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Autore: Veni Vidi Jackie    27/07/2015    1 recensioni
Matilde, amica (o qualcosa di più?) da più di un anno di Jack, ha da tempo dimostrato con lui atteggiamenti aggressivi. Quando lei troverà l'amore in Frank, Jack verrà prima relegato in secondo piano e poi abbandonato dalla ragazza. Ormai libero, la fine del "regime tirannico" di Matilde dovrebbe farlo stare meglio, ma la gelosia lo dilanierà e ben presto lo farà arrivare sull'orlo della pazzia.
In questa situazione, saranno personaggi assai strani a farlo tornare su di morale!
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Catullo mi guarda intensamente, aspettando una risposta alla sua domanda. “In che epoca siamo?”, mi ha chiesto. Ci troviamo tutti seduti al tavolo della sala, dal momento che loro mi hanno chiesto delle informazioni. Si sono ritrovati catapultati in un'altra epoca e sono visibilmente scossi. Ora mi spiego tutte le loro banali paure.

So che sarà molto imbarazzante provare a rispondere a tutte le loro domande. Innanzitutto: cosa rispondo ora a Catullo?

- Beh...diciamo che sono passati circa duemila anni dalla vostra nascita...-

- Duemila anni?! - esclamano tutti in coro. Tacito prende un fazzoletto e se lo passa sulla fronte, detergendosi il sudore. Sono tutti molto agitati, cosa comprensibile. Anche io lo sarei se mi svegliassi e mi dicessero che sono passato due millenni.

- D'accordo, d'accordo. Cerchiamo di mantenere la calma – afferma Cicerone, facendoli tranquillizzare.

- Per lo meno esiste ancora l'Impero Romano? -

- Direi proprio di no -

- Per tutti gli dei dell'Olimpo! - Scoppia il caos: si alzano dalle sedie ed urlano, strappandosi i capelli e le vesti. Si dimenano, si scuotono tra di loro, come per svegliarsi da quello stato di incoscienza in cui erano precipitati. Solo Alessandro Magno, che per motivi anagrafici non aveva mai potuto conoscere la grandezza di Roma, se ne resta seduto. Poi mi fa cenno di avvicinarmi a lui sul tavolo e mi chiede:

- E l'impero di Macedonia? Quello esiste ancora? -

- Temo di no. - A questo punto anche lui si alza violentemente dalla sedia, facendola cadere all'indietro. Poi prende la sua spada e, urlando qualcosa di incomprensibile, la scaglia sul divano. Dalla fenditura creata dal suo taglio escono delle piume, mentre lui continua ad inveire sui cuscini del divano. In pochi secondi le piume ricoprono tutto il pavimento intorno a lui.

Io sono ancora seduto al tavolo e li osservo con perplessità: Cicerone sta tentando di soffocarsi ingoiando una copia delle “Catilinarie”, Catullo prova ad annegare infilando la testa nel mio acquario, Seneca sta guardando il suo braccio per trovarsi la vena e poterla recidere con il coltello che ha preso dalla cucina, Tacito si sta strangolando con le proprie mani e Alessandro Magno sta guardando in modo strano la punta della sua spada. Stanno facendo una confusione enorme tra urla e gemiti, cosa che mi sta facendo venire il mal di testa.

Non posso andare avanti così, devo mettere fine a tutto ciò.

- Ora basta!- urlo più forte che posso, mentre loro si bloccano all'istante. - Tornate a sedervi!-

Loro, sebbene a malincuore, obbediscono.

- Avrete tempo per capire come funziona il mondo di oggi, ma adesso sono io che voglio risposte – affermo. - Innanzitutto, chi vi ha mandato qui? -

- Una nobile e bella giovane, ornata di fiori – risponde Cicerone, sognando ad occhi aperti. Lo credo bene: sono abbastanza sicuro che si stia riferendo a Maria Sharapova. Chi non si innamorerebbe di lei? Cicerone comincia a perdere saliva dalla bocca, forse sta la sta sognando proprio ora. Gli batto le mani davanti al viso, facendolo tornare in sè.

- Okay, ma perchè? - domando

- A questo posso rispondere io – dice Catullo, passandosi una mano tra i capelli ancora bagnati. - Siamo stati inviati a soccorrerti per il tuo conflitto d'amore. Il tuo servitium amoris ti logora, non è vero? Oh, che bella cosa! Oh, che bello! Il servitium amoris, oh sì! Fammi del male, sì! Così! Colpiscimi! -

A questo punto Catullo comincia a percuotersi il petto sempre più forte, lanciando grida di piacere. Sto per buttarlo fuori di casa quando Seneca me lo impedisce:

- Lascialo stare, è sempre stato così. Tu non farci caso. - Riesco a contenermi, ma giusto per questa volta. Non ho voglia che si metta a comportarsi come un idiota a casa mia.

- Piuttosto...- continua Seneca – stavamo dicendo: siamo qui per aiutarti, per risollevarti dallo stato di sofferenza in cui sei precipitato -

- Ah. - E' tutto quello che riesco a dire: “ah”. Non so chi siano, non so se credere a quello che dicono, non so se sono reali...quindi dico “ah”. Sono solo molto confuso e infelice in questi giorni. Pensavo che finire sotto un treno mi risolvesse tutti i problemi, ma qualcuno non me lo ha permesso... - Io e i miei amici ti aiuteremo facendoti ripartire da zero, come se stessimo creando un essere umano partendo dal nulla. Ti ricostrueremo, partendo dalla distruzione in cui ti trovi. Non c'è ricostruzione senza distruzione, ricordatelo. Adesso tu sei fatto di rovine: noi le prenderemo e ti ricostrueremo – aggiunge Seneca.

Bene, almeno adesso so cosa vogliono da me. In realtà non vogliono nulla, sembrerebbe. La cosa più stressante è il non sapere se sono definitivamente uscito di cervello o no, quindi è meglio se non ci penso. Non ha importanza adesso. - Ah, la schiavitù d'amore! - Interrompo i miei pensieri per guardare Catullo riverso a terra, mentre si graffia le braccia e il petto e continua a gridare. Sta strizzando gli occhi e sembra preso dalla follia.

- Il servitium amoris! Sì, sono il tuo schiavo d'amore! Voglio soffrire! Ah, la sofferenza d'amore! -

Distolgo lo sguardo da lui e i miei occhi si fermano su una foto di Matilde sul tavolo. Gliela avevo fatta quando eravamo andati sul lago insieme, una delle ultime volte. Mi piaceva quella foto e così l'avevo fatta stampare: da quel momento l'avevo messa sul tavolo, così mi vedeva sempre quando studiavo. Anche adesso torno a fissarla e sento risorgere il dolore di questi giorni.

Ah, la sofferenza d'amore!

 

  
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