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Autore: Iamdestructionme    27/07/2015    1 recensioni
E' stata la prima volta che mi sono sentita me stessa con la persona giusta.
L'estate è il classico periodo in cui cerchi di cambiare la tua vita in meglio, ma quasi sempre questo desiderio non si avvera.
Eppure io ho avuto la fortuna quest'anno, grazie ai miei genitori (non l'avrei mai detto), di conoscere il ragazzo più strano e affascinante del mondo. Ha aiutato me e ha contribuito a cambiare la mia vita in una NUOVA vita, di cui è entrato a far parte, forse per sempre.
Ho solo 16 anni, lui 19, incontrarci è stato un caso, ma ne è valsa la pena.
Dal sesto capitolo:
- Devi stare lontana da me. -
- Non voglio stare lontana da te. -
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- E' la tua ragazza? - chiede il ragazzo.
Vedo Justin irrigidirsi per un momento, poi risponde.
- Pff, fidanzata? Sai che non sono il tipo, è solo una puttana che ho invitato qui stasera. -

Che cosa?!

Non credo alle mie orecchie, come mi ha chiamata?!

- Ah capisco... - dice il ragazzo rivolgendomi uno sguardo malizioso.
- Che mi racconti Will? - chiede Justin indifferente alla situazione.

Lo fulmino con gli occhi e senza curarmi di loro entro nell'edificio. 
Devo riuscire a non pensare a questa storia, prima o poi me la pagherà.
Cerco in mezzo a questa folla i capelli biondi di Renae, oppure i tatuaggi di Chris, ma di loro nessuna traccia.
Vado nella grande cucina e mi riempio un bicchiere con uno strano liquido rosso che è sul tavolo dentro ad una brocca. 
Inizio a sorseggiare e più butto giù più sento uno strano calore provenire dal petto.
Non sono una che beve, anzi, sono una di quelle che beve solo acqua minerale e coca cola.
Questa sensazione di calore mi piace, ma non voglio esagerare, non voglio trovarmi seduta a terra in un bagno con la testa piegata nel water.
Anche questa volta c'era gente snob, tutte persone tempestate di diamanti e gioielli, chi fumava erba e chi si strusciava mentre si ballava.
Non voglio rimanere qui a guardarmi intorno, la mia attenzione si sposta su una lunga scalinata sulla destra.
Salgo le infinite scale e davanti a me c'è un lungo corridoio pieno di camere, a destra e sinistra.
C'è silenzio, nonostante si senta la musica alta del piano di sotto.
Apro la prima ma è chiusa. Continuo ad abbassare maniglie ma nessuna porta si apre, tranne l'ultima.
Apro lentamente la porta per paura di trovarmi davanti scene spinte, ma per fortuna non c'è nessuno.
E' una camera da letto normale, maschile.
Ci sono dei poster attaccati alla parete sinistra, tutti di cantanti pop e di modelle seminude. 
Il letto è disfatto, probabilmente qualcuno ha soddisfatto i suoi bisogni qui.
C'è una scrivania con sopra mille fogli, tutti pieni di frasi.
Una in particolare mi ha colpito:

"Sono concentrato, ha un corpo come nessun'altra, non ho mai visto nulla di simile. Come una fantasia di fronte me, credo che stia succedendo qualcosa di speciale. Si davvero, credo sia straniera, ha il passaporto."

Mentre continuo a rileggere questa frase sento sei rumori alle mie spalle.

- Che ci fai qui?! -

Mi volto di scatto e vedo Ryan in piedi vicino alla porta.

- Dio santo Ryan, mi hai fatto venire un colpo! - 
Metto il foglio al suo posto e mi avvicino a lui.

- Ross? Oddio non ti avevo riconosciuta! Come stai? - 
Mi dà un bacio sulla guancia e usciamo entrambi da quella stanza.

- Bene, tu che ci fai qui? -
- Sono un amico di Justin, ha organizzato questa festa e mi ha invitato. Tu che ci facevi in camera sua? -
- Era camera sua quella?! - mi blocco e porto le mani alla bocca.
- Si, pensavolo lo sapessi. Che stavi facendo? -
- Sono venuta qui con Renae, la ragazza con cui ero alla festa sulla spiaggia, c'era anche suo fratello Chris che è amico di Justin. Siamo arrivati qui, ma a me questo tipo di feste non piacciono, così sono rimasta fuori seduta su una panchina. Justin è venuto, si è seduto accanto e mi ha baciato. Siamo stati interrotti da un certo Will, che ha chiesto a lui se fossi la sua ragazza, ma ha risposto che sono solo una puttana che ha invitato a questa festa. Sono entrata lasciandoli lì fuori, ho bevuto qualcosa e sono salita di sopra a fare un giro. Ho cercato di entrare in qualche camera, ma sono tutte chiuse tranne quella che a quanto pare è camera sua - dico indicando la porta da cui siamo usciti.
- Non ci posso credere. Ross, conosco Justin, è un tipo che sia per soldi sia per questioni sue personali non vuole avere relazioni se non solo sessuali con la prima che si trova davanti. Lascialo stare, non dargli più di tanta confidenza, potrebbe farti stare male. -
- In che senso per soldi? -
- Non posso dirti di più, io ti sto solo avvertendo. Non prendertela, ma ci tengo al fatto che non ti faccia soffrire. Si vede che sei una brava ragazza, non sei il tipo che fa per lui. -
- Va bene... -

Scendiamo entrambi di sotto e lui si unisce alla folla. Io invece scanso tutti ed esco fuori.
Voglio tornare a casa, ma non so dove sono finiti gli altri.
Mi siedo sul marciapiede davanti alla macchina. Anzi, mi stendo direttamente sul prato curato che c'è alla mie spalle, tanto quando vengono mi trovano qui e andiamo via. Tolgo i maledetti tacchi e li appoggio al mio fianco, spero facciano presto.

________________________________________________

Non so dove mi trovo, ma mi sento come se avessi dormito un giorno intero.
Sono scalza e indosso i vestiti della sera prima. L'unica cosa che ricordo è di essermi stesa sul prato, poi più nulla. 
Mi guardo intorno e sono in una stanza, che mi è familiare.
Appoggio il busto allo schienale del letto e strofino gli occhi che sono pieni di trucco.

- Buongiorno. -
Nella stanza entra Justin con un vassoio in mano. C'è una tazza di caffè ed un cornetto al cioccolato.

- Perché sono qui?! - 
Appoggia il vassoio sul comodino di fianco al letto e si siede accanto a me.

- Ti ho trovata morta sul prato sola soletta ieri sera. -
- E' impossibile, mi sono messa lì apposta affinchè Chris e Ren mi potessero vedere. -
- A quanto pare non ti hanno vista. -

Si alza ed esce dalla stanza, ma dopo due secondi rientra di nuovo. 
- Il bagno è nella porta difronte a questa. -

Non avevo fame, per niente. I fogli che erano sulla scrivania ieri sera non ci sono più, sicuramente non vuole che io li veda (OPS).

Esco dalla sua camera e vado in bagno. Lavo la faccia e il resto lo faccio a casa mia.
Scendo di sotto e vedo le mie scarpe vicino alla porta di ingresso. 
Mi siedo sul divano e le indosso, nel frattempo ecco che arriva lui.

- Che stai facendo?! -
- Non si vede? - 
- Non puoi andartene, ti accompagno io più tardi. - 
- Io voglio andarmene adesso, non voglio stare qui con te, nemmeno se mi dai tutti i soldi che hai! -
- Non ho intenzione di darti tutti i soldi che ho, mai lo farei. Però non ti lascio andare a piedi a casa tua, anche perché è troppo lontano e non ce la faresti mai. - 
- Esiste l'autostop. -

Finito di mettere le scarpe mi alzo e mi metto davanti a lui.
In quel momento aveva soltanto un pantalone di tuta addosso.

- E poi... - inzio a parlare guardandolo negli occhi - io non sono una puttana. -

Lui rimane in silenzio, immobile.
Io esco da quella casa e ci metto un po' per raggiungere il cancello.
Cammino e cammino, ma solo adesso ricordo che non conosco la strada.
Passa una macchina ogni dieci minuti, alla prossima giuro che mi fermo e chiedo un passaggio.
Nemmeno a farlo apposta, passa una ferrari gialla che accosta e si ferma a due centimetri da me.
Il finestrino si abbassa, alla guida c'è un ragazzo.

- Vuoi un passaggio per caso? -
 
Mi abbasso al livello del finestrino per guardare il ragazzo in faccia, è Will.

- Se sei affidabile e non disturbo volentieri. -
- Sali dai - dice sorridente.

Non ci penso due volte, la macchina è spettacolare sia fuori che dentro.
- Sono Will, tu sei la put... ragazza che era ieri con Justin giusto? -
- Ci tengo a precisare che non sono una puttana e che Justin mi viene dietro come un cagnolino da quango LUI mi ha rivolto la parola ad una festa qualche sera fa. -
- Uoh uoooh calma, come ti chiami? -
- Ross Davis. -
- Beh Ross, sei molto sexy. -
- Grazie Will, anche tu non sei male. -
- Detto da te è un onore! -

Infatti non è niente male davvero. E' moro, capelli rasati e labbra carnose, sorriso perfetto e occhi magnifici.
Tutta questa bellezza non l'ho notata ieri sera, chissà perché...!

Gli do' la via di casa, dopo una decina di minuti sono arrivata.

- Grazie Will, ci vediamo! -
- Spero di si, ciao Ross. -

Scendo dall'auto e sfreccia lontano.
Suono il campanello e ad aprirmi è Renae.

- Oddio Ross, che fine hai fatto?! - esclama abbracciandomi, ma veramente fa?
- Ren, mi avete abbandonata sdraiata su un giardino ieri sera! - dico entrando in casa.
C'era Chris sul divano che mi guardava.
- E tu! - indicando lui - la prossima volta guardati intorno prima di andartene! -
- Ross calmati... - 
- Ren, ieri è stata una serata di merda, non mi va che le persone pensino che io sia la puttana di turno di Justin Bieber lo stronzo, ok? Mi sono svegliata sul suo letto stamattina, vestita per fortuna, e per tornare qui ho fatto autostop in mezzo alla strada in queste condizioni! - rispondo infine indicandomi.

Loro non sanno che dire, ma non mi importa.
Vado in camera mia e trovo mia madre seduta sul mio letto.

- Mamma? Non sei a lavoro? - domando.
- No Ross, sono qui perché dobbiamo parlare... -
- Se è per ieri sera è tutto apposto, non è successo niente. Non mi sono drogata e sono ancora vergine. -
- Non è questo, l'argomento è un altro... -
- Sarebbe allora? -
- Tuo padre ed io ultimamente non andiamo d'accordo. Non dico che ci separeremo definitivamente, ma abbiamo deciso di prenderci una piccola pausa per chiarirci un po' le idee. -

Ci ho messo un po' per focalizzare la mia mente su quelle parole, ma non riesco a crederci del tutto.

- Che cosa...? -
- Ross, non preoccuparti si sistemerà tutto al più presto e... -
- No mamma! Non si sistemerà niente! Sono anni che continuate così e io mi sono stancata di sentirvi litigare ogni cazzo di giorno! Per cosa poi?! Per delle sciocchezze che neanche i bambini di 3 anni curano. Qui il problema è che voi non vi rendete conto di quanto siete ridicoli e immaturi. A 16 anni io capisco e ragiono meglio di voi due messi insieme, forse perché non ho un lavoro e degli impegni importanti come voi, ma io ho la metà dei vostri anni e certi discorsi riesco a farli meglio di voi. -

Mi sto innervosendo, inizio a fare avanti e indietro per la stanza mentre c'è lei seduta che segue ogni mio movimento.

- Io e tuo padre facciamo dei sacrifici per te Ross, tu non te ne rendi conto. -
- Andare a cena ogni sera con tutte le persone che conoscete è un sacrificio, mamma?! Stare 22 ore su 24 fuori casa è un sacrificio?! Da quando non parliamo noi due? Non lo so nemmeno io, l'ultima volta che mi hai chiesto come stavo o cosa facevo ecc. è stato quando avevo 7 anni e andavo alle elementari. Ci siamo trasferiti qui perché papà ha trovato lavoro e mi sta bene! Mi piace Los Angeles e in tre giorni ho conosciuto già varie persone! Se vi separate a me sta bene, perché quando capita che siete a casa litigate, con me non passate nemmeno un minuto del vostro tempo. Ma vi avverto: se divorziate, io rimango qui. -
- Non puoi rimanere qui, sei sotto la nostra responsabilità e sei nostra figlia! -
- Ho detto quello che dovevo dire, adesso per favore esci da camera mia, voglio stare da sola. -
______________________________________________________

- Posso entrare? -

Sento bussare alla porta e subito dopo la voce di Chris.

- Si entra. -

Sono sul letto ancora con i vestiti della sera prima, dopo aver litigato con mamma mi sono stesa e ho legato i capelli in una coda, sono anche senza trucco, spero non si spaventi.
Lo vedo entrare e venire verso di me, per poi sedersi vicino.

- Come stai? -
- Bene dire, successo qualcosa? -
- No, Renae mi ha detto che hai avuto una discussione con tua madre, così volevo vedere se stavi bene. -
Spiega sorridendomi.

Chris non lo conosco bene, questa sarà la seconda volta che parliamo in tre giorni e la prima impressione che ho avuto su di lui non è stata delle migliori.

- Sto bene, davvero. Scusami per prima, ero nervosa e non volevo urlarti contro seriamente... -
- Tranquilla lo capisco, Justin ha i suoi problemi e gli viene difficile gestirli. -
- Che tipo di problemi? -
- Problemi... economici ecco. -
- Economici?! Ma se è un ricco sfondato! -
- Haha non in quel senso! Ha problemi nel gestire il denaro e di conseguenza le ragazze. -
- In che senso? -
- Fatti suoi... sono contento che tu stia bene. Perché non vieni un cucina? Mia madre ha fatto le crepes, se vuoi unirti a noi... -
- Hai vent'anni e mangi le crepes?! Haha -
- Perché tu ne hai sedici e puoi mangiarle e io no? Ma vaffanculo! Hahah -

Si alza dal letto ed esce. Quel bastardo mi ha fatto venire voglia di crepes.
Decido di cambiarmi velocemente, metto giusto un pantaloncino di tuta nero ed una canottiera dello stesso colore, lascio anche i capelli legati. Metto anche un filo di matita agli occhi per sistemare un po' il mio aspetto e scendo di sotto.

Appena entro in cucina mi trovo davanti l'ultima persona che avrei voluto vedere.






Spazio autrice
Ed ecco qui il quarto capitolo! Le cose iniziando a "prendere forma" in un certo senso.
Per la protagonista la situazione sta precipitando, con Justin soprattutto.
Sicuramente andando avanti con i capitoli riuscirete a capire meglio la trama e la storia in sè.
Che ne dite? Vi è piaciuto? Spero di si!
Molto presto caricherò il quinto capitolo e lì ne vedrete delle belle!
Fatemi sapere cosa ne pensate e ringrazio tutti coloro che stanno seguendo la storia.
Nel frattempo vi lascio a delle foto di altri due personaggi, ovvero: Ryan e Will.
Un bacio :).





WILL:







RYAN:


  
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