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Autore: Aru_chan98    28/07/2015    2 recensioni
"Mai giudicare un libro dalla copertina" è un detto che Alfred si sente spesso dire ma che raramente mette in pratica. Ma sarà ancora così riluttante ad andare oltre le apparenze dopo aver letto il contenuto di cinque libri scolastici, scritto dal precedente proprietario dei libri?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Allora fratello, vuoi muoverti a scegliere il costume da bagno?” mi dice Matt con irritazione, ma non posso farci niente se il negozio in cui siamo ha un sacco di costumi super cool. Sono passati alcuni giorni da quando ho scoperto il secondo libro di A.K., ma c’è una cosa che occupa la maggioranza dei miei pensieri: tra pochi giorni andremo in vacanza al mare. Non vedo l’ora di partire. È per questo che oggi io e mio fratello siamo in giro a fare compere: mamma non la smetteva di assillarci con la raccomandazione di controllare se avevamo tutto e di comprare ora quello che ci serve. Alla fine decido di prenderne uno con la bandiera americana e finalmente possiamo tornare a casa. Alla fine siamo rimasti fuori tutto il pomeriggio e non abbiamo fatto altro che camminare per tutto il tempo, passando da un negozio all’altro con questo caldo incredibile. Non so nemmeno con quale forza riesco a buttarmi sul letto a pancia in giù. Per mia fortuna la mamma ha bloccato Mattie per farsi raccontare com’è andata, così almeno posso riposare un po’. Sono ad un passo dall’addormentarmi quando sento un odore cattivissimo salire dal materasso: che cavolo sarà mai? Guardo sotto al letto e a salutarmi trovo il piatto sporco di patatine che avevo nascosto qualche giorno fa. Maledizione, ha un odore nauseante. Lo prendo con una mano, mentre con l’altra mi tappo il naso per non far rivoltare il mio stomaco e cerco di dirigermi in cucina senza farmi beccare: se la mamma dovesse vedermi verrei incastrato a pulire i piatti per punizione o a fare qualche faccenda. Già io non ho voglia di fare le faccende, figurarsi stasera che ci sono le giostre in città e il mio gruppo di amici mi ha invitato ad andare. Ho cercato di convincere anche Matt a venire, ma ha rifiutato dicendo che vuole andarci un altro giorno con una sua amica. Non importa, almeno non dovrò badare a lui e potrò fare tutte le giostre più pericolose e dimostrare agli altri che la casa degli orrori non fa paura. L’appuntamento è davanti alla casa di Eliza alle dieci di stasera e questa volta non ho bisogno di sgattaiolare fuori di casa di nascosto: papà mi ha dato il permesso di andare a patto che torni prima delle tre del mattino. “Se cerchi di entrare in cucina in quel modo la mamma ti becca subito” sento dire ad una voce alle mie spalle. Grazie al cielo è solo Matt, ma per un attimo sono saltato in aria dallo spavento. “E tu che ne sai delle meravigliose tecniche stealth che ho imparato dai giochi horror che mi presta Kiku? Nemmeno un ninja riuscirebbe a fare meglio” “Certo che no, ma solo se avesse un passo più pesante e rumoroso del tuo e pesasse 100 chili. Possiamo dire che solo un lottatore di sumo potrebbe essere più rumoroso di te” “Non sono grasso ok? Ho solo le ossa grosse e tu lo sai!” “Sure sure. Mamma è in cucina comunque e sta facendo un cruciverba: non sperare minimamente di oltrepassarla senza farti beccare” e detto questo Matt si dirige verso il soggiorno con un sorrisetto stampato in faccia: dovrebbe ringraziare il fatto che papà ci ha proibito di fare a botte da anni. Affacciandomi oltre l’entrata della porta, mi rendo conto che mio fratello ha detto la verità: la mamma è seduta al tavolo della cucina, che stavolta ha la tovaglia a quadretti rossi, e per fortuna mi da le spalle. L’unica cosa positiva che noto è il lavello pieno di piatti: almeno non sarà difficile posare il piatto come se fosse stato lì fin dall’inizio. L’unico problema che resta è come fare ad oltrepassare mamma. Ci sto ancora pensando quando il telefono di casa comincia a suonare. Fortuna che ho i riflessi pronti, così riesco a non farmi vedere dalla mamma, quando esce dalla cucina per andare a rispondere, e m’intrufolo dentro alla svelta. Metto il piatto nel lavello più silenziosamente che posso e torno di corsa in camera, perché un pisolino di mezzora voglio almeno farmelo. Ma a quanto pare oggi dev’essere proprio la mia giornata sfortunata, perché appena metto piede in camera, inciampo nel tappeto a cerchi blu che c’è in mezzo all’entrata e nella caduta travolgo la pila dei miei libri di scuola. E il motivo perché sono ancora per terra accanto al mio letto è… perché è una rottura doverli mettere apposto. Tanto prima o poi dovrò tirarli fuori comunque, quindi perché metterli da qualche altra parte? Per me sono a posto già così.”This really hurt” dico, passandomi una mano sulla fronte, nel punto che ho sbattuto sul pavimento. Mi metto a sedere per terra e noto che il pavimento è completamente incasinato ormai: il tappeto si è rivoltato nella caduta, le mie scarpe e vestiti sono sparsi in giro e ora si sono aggiunti i libri. Solo una parola per descrivere tutto questo: grandioso, con tutta l’ironia di cui posso essere capace. Ok, non sarò un tipo ordinato, ma devo ammettere che tutto questo macello mi sta dando un certo fastidio, quindi decido di mettere a posto le mie cose. Uff, beato Batman che ha un maggiordomo che fa ‘sti lavori al posto suo. Mentre rimetto a posto i libri sparsi in giro (o meglio, li ammucchio di nuovo nella pila in cui stavano prima di cadere) ne noto uno davvero strano: si tratta di quello di biologia. Non ho mai finito di controllare tutti i miei libri (e non ci tengo) però sono sicuro che Matt l’ha fatto e probabilmente ha già scambiato i suoi libri danneggiati coi miei se erano in uno stato migliore, eppure questo sembra essere in condizioni fin troppo buone per essere mio. Apro la prima pagina aspettandomi di trovarci già scritto il nome di mio fratello e invece eccone un altro: A.K. Di nuovo lei a quanto pare. Mi chiedo se il commesso non l’abbia fatto a posta a darci i suoi libri e non vorrei che fosse più che una coincidenza, anche se fatico a crederci. Però questa potrebbe essere un’occasione per capirla meglio, chissà, magari c’è un minidiario o simili. Ma, più sfoglio le pagine, più mi sento come se stessi avendo un deja vu: non ci sono frasi a senso computo, solo tante citazioni, ma non sembrano di canzoni stavolta. Come nel libro di mate, anche qui ci sono delle frasi scritte in matita e, girando per i capitoli, trovo anche qui delle frasi in corsivo e molto calcate: “You’re a freak, you know that? You’ve always been a freak. Everyone says so. They always have(1) (The perk of being a wallflower) è scritto vicino alle immagini delle piante del primo capitolo; “A million reasons why. It was one of the worst schools I ever went to. It was full of phonies. And mean guys. You never saw so many mean guys in your life(2)(The catcher in the rye) è tra gli spazi bianchi del capitolo sulla composizione dell’acqua; “I do learn here, but that’s not what school is for me. –Then what is it for you?– A place. Just a place filled with people that I’m required to be with. –And that’s hard for you?– At times. –With certain people, or people in general?– With certain people. But also... everyone(3) (Thirteen reasons why) occupa la metà vuota della pagina in cui è stampata una tabella periodica degli elementi, che avrebbe dovuto servire per prendere appunti. Ho come l’impressione che A.K. abbia considerato queste frasi come appunti, ma della sua vita. “I think that’s what scares me: the randomness of everything. That the people who could be important to you might just pass you by(4) scritta nel capitolo sul regno animale; “The difficult thing is to not be overwhelmed by the bad patches. You must not let them defeat you(5) e “Interacting with other people does not come naturally to me; it is strain and requires effort, and since it does not come naturally I feel like I’m not really myself when I make that effort(6) nelle pagine seguenti e tutte e tre con la stessa origine, ovvero (Someday this pain will be useful to you). Pensavo che fossero finite, ma a fine libro ne trovo un’ultima, scritta con la penna rossa: “Thoughts could leave deeper scars than almost everything else(7) (Harry Potter). A parte l’ultimo e il secondo, non conosco nessuno di questi libri. Il giovane Holden ce l’hanno dato come compito l’anno scorso in inglese, mentre Harry Potter è molto famoso e anche a chi non piace molto leggere come me lo conosce. Sembra però essere il libro preferito di A.K., perché il titolo del libro è cerchiato con un cuore e la citazione è scritta in penna invece che in matita. Nelle pagine che riportano queste frasi cerco la data, ma non trovo nulla: peccato però, almeno avrei avuto qualche indizio su quando le ha scritte. Sono molto belle, ma perché devono essere per forza così tristi? Mi sento in colpa in un certo senso, per non averla mai notata tra la folla, quindi sono più che deciso a farmi perdonare tentando di conoscerla meglio, e per farlo leggerò i libri da cui ha preso queste frasi (anche se leggere è una delle cose più noiose al mondo se non ci sono figure). Tiro fuori il mio telefono per segnarmi i titoli dei libri e quando premo il tasto “Save”, l’occhio mi cade sull’orario: è già ora di cena e io non me ne sono minimamente accorto. Finisco di ammassare i libri accanto al mio letto e mi fiondo verso la cucina, dove vengo accolto da papà che esclama “Eccolo finalmente! E io che speravo ti avessero rapito gli alieni. Almeno avrei potuto gustare più a lungo la cucina di tua madre” e si mette a ridacchiare. Vorrei rispondergli come si deve, ma preferisco uscire con gli amici che beccare una punizione.
 

Finalmente arriva l’ora del ritrovo e pian piano arriviamo tutti davanti a casa di Eliza. Quando arrivo io, ad aspettare ci sono Eliza, Kiku, Feli, Ivan e Yao. Dopo cinque minuti arriva il Bad Touch Trio accompagnato dal fratello minore di Gil e cominciamo ad avviarci verso le giostre. Man, it will be surely a great night! Una volta arrivati cominciamo a pianificare quali giostre fare e decidiamo di partire con una delle montagne russe che ci sono, per poi provare tutte le altre “E se andassimo anche nella casa degli spettri?” suggerisco, “Ma è da bambini aru” s’intromette Yao e anche Feli è d’accordo con lui sul non andare, dicendo “Vee~ meglio non andare, quel posto fa paura”. “Coraggio ragazzi, l’hero vi proteggerà tutti nahahahah” rispondo e cominciamo il nostro giro. Dopo una mezzoretta mi viene fame e convinco gli altri ad aspettarmi mentre vado a comprare un mega cono di zucchero filato. Peccato che al mio ritorno mi aspetti una brutta sorpresa: a quanto pare un’altra persona si è aggiunta al nostro gruppo e purtroppo è proprio quel nanerottolo di Arthur. “Chi diavolo l’ha invitato questo?” mi scappa appena mi avvicino ai miei amici e Francis si affretta a dire “Nessuno, tranquillo. Avevamo solo pensato che sarebbe stato carino invitarlo a passare la serata con noi”. Oh si, proprio una bella serata. “There’s no reason to explain things to him frog. Non ho mai detto che sarei rimasto con voi” lo sento dire e il suo tono mi irrita: se non fosse che voglio continuare a passare una bella serata, gli avrei già dato una lezione. “See? Non ce n’era bisogno, mr. “Non ho uno schifo d’amico” preferisce stare per i fatti suoi. Accontentiamolo e andiamo avanti no?” rispondo, e il nanerottolo biondo si gira verso di me e ringhia “Vedo che l’occhio nero dell’ultima volta non è servito a niente eh, bloody wanker? Sai che ti dico? Quasi quasi resto con voi, tanto per darti fastidio e divertirmi un po’”. Mi avvicino a lui e gli appiccico il cono di zucchero filato che stavo mangiando in testa, proprio sui capelli e gli dico “Va bene nanerottolo, come vuoi. Però, perché non trotti via con le tue fatine? Ho saputo che ti piacciono tanto gli unicorni, quindi perché non diventi uno di loro? Ora il corno ce l’hai pure” e lo vedo diventare rosso e fumare di rabbia. “Adesso basta voi due! O vi calmate o ve ne andate, va bene?” esclama Elizaveta e mi separa da Arthur, per poi dirmi “Al, comportati da persona matura per l’amor del cielo” e lasciarmi andare, dirigendosi verso la prossima attrazione. “Kesese tutto bene?” mi chiede Gil, mettendomi una mano sulla spalla e, ridacchiando, gli rispondo “Temo che Eliza mi abbia appena minacciato di morte se non faccio il bravo” e anche il mio amico si mette a ridere dicendo “Tipico di Eliza” e si rimette in marcia pure lui. Dopo questo battibecco riprendiamo il giro e io certo di tenermi il più lontano possibile dal nanerottolo: sono soddisfatto di averlo fatto arrabbiare, ma se facessi arrabbiare anche Eliza sarebbero guai. Dopo aver finito di girare le giostre cominciamo a passeggiare per gli stand e alcuni di noi decidono di provare a giocare agli stand in cui si spara o si fanno cadere i barattoli per vincere dei premi. Volendo fare il figo ci provo pure io, ma a metà gioco il fucile che sto usando s’inceppa e, dopo averlo sbloccato, la mira è un ò deviata e finisco per non centrare più le lattine. Che vergogna. Gli unici tre che hanno avuto successo sono stati il fratello minore di Gil, Ludwig, che ha vinto un gatto di peluche (che ha dato a Feli), Gil e Francis. Quest’ultimi si sono messi a litigare su chi avrebbe dovuto tenersi il peluche e chi lo avrebbe dato ad Eliza, completamente inutilmente perché Eliza li ha accettati entrambi dicendo che sarebbero stati un ottimo regalo per la sorella di Gil, Lily. Appena l’hanno sentito quei due sono ammutoliti e hanno fatto una faccia davvero spassosa: avrei voluto avere a portata di mano una macchina fotografica. Infine, io e Gil riusciamo a trascinare l’intero gruppo nella casa degli spettri. Saliamo sui vagoni quattro alla volta e io finisco nel primo: alla mia sinistra ci sono Feliciano e Ludwig, alla mia destra Kiku; dietro di me c’è il gruppetto di Gil più il nanerottolo e nel terzo vagone i restanti tre della compagnia. Non aspettiamo molto che i vagoni cominciano ad avanzare e quando entriamo dentro i primi corridoi comincio ad avere un po’ i brividi. Ma non sono spaventato, sia chiaro, è solo nervosismo perché devo tenere al sicuro tutti gli altri. Ok, screw that, this place is fucking scary! Per tutta la corsa continuano a cadere cose dall’alto o mostri sbucano fuori all’improvviso o ti toccano e sono saltato sul posto in cui sono seduto dopo aver sentito delle grida (per poi scoprire che era solo Feli che stava avendo più paura di me). “Meno male che è finita” dico sospirando, mentre entriamo in una sala buia prima di uscire. Ho fatto questa giostra ogni anno, quindi so che non ci sono altre cose spaventose, è solo una stanza in cui le persone possono ricomporsi se si sono spaventate tanto o far calmare i bambini. Sento i ragazzi del vagone dietro di me ridere e qualcosa mi tocca la spalla: ne avrei paura se non sapessi che qui non c’è niente e non avessi sentito quegli scemi ridere. Risento ancora il tocco sulla mia spalla e scaccio via quella che sembra essere una mano. Ancora una volta mi toccano la spalla e la scaccio di nuovo via seccato e dico “E basta Gil, non è divertente”, ma non sembra avermi preso sul serio che di nuovo cerca di spaventarmi. “I said enough!” esclamo e stavolta tiro la sua mano, ma viene via. Caccio un urlo perché mi ritrovo in mano il braccio di Gil: so di essere forte, ma così è troppo. Ho in mano un braccio mozzato oh mio Dio! Sono certo che tutti pensino che sia ancora spaventato dai mostri precedenti, perché quando strillo un “Ho un braccio mozzato, aiuto!!” a nessuno importa. Seriamente ragazzi, non cerco di spaventarvi, ho un braccio umano in mano!! Quando usciamo alla luce delle giostre temo di guardare quel braccio, ma mi costringo a farlo comunque e quello che vedo mi fa davvero incavolare: non è un braccio umano, è solo il braccio di uno scheletro finto! Scendiamo e ci raduniamo in un’area molto vicina all’attrazione per decidere cosa fare. “Ok, chi è stato lo stronzo che si è divertito?” dico, facendo veder loro il braccio scheletrico che tengo in mano. Mi chiedono di spiegare, ma a metà vengo interrotto da Arthur, che scoppia a ridere fino a farsi venire le lacrime agli occhi. “Non ci posso credere che ci sei cascato” dice, dopo aver ripreso un po’ di fiato. Sembra che abbia staccato quel braccio ad uno scheletro mentre eravamo nella casa e ha pensato che sarebbe stato divertente ripagarmi per la battuta dell’unicorno. Che idiota. “Sei un cretino” dico, e butto il braccio in un cassonetto lì vicino. Non era per niente divertente, eppure gli altri sembrano divertiti. Per mia fortuna non ci sono altre giostre da girare e alcuni di loro si sentono stanchi, così decidiamo di tornare a casa, ognuno per conto proprio. Oggi hai vinto una battaglia Kirkland, ma vincerò io la guerra, vedrai.
 

(1) "Tu sei strano sai? Lo sei sempre stato. Lo dicono tutti. Fin da quando eri piccolo" (Ragazzo da Parete)
(2) "Ci sono perché da vendere. Era una delle scuole peggiori che mi sia mai capitata. Piena di gente balorda. E gretta. Mai vista tanta gente gretta in vita tua" (Il giovane Holden)
(3) "Certo, imparo tante cose, ma per me la scuola è altro. -Ovvero?- Un posto. Un posto pieno di gente con cui sono costretta a trascorrere del tempo. -E questo è difficile per te?- Qualche volta. -Con alcune persone, o le persone in generale?- Con alcune persone. Ma anche... chiunque  (13)
(4) Credo che sia questo a farmi paura: la casualità di tutto. Persone che per te potrebbero essere importanti, ti passano accanto e se ne vanno (Un giorno questo dolore ti sarà utile)
(5) Il difficile è non farsi sopraffare dalle bruute esperienze. Non devi lasciare che ti sconfiggano (ii)
(6) Interagire con le altre persone non mi viene spontaneo; mi richiede sempre un certo sforzo, e visto che non mi viene spontaneo mi sento come se non fossi davvero me stesso quando faccio quello sforzo (ii)
(7) "I pensieri possono lasviare più cicatrici che ogni altra cosa" (Harry Potter)






Piccolo Angolo dell'Autrice:
Ta daaaan, ed ecco il terzo capitolo della storia. Puff, questo lavoro è stato ancora più faticoso del primo, ma alla fine sono riuscita a finire il capitolo :D Stavolta devo ringraziare la collaborazione di Noxstorm per le frasi: ne avevo almeno 14, ma grazie a lei sono riuscita a scegliere le migliori ^w^ Come sempre sono in inglese, così ho deciso di mettere la traduzione in italiano (e fate come Alfred, mi raccomando, leggeteli quei libri, perchè meritano ;D)
     
   
 
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