – Non oso immaginare quanti ne abbia Bill nel SUO cellulare.
-Nessuno!- trillò il cantante – Sui vostri c’è più gusto a farseli. Nel mio che me ne faccio?
I musicisti evitarono di commentare, scuotendo la testa.
-Ma poi, cosa ve ne importa dei miei selfie quando abbiamo un geniale caso da risolvere! Per esempio, avete notato una cosa?- Bill si inginocchiò per terra – Se avete visto, il cadavere era poggiato scompostamente sullo stipite della porta.
-Finora non siamo ancora ciechi- commentò sarcastico Tom.
-Lo so che non siete ciechi idiota, ma sono certo che non avete osservato la situazione con la dovuta attenzione. Siamo nel salone di un grande albergo della capitale, dove in questi giorni sono ospitati i musicisti più in voga del momento, quindi, ragionevolmente, è tutto pieno di gente e per un assassino non è propriamente semplice accoltellare una in mezzo alla folla.
-Per l’appunto, l’ha uccisa nello sgabuzzino. Per una cameriera è normale accedervi- disse Georg.
-Esatto. Quindi l’omicida era nascosto nello sgabuzzino prima che lei vi entrasse e l’ha ammazzata dentro, al riparo da occhi indiscreti. E qui viene da farsi qualche domanda.
-Cioè?- Gustav attaccò un bounty con furia.
-Lei ha urlato quando l’ha accoltellata, e ovviamente, come noi stessi abbiamo fatto, la gente nei paraggi è subito accorsa. Da qui, la prima domanda: da dove diavolo si è dissolto l’assassino, se uscire dalla porta dello sgabuzzino era impossibile?
-Da un passaggio segreto!- esclamò Tom, cominciando a saltellare come un babbuino.
-Tom, risparmiaci le tue c******. Non ci possono essere passaggi segreti nello sgabuzzo di un hotel- lo rimbeccò Georg, scuotendo la testa.
-E allora cosa fa?! Si volatilizza?!- sbottò il rasta, mettendo il broncio che puntualmente metteva quando qualcuno che non fosse suo fratello gli faceva presente che diceva sempre c*****.
-Zitti, mi deconcentrate!- strillò Bill – E poi, era appunto la prima domanda. La seconda da porsi è la seguente: come ha fatto la cameriera a non accorgersi del suo assassino? Intendo dire, questo ripostiglio è veramente microscopico, quando tu entri, vedi per forza qualcuno, anche se fosse nascosto parzialmente dalle scope, cosa piuttosto assurda. Quando lei ha aperto la porta, lo ha visto in faccia, eppure, invece che tagliare la corda urlando, è lo stesso entrata, chiudendosi la porta alle spalle.
-Intendi dire che forse poteva conoscere l’assassino?- mormorarono i G&G in coro.
-Tipo … un amante? Una storia d’amore finita male?- aggiunse Tom.
Bill sfarfallò gli occhi sospirando rumorosamente.
-Questo non lo so, Tommino caro. Eppure sarebbe così bello poter avere una conturbante storia d’amore, passione, e sentimento, tanto da dover affrontare anche la morte per il proprio amore segreto, celato, nascosto agli occhi di un mondo che non comprende. Aver qualcuno pronto a sacrificarsi per te, a dare la vita per salvarti …
-Ok, è partito- borbottò Georg, allontanandosi con attenzione.
-Ritirata strategica al plotone 17- biascicò Gustav, tenendo stretti i Mars.
–Quando fa così diventa violento.- constatò Tom.
Infatti, puntualmente, Bill cominciò a strillare a pieni polmoni, e la voce non gli manca, corredando il tutto da grosse lacrime di mascara.
-Tooooooooom, sono solo, non ho nessuno, fai qualcosa!!!!!! Voglio anche io una conturbante storia d’amore!!!!! Perché non ce l’ho?!
-Ehm, fratellino caro, sai, la gente si esaurisce a stare a contatto con te e non penso che nessuno a parte me e la mamma voglia dare la vita per un pagliaccio conciato come ti conci- lo consolò molto amabilmente Tom, abbracciandolo.
-Ma io la voglio! Tom, perché io non posso avere una storia di amore passione e sentimento?- Bill si aggrappò al gemello con le unghie, affondandogli il viso nella felpa e macchiandola inevitabilmente di mascara, fard, eyeliner, rossetto violaceo – Voglio la mamma!!! Mamma!!!
“Santa donna” pensarono simultaneamente i G&G.
-Dai, Bibi, tesorino, la mamma ora non c’è e … - iniziò Tom, accarezzando i capelli del fratello. Già, la mamma non c’è. E allora, chi avrebbe potuto lavare la felpa sudicia di trucco? Chi, se non lei? Tom ci pensò un secondo e giunse alla conclusione che la sua felpa rossa preferita sarebbe rimasta sporca. Sporca. NO! LEI SPORCA NO! – Mamma!!!!! Voglio la mamma!!!
I gemelli caddero al suolo abbracciati continuando a strillare come due sirene dell’ambulanza e a chiamare l’ignara e innocente genitrice.
I G&G si guardarono annoiati e stufi, quando Claudia non li raggiunse sconvolta
-Ma che succede a Tom e Bill? È morto qualcun altro?
-No- sbuffò Georg – Uno vuole una conturbante storia d’amore, l’altro vuole la felpa pulita ed entrambi vogliono la mamma. Normale routine, compare boyscout. Facci l’abitudine.
Gustav nel frattempo aveva chiamato la signora Kaulitz, mettendola al corrente dell’incresciosa situazione, ricordandole per l’ennesima volta che si chiamava Gustav e non in qualche altro buffo modo, e poi si era limitato ad allungare il cellulare ai due lagnoni.
Quando sentirono i singhiozzi diminuire di intensità e i gemelli farsi piccoli piccoli nel loro angolino, ciucciandosi il labbro inferiore allo stesso ritmo e dicendo in contemporanea
-Si mami, scusa, no, non lo facciamo più. Si mamma, promesso. Mamma, ci manchi. Mamma, quando torniamo a casa ci compri un Lego? No? Ma mami, se stiamo bravi ce lo compri? Dai, mamma …
Sentito ciò, i G&G si diressero a passo di carica dal commissario, pronti a riferire le idee di Bill, omettendo la lagnata. Il commissario si accarezzava i baffoni a manubrio e commentò
-Anche io mi ero posto la domanda di come avesse potuto fuggire l’assassino, ma sembra non esserci nessun passaggio segreto, porta secondaria o condotto d’areazione nello sgabuzzino. La domanda rimane, e pesa alquanto. Per quanto riguarda il fatto che lei conoscesse l’assassino, sinceramente non ci avevo pensato … va beh, sentite, ora noi andiamo a vedere i nastri delle registrazioni. Voi statevene qui buoni e forse poi vi comunicherò se accade qualcosa di sospetto.
-Lei non ci comunica un tubo. Veniamo con lei- intervenne Tom, facendo una gloriosa entrata in scena, con gli occhi asciugati dalle lacrime.
-Nemmeno per sogno- si oppose serio il commissario Barhens – Non siete poliziotti!
-Però siamo più furbi- commentò Gustav, fregando dalla tasca di un poliziotto di passaggio una caramella alla fragola e limone.
-E anche più astuti- rincarò Georg, notando un interessante pacco di fogli da paciugare.
-E più belli- Bill si aggiunse ai musicisti, in posizione “non osare opporti a me”.
-E quindi veniamo con lei, punto e basta- concluse Tom, fregando una tazza di caffè a un tipo di passaggio, bevendo e rimettendoglielo in mano vuoto.
Il commissario li fulminò, già stufo di averceli in giro. Bambini lagnosi, ecco cos’erano quei quattro. Stupidi bambinetti. L’uomo sospirò, passandoli in rassegna uno per uno. Tanto valeva portarseli dietro, anche perché l’indagine doveva andare avanti e non bloccarsi per colpa dei mostriciattoli da cabaret.
-E va bene, mostrilli, venite con me.
E fece strada verso l’ufficio della sicurezza.

 
***
B: Autrice Suprema, voglio una conturbante storia d’amore seriamente ora!
A: Bill, era per divertire le lettrici, mica per altro.
T: E io voglio un Lego.
A: Fottiti, Tom, anche io voglio un Lego.
G1: Autrice, mi spieghi perché le tue mappe sono tutte macchiate?
A: Geo&Geo, non preoccuparti, è solo muffa.
G2: A proposito di muffa, il gorgonzola è uno spettacolo!
A: Gus, dovevo farci la pasta con il gorgonzola, ora che mangiamo?
T: Stasera, si mangia “Gustav gratinato con patate”.
G1 + A *guardandosi*: Sembra appetitoso!
B: E la storia d’amore dove la mettiamo?
T: Ciliegina sulla torta!
B: Mi hai fatto venire fame.
G2: Ehi, cosa sono quegli sguardi cannibali? Lettrici amorevoli, che tanto buone siete state a lasciarci recensioni gradite, aiutate il vostro “cucciolo”!
A+B+G1+T *sguardi cannibali*: Fame!!!! Gus vieni qui!!!!!!!!!
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Lost In Donbass