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Autore: Utopia2    28/07/2015    1 recensioni
Matteo e Margherita, due ragazzi apparentemente opposti ma legati da un grande vuoto comune, riusciranno a 17 anni a trovare ciò che molti cercano per tutta la vita: l'amore.
Ma non c'è bene senza male e insieme si avvieranno verso l'autodistruzione.
"A cosa stai pensando?"
"Non è l'amore ma il fatto che stiamo entrambi male che ci unisce"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono più o meno le sette e come ogni mattina mi alzo per prepararmi per la scuola.
Dopo una breve colazione corro in fermata e là incontro i soliti amici. E' la classica giornata invernale in cui tutto ti sembra più di triste di quello che in realtà è ma io, Matteo Amati, all'apparenza ho poco di cui lamentarmi. Sono il capitano della squadra di Basket dell'istituto superiore "Newton" di Roma, uno dei Liceo scientifici migliori d'Italia, il classico ragazzo che partecipa a tutte le feste, che ha sempre mille impegni ed è amato da tutti ma alla fine capito da nessuno. Arrivato davanti scuola tra una risata e l'altra mi accorgo che ho fatto tardi e che quindi devo aspettare l'ora successiva per entrare. Mi siedo sugli scalini della scuola e mi accorgo di una ragazza, mai vista prima, che fuma come se quella sigaretta fosse la sua unica ragione di vita.
E' bella, di una bellezza particolare, naturale. Ha i capelli più scuri che io abbia mai visto e due occhi verdi in cui ti perdi. E' poco o per niente truccata, magra ma con tutte le forme giuste. Mi colpisce molto e decido di chiederle una sigaretta. Quando mi avvicino a lei mi guarda con un misto di menefreghismo e noia.
 "Ehi ciao, aspetti qualcuno o sei nuova?"
 "Sono nuova"
 "Ah, piacere sono Matteo"
 "Margherita"
 "Non è che avresti una sigaretta? Sai stamattina ho fatto tardi e non le ho comprate.."
"Tieni" e mi porse il suo pacchetto.
 "Grazie, domani te la ridò" gli dissi
 "Non ti preoc.."
 In quel momento suona la campanella e corre dentro, la seguoi e vido che entra nel III D, io invece vado nella mia classe, il IV C.
 La giornata continua come al solito tra spiegazioni, interrogazioni e compiti, ma quella ragazza ha decisamente qualcosa che mi ha colpito e quindi a ricreazione la cerco, senza però trovarla. Chiedo ad alcuni amici del terzo il suo nome e mi dicono che si chiama Margherita e che è venuta nella nostra scuola da due giorni; è una ragazza molto riservata e che fino a quel momento non ha rivolto la parola a nessuno. Quando finalmente suona la campanella dell'ultima ora me ne torno a casa e preparo il pranzo per me e mia sorella, Carlotta, che ha 3 anni meno di me. Nostra madre è a lavoro, non tornerà prima delle 6, e quindi mi tocca occuparmi di lei. Il pomeriggio vado agli allenamenti dove mi dicono che la settimana successiva verranno degli osservatori di una squadra importante a livello nazionale per vedermi, dicevano che ero davvero bravo. La sera fui andai a casa di Lorenzo, diceva di aver trovato un'erba che ti manda in estasi.
 Eravamo i soliti, io e Lorenzo, Luca, Francesco, Diana e Miriam. Come sempre Luca ci prova con Diana e Miriam invece mi si getta addosso, credo che non ha ancora accettato la nostra rottura. Loro sono comunque i miei amici di sempre: Lorenzo è nella squadra di basket con me e quindi siamo quasi inseparabili, stiamo sempre insieme. Luca e Francesco vengono nella mia scuola e tutto sommato non sono male mentre Diana e Miriam sono le classiche ragazze viziate, bellissime e invidiate. Hanno  tutto all'ultima moda, dal telefono allo smalto, non c'è ragazzo che non vada loro dietro. Dopo aver fumato ed esserci fatti quattro risate torno a casa dove, non so se per l'effetto dell'erba o semplicemente perché esattamente 5 anni fa nello stesso giorno mio padre veniva portato in prigione, mi butto sul letto con un vuoto dentro, lo sento al posto del cuore come se avessi un foro e voglio solo una cosa: chiudere con questa vita. La notte è sempre così, tutto ciò che durante il giorno riesco a nascondere dietro un sorriso esce fuori.
Mi ritrovo a chiedermi perché ancora mi ostino a fingermi felice quando in realtà voglio solo fuggire da tutto e tutti. Pian piano mi addormento e esattamente alle 7 la mia sveglia suona.

   
 
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