Fanfic su attori > Orlando Bloom
Ricorda la storia  |      
Autore: Loribi    27/02/2005    6 recensioni
Ecco un'altra delle mie fanfiction! Mi dispiace, ma questa volta non riesco proprio a fare un riassunto decente, l'unica cosa che posso dire è...leggete! E, come sempre, mi farebbero molto piacere le vostre recensioni, grazie:)
"Ti ho preparato la colazione, avrei voluto farla con te ma avevo un impegno troppo importante… buon appetito!
Orlando
"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Ma posso sapere che cosa cavolo ci hai messo in questa valigia

 

LA ROSA ROSSA

 

-Ma posso sapere che cosa cavolo ci hai messo in questa valigia?- disse Orlando con un tono non proprio rilassato mentre trascinava a fatica la mia valigia più grande.

-Uh ma quante storie che fai per qualche vestito!-

-Cosa? Qualche vestito?!?- esclamò lui esasperato.

-Zitto e cammina, conserva le energie piuttosto che parlare inutilmente-

-Ma guarda, io non solo ti sto dando una mano ma devo sentirmi dire anche queste cose-

Finalmente era arrivato il fatidico giorno, finalmente dopo mesi e mesi di duri sacrifici ero riuscita a comprare da sola un appartamento tutto mio, ero semplicemente entusiasta. In realtà prima abitavo con altre tre ragazze, ma la casa era troppo piccola, le abitudini erano diverse, i rapporti non erano dei migliori e poi io avevo bisogno dei miei spazi, diciamocela tutta. Furono tutti questi i motivi che mi avevano spinto a cercare la mia indipendenza, ma prima di poterla raggiungere avevo dovuto aspettare un bel po’ di tempo; in fin dei conti Londra era abbastanza cara. Ma alla fine ce l’avevo fatta, avevo comprato un attico nel centro della città, arioso, grande, esposto ad est e per questo sempre luminoso.

-Allora, non è bellissimo?- gli chiesi io entusiasta girandomi verso di lui dopo aver aperto la porta.

-Beh, è duro ammetterlo, ma hai fatto proprio un’ottima scelta Lilith- disse Orlando guardandosi intorno.

-Mi fa piacere che ti piaccia, ma ora sbrighiamoci e mettiamoci al lavoro- dissi io rimboccando le maniche del mio maglioncino rosso.

-Ma è proprio necessario?- mi chiese Orlando con una smorfia pigra.

-Signor Bloom, io l’avrei chiamata per aiutarmi e non per fare altro che lamentarsi- gli dissi sorridendogli e portandomi le mani sui fianchi.

-E va bene, ai suoi ordini miss Farrell-

Erano circa le 21.00 quando finimmo di sistemare tutti gli scatoloni, era stata una faticaccia però ne era valsa la pena, ora avevo solo i miei vestiti da sistemare e qualche altra sciocchezza insomma, cosa che avrei potuto fare in qualche altro momento; anche se Orlando non sembrava del mio stesso parere, infatti lo vedevo lì nella mia cucina che sistemava i vari pacchi negli scaffali più alti.

-Dai non c’è bisogno Orlando, posso farlo io questo- gli dissi io avvicinandomi a lui, ma perché lo trovavo così maledettamente attraente? E poi doveva mettersi anche quella maglia nera, stretta, che evidenziava il suo fisico così perfetto…

-Ti sei incantata?- mi chiese Orlando abbassandosi un po’ per incontrare il mio sguardo.

Arrossii di colpo, stavo fantasticando su di lui!

-No, no- mi affrettai a dire come se lui avesse potuto sapere ciò che mi stava passando in quel momento per la testa.

-E cosa stavi fissando?-

-Ehm…quel vaso…quel vaso credo proprio che non vada bene lì- dissi io notando un vaso che Orlando aveva poggiato su un mobile della cucina proprio accanto a lui,in realtà era perfetto dove l’aveva sistemato, ma quella era la prima cosa che avevo visto e perciò avevo trovato una motivazione abbastanza plausibile per quel mio stato di trance, almeno così credevo.

-Fai come ti pare, io sono esausto- disse Orlando stiracchiandosi per poi lasciarsi cadere pesantemente sul divano, era davvero stanco, d’altronde aveva lavorato parecchio, era stato davvero carino ad aiutarmi.

-Che ne dici se vado a preparare qualcosa da mangiare? Dopo una giornata così ci vuole qualcosa da mettere sotto i denti- dissi io passandomi una mano fra i capelli.

Orlando annuì appena, ma aveva gli occhi chiusi e la testa appoggiata su un cuscino. Ero sicura che lo avrei ritrovato addormentato e infatti, dopo circa dieci minuti, ritornai in soggiorno con due piatti in mano, però vidi Orlando sdraiato sul divano, il suo viso affondava fra i cuscini e tanti riccioli gli ricadevano ribelli sulla fronte.

Sorrisi, sembrava un bambino così, poi posai i piatti su un tavolino e mi accostai piano a lui.

-Come sei bello…- sussurrai fra me e me spostandogli delicatamente un ricciolo dal viso –ma perché non riesco a dire quello che provo? Perché non riesco a dirti che ti amo, che sei tutto per me?-

La mia voce era bassissima e mi ritrovai a fissarlo come incantata da quell’immagine così semplice eppure così magnetica. Ad un certo punto però mi resi conto di quello che stavo facendo, se Orlando si fosse svegliato cosa gli avrei detto? Mi dissi che sarebbe stato meglio evitare situazioni imbarazzanti, perciò mi alzai e andai a prendergli delle coperte in camera mia, sarebbe stato un peccato destarlo.

La mattina successiva, quando mi svegliai, mi accorsi che sul comodino accanto al letto c’era un piccolo vassoio con del caffè, un cornetto alla crema, dei biscottini al cioccolato, un bicchiere di latte, poi notai un foglietto di carta azzurra con su scritto:

Ti ho preparato la colazione, avrei voluto farla con te ma avevo un impegno troppo importante… buon appetito!

Orlando

-Che gesto carino- pensai sorridendo, per poi riporre il biglietto sul comodino, ma fino ad allora non mi ero accorta di una rosa, di una splendida rosa rossa che era stata coperta dal vassoio. La presi fra le mani e la portai più vicino a me per sentirne l’odore, era freschissima perciò non persi tempo a cercare un vaso, pensando subito a quel vaso che la sera prima Orlando aveva poggiato in cucina. Mi domandai, mentre versavo l’acqua, che significato aveva quella rosa; per me era davvero importante, ma forse per lui era un fiore come un altro; beh ma doveva sapere che la rosa rossa simboleggiava l’amore! Decisi comunque di non pensarci troppo, meglio non farsi illusioni, tanto capire cosa passava nella testa di quel ragazzo era proprio difficile...

 

Rabbrividii, bagnata fino alle ossa e avevo freddo, tanto freddo. Ero ferma davanti l’appartamento di Orlando, sperando che fosse in casa.

Quell’auto mi aveva davvero stancata, dovevo farla assolutamente riparare, ormai era la terza volta che si spegneva all’improvviso lasciandomi a guardare perplessa il volante per almeno un minuto senza spiccicare una sola parola. Solo che ora mi aveva abbandonata lontano da casa mia e l’unica cosa che potevo fare era farmi qualche passo a piedi per raggiungere la casa di Orlando, non era poi molto distante da dove ero. L’unico problema era che quella sera pioveva a dirotto, la pioggia non voleva proprio saperne di smettere di venire giù, ecco il motivo per cui mi trovavo in quella situazione. Nessuno veniva ad aprirmi, e stavo per tornare indietro quando sentii la porta spalancarsi e provenire da questa una luce calda, accogliente.

-Ma che hai combinato?- mi chiese Orlando spalancando gli occhi sorpreso, e anche alquanto divertito mi sembrava.

-Muoviti, entra prima che ti venga un bel raffreddore-

Appena fui in casa mi venne un sonoro starnuto.

-Come non detto-

Lo vidi scomparire nel corridoio, per poi ritornare dopo poco con un grande asciugamano.

-Tieni, asciugati con questo- mi disse Orlando cominciando a strofinarmi piano le braccia.

-Grazie- gli sussurrai rabbrividendo ancora.

-Allora, si può sapere come mai ti sei ridotta in questo stato?-

-Tutta colpa della mia auto, si è fermata di nuovo-

-Vieni con me- Orlando mi fece cenno di seguirlo e andammo insieme nella sua camera da letto.

-Prendi quello che vuoi-

E detto questo aprì un cassetto con dentro degli indumenti femminili, al che io lo guardai interrogativa.

-E queste cose chi sono?-

-Della mia ragazza ovviamente- disse lui noncurante, ma comunque con tono serio.

Io lo guardai interdetta, ma poi lui sorrise:

-E’ roba di mia sorella, ha lasciato qui qualche abito, così quando viene a trovarmi non deve trascinarsi tutto il guardaroba dietro-

-Non ti ho chiesto spiegazioni; e comunque lo avevo capito che stavi scherzando- gli dissi io tirando dentro di me un sospiro di sollievo, non riuscivo mai a capire se parlava sul serio o meno.

Orlando, scuotendo la testa divertito, andò via lasciandomi sola in camera sua. Presi la prima cosa che mi capitò fra le mani e poi cominciai ad osservare bene la sua stanza, notai degli accostamenti un po’ azzardati ma armoniosa in un certo senso; insomma, rispecchiava proprio il suo carattere particolare, con i suoi difetti ma comunque interessante.

-Tutto bene lì dentro?- sentii la sua voce che mi riportò alla realtà.

Risposi con un forte starnuto, poi lo raggiunsi nel salone e lo vidi concentrato nella lettura: era comodamente seduto sul divano, la testa chinata e sorretta da un braccio poggiato su un cuscino, la sua espressione assorta…ero una stupida, ma come potevo solo pensare ad uno come lui? Orlando, con la sua bellezza, la sua simpatia, il suo carisma, avrebbe potuto avere ragazze stupende, modelle o attrici, e non una come me; era una ragazza carina sì, ma non perfetta.

-Che leggi?- gli domandai io dicendomi di non pensare troppo a quelle cose, mi facevo solo del male, e così mi andai a sedere accanto a lui.

-E’ un copione- mi disse lui sorridendomi.

-E di che si tratta?-

-E’ la storia di un giovane fabbro, che sarei io, che va in guerra a combattere per la sua donna; è ambientato al tempo delle crociate-

-Beh sembra interessante-

-Già e poi ci sono attori come Jeremy Irons, Liam Neeson, è un buon prodotto-

-E il titolo?-

-Kingdom of heaven-

-Ti ci vedo nelle vesti di eroe romantico, devo dire che ti riesce proprio bene, anche in “The pirates of the Carribean” sei stato molto bravo- gli dissi io sorridendogli, in effetti mi era piaciuta tanto la sua interpretazione e vi confesso, avevo anche invidiato Keira Knightly. O meglio, avevo invidiato il personaggio che interpretava: nonostante lei fosse stata rapita dai pirati, il ragazzo che ne era segretamente innamorato fa di tutto per ritrovarla, e alla fine è anche disposto a dare la vita per lei…beh non si incontrano ragazzi così tutti i giorni!

-E chi sarebbe la tua partner?- gli dissi io fingendo indifferenza, ma credo di non essere stata molto convincente.

-Eva Green, la conosci?-

-Credo proprio di sì-

Perfetto, allora potevo anche rassegnarmi e mettermi il pensiero in pace, Eva Green era davvero molto bella…quante storie d’amore nascevano sul set? Stavo proprio andando di matto, quel ragazzo era capace di non farmi ragionare logicamente, ne ero troppo innamorata, perché se fossi stata solo un poco più lucida mi sarei detta che non era obbligatorio che nascessero relazioni fra i protagonisti, anzi, non capitava poi così spesso.

-Eva la conosco da tempo, e ultimamente credo che non gli sia del tutto indifferente-

-Appunto- mi dissi sconsolata, ma d’altronde potevo capirla benissimo, come fare a resistergli?

-Ma a me non interessa- disse Orlando lasciando il copione sul divano dove eravamo seduti e guardandomi negli occhi.

-Ah- riuscii a dire io, perché aveva cambiato espressione?

-Io sono innamorato di un’altra persona-

-Capisco…e io la conosco?- mi sentivo un groppo in gola, riuscivo a malapena a parlare, infatti feci una breve pausa prima di dire queste parole. Inoltre da come Orlando parlava doveva essere davvero preso da quella ragazza, da quella fortunata ragazza, lo si capiva dai suoi occhi. Però decisi di non far trapelare niente, di sopportare tutto quello che mi avrebbe detto, mi sarei sfogata dopo, quando sarei stata da sola ma non davanti a lui, non volevo.

-La conosci molto bene-

Io non risposi, abbassai lo sguardo.

-E’molto carina, è dolcissima e quando vuole sa essere anche capricciosa e un po’ bambina…ma è proprio per questo che mi piace- disse Orlando mentre un tenero sorriso gli alzava un angolo della sua bocca.

-Non hai ancora capito chi è?-

Ma perché dovevo continuare a torturarmi così? Ormai ero arrivata al limite della sopportazione, non sarei riuscita a sopportare la descrizione del suo amore un minuto di più.

-Non ho capito chi è, forse non la conosco così bene…senti ora chiamo un taxi, voglio tornare a casa, ho ancora alcune cose da fare- dissi io cercando di controllare la mia voce, forse stavo tremando, forse io stavo tremando. Presi il cellulare e cominciai a comporre un numero sulla tastiera, ma mi fermai involontariamente quando sentii la sua voce alle mie spalle:

-L’altra sera, quando mi hai detto quelle cose a casa tua, non stavo dormendo, ero sveglio-

Deglutii a fatica, non mi piaceva affatto quella situazione, e per di più non volevo avere la sua compassione.

-Tutto ciò che ti ho detto Orlando è vero, io ti amo, non puoi nemmeno immaginare quanto, sono sincera- dissi io triste, gli avevo confessato i miei sentimenti con tutta serenità, tanto ormai non avevo niente da perdere, lui mi aveva detto di essere già innamorato quindi…

-Aspetta- mi disse con tono fermo, vedendomi prendere la borsa per andare via.

Io mi fermai e Orlando mi fece voltare verso di lui prendendomi delicatamente per i fianchi.

-Non immagini nemmeno di chi sono follemente innamorato?- mi disse a voce bassa.

-Orlando perché ti comporti in questo modo, mi fai male così lo capisci o no?-

-E allora rispondimi a questa di domanda…lo sai qual è il significato della rosa rossa?-

-Certo che lo so qual è il signif…- ma le parole mi morirono in gola; no, non poteva essere, sarebbe stato un sogno, quel fiore che mi aveva lasciato l’altra mattina allora aveva un senso anche per lui?

Io alzai lo sguardo cercando una risposta nei suoi occhi, ma la ebbi subito dopo perché Orlando, facendo scorrere entrambe le sue mani fra i miei capelli, prese ad avvicinare il mio viso al suo ed io lo lasciai fare, abbandonandomi a quel momento così surreale, fino a che le nostre labbra non si unirono in un bacio dolcissimo.

-Hai capito ora di chi sono innamorato?- mi disse Orlando fissandomi mentre un piccolo sorriso compariva sulle sue belle labbra.

Io annuii piano, gli sorrisi per poi baciarlo di nuovo mentre lui mi stringeva forte a sé.

Non c’era bisogno di domande, di ulteriori spiegazioni, io lo amavo, Orlando ricambiava il mio sentimento così grande, e tutto grazie ad una rosa rossa…

 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Orlando Bloom / Vai alla pagina dell'autore: Loribi