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Autore: midnightsummerdreams    27/07/2015    2 recensioni
“Stasera avremo degli ospiti d’eccezione per presentare il loro nuovo singolo "Don't sit down cause I moved your chair"
Che razza di nome era per un singolo? Sicuramente chi aveva tirato fuori quel titolo prima di arrivarci si era imbattuto in chissà quali droghe si ritrovò a pensare Emily ridendo.
Si avvicinò alla radio per alzarne il volume curiosa di sentire le parole di quel testo.
Il sound era davvero buono, ma non riusciva proprio a capire di chi si trattasse.
Quando però a quell'intro di chitarra si aggiunse anche la voce le sue dita corsero veloci a cercare il tasto per spegnere tutto allontanando ancora una volta quei ricordi.
Erano passati sette anni, eppure nonostante avesse tentato in ogni modo di allontanarsi dal passato sembrava ancora non esserci riuscita.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Turner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un bel pò di pensieri sconnessi, ho saltato praticamente due settimane ma attendevo di fare un colloquio e mi sembrava davvero da menefreghista mettermi a scrivere invece che prepararmi al colloquio, però realizzato che non si sa quando avverrà mi sono messa a scrivere e quindi Cap 3 a voi, vi ringrazio sempre per seguire questa storia :) Tra qualche giorno il Cap 4 :) 


Capitolo 3 

Quando il lunedì Emily si svegliò per andare a scuola era totalmente esausta, aveva dormito poco e male e nonostante avesse fatto di tutto per tenersi occupata non era riuscita a tenere il ricordo di quel bacio lontano dalla sua mente.
Aveva sperato di dimenticatare in fretta , in fondo era stato un gesto senza significato e di sicuro non meritava la sua attenzione.
Eppure non era riuscita a rimuovere nulla di quanto accaduto, le bastava chiudere gli occhi e ancora lo sentiva il sapore della birra e della vodka che si mischiava a quello del suo burrocacao alla pesca. 
Il calore della sua mano che le sfiorava il viso e poi a darle il colpo di grazia c'erano quelle parole che continuavano a rigirarle in mente: "lui crede che io non abbia delle buone intenzioni". 
"Emily, non so se te ne sei accorta ma il caffè sta uscendo dalla tazza"disse suo padre alzando gli occhi dal giornale e guardandola scettico.
"Cazzo"imprecò Emily posando la caraffa di vetro sul tavolo e abbandonando in quel momento il ricordo di quelle mani calde che le avevano accarezzato il viso. 
"Emily, il linguaggio e pulisci tutto"la richiamò sua madre intenta a impacchettare il pranzo per sua sorella minore. 
"Mamma sono le otto meno un quarto sono in ritardo, sistemo tutto quando torno"sbuffò Emily mentre lo sguardo le cadeva sul display del cellulare, era dannatamente tardi. 
Lasciò perdere la colazione e corse a recuperare giacca e tracolla in salotto. 
"Cazzo"imprecò di nuovo quando la borsa si rovesciò sul pavimento facendo cadere quasi tutto quello che si portava dietro. 
“Emily se ti sento dire ancora una volta quella parola ti tolgo 5 sterline dalla tua settimana sappilo”le ricordò suo padre scuotendo la testa. 
“Si, scusatemi, ma sono in ritardo e non ho nessuna intenzione di prendermi un richiamo dalla Preside”urlò Emily mentre usciva di casa. 
La scuola non era molto lontana da casa sua, ma quella nebbiolina fastidiosa con cui si era svegliata Sheffield quella mattina rallentava la sua andatura impedendole di camminare in fretta. 
Arrivò a scuola giusto in tempo per sentir suonare la prima campanella e incrociare quell'idiota di James Evans che a differenza sua non sembrava affatto preoccupato di essere ancora nell'atrio della scuola lontano dalla prima classe della giornata.
"Emily?Non dirmi in ritardo anche tu"la canzonò lui mentre lei gli lanciava un'occhiata perplessa. 
Proprio le risultava difficile comprendere per quale ragione lui le stesse rivolgendo parola. 
"Ciao James"accellerò il passo sperando di seminarlo in mezzo agli altri studenti mezzi addormentati come lui. 
"Senti volevo scusarmi, Scott mi ha detto che ho fatto lo stronzo e mi ha praticamente obbligato a scusarmi"sbuffò lui passandosi una mano tra i capelli. 
"Nessun problema, immagino fossi strafatto e grazie per queste scuse sotto minaccia. Ringrazierò Scott per aver difeso il mio onore e siccome ti ha già gonfiato una volta gli dirò anche che ti sei scusato. Buona giornata coglione"disse educatamente Emily aggiungendo un bel sorriso al suo monologo e lasciandolo in mezzo al corridoio come un povero idiota si affrettò a raggiungere la lezione di storia. 
"Oh Emily cara giusto in tempo"le sorrise la professoressa Terrence mentre raggiungeva il suo banco accanto a quello di Allison. 
"Buongiorno professoressa"disse Emily sedendosi.
"Signor Cook buongiorno"gli lanciò un occhiata per nulla sorpresa la professoressa  vedendolo entrare in classe con la sua solita andatura piena di voglia di vivere.
“Buongiorno professoressa”disse Jamie un pò infastidito raggiungendo il suo banco in fondo alla classe, Emily si voltò a guardarlo mentre si lasciava cadere sulla sua sedia e non potè trattenersi dal sorridere. 
“Giusto in tempo Jamie”disse lei scuotendo la testa, la verità è che come tutti lì dentro aveva perso la speranza di vederlo un giorno raggiungere la prima lezione della giornata in orario.
“Visto, sto migliorando”disse Jamie ironico. 
“Si, beh meglio tardi che mai, aprite il libro a pagina 257”disse la professoressa Terrence e senza perdere tempo si lanciò in una delle sue interminabili spiegazioni.
 Emily che normalmente prendeva molti appunti si perse dopo averle sentito nominare crollo della borsa e Stati Uniti d'America tornando a pensare di nuovo a quella maledetta festa e la colpa era soltanto di James.  
"Maledetto James" si ritrovò a pensare Emily, non ne combinava una buona, non avrebbe potuto ignorarla quella mattina come faceva sempre? No, perchè doveva andare a scusarsi per averci provato riportandola ancora al bacio del suo salvatore. 
Salvatore? Dio era alquanto inquietante pensare ad Alex Turner come ad un salvatore. 
Sicuramente però l'aveva tirata fuori da una situazione decisamente scomoda, poi il perchè avesse deciso di baciarla restava invece un mistero. 
Tra l'altro dopo quel bacio non l'aveva nemmeno più visto in giro alla festa. 
“Dov’eri?”chiese Jamie avvicinandosi e risvegliandola dai suoi pensieri, fu in quel momento che si accorse di aver trascorso tutta la lezione a pensare a quella storia. 
“In che senso?”chiese Emily confusa alzandosi e raccogliendo le sue cose dal banco come se nulla fosse. 
“Non eri qui, anche perché altrimenti avresti sicuramente fatto notare alla professoressa Terrence che Roosvelt ha perso la sensibilità alle gambe dopo una Poliomielite”disse Jamie.
“Da quando studi Jamie?”chiese perplessa Emily prendendolo in giro.
“Io studiare? Ahahah scherzi? Non ne ho bisogno diventerò un musicista che esce con supermodelle ricordatelo, comunque me lo ricordo per la tua lite con la Terrence di qualche settimana fa”rise Jamie. 
“Allora non ignoravi totalmente la mia esistenza"sorrise Emily fingendosi colpita.
“Era difficile ignorarti, le hai detto che era una pessima storica se non era informata su quel dettaglio, onestamente non so perchè continui ad essere gentile con te, io farei in modo di darti tutte C ”disse Jamie ridacchiando.
“Comunque è vero, insomma chi non sa una cosa simile?”chiese Emily.
“Giusto,  ma Roosvelt era americano e noi odiamo gli yankees”rise Jamie. 
“Si,  ma gli americani in origine erano inglesi”
“Basta, mi sono rotto di fare questi discorsi con te andiamo a biologia dai”disse Jamie sbuffando e avviandosi all'uscita, ormai erano restati gli unici ancora in classe.
"Ok, a proposito grazie per avermi invitata venerdì"disse Emily seguendolo. 
"Figurati, vedrai ce ne saranno molte. Mi spiace solo di essere stato un pessimo padrone di casa"
"Eri impegnato"rise Emily che l'aveva visto con almeno tre ragazze diverse quella sera. 
"Sono mie fan, però la prossima volta dobbiamo bere qualcosa insieme"le sorrise Jamie. 
"Non sei più il tipo scazzato che ho visto entrare in classe un ora fa, che è successo?"chiese Emily perplessa mentre metteva via il raccoglitore e prendeva quello di biologia dall'armadietto. 
"Beh Emily, ho ricevuto un messaggio poco fa, pare che il Boardwalk ci voglia a fare una serata a metà novembre"
"Si, lo so. Manca ancora parecchio, però mi ha improvvisamente rallegrato la giornata, certo andrebbe meglio se ti avessi vista insultare di nuovo la Terrence"rise Jamie mentre l'aspettava per raggiungere la lezione di biologia.
"Sei uno scemo. Comunque il Boardwalk? Allora siete davvero bravi"disse Emily sorridendogli, sembrava davvero felice per quella notizia. 
"Molto bravi, anzi senti oggi pomeriggio cosa fai?"chiese Jamie 
"Niente in particolare"disse pensierosa Emily iniziando ad incamminarsi seguita da Jamie. 
"Bene, allora alle 17 vieni da me"
"Ok"
"Perfetto"

La giornata trascorse tranquillamente ed Emily scoprì durante la lezione del professor Baker che Alex Turner non era a scuola quel giorno e si tranquillizzò, anche se perfino durante la lezione del suo professore preferito la sua mente la spinse a ritornare a quel venerdì. 
Perchè poi non riusciva a smettere di pensarci? In fondo non era certo il primo ragazzo che la baciava, e poi l'aveva fatto soltanto per farle un favore, non aveva certo desiderato baciarla, e lei doveva assolutamente smettere di pensarci. 
Dopo aver aiutato la sua sorellina con i compiti e salutata la madre Elizabeth appena rientrata dal lavoro si infilò la giacca di jeans e acceso il suo lettore cd si diresse in compagnia di Pete Doherty e co. verso casa di Jamie.
Suonò il campanello di casa Cook e mentre attendeva che qualcuno venisse ad aprirle lanciò un'occhiata al giardino accanto a quello di Jamie. 
"Chissà se è in casa e come mai non è venuto a scuola"si ritrovò a chiedersi Emily prima che però potesse porsi ulteriori domande la signora Katherine Cook spuntò sulla porta con un enorme sorriso. 
"Emily"disse abbracciandola.
"Signora Cook"sorrise Emily un pò a disagio per quello slancio di affetto. 
"E' davvero parecchio che non ti vedo, sei diventata davvero una bella ragazza, ma l'ho sempre detto che saresti diventata carina"
"Mamma smettila di importunare Emily"disse Jamie sbuffando scendendo dalle scale. 
"Senti, tu e i tuoi amichetti non fate troppo casino ok? tua sorella ha un esame importante domani e vorrebbe studiare"gli ricordò Katherine prima di tornare in cucina. 
"Si mamma, ho comprato dei tappi per Sarah ok?"disse Jamie ridacchiando. 
"Vieni Emily andiamo di sotto"disse Jamie facendole strada. 
"Emily salutami i tuoi genitori mi raccomando"le ricordò Katherine.
"Si signora Cook"sorrise Emily scendendo le scale che conducevano al garage di casa Cook. 
"I ragazzi arrivano tra poco"disse Jamie accendendo la luce e avvicinandosi alla porta del garage girò la chiave aprendolo. 
"Che tempismo Cook"disse Matt Helders facendo la sua comparsa mentre l'amico apriva la porta. 
"Ciao Jamie"disse un altro ragazzo che era sempre con loro a scuola: Andy Nicholson. 
"Bene"si ritrovò a pensare Emily. 
Chissà perchè non le era venuto minimamente in mente di pensare che nella band di Jamie potessero esserci i loro compagni di scuola. 
Ebbe subito voglia di alzarsi e trovare una scusa per andarsene, ma poi Matt Helders si avvicinò per salutarla e fare due chiacchiere e lei ne rimase alquanto sorpresa. 
Cosa stava accadendo? Davvero uno dei ragazzi che spesso l'aveva presa in giro se ne stava seduto accanto a lei e le chiedeva quale fosse la sua canzone preferita dei Libertines? 
"Qualcosa da bere Emily?"chiese Jamie aprendo il frigo.
"Si, grazie"disse Emily che iniziava finalmente a sentirsi più tranquilla. 
"Tra poco arriverà anche il nostro frontman"disse Jamie passandole una lattina di Guinnes.
"Vorrei proprio sapere perchè è in ritardo"rise Matt. 
"Io invece non ho assolutamente intenzione di saperlo"disse Andy aprendo la lattina di birra che gli aveva passato Jamie. 
“Ciao ragazzi”disse Alex mentre entrava dalla porta del garage.
In quel momento Emily si sarebbe volentieri sotterrata.Era davvero lui il cantante?
 Cazzo no, non poteva essere vero e aveva anche una chitarra con sé? 
 No, non poteva restare lì doveva trovare una scusa per andarsene al più presto, o si sarebbe ritrovata con altre immagini ad affollare la sua mente e non poteva proprio permetterselo. 
“Alla buon ora, cioè come cazzo hai fatto ad arrivare mezz’ora dopo abitando nella casa accanto?”chiese Jamie lanciandogli un'occhiataccia. 
“Niente, è che è passata Olivia”disse Alex come se nulla fosse aprendo la custodia della sua chitarra. 
Emily provò una strana sensazione di fastidio sentendogli pronunciare il nome di una ragazza, ma cercò di liberarsene buttando giù un sorso di birra. 
“E?”chiese Matt curioso di saperne di più.
“C’è una ragazza non è educato parlare di questi argomenti”disse Alex lanciando un occhiata ad Emily che strinse maggiormente le dita intorno alla sua Guinnes nervosa, gesto che a lui non sfuggì e che gli strappò un sorriso. 
"Oh, io posso andare"disse poi in imbarazzo.
"Stai scherzando? Non interessano a nessuno le avventure del signor Turner"rise Jamie 
"E comunque io non sono intenzionato a narrare proprio nulla"disse Alex alzando gli occhi al cielo mentre attaccava il jack all'amplificatore. 
"Si, scusa Emily colpa mia"le sorrise Matt. 
“Iniziamo?”chiese Jamie imbracciando la sua chitarra. 
Immediatamente anche Matt e Andy si alzarono raggiungendo le loro postazioni: Matt seduto dietro a una batteria un pò spartana e Andy al basso. 
Suonarono qualche cover degli Strokes e dei Velvet Underground e poi un pezzo niente male che lei non aveva mai sentito in vita sua. 
Erano davvero bravi, certo avevano ancora qualcosa da migliorare però erano decisamente più bravi delle band che le era capitato di sentire di recente, sicuramente più bravi della band di James. 
E Alex? Beh Alex aveva davvero una voce particolare, e non aveva fatto altro che lanciarle occhiate mentre suonava, occhiate che le avevano fatto abbassare lo sguardo più volte, e ogni volta che poi aveva risollevato gli occhi gli aveva trovato un sorrisino stampato in volto. 
Che cosa voleva da lei? Aveva forse capito di essere in grado di esercitare il suo fascino anche sulla "secchiona" della Stocksbridge school? 
Probabilmente si, come minimo qualcuno aveva lanciato una scommessa per prendersi gioco di lei, in nessun altro Universo Alex Turner le avrebbe sorriso senza un secondo fine. 
"Allora?"le chiese Jamie avvicinandosi a lei non appena finirono di suonare. 
“Siete davvero forti, e non pensavo fossi così bravo"disse Emily compiaciuta sorridendogli. 
"Di chi era l'ultima canzone comunque? Credo proprio di non conoscerla"chiese dubbiosa Emily.
Alex sentendo quella domanda rimase in ascolto per sentire la sua opinione in merito, nessuno a parte il resto del gruppo aveva sentito quella canzone ed era sinceramente interessato a conoscerne la sua opinione. 
“Di Alex"disse Jamie indicando l'amico alle loro spalle. 
"Comunque siete davvero bravi"disse Emily senza tradire la sorpresa per aver scoperto che quella canzone che l'aveva tanto colpita era stata scritta proprio da Alex. 
“Davvero? Non lo dici perché siamo amici?”chiese Jamie
"Siamo amici?"chiese sorpresa Emily.
"Mi sembrava scontato ormai"rise Jamie
“Jamie se aveste fatto schifo te l’avrei detto. Lo sai che non mi faccio problemi”disse Emily sorridendogli. 
“Già, è proprio per questo che la tua opinione conta molto per me”
“No, siete forti. Mi è piaciuta specialmente la vostra canzone”disse Emily
“Merito di Alex. Noi ci abbiamo messo su qualcosa, Matt ci ha arrangiato sopra la batteria e Andy il basso ma il grosso del lavoro è di Alex io ho aggiunto proprio una o due cosette nulla di che”le spiegò Jamie.
“Avete fatto un ottimo lavoro”disse Emily soffermandosi sulle parole di Jamie. 
Quindi Alex non solo cantava e suonava? Scriveva anche dannatamente bene. 
"Sentite e se ordiniamo una pizza per cena?"propose Matt
"Ottima idea"disse Andy entusiasta all'idea di non dover tornare a casa. 
"Io però dovrei proprio tornare a casa ora"disse Emily guardando l'orologio appeso alla parete, sicuramente i suoi genitori la stavano già aspettando per cena. 
"Scherzi? Tu non vai da nessuna parte, anche perchè devi ancora narrarmi del concerto degli Oasis"disse Matt che non ammetteva repliche.
"Ok, mando un messaggio a mia madre"si arrese Emily tirando fuori il suo cellulare.
"Perfetto"sorrise Matt felice di averla convinta. 
"Andiamo di sopra a cercare il numero"disse Jamie mentre Emily litigava con il suo cellulare.
 “Ti è piaciuta la mia canzone a quanto ho sentito”disse Alex avvicinandosi e quando Emily alzò lo sguardo si accorse di essere rimasta la sola là sotto con lui.
"Si, complimenti. Comunque gli altri dove sono andati?"chiese guardandosi in giro.
“Ad ordinare la pizza e prendere la birra dal nascondiglio di Jamie”disse Alex
“Ah ok, magari vado a dargli una mano, potrei distrarre sua madre facendo due chiacchiere”disse Emily
“In genere se ne occupa Matt”disse Alex
“Beh, vado comunque a vedere se hanno bisogno di qualcosa”disse Emily alzandosi dal divano per raggiungere le scale.
“Hai paura a restare da sola con me? Guarda che non mangio”disse Alex ridacchiando.
“No, figurati"cercò di mostrarsi tranquilla lei ma in realtà il tono che usò per rispondergli mostrava bene poca tranquillità. 
“O forse hai paura che finiresti per baciarmi di nuovo?”chiese Alex non trattenendosi dalla voglia di metterla in imbarazzo, voleva vederla arrossire di nuovo. 
“Come scusa?"chiese Emily facendo finta di non saperne nulla. 
Si, idea stupida, ma sul momento fù l'unica che le venne in mente per tirarsi fuori da quella situazione imbarazzante.
"No, davvero? Davvero non ricordi"rise Alex scuotendo la testa.
Impossibile che non ricordasse, l'aveva visto quello sguardo imbarazzato ogni volta che lui aveva cercato i suoi occhi durante le prove.
Sicuramente lui aveva calcato un pò la mano, ma trovava divertente essere in grado di mettere in imbarazzo una ragazza in quel modo.
Non gli era mai capitato di avere a che fare con ragazze timide, quelle con cui normalmente si rapportava non conoscevano nemmeno il significato di quella parola.  
"Ci parliamo a stento mi risulta difficile credere di averti baciato"disse Emily cercando di mantenere la calma evitando i suoi occhi e concentrandosi invece su un vecchio quadro appeso proprio dietro la testa di Alex.
"Dovrò rimediare allora"disse Alex avvicinandosi ulteriormente mentre lei rimaneva ancora una volta incapace di muoversi trattenendo il respiro. 
"No, tranquillo non disturbarti"riuscì finalmente a dire qualcosa sperando di risultare convincente. 
“Sei ancora più carina quando arrossisci lo sai?”chiese Alex prendendosi gioco di lei che abbassò il viso imbarazzata, ma dove diavolo erano finiti tutti? Ci voleva così tanto tempo per ordinare una pizza?
“Dai, la smetto di imbarazzarti promesso”disse Alex portandole le dita sotto il mento perché lo guardasse negli occhi, sembrava quello fosse l'unico modo perchè lo guardasse. 
"Che fai?"chiese guardando i suoi occhi. 
"Non mi guardi mai in faccia quando parlo, sono così male?"chiese Alex sorridendo.
"No, è che"disse Emily lasciando cadere lo sguardo sulle sue labbra ricordando ancora quel maledetto bacio. 
I pensieri di Alex dovevano essere andati nella stessa direzione dei suoi, perchè qualche secondo dopo azzerò la distanza tra i loro visi premendo le labbra sulle sue. 
Fu un contatto leggero, appena accennato ma che divenne più intenso quando Alex fece scivolare le mani lungo i suoi fianchi attirandola a sè. 
Il tocco delle sue mani strette sui suoi fianchi le fecero sfuggire un sospiro ed Alex ne approfittò per approfondire quel bacio e nemmeno per un istante Emily pensò di tirarsi indietro portandogli invece le mani tra i capelli. 
“A che gusto la volete la pizza?”chiese Matt scendendo le scale troppo concentrato sul non inciampare su quei corti gradini per accorgersi di quello che stava avvenendo di sotto. 
I due sentendo la sua voce si staccarono subito allontanandosi e quando Matt sbucò dalle scale li trovò vicini. 
“Fai tu”gli disse Alex
“Che hai combinato ai capelli Al?”chiese Matt perplesso trattenendosi dal ridere, Emily si voltò a guardarlo ed effettivamente i suoi corti capelli erano un disastro. 
Dio era stata davvero lei? 
“Niente”disse Alex
“Emily tu?”chiese Matt
“Margherita”rispose lei. 
“State bene?”chiese perplesso Matt guardandoli, c'era qualcosa che non gli tornava. 
“Si, stavamo parlando del nuovo cd degli Strokes”disse Emily sperando di risultare convincente.
“Ah grande, scommetto che stai tentando di capire come si può dire che Trying your luck è la canzone migliore dell’album. Qual è la tua Emily?”chiese Matt curioso.
“The modern age”disse Emily
“Anche la mia, vedi Alex tu non sei normale”si strinse nelle spalle Matt lanciando un'occhiata di finto scetticismo all'amico. 
"Beh torno di sopra"disse poi salendo le scale. 
“Per poco”rise Alex mentre Emily era ancora occupata a riprendere il controllo di sé stessa, non era possibile avere reazioni simili.
Era la seconda volta che le faceva perdere totalmente il controllo.C'era qualcosa di sbagliato in tutto ciò, lei non era quel tipo di ragazza, lei era responsabile, riflessiva e di sicuro non era una che si lasciava andare in quel modo spegnendo completamente il cervello e affidandosi invece al suo istinto. 
"Scusa per"disse Emily guardando i suoi capelli spettinati.
"Mi piace sentire le tue mani tra i miei capelli"disse Alex portandole di nuovo le mani sui fianchi, ma questa volta Emily si decise ad usare il cervello e si liberò della sua presa indietreggiando. 
"Non so cosa mi sia preso, non mi comporto così di solito"
"Non è ovvio cosa ti sia preso?"chiese Alex sorridendo.
"Sono impazzita, è l'unica spiegazione plausibile per me"annuì convinta
"Magari sei semplicemente attratta da me"
"Oh no, come l'80% della popolazione femminile della nostra scuola? Spero proprio di no"
"Io lo sono, sono attratto da te. Non le guardo nemmeno le ragazze come te di solito, ma tu non mi dispiaci affatto"
"Sembra che tutti gli stronzi del mio anno abbiano deciso di provare a rimorchiarmi a quanto pare"sospirò infastidita Emily.
"Non vorrai paragonarmi a James Evans? Non ci trovo nessun gusto a prendermi gioco delle ragazze ok? Sono sempre molto chiaro in quello che faccio"
"Beh, voglio essere molto chiara anch'io. Tu non mi attrai per niente, anzi ti trovo anche parecchio inquietante"
"Beh, lo mascheri molto bene"rise Alex che non credette minimamente alle sue parole, c'era attrazione tra loro due, e poteva negarlo quanto voleva ma quel bacio che si erano scambiati parlava chiaro. 
"Che razza di stronzo"gli lanciò un occhiataccia Emily dirigendosi finalmente al piano di sopra. 
Alex sorrise per quella reazione, decisamente quella ragazza non gli dispiaceva e si sarebbe davvero divertito a girarle intorno. 

   
 
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