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Autore: ChibiNekoChan    29/07/2015    1 recensioni
"Noi siamo i temerari, noi siamo la gioventù selvaggia.
Inseguiamo visioni del nostro futuro.
Un giorno scopriremo la verità:
la gente muore prima di arrivarci."
[Tradotto dalla canzone "Youth" di Daughter]
Anche se le ombre tacciono, ciò che è stato commesso sussurra ancora.
Il male esterno è sconfitto, ma i demoni interni sono inarrestabili.
Anche se i ricordi scompaiono, i legami non si dissolvono.
L'incomprensione di momenti scomparsi lega due persone per sempre.
Ma lei non ricorda più ciò che è stato. La persona da incolpare è soggettiva.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"AHAHAH... credevi davvero di poterla salvare, Pine Tree? La vittoria è sempre stata mia fin dall'inizio. Sei solo un illuso." Il sorriso sul volto di Mabel era inumano, il suo sguardo senza pietà, divertito.

"Mabel... no, Bill." Dipper non sapeva come reagire, si sentiva impotente di fronte a quella situazione "Bill... esci subito da quel corpo... Mabel non ti appartiene... vattene!" Gridò il castano con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Strinse i pugni e digrignò i denti, riuscendo a malapena a trattenere le lacrime, nonostante gli occhi già gli bruciassero.

"Povero porevo ragazzino. I tuoi vani tentativi sono esilaranti. Ormai questo è il mio corpo." Commentò Mabel, osservandosi le mani "Ora devo solo... sfruttare la situazione a mio vantaggio." Sorrise malignamente.

"C-Che intendi?" Dipper indietreggiò, non si sentiva personalmente in pericolo ma la paura fu più forte.

"Con questo corpo ogni singolo individuo della mia ruota sarà costretto a darmi ascolto. Ma cosa te lo racconto a fare? Sei solo un moscerino che mi intralcia. Dovrei soltanto liberarmi di te." Osservò, abbozzando qualche passo in avanti, mentre il pavimento di legno scricchiolava sotto i suoi piedi "Che fortuna, siamo in cucina." Le sue labbra si incurvarono maliziosamente mentre era occupata a posare lo sguardo sui vari arnesi da cucina, come coltelli o forchette.
Con un rapido scatto felino balzò alla sua destra ed afferrò il coltello dalla lama più affilata che vide. Nell'atto di brandirlo si ferì al braccio, ma sembrò non farci caso. Delle goccie di sangue cominciarono a colare sul pavimento, macchiandolo.

"Cercherò di non farti troppo male, Pine Tree." Ghignò Mabel, avanzando lentamente, impugnando fermamente l'arma nonostante la ferita.

Dipper sussultò e indietreggiò ulteriormente. Osservò con orrore il sangue gocciolare dalla  ferita della sorella e sentì un senso di nausea nascergli appena sopra lo stomaco.
Presto la sua schiena si schiantò contro il muro, ed a quel punto l'unica opzione che Dipper vide fu accovacciarsi, evitando in questo modo anche un attacco scagliato da Mabel, che si concluse con la lama incastrata al muro.

"Dannazione! Maledetto!" Urlò Mabel, o per meglio dire, Bill nel corpo di Mabel, agitandosi e tentando di riprendersi il coltello con forti strattoni.

Dipper, sempre accovacciato a terra, cercò di allontanarsi verso sinistra, nel tentativo di sfuggirle, ma fu inutile. Mabel aveva deciso di cambiare piano e buttarsi direttamente contro di lui, seppur disarmata.

"Ah!" Il castano schivò per pura fortuna, ruzzolando verso l'angolo della stanza, dove sbattè la testa contro il suo zaino. 'E se... si, non ho altra scelta...' pensò.

Frettolosamente afferrò lo zaino con poca cura e cominciò a rovistarci dentro, presto mise le mani sulla pistola per dimenticare le cose che apparteneva in precedenza alla società del Blind Eye e che egli aveva portato con sé.
La impugnò e la puntò contro Mabel, le sue mani tremavano "Non un altro passo." Intimò.
Mabel lo osservò per qualche istante, poi scoppiò a ridere.

"Che hai da ridere?!" Esitò Dipper.

"Non oseresti."

"H-Huh?"

"Non faresti mai una cosa del genere a tua sorella, sei troppo debole." Sogghignò.

Riprese ad avanzare.
Il castano si rialzò in piedi, traballando per qualche secondo, ma tornò in fretta stabile.
Continuava a puntare quell'arma dritta alla testa di Mabel.

In un istante la sorella balzò verso Dipper per sferrare un attacco. Il ragazzo sobbalzò così intensamente da non riuscire a controllare la sua reazione, in un istante, prima che lei potesse atterrate su di lui, strinse la presa e premette il grilletto. Era stato un'istinto più che un'intenzione, ma ormai era troppo tardi.
Mabel emise un urlò agghiacciante e successivamente cadde a terra svenuta.
Dipper cadde sulle sue gambe dallo shock e dalla stanchezza, ansimando.
Il sudore cadeva a goccioloni dalla sua fronte. Ad un tratto un pensiero terribile lo colse.

"Spero solo che... beh, in teoria, dovrei aver sconfitto Bill, ma... che ne sarà dei ricordi di Mabel... ?" Si chiese.

Prima che potesse farci caso, lacrime cominciarono a riempirgli gli occhi e carezzargli le guance, traboccando, rendendo sempre più difficile mantenere il controllo. Strinse i pugni e puntò lo sguardo fisso al pavimento. Poi lo spostò vesto il volto calmo e inerte di Mabel. 


 

- Angolo Autrice -
Hey! Chi non muore si rivede, già.
Ed infatti rieccomi qui con ben un'altra fanfiction
su Gravity Falls! Questa sarà... decisamente più triste.
Un po' cliché forse, ma che vogliamo farci.
Spero che l'idea di base vi piaccia,
tenterò di fare del mio meglio per condirla
con particolari e twists interessanti (ma non garantisco)!
Se vi va supportate lasciando una recensione,
buon proseguimento di giornata!
Byebye!

  
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