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Autore: Atra    27/07/2015    5 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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Seifer parcheggia la macchina appena fuori Timber, per entrare a piedi.
-Ma scusa - osservo, guardandolo dal sedile dopo che lui mi ha galantemente aperto la portiera - La molliamo qui? Tanto vale lasciare una sfolgorante scritta al neon con scritto: "Ciao, noi andiamo a Balamb e voi non ci troverete mai!" !-.
Seifer fa una smorfia divertita e mi fa segno di scendere dalla macchina, mentre mi risponde:
-A Timber non sono ammesse le macchine. Comunque, dato che siamo in anticipo, possiamo cercare una persona di mia conoscenza e farci prestare dei soldi. Poi li mettiamo nella macchina, così chi la ritroverà non potrà più dire che l'abbiamo rubata -.
-Woah, vedi che qualche volta anche tu sei intelligente?- mi stupisco, lisciandomi la gonna tutta spiegazzata. Mio fratello intanto mi sistema il colletto della camicia, schioccando la lingua con disapprovazione.
-E questa tua conoscenza avrà i soldi?- gli domando ancora, allontanando infastidita le sue mani fredde dal mio collo. Lui ridacchia e mi fa scorrere un dito sulla nuca, facendomi rabbrividire:
-Ma sì, ma sì- sussurra, mentre io sguscio via dal suo tocco per scoccargli uno sguardo scocciato. Oggi è anche in vena di dispetti, maledizione.
-Gallinaccio, sei pronto? Devo mettere a posto la camicia anche a te?- chiede Seifer, guardandosi intorno. Dincht si unisce a noi, guardandolo truce:
-Davvero divertente, Seifer- bofonchia sbuffando. Mio fratello lo ignora e inizia a camminare fischiettando.
Certo che non sembra proprio arrabbiato per il suo esame. E non sembra nemmeno essere preoccupato per ciò che voglio dirgli appena avremo un minuto per stare da soli. E' come se fosse...un'altra persona. Perlomeno, quando si tratta di guerra, sangue e gloria. E io...non lo capisco, perché non è mai stato così. Oppure non lo è mai stato con me.  
Il caos cittadino, il viavai di uomini, donne e soldati e le prime case attorno a noi mi riscuotono dai miei pensieri, costringendomi a concentrarmi sulla realtà: non siamo ancora al Garden.
Timber è una città spaccata in due: da una parte il dominio intollerante di Galbadia, capitanata dal presidente Vinzer Deling, dall'altra la resistenza, rappresentata da numerosi e piccoli gruppi guidati da cittadini insospettabili, il cui obbiettivo è l'indipendenza della città.
Tuttavia, a quanto mi sembra di aver capito leggendo il giornale "Politica e Mistero", quando Deling mette le mani su qualcosa è molto difficile togliergliela dalle grinfie: questo spiegherebbe il perché, fino ad ora perlomeno, la resistenza non abbia fatto molti passi avanti.
Seifer ci guida nella città come se la conosca alla perfezione, mentre io e Dincht gli corriamo dietro come cagnolini, lanciandoci sguardi stupiti e scocciati. Quando mai mio fratello è venuto a Timber? E adesso dove ci starà portando?
Mio fratello si ferma qualche volta a fare quella che sembra mente locale. Spero non stia fingendo di sapere dove si trova e quindi non stia andando a caso. A momenti i soldati di Galbadia potrebbero riconoscerci e non sarebbe granché divertente.
Superiamo la redazione della famosissima rivista "Timber Maniacs" ed entriamo nella realtà alternativa della stazione: gente sempre di fretta, voci che annunciano i treni, i commessi al botteghino che strillano di fare il biglietto prima di salire, i controllori che non si lasciano sfuggire nulla, cartacce e cicche per terra, mentre nell'aria aleggia il solito e denso fumo dei treni e delle sigarette.
Finalmente Seifer si illumina e ci ordina di aspettarlo accanto al botteghino che vende i biglietti per Balamb. Lo vedo avvicinarsi a una ragazza dai capelli neri lunghi e lisci, vestita completamente di azzurro tranne per gli stivali e i pantaloncini neri.
Lei è di spalle e sta usando un telefono pubblico, appoggiata distrattamente con la spalla destra al sottile palo a cui è appeso, le dita che si muovono ad attorcigliare il cavo.
E' quella la sua vecchia conoscenza? Una ragazza?
Ok, non voglio affrontare l'argomento perché non voglio pensare di essere l'ennesima sorella gelosa del fratello. Però...uff, perché non può contare anche il mio parere? Ad esempio: mio fratello con questa sottospecie di Puffetta dall'aria spensierata...proprio NO.
E invece Seifer punta proprio lei e le picchietta un dito sulla spalla per farla voltare. Beh, almeno non l'ha abbracciata di spalle o altre cose che implicano un contatto fisico molto ravvicinato. Giusto, Seifer non è tipo da queste cose...ma in campo amoroso non ho certo idea di come sia e NON VOGLIO nemmeno saperlo.
La ragazza sussulta e si volta, la cornetta rossa che le trema fra le mani per un momento. Per un momento, perché poi finisce sbattendo contro il palo e rimbalzando a terra come uno yo-yo, dato che lei l'ha appena mollata per saltare al collo di Seifer come un Anacondar, solo più... appiccicoso.
Uhm. Questa dimostrazione d'affetto non mi piace PER NIENTE.
E non sono gelosa! L'ho già detto? E lo ripeto quante volte voglio!
-Atra, hai una faccia...- commenta molto a proposito Dincht, sghignazzando. Sbuffo, lanciandogli uno sguardo feroce:
-Taci, gallinaccio- lo apostrofo istintivamente. Beh, almeno ha abbassato la...cresta (nota dell' "autrice": ok, dopo questa mi ritiro a fare Garden di sabbia sull'isola più sperduta di questo mondo...).
Nel frattempo Seifer si è scollato di dosso la ragazza, che ora sta sorridendo come un'ebete, e le sta dicendo velocemente qualcosa, facendo un segno sopra la sua spalla ad indicare noi. Lei annuisce vigorosamente e a questo punto Seifer si volta e ci fa segno di avvicinarci. Non so se il mio viso parli troppo chiaro, ma quando lui incontra i miei occhi una ruga di preoccupazione gli solca la fronte.
Esatto, fratellone: avresti dovuto dirmelo prima. Adesso zitto e stai a guardare impotente!
La ragazza ci guarda camminare verso di loro torcendosi le mani nervosamente e poi frugando distrattamente nello zainetto che porta sulla spalla sinistra.
Arrivo accanto a mio fratello e le faccio un esame completo ai raggi X: ha la pelle molto chiara e degli occhi quasi a mandorla sono color marrone scuro, quasi nero e lucidi come ossidiane; fra i capelli che le sfiorano il viso luccicano alcuni riflessi biondi, quando lei inclina il capo offrendolo alla luce del lampione poco distante. La frangetta le ricade distrattamente sugli occhi, dandole nel complesso un'aria sbarazzina e molto infantile, anche se, a giudicare dalla statura e dal semplice fatto che Seifer la consideri, deve avere più o meno la nostra età.
-Eccoli qua - la voce di Seifer interrompe il mio accuratissimo esame - Questa è mia sorella Atra, l'altro si chiama Zell Dincht-.
Dincht solleva una mano flosciamente per salutare la ragazza, mentre io le faccio un semplice cenno con il mento. Lei sorride imbarazzata, mentre mi osserva interessata. Uff, vuole anche il certificato di nascita? Stesso padre (ignoto) e stessa madre (ignota): io e Seifer siamo comunque fratelli e questo non fa di me un fenomeno da baraccone, diavolo!
Seifer tossicchia leggermente per spezzare la tensione, mentre per la prima volta noto il suo nervosismo:
-Lei è Rinoa Heartilly, una mia...vecchia conoscenza-. Ohoh, si è fermato nel bel mezzo della frase. E il nome non mi è per niente nuovo e so anche il perché. Rinoa...finalmente ci conosciamo. Ed ecco il motivo per cui Seifer conosce bene Timber! Lei deve vivere qui...
Questa volta le parole mi escono di bocca prima che io possa fermarle:
-Una vecchia conoscenza- sospiro, reprimendo però il sorrisino che mi sale a incurvare le labbra quando mi sento presa in giro. Soprattutto quando conosco tutta la storia.
Era comunque l'unica ragazza a cui Seifer tenesse davvero, posso testimoniarlo (anche perché è l'unica ragazza che ha avuto di cui so il nome...ne avrà avute altre? MA CHE DIAVOLO NE SO IO?!).
Era l'unica a cui teneva...a volte parlare al passato stride così tanto con il contenuto che si potrebbe pensare a un paradosso. E la contraddizione si fa più evidente quando si parla di certe cose, in cui magari è anche coinvolto mio fratello.
Rinoa si guarda imbarazzata la punta delle scarpe, mentre mio fratello trattiene improvvisamente il respiro.
Dincht decide di intervenire per trarre d'impiccio i due:
-Che ci facciamo qui da lei? Cioè...niente in contrario, ma abbiamo ancora un debito da saldare e un treno per Balamb da prendere- dice. Veramente un intervento intelligente, devo ricordarmi di complimentarmi con lui più tardi.
Rinoa si illumina:
-Tornate a Balamb, stasera? Anche io vengo al Garden: devo parlare al vostro preside. Questo vuol dire che viaggieremo insieme!- esclama, battendo le mani tutta felice. Oh che bello, io sono tutta un brivido.
Mio fratello mi dà discretamente una gomitata e risponde a Dincht:
-Rin ci darà i 3000 Guil che ci servono, più i soldi per il biglietto- ci rivela, sorridendo soddisfatto. Cielo, ha trovato la gallina da spennare. Questo mi fa incazzare ancora di più: ci sta che abbia avuto una relazione con lei, ma che approfitti ancora della sua felicità di vederlo...non lo tollero. E' questione di principio, nient'altro. Si vede lontano un miglio che mio fratello non sembra molto felice di vederla e so perché, ma...non è giusto, diamine.
Intanto Rinoa estrae dalla borsetta i 3000 Guil e li dà a Seifer, che se li intasca senza una parola di ringraziamento. A questo posso pensarci io: gli restituisco la gomitata, solo più forte e più evidente, accompagnata da uno sguardo eloquente. Mio fratello capitola:
-Grazie, Rin- borbotta, prima di respirare profondamente. Rinoa mi scocca uno sguardo divertito:
-Atra, con te Seifer sembra un'altra persona- sorride, per nulla offesa dalla reticenza di mio fratello. Sollevo le sopracciglia:
-Presumo lo sembrasse anche con te- la rimbecco, lo stesso sorriso sornione sulle labbra. Maledizione, devo stare zitta. Questa non è stata per niente un'uscita felice (*), dato che mio fratello si rabbuia e lei aggrotta un attimo le sopracciglia, prima di tornare a distendere il viso:
-Allora: due di noi tornano alla vostra macchina e gli altri fanno i biglietti, dato che l'ultimo treno parte fra mezz'ora. Seifer potrebbe andare a portare i soldi in auto e, se non vi dispiace, io...- comincia Rinoa, ma io ho già capito dove vuole andare a parare e non ho intenzione di fare passi indietro.
E' il momento che aspettavo: il treno partirà fra mezz'ora e non avrò facilmente un'altra occasione di parlare a Seifer...specialmente con una ex all'attacco. Quindi la anticipo, senza togliermi di faccia il sorriso che avevo prima:
-No, è giusto che tu faccia i biglietti: d'altronde metti tu i soldi. Accompagno io Seifer e, sta' tranquilla, sarà in buone mani-. Calco molto sulle ultime due parole fino a quando non vedo il suo viso dipingersi totalmente di rosso. Bene, per ora l'ho messa a cuccia. Afferro un braccio di Seifer e inizio a camminare di gran carriera, ignorando le espressioni deluse di Rinoa e Dincht...che caspita avrà Dincht da essere deluso?! Non gli sta simpatica Rinoa? Eh, cavoli suoi. Se io rimanessi sola con lei non so cosa potrei dirle. Meglio non rischiare, dato che ci paga auto e treno.
-Uh, mi sento onorato di avere la considerazione di due belle ragazze...- comincia Seifer, ridacchiando della mia foga. Gli mollo il braccio per agitare il mio in aria, come faccio sempre quando sono stizzita:
-Tu taci e smettila di sparare cavolate- lo rimbecco. Seifer solleva le sopracciglia impressionato, mentre una serie di rughe gli increspa la pelle della fronte. Rispondo alla sua domanda silenziosa:
-Non sono gelosa!-. Mio fratello scoppia a ridere e imita il mio gesticolare:
-Ah no? Avrò interpretato male...un Lesmathor che vola, per caso?- mi stuzzica, cercando di circondarmi le spalle. Lo respingo con uno sbuffo:
-La stai usando, imbecille. Dopo tutto quello che è successo, maledizione- lo accuso, fermandomi di botto appena usciti da Timber. In realtà non me ne sono neanche accorta, presa com'ero dal tentativo di dominare la rabbia, che sta piano piano riaffiorando. Forse è più rabbia verso me stessa: ci sono tante cose che ancora non conosco di Seifer, perché credevo di non potermi più stupire su di lui? E perché devono tutte venire alla luce proprio oggi?
Anche Seifer si ferma, irrigidendosi:
-Non capisco di cosa tu stia parlando- mormora, il viso d'un tratto rabbuiato.
Torno sui miei passi e lo costringo a sollevarlo per guardarmi negli occhi:
-Non so cosa sia successo fra voi due quella sera, ma avevi ragione: lei prova ancora qualcosa. E tu lo stai usando a tuo vantaggio. O al nostro, se dirlo ti fa sentire meno in colpa- dico velocemente, inchiodando i suoi occhi ai miei. Ancora una volta mi sembra di vedere una sfumatura dorata, che poi si dilegua come prima. Il sole è tramontato da un pezzo: possibile che io abbia delle allucinazioni dovute alla stanchezza?
Seifer sposta alcuni sassolini con la scarpa, mentre sostiene a fatica il mio sguardo duro:
-Non la sto usando, Atra. Anche io provo ancora qualcosa per Rinoa...ma sai com'è la storia-.
Ricordo quando Seifer mi aveva parlato di lei, un pomeriggio di settembre come tanti di un anno fa. Ricordo che il suo comportamento mi aveva sconvolta: avevo davanti un uomo insicuro, dolce e perduto da qualche parte, in un luogo a me sconosciuto. Un uomo che non voleva fare un solo passo indietro in nome di un sentimento che non gli stava propriamente a pennello.
Non ho mai sperimentato l'amore. Ma se fa questi effetti, preferisco proprio guardarlo da lontano con il binocolo. Chiuso, magari.
Fatto sta che ora mi si sovrappone l'immagine di quella notte, nel bel mezzo di un ottobre piovoso dello stesso anno, quando Seifer mi aveva detto che Rinoa se n'era andata dalla sua vita. Quando l'aveva deciso lui, in un momento di rabbia.
Ricordo che ero rimasta ancora più sconvolta: il suo sguardo tradiva dolore, perdita e...pentimento. Seifer era responsabile della loro separazione, gliel'avevo letto negli occhi e l'avevo capito dalle circostanze.
Me lo ricordo bene.
-Tu l'hai ferita. Per questo non riesci più a guardarla negli occhi. E doverle chiedere aiuto mentre lei è felice di vederti, nonostante tutto, ti spaventa. E ti fa passare la voglia di riprovarci- dico al posto suo. Probabilmente starà rivivendo gli stessi ricordi, da una prospettiva diversa.
E' ciò che non mi ha mai detto, ma che ho sempre, tacitamente, compreso.
Seifer annuisce, un sorriso amaro che gli si apre in viso:
-E' sconcertante quanto bene tu riesca a leggermi- mormora, giocherellando con una ciocca dei miei capelli. Faccio un respiro profondo, prima di sfiorargli le dita:
-E invece oggi ho avuto difficoltà a riconoscerti, Seifer. Quante persone sei stato in poche ore? Quante facce nuove mi hai mostrato?- gli domando, stringendo la presa sulle sue dita per costringere i suoi occhi a posarsi di nuovo su di me.
Il suo viso si frantuma in pieghe amare e in linee storte, mentre le sue palpebre battono lentamente, rivelando ogni volta mille bagliori dorati nei suoi occhi.
-Vuoi parlarne ora-. La sua non è una domanda, ovviamente.
Quindi non serve una risposta.




(*) per capire un po' di più a cosa si riferisce Atra, fate un salto su "Fragments of Almasy's Memories"!


Ed eccoci qua con l'ottavo capitolo! Ora è entrata in scena anche l'adorabile Rinoa Heartilly...vi prego, capite la sottile ironia.
So che molti di voi hanno un'esagerata passione per questa bella fanciullina (cogliere l'ironia pliz). Se così fosse, sappiate che non siete soli al mondo e che Atra Almasy vi comprende alla perfezione!
A me sinceramente non fa né caldo né freddo...sicuramente non è tra i miei personaggi preferiti (anche se da piccola la adoravo...). Semplicemente a me non va molto a genio perché si è accaparrata due cari ragazzi come Seifer e Squall. Davvero, il mondo gira al contrario...come questa fanfic del resto! Aspettatevi di tutto!
Adesso stiamo per vedere il confronto fra Atra e suo fratello...se lei è l'unica persona con cui Seifer si apre, chissà cosa le confesserà! 
Come ho detto nella nota segnata dall'asterisco, in "Fragments of Almasy's Memories" potete leggere come andò veramente fra Seifer e Rinoa e i motivi per cui parlare di "cambiamenti" in presenza dei due Almasy e della cara Rin non è mai una gioia.
Spero che la storia vi stia piacendo, soprattutto mi rivolgo a coloro che leggono in silenzio, ma che apprezzo quando vengono a farmi una visitina!
Al prossimo capitolo!
   
 
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