Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: risakoizumi    27/07/2015    4 recensioni
La mia breve vita è stata un susseguirsi di momenti di gioia e infelicità.
La sofferenza è quella che ricordo meglio e che è stata al centro delle mie giornate per lungo tempo.
Una volta ero soltanto l’ex ragazza di Sam dal cuore spezzato e che nessuno sopportava.
Adesso mi sento una persona diversa.
Sono più forte, sento che niente può distruggermi. Sono padrona della mia vita. La triste e collerica ragazza di La Push si è trasformata in una persona nuova.
Osservo il ragazzo che sta in piedi accanto a me. I suoi occhi sembrano sorridermi, come sempre.
"Sei pronta?" mi chiede, prendendomi per mano.
"Sì". Ricambio la sua stretta sicura e familiare.
Il momento è arrivato, ma non ho paura. Santo cielo, sono Leah Clearwater! Dovrebbero essere loro ad avere paura di me!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leah Clearweater, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avrei voluto pubblicare  questo capitolo prima ma non l'ho fatto per una serie di motivi, mi dispiace!
Spero che non ci siano troppo errori.
Grazie a tutti coloro che leggeranno :)



<< Tieni duro. Guardami, ti prego >>.
Alex, ti guardo. Vorrei dirglielo ma non ci riesco: non riesco a trovare i muscoli giusti per pronunciare queste parole.
La sua mano stringe il mio collo, nel punto in cui sono stata morsa. Sento il sangue sgorgare contro il suo palmo.
Qualcuno mi copre con qualcosa.
<< Leah! >>. Questo è Seth. << Alex, toglile il veleno dalla ferita! >>.
<< E’ troppo estesa, sta perdendo troppo sangue >>.
Sento delle urla a distanza e dei ringhi. Non ho idea di cosa stia accadendo.
<< Stiamo calmi >> urla una voce che sembra quella di William in mezzo a tutto quel trambusto.
Ancora rumori e ringhi.
<< Se vi comporterete bene e vi unirete tutti a noi la ragazza guarirà >> dice con tono acceso Karen.
<< Seth, tienile la mano contro la ferita! >>.
Alex si allontana da me. Forse sta andando da Karen. Non farlo, Alex, non farti uccidere.
<< Dimmi immediatamente come si cura! >>.
Il punto in cui sono stata morsa è terribilmente caldo e una sorta di sostanza paralizzante inizia a diffondersi da lì. Sento la sostanza farsi strada dentro di me, nel mio sangue. Perdo ogni tipo di sensibilità e il mio corpo diventa troppo pesante per fare qualsiasi movimento.
<< Sta morendo! >> strilla Beatrix, in lacrime, vicino a me.
La voce di Karen arriva alle mie orecchie come se fosse lontana, non capisco cosa stia dicendo. Inizio a desiderare di chiudere gli occhi e dormire. Voglio solo riposare e lasciarmi avvolgere da questa dolce oscurità; ma qualcuno me lo impedisce, scuotendomi e dandomi dei leggeri schiaffi sul viso.
<< Se morirà ti farò rimpiangere di essere in questo mondo >> ringhia Alex.
La minaccia di Alex è l’ultima cosa che sento, poi nulla. Il torpore è già arrivato ai miei arti e si sta facendo strada verso il centro del mio corpo. I punti intorpiditi iniziano a formicolare, come se non li sentissi più. Qualcosa di letale sta raggiungendo il mio cuore.
Sono paralizzata.
Non ho mai temuto la morte, anzi, le sono andata incontro incurante, sottovalutandola, quasi prendendomi gioco di lei. Sapevo che non sarei potuta morire di vecchiaia o di qualche malattia o di qualunque cosa che porta a morte le persone normali, quindi il rischio di morire è sempre stato minimo, per me. Credevo che avrei dovuto soffrire vivendo una lunga vita immortale e ho spesso desiderato la morte, perché, diciamolo, desideriamo sempre ciò che non possiamo avere. Tuttavia adesso capisco quanto sia stata sciocca: credevo di non voler vivere ma mi sbagliavo. Voglio farlo, proprio adesso che sento che la vita sta scivolando via dal mio corpo.
Qualcuno mi urla e mi supplica di resistere. Mi sento ondeggiare. Forse mi stanno portando da qualche parte. Non riesco a capirlo.
Vengo adagiata su qualcosa di morbido. Un letto, credo.
<< Non ti permetterò di morire >> mormora una voce al mio orecchio.
Qualcosa di estremamente doloroso mi viene iniettato nella ferita aperta. Cos’è? Che succede? Inizio a sentire caldo in quel punto, sempre di più, sempre più forte. Il caldo diventa doloroso. Oddio, mi stanno bruciando viva? Dolore urente e intorpidimento si uniscono a creare un mix micidiale. Che diavolo mi sta succedendo? Il dolore inizia ad allontanarsi dal collo, lasciando dietro di sé una scia infuocata.
Qualcuno è accanto a me ma non riesco a capire chi sia. Perché sono ancora viva? Non credo che sia possibile provare un dolore del genere da morti. Il mio intero corpo è in fiamme. Prima volevo sprofondare nell’oscurità, adesso è impossibile farlo a causa del fuoco.
<< Uccidetemi, vi prego! >> riesco a dire, in preda al dolore, non riuscendo più a sopportarlo. E’ come se il fuoco stesse inseguendo l’intorpidimento, risvegliando con estremo dolore le parti che erano state paralizzate. Posso muovermi, adesso.
<< Carlisle, la morfina! >>.
Delle mani mi tengono ferma.
<< Basta, basta, lasciatemi morire >> li prego.
Qualcuno singhiozza. Non sto capendo nulla. Il mio unico pensiero è il dolore insopportabile.
Un ago penetra la mia pelle in più punti. Inizialmente mi sembra di provare sollievo, ma poi tutto torna come prima. Forse anche peggio. Provo di nuovo a muovermi ma i miei muscoli sono estremamente pesanti.
Perfetto, non riesco a muovermi, di nuovo.
Morfina? Sarà stata quella? Pensano che non provi dolore?
<< Ecco, adesso dovrebbe stare bene >> mormora Carlisle.
Bene? Bene?! Mi prende in giro?! Non solo sono in fiamme, ma non posso nemmeno muovermi. Non riesco nemmeno a parlare. Non riesco nemmeno a pensare.
***
Poche volte nella mia vita ho pregato.
L’ho fatto quando mi sono trasformata.
L’ho fatto quando è morto mio padre.
Infine, lo sto facendo adesso. E’ da ore che prego che qualcuno lassù mi uccida e la faccia finita con me. Cosa ho fatto affinché mi accadesse tutto questo? Sono stata così malvagia da meritare una tale punizione? Non so più da quanto tempo mi faccio queste domande, ma il dolore non accenna a diminuire.
Qualcosa di bagnato mi viene premuto in fronte.
<< Scotta. Giuro che la faccio a pezzi se non ha ragione >>.
Credo sia Alex. Il mio Alex. No, non è mio ma di Emma e pensando a lei mi sento ancora più male.
<< Sembra calma >> mormora un’altra voce.
<< Leah, tesoro, mi senti? >> dice mia madre, in lacrime.
Hanno chiamato mia madre! Non avrebbero dovuto farlo … mamma, mi dispiace di averti dato tante preoccupazioni.
Perché il tempo passa così lentamente?
Qualcuno mi lava e mi veste. Gente entra e esce dalla stanza in cui mi trovo.
Sento diverse voci, provenienti da fuori.
Conto i battiti del mio cuore, conto quelli delle persone che mi circondano. Non so come fare a scandire la durata di questa agonia.
Diverse voci cercano di rassicurarmi e di dirmi che andrà tutto bene.
 
A un certo punto resta solo una persona con me. Sento il suo corpo accanto al mio.
Qualcuno entra nella stanza.
<< Sei ancora qui >>. E’ Emma. Ha un tono acido.
<< Carlisle sta per tornare >> dice Alex, senza muoversi.
C’è qualche istante di silenzio.
<< Sandy, dobbiamo parlare >>.
<< Dobbiamo farlo adesso? >> mormora.
<< Sì. Sei al capezzale di questa ragazza. Appena è stata attaccata sei corso da lei prima di chiunque altro. Cosa rappresenta per te? >>.
<< E’ mia amica >> ribatte Alex.
<< Ma è stata qualcosa di più >>.
<< Ti ho detto tutto su di noi, Emma. Ne abbiamo già parlato. Non posso cancellare questi ultimi mesi >> sussurra Alex.
<< Sono felice che tu abbia trovato una mia sostituta quando non c’ero, ma adesso sono qui, per te. Ti importa qualcosa? >>.
<< Se non ti dispiace vorrei che ne parlassimo in un altro momento >> dice Alex, seccato.
<< Perché? >>.
<< Leah potrebbe sentire >>.
<< E allora? Se sente è meglio visto che stiamo parlando di cose che la riguardano >>.
<< Sta combattendo contro la morte e tu pensi solo alla tua assurda gelosia! >>.
Emma si avvicina a Alex. << Vieni a dormire, il dottore starà con lei. Sveglierò Seth e sua madre >>.
<< No >>.
Silenzio.
<< La mia gelosia non è poi tanto assurda >> dice Emma, offesa, allontanandosi.
<< Leah non è mai stata una sostituta >> dice Alex, senza seguirla. Sono certa che Emma l’abbia sentito.
Bè, almeno adesso ho qualcosa a cui pensare. Questa discussione tra Alex e Emma è stata molto interessante … ha detto che sto combattendo contro la morte? Vuol dire che nonostante tutto questo dolore che sto provando per non so quale motivo potrei comunque morire?
La vita fa schifo.
Passo le ore successive pensando al rapporto tra Alex e Emma e tra Alex e me, fin quando Alex viene convinto da Seth e Carlisle a riposare. Tuttavia rifiuta di lasciare la stanza, quindi sento il suo respiro diventare pesante, accanto a me.
Carlisle mi visita spesso. Misura la mia frequenza, la mia temperatura, mi ausculta. Mia madre mi accarezza il viso. Beatrix, Edgar, Thomas, Max vengono periodicamente a trovarmi.
Persino Jake e il mio branco si avvicinano al mio letto, riuscendo a dire qualcosa di carino.
Bene, solo la mia morte può spingerli a essere carini con me?
Mi agito quando viene Sam. Alex non vuole farlo avvicinare, ma alla fine cede.
<< Mi dispiace >> mormora, baciandomi sulla fronte. Maledico Carlisle per avermi dato la morfina perché vorrei prendere Sam a calci.
Ti dispiace? Sei un cretino, ecco cosa sei. Gli dispiace di nuovo, per l’ennesima volta. Per un momento desidero che lui sia al mio posto, ma mi pento di questo pensiero. Da quando sono diventata così cattiva?
A un certo punto, tra questo via vai di gente, il dolore cambia.
Non è meno intenso, né meno insopportabile, ma semplicemente cambia: si arricchisce di nuove caratteristiche. E’ come se ogni singola cellula del mio corpo stesse cambiando: da quella del sangue a quella della cute, dalla testa ai piedi. Cosa mi sta accadendo?
Questo nuovo dolore mi accompagna per un bel po’ ma riesco a riflettere su molte cose. Bè, non è che poi abbia altro da fare. Pensare è l’unico modo per distrarmi un po’.
Penso a mio padre. Chissà come sarebbe se fosse ancora vivo.
Penso a Emily, morta.
Penso a Sam, Alex, Emma, Thomas, Karen, i Volturi.
Perché non sono una semplice umana con una semplice vita da umana?
 
Dopo quelli che mi sembrano secoli, il dolore inizia a diminuire molto lentamente, troppo lentamente. I miglioramenti sono così lievi che devo concentrarmi per coglierli. Il bruciore si affievolisce dagli arti e questo mi dà speranza. Sta forse per finire? Sono quasi felice di avere le estremità delle dita libere da questo tormento.
Alex si stropiccia gli occhi e sbadiglia. Carlisle è in piedi accanto alla finestra.
Thomas è alla sinistra di Carlisle.
Un momento. Come faccio a cogliere tutti questi particolari? Di solito li noto solo nella mia forma di lupo, quando sono in grado di combattere contro i succhiasangue. I miei sensi nella mia forma umana sono certamente più sviluppati rispetto a quelli di un umano ma non a tal punto: è da lupo che do il meglio di me. Cosa mi sta accadendo? Mi accorgo anche di sentire con estrema consapevolezza il sangue che scorre nelle vene delle persone che mi sono vicine.
Viene a trovarmi Karen. Quella pazza è ancora qui? Che cosa vuole?
<< Come procede? >> chiede.
<< Bene >> dice seccamente Alex.
<< Ottimo >>. Posso quasi percepire il sorriso odioso di Karen. Si allontana dalla stanza e mi rendo conto che riesco a sentire i suoi passi per molto, molto tempo.
E’ tutto molto strano.
Il mio cuore accelera.
Carlisle si volta verso di me. << Il cuore >> è l’unica cosa che dice. Alex è in allerta. Nella stanza ci sono parecchie persone.
Il dolore inizia a riassorbirsi, avvicinandosi verso il cuore e lasciando dietro di sé, grazie a Dio (vorrei piangere di gioia), una scia di sana normalità sensoriale.
<< Sembra stare meglio >> sospira mia madre.
<< E’ meglio se vai via >> le suggerisce Carlise.
Un momento, perché dovrebbe andare via?
Mia madre obbedisce.
Alex mi tocca la fronte. << La febbre è passata >>.
Il dolore si concentra al tronco. Vorrei muovere il braccio e mi rendo conto che ci riesco. L’effetto della morfina è sparito!
Posso muovermi ma non lo faccio. Voglio aspettare che il dolore sparisca. So che sta per finire, lo so. Il mio cuore accelera fino a quasi uscirmi dal petto. Fa dei tonfi terribili contro la gabbia toracica: è ormai solo lì.
Devo resistere.
Finalmente i battiti decelerano sempre di più fino ad assestarsi a una frequenza bassissima e il dolore scompare definitivamente dal mio corpo.
Resta per qualche minuto il formicolio; poi passa anche quello. E’ finita.
Apro gli occhi e mi metto seduta. Incrocio gli sguardi di Alex, Seth, Thomas e Carlisle, Beatrix …  Alex ha le labbra contratte, mio fratello e Thomas mostrano un’espressione di stupore, Carlisle mi guarda come se fossi una paziente difficile.
<< Sono viva >> affermo, guardandomi la mano. La mia mente ha così tanti pensieri che mi sento un po’ stordita.
<< Come ti senti? >> chiede Carlisle avvicinandosi cautamente a me.
Terrorizzata mi rendo conto che le narici non mi bruciano più accanto al succhiasangue, anzi, ha un odore buonissimo.
Che significa?
Ripenso al terribile bruciore che ho provato, a quello che i succhiasangue dicono della trasformazione. I miei riflessi superiori in forma umana, i miei pensieri accelerati, l’odore … la mia mente si rifiuta. Non posso accettare quello che logicamente verrebbe in mente.
<< Perché sono viva? >> chiedo, senza tanti giri di parole.
Qualcuno avvicina la sua mano a me e io di scatto mi allontano, finendo all’altro lato della stanza. Sono abituata a questa velocità ma non con questo corpo.
<< Leah, fai un bel respiro >> dice Seth. Lo guardo e sento il sangue pulsare nel suo collo. Per un attimo mi viene in mente l’idea di assaggiare quel sangue, come se fosse una pizza o un piatto di patatine. Sto impazzendo. Ok, deve essere un effetto collaterale del morso di licantropo. La gola non mi brucia per la sete, giusto? Devo cercare di essere razionale.
<< Karen ha detto che l’unico modo per salvarti era quello di iniettarti veleno di vampiro nel corpo >> mormora Alex. Sembra stanco e distrutto.
Addio razionalità.
<< Mi avete dato del veleno di vampiro? >> esclamo, sconvolta e nauseata.
<< Saresti morta con quello di licantropo >>.
<< Muoio anche con quello di vampiro! >>.
<< E invece sei viva. Hai avuto entrambi i veleni nel tuo sangue in questi giorni >>.
<< Perché sono viva? >>.
<< Karen ha detto che i due veleni si sarebbero annullati a vicenda >>.
<< Allora perché mi sento diversa? >> chiedo.
<< E’ quello che stiamo cercando di capire anche noi. Cosa senti, Leah? Il tuo cuore batte >> risponde Carlisle.
Solo adesso mi rendo conto che il mio cuore sta pompando sangue. Faccio quasi un respiro di sollievo. Se il mio cuore batte non posso essere un succhiasangue!
<<  Il mio cuore è più lento, i miei sensi sono migliorati. Sono confusa, io non capisco … sono un mutaforma, no? >>.
Alex mi lancia uno sguardo sofferente.
Thomas, tetro, mi fa un cenno con la testa verso destra. Mi giro: c’è uno specchio. Vedo la mia immagine riflessa. Due occhi rossi spaventati mi stanno guardando. I miei occhi.
Avvicino la mano verso lo specchio e l’immagine di quella creatura fa lo stesso. Quegli occhi non sono miei, non mi appartengono. Non è possibile.
<< No >> mormoro, fissando quel mostro.
<< Leah … >> mi chiama Seth.
<< Sono un vampiro? >> chiedo, girandomi per non guardare più lo specchio.
<< No >> risponde Carlisle. << O almeno, non solo quello>>.
I miei occhi si riempiono di lacrime, ma le trattengo. Posso ancora piangere, non è un segno positivo?
<< Che cosa sono? >>.
Alex si avvicina. << Pensiamo che tu sia un ibrido >>.
<< Un ibrido tra cosa? >> sbotto.
<< Un licantropo e un succhiasangue >>.
La mia reazione a questa affermazione stupisce pure me stessa. Inizio a ridere, senza riuscire a smettere. Nessuno parla.
Quando riesco a calmarmi tutti mi osservano con compassione.
<< Non esiste nessun ibrido tra un licantropo e un succhiasangue. Vi rendete conto che quello che sostenete è un’assurdità? >>.
<< E’ assurdo ma non c’è altra spiegazione >> mormora Thomas.
<< Spiegazione per cosa? Io sono un mutaforma! >> ribadisco, cercando di ragionare con la logica.
<< Hai gli occhi rossi >> afferma Seth.
Rabbrividisco al pensiero. << Sarà un effetto momentaneo di quella schifezza da succhiasangue che mi avete dato >>.
<< Il tuo cuore batte più lentamente >>.
<< Non dovrebbe battere assolutamente >>.
<< Il tuo odore non è più spiacevole, per me >> insiste Carlisle, corrugando la fronte.
<< E’ diverso >> afferma Alex.
<< Voi siete completamente impazziti. Non voglio più stare qui a sentire le vostre assurde teorie! >>. Detto questo, faccio per uscire dalla stanza ma una imponente figura mi si staglia davanti. E’ Jake: quando incontra il mio sguardo rabbrividisce leggermente.
<< Trasformati, Leah >>.
<< Cosa? >>.
<< Se sei ancora una di noi, dimostralo, diventando un mutaforma >>.
<< Non ho niente da dimostrare >> dico, arrabbiata.
<< E’ il tuo alfa che te lo ordina >>.
<< Non puoi costringermi da umana >>.
<< Ti ho detto di trasformarmi >> urla Jake.
So cosa sta facendo; cerca di innervosirmi per farmi trasformare. Purtroppo, ci sta riuscendo.
Inizio a tremare e Jake mi trascina fuori – siamo in casa Cullen, nel puzzolente covo di vampiri che non è più puzzolente.
Appena arriviamo fuori dalla casa mi rendo conto che ci sono tanti licantropi curiosi, tra cui Karen, ma non mi importa.
Tremo sempre di più e poi le mie ossa si allungano. Le mie dita diventano artigli, i miei piedi zampe mostruose, il mio corpo si riempie di pelo grigio. Soffro terribilmente e la trasformazione dura più del solito … perché? A un certo punto la mia coscienza si fa sempre più debole, fin quando di me non resta altro che un animale.
***
<< Leah? >>.
Apro gli occhi.
<< Stai bene? >>.
<< Non lo so >> rispondo, confusa.
Ricordo che mi stavo per trasformare. Ricordo che la mia trasformazione era diversa e poi … e poi boh.
Siamo vicino a un ruscello e che Alex mi tiene tra le sue braccia. Sono senza vestiti.
Ho il viso bagnato, forse Alex lo ha sciacquato per farmi riprendere?
<< Sono nuda >> mormoro.
<< Niente che io non abbia già visto >>.
<< Sei nudo anche tu >> dico, scioccata.
<< Niente che tu non abbia già visto >>.
Ci guardiamo negli occhi e ricordo di averli rossi. In ogni caso, Alex non mi guarda in modo diverso, ma come sempre.
Mi divincolo, Alex mi lascia andare e mi alzo, cercando di coprirmi.
<< Invece di preoccuparti del tuo pudore, dovresti pensare a quello che ti è appena successo >> mi rimbrotta Alex.
<< Tu invece dovresti pensare a tua moglie >>.
Alex si mette in piedi. Non avevo dimenticato nessun particolare del suo fisico asciutto.
<< Cosa c’entra lei adesso? >>.
Lo guardo arrabbiata. << Sei qui, nudo, in mezzo al nulla, con me e mi chiedi cosa c’entra? >>.
<< Ero l’unico che poteva … >>.
<< Risparmiati la fatica >>.
<< Ma … >>.
<< Non puoi tenere il piede in due scarpe >>.
Alex si infuria. << Non lo sto facendo! >>.
<< Sei idiota, donnaiolo, litigioso, egoista, arrogante e buffone! >>.
<< Ti rendi conto di essere ridicola? Ci sono migliaia di cose di cui dovremmo parlare in questo momento, come della tua nuova condizione, di Karen e di quello che ti è appena successo, ma tu cosa fai? Aggredisci me! >>.
<< Devo aggredirti perché mi irriti >>.
<< Lo so che è difficile, ma cerca di concentrarti sulle cose importanti >>.
<< Questo è importante! >>.
<< Leah! >>.
<< Tu mi hai lasciato, sei uno sporco verme … >>. Le mie emozioni sono amplificate e non riesco a controllarle.
Alex si avvicina velocemente a me, interrompendomi. << Capita a tutti di essere mollati, fattene una ragione! >>. Ha perso la pazienza.
Gli dò uno schiaffo in faccia e Alex ringhia a pochi centimetri dal mio viso. Sono così seccata che faccio per spingerlo indietro ma lui mi blocca i polsi. Allora mi succede una cosa strana, sento i miei denti crescere e i miei sensi acuirsi e la mia forza aumentare. Sono più forte di Alex, così lo schianto contro un albero che si spezza e cade. Alex si rialza, i suoi occhi sembrano lupeschi e i suoi denti sono più grossi, ringhia e viene contro di me. Salto per schivarlo ma Alex mi prende dalla caviglia e mi butta a terra, a pancia in su, finendo sopra di me. Sto per levarlo di dosso quando mi rendo conto che siamo nudi e i nostri corpi sono appiccicati.
Sfortunatamente i miei pensieri vanno verso un’altra direzione. Come è possibile che non riesca a controllarli?
Alex mi guarda negli occhi e capisco che anche lui si è accorto della nostra situazione e che potremmo finire nei guai. I tratti lupeschi del suo viso scompaiono e restano i suoi occhi blu a fissarmi intensamente.
Restiamo così per qualche istante e in quel momento non esiste nessun ibrido, né Karen, né la guerra.
Ci siamo solo noi, due esseri viventi che vorrebbero lasciarsi trasportare dall’attrazione.
I miei pensieri scorrono velocemente, fantasticando. Immagino come sarebbe stato se Alex e io fossimo stati due umani viventi nella stessa epoca. Avremmo potuto incontrarci a un ballo londinese dell’800, oppure tra i banchi di scuola di un liceo.
Oppure in migliaia di altri posti. Ci saremmo odiati e poi piaciuti e infine ci saremmo messi insieme, senza problemi sovrannaturali a ostacolarci.
Avremmo potuto avere una famiglia, dei figli e dei nipoti e trascorrere la vecchiaia insieme.
Inizio a sentire il dolore per la perdita di qualcosa che non potremo mai avere.
Alex sposta lo sguardo sulle mie labbra e mi avvicino impercettibilmente a lui. Tuttavia, il suo corpo si irrigidisce e il suo sguardo cambia, come se si stesse riprendendo da questa sorta di magia che c’è tra noi. Scosso, si allontana, mettendosi in piedi.
Faccio lo stesso e, senza sapere perché, scappo, correndo velocemente.
Purtroppo, con mia grande mortificazione, incontro un umano. L’odore e il richiamo del suo sangue sono deliziosi così decido di andare verso di lui. So che potrei fermarmi ma non voglio farlo. Seguo la sua scia senza pensarci due volte.
Un licantropo mi blocca, mi prende tra le sue enormi zampe e mi porta lontano.
Lo lascio fare perché, sinceramente, inizio a sentirmi leggermente pazza.
Forse ho bisogno di uno psichiatra.
Il licantropo mi posa su una roccia e torna umano.
<< So che è un momento difficile, so che è tutto strano e nuovo, ma smettila di comportarti come una pazza e di provocarmi! >>.
Ignoro il suo rimprovero, sapendo di averlo meritato. << Stavo seguendo un umano >> mormoro, rendendomi conto che stavo per fare qualcosa di orribile.
<< Non è così grave come sembra >> dice Alex, più calmo.
Inizio a piangere. << Non vedi che cosa sono diventata? Una specie di scherzo della natura peggiore di quello che ero prima! >>.
E’ inutile continuare a negarlo.
Da quando mi sono alzata da quel letto so che qualcosa in me è cambiato.
Mi sono persino trasformata, ma non ero un mutaforma. Non ricordo nulla della mia trasformazione. Cosa mi disse una volta Alex? Che all’inizio delle loro trasformazioni, non sono consapevoli di quello che fanno.
Inoltre, sono capace di trasformarmi senza luna come lui?
I miei occhi rossi … i veleni di licantropo e vampiro che si uniscono per creare un nuovo strano e impossibile essere: me.
E’ un incubo.
<< Perché io? >> chiedo più a me stessa che a lui.
<< Capitano tante cose e, a volte, ci chiediamo perché non siano successe a qualcun altro. Lo facciamo tutti >>.
<< Una volta ero solo una ragazza, un’umana. Adesso non so più che cosa sono o chi sono >> continuo, disperata.
Alex si avvicina a me e mi mette una mano sulla spalla.
<< Non importa che cosa sei. Potresti essere un licantropo o un vampiro o un mutaforma ma questo non cambierebbe chi sei. Non dubitarne mai >>.
<< Chi sono? >> chiedo, asciugandomi le lacrime.
<< Sei Leah Clearwater, la ragazza più tosta e testarda che abbia mai incontrato e sono sicuro che se c’è qualcuno in grado di superare tutto questo sei proprio tu >>.
Lo guardo negli occhi e sono indecisa tra mandarlo al diavolo o fidarmi delle sue parole. Il suo sguardo sicuro e la sua presa salda hanno la meglio sulla mia parte violenta e instabile.
Decido di fidarmi.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: risakoizumi