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Autore: AliceCutso    27/07/2015    0 recensioni
Alexis ha dovuto affrontare tante cose negli ultimi mesi. Nel giro di un'estate la sua vita si è completamente capovolta e Jonathan ha di certo approfittato di questo, confondendola per avvicinarla a se.
Ora che lui è tornato Alexis ha la possibilità di conoscere meglio sua sorella, Clary, ma si trova anche a doversi porre delle domande su se stessa, perchè c'è un dubbio che la tormenta e la fa esitare: in lei prevale il bene o il male?
Esiste ancora una possibilità per la sua anima?
Seguito di "Colei che protegge", tuttavia comprensibile anche per chi non avesse letto la storia precedente.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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POV Alexis
 

-tu sei pazzo! Si accorgeranno che non è un caso che riesco a scappare tutte le volte che rimaniamo soli!-.
-Allora vorrà dire che scapperò e mi nasconderò anch'io da qualche parte. Senti, non c'è tempo, stanno arrivando- lui mi vede ancora incerta così mi afferra il braccio stringendolo rudemente -Non ho messo in pericolo tutta la mia carriera e la mia stessa vita per poi vederti uccisa, hai capito? E ora muoviti!-.
Ed eccolo li, il ragazzo che per due volte mi ha salvato la vita, inginocchiato davanti a mio fratello, pronto per vendersi l'anima. Ma per cosa poi?
Potere?
No, lui non è il tipo altrimenti avrebbe trovato il modo per sfruttarmi per ottenere prestigio da Jonathan, usandomi come riscatto, o dal Conclave, magari facendomi fuggire, dandomi indicazioni sbagliate, per poi riacciuffarmi e riconsegnarmi al console, prendendosi il merito di avermi impedito la fuga.
Ma se non è per la gloria che si trova qui, quale può essere il motivo?
-sento che devo aiutarti è... più forte di me-.
-non vederla come pietà. Fa parte del mio addestramento, in famiglia siamo piuttosto fissati col "fare la cosa giusta"-.
Eppure la cosa non mi convince ancora. Tutto questo solo per "salvare la donzella in difficoltà"?
Quale folle rinuncerebbe a se stesso solo per fare la cosa che sente più giusta per un'estranea?
"ma ormai non siamo più estranei" penso fra me e me "mi ha salvato la vita due volte, sono in debito con lui".
Improvvisamente mi ritrovo a correre in avanti, raggiungendo in poche falcate mio fratello che ha già la coppa alzata su Marck. Lesta gli blocco il braccio frapponendomi fra i due sotto gli occhi sconcertati di decine di shadowhuters -aspetta, fermo!-.
-Alexis- comincia lui evidentemente innervosito -che ti prende?!- fa per scostarmi di lato ma io oppongo resistenza.
-lui no! Jona... cioè, Sebastian, lui no ti prego-.
I suoi occhi non riescono a mascherare la sorpresa mentre ci scansionano -cos'ha di speciale? Vi conoscete?-.
Io mi volto quindi un istante verso di Marck per guardarlo negli occhi chiari -si, mi ha salvato la vita per ben due volte- mi giro di nuovo verso mio fratello abbassando la voce per far si che solo lui mi possa sentire -io posso vedere quello che stai facendo Jonathan. Vedo le anime di queste persone distruggersi mentre il tuo potere aumenta ma sono in debito con lui. Ti stai prendendo migliaia di vite, io te ne chiedo solo una e se veramente mi ami, se tutti quei discorsi che facciamo da mesi sull'appartenerci sono reali io ti supplico di concedermela-.
Oddio, è passato un secolo dall'ultima volta che ho parlato con un tale ardore, che ho sentito il fuoco bruciare dentro di me e nel mio sguardo.
Tutto ciò comunque sembra sortire il suo effetto perchè gli occhi di Jonathan si riducono a due fessure come quando riflette su come agire.
-è un abile combattente e faceva parte della guardia del conclave, può esserci d'aiuto. Sono certa che non ci tradirebbe, gli stanno dando la caccia perchè mi ha salvato, siamo la sua unica speranza- continuo avvicinandomi tanto da potergli sfiorare il petto – ti prego. Fallo per me-.
Con la mano libera mi accarezza leggermente il mento con fare rassicurante -e sia sorellina ma sappi che è una tua responsabilità. Se ci fosse d'intralcio dovrai liberartene tu stessa. Davanti me-.
-certamente, ti ringrazio- detto ciò gli poso un delicatissimo bacio sulle labbra per poi arpionare Marck per un braccio in modo da toglierci velocemente di mezzo.
La cerimonia continua quindi come se nulla fosse e solo quando non siamo più a portata d'orecchio ne di mio fratello ne di Jace mi avvicino un poco al ragazzo -sei un grandissimo idiota, dovresti ringraziarmi!-.
-ringraziarti?- fa lui sorpreso -ti ho salvato due volte ragazzina, sei in debito di un altro salvataggio-.
-si ma io ti ho salvato l'anima che vale almeno 10 vite. Ora però muoviti prima che..- improvvisamente un urlo alle mie spalle m'interrompe costringendomi a voltarmi.
Davanti ai miei occhi lo shadowhunter che si stava per inginocchiare davanti a mio fratello collassa a terra con una freccia che gli trapassa la gola da parte a parte. Mentre il suo sangue bagna l'erba intorno a Jonathan, sulla collinetta, non troppo distanti da noi, si ergono le figure degli amici di Clary e di decine di lupi che ci osservano minacciosi.
Prima che me ne possa rendere conto un ragazzo moro dal volto familiare scocca un'altra freccia e, come in un sogno, la vedo fermarsi a pochi centimetri dalla mia fronte, stretta nel pugno di Marck il quale mi sorride senza però guardarmi -direi che siamo 10 a 3 allora-.
Non faccio nemmeno in tempo a sbuffare che sotto di noi una nuova battaglia ha inizio: i lupi si slanciano contro i nostri alleati i quali invocano nomi di angeli senza però che le loro spade s'incendino.
-è il sangue di Lilith!- urlo a Jonathan -non sono più shadowhunters, non possono più avvalersi delle armi celesti!-.
-maledizione! Forza, non state impalati come degli idioti, usate le spade normali!-.
Detto ciò torna verso di noi afferrandomi il braccio e trascinandomi verso Clary e Jace, poco distanti -andiamo-.
-noi non combattiamo?-fa Jace dubbioso.
-no, siamo troppo importanti. Loro sono solo un esperimento, adesso che so che la coppa funziona possiamo farne altri-.
-sei un vigliacco!- gli ringhia Clarissa -li lasci qui a morire-.
Un sopracciglio di Jonathan si solleva mentre la osserva con uno sguardo impassibile -tu saresti pronta a combattere sorellina, ma da che parte? Tienila ferma Jace-.
Il ragazzo la immobilizza subito prendendola per le braccia senza fare domande così mio fratello solleva la coppa su di lei cercando di fargli aprire la bocca con la mano libera.
-Jonathan non è il momento adesso- cerco di dire -c'è una battaglia alle nostre spalle!-.
-i miei soldati sono perfettamente in grado di tener a bada alcuni cani accompagnati da dei mocciosi. Inoltre sarebbe molto più semplice andarcene se questa non scalciasse ogni due passi-.
Fa appena in tempo a finire la frase che un lupo riesce a superare l'ultima linea scagliandosi quindi contro di noi con le fauci spalancate, finchè Marck, con un unico fluido movimento del braccio, gli scaglia contro un pugnale centrandolo in mezzo agli occhi.
-proprio certo che siamo al sicuro?-.
Clary, approfittando della momentanea distrazione, tira una testata a Jace (e quindi di rimando anche a Jonathan) riuscendo a liberarsi e a scappare verso la massa informe di corpi ai nostri piedi. Quando Marck fa per riacciuffarla io lo blocco facendogli un segno con la testa: dobbiamo ricordare chi è il vero nemico qui, anche se mio fratello non deve assolutamente capirlo.
Mi giro quindi verso di lui che si sta pulendo il labbro dal sangue con l'espressione di quando è al limite massimo della sopportazione -Jace vai a recuperarla e anche tu- aggiunge indicando Marck -te invece Alexis... te resti qui con me sorellina-. Detto ciò mi afferra il braccio stringendolo fino a farmi male tant'è che istintivamente mi dimeno cercando di allentare la sua morsa.
-non credere che non ti abbia visto fare quel segno al tuo amichetto- mi dice a denti stretti -lo hai fatto solo perchè sei stufa di avere concorrenza in casa o per altro? Da che parte stai veramente Alexis? È possibile che sia stato tradito dalla mia metà, da ciò che i normali shadowhunters chiamano parabatai, da mia sorella, dalla mia sposa? Sarà il caso che ti tenga meglio d'occhio d'ora in poi-.
-Jonathan ti prego, mi fai male...-.
-sai quanto me ne importa? Non m'interessa quanto soffri finchè sei al mio fianco. Pensi veramente che non ti farei bere dalla coppa come tutti gli altri, come Clary?-.
-so che non lo farai- rispondo a denti stretti, improvvisamente arrabbiata -Clarissa per te non è altro che un capriccio; la vuoi perchè sì, non t'importa in che modo. Con me è diverso perchè tu hai bisogno di me. Hai bisogno che io ti ami, che ti venerei ma allo stesso tempo che mantenga la mia identità, che ti sostenga di mia volontà-.
L'adrenalina mi scorre nelle vene trasformando l'iniziale paura in una feroce determinazione mentre malamente riesco a liberarmi dalla sua morsa -ma mi sembra di averti dimostrato in più di un'occasione la mia fedeltà. Io torno sempre da te, non importa quello che fai, non importa quanto male provochi e quanto godi nel farlo. Io ti accetto per come sei, mi piaci per come sei. E non nego che la cosa mi spaventa qualche volta-.
Credo che stia per dire qualcosa quando improvvisamente assume una strana espressione e alle mie spalle un'immensa luce bianca avvolge tutto accecandomi. L'unica cosa che percepisco è lo straziante urlo di dolore di Jonathan, lungo e disumano, finchè la luce si affievolisce e lui smette di gridare. Sono ancora parzialmente accecata quando apro gli occhi intravedendo una sagoma accasciata ai miei piedi.
Chiamo il suo nome, preoccupata, ma mi rendo conto di avere le orecchie che mi fischiano e di conseguenza l'udito momentaneamente KO.
Cosa sta succedendo?!
L'ambiente è ancora estremamente illuminato, tanto da non consentirmi di vedere più in la di qualche metro, ma delle mani mi afferrano le spalle scuotendole. Mi volto di scatto, spaventata, ritrovandomi di fronte Marck; ha una ferita sulla fronte che gli sanguina e un'espressione che esprime solo urgenza. Mi dice qualcosa ma l'unica cosa che sento è un insistente ronzio. Vedendo la mia espressione fa per strattonarmi e portarmi via ma io oppongo resistenza.
-Non lo lascio qui!-.
Alcune figure, gli shadowhuters oscuri rimasti, ci corrono intorno, spuntando dalla luce, e vanno a recuperare Jonathan, sollevandolo e mettendoselo in spalla.
Man mano la vista torna normale, insieme all'udito, vedo in lontananza i capelli neri dei Lightwood avvicinarsi insieme ai lupi.
-Non c'è più tempo Alexis!- mi urla Marck, nonostante lo sento ancora lontano -devi decidere da che parte stai-.

 


 

POV Jonathan

La prima cosa che sento è l'aria. Sì l'aria, perchè questa è diversa da quella che ho sempre respirato: è più densa in un certo senso ma percepisco anche mi da forza.
Poi c'è un cuore vicino a me che batte regolarmente e una mano che mi accarezza i capelli delicatamente, arrotolando i ciuffi con le dita. Il gesto mi è familiare, molte delle mie amanti lo hanno fatto, ma la leggiadra regale del gesto mi fa pensare alla regina della corte Seelie.
Apro gli occhi ma con stupore davanti a me non si para una massa di onde rosse come le fiamme dell'inferno ma dei morbidi capelli candidi quanto i miei.
-buongiorno fratellino, benvenuto a casa-.

  
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