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Autore: Ormhaxan    29/07/2015    2 recensioni
Inghilterra, 1471. Dopo la sanguinosa battaglia di Barnet, in cui Edward IV ha perso la vita, la corona passa a suo fratello minore Richard. Re severo ma giusto, Richard prende in moglie - sotto consiglio del fratello Edmund, Arcivescovo di York - Anne Neville, vedova del suo nemico Edouard di Lancaster, Principe del Galles.
Il matrimonio, però, non sarà inizialmente felice e Richard dovrà fare i conti con una giovane e fredda sposa, un regno in tumulto e dimostrare che anche un "sole di mezzanotte" può essere caldo e luminoso come un sole splendente.
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anne Neville, Edmund Plantagenet, Elizabeth Woodville, Richard Plantagenet / Richard III
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Londra, Marzo – Agosto 1475





Erano passati tre anni dalla nascita di Edward di Middleham, Principe del Galles, dell’erede al trono d’Inghilterra.
Tre anni erano trascorsi in pace e tranquillità, senza guerra e rivolte, in cui Richard e Anne avevano girato per il paese e avevano fatto del loro meglio per regnare con saggezza e conquistarsi la benevolenza dei nobili e del popolo; tre anni in cui tutti avevano pregato per l’arrivo di un nuovo principe, un secondo figlio per la coppia reale, un infante che non era ancora nato.
Non c’erano state più gravidanze portate a buon fine dopo il precoce parto avvenuto nel nord dell’Inghilterra, - c’erano stati due aborti negli anni passati, uno avvenuto nove mesi dopo la nascita di Edward, l’altro nei primi mesi dell’anno precedente – e da più di un anno Anne non mostrava sintomi di alcuna gestazione.
Come se questa triste certezza non fosse abbastanza, in quella Primavera appena inizia il suo unico figlio avrebbe lasciato Londra per stabilirsi nel Galles, a Ludlow, per iniziare la sua istruzione sotto la guida di quello che era stato proclamato il suo tutore, Edmund Plantageneto.

“E’ così piccolo… - disse sottovoce Anne quando Richard entrò nelle loro stanze e la trovo stesa a letto con accanto il piccolo addormentato – Non ha ancora tre anni, ha bisogno di me, eppure domani andrà a Ludlow e io non lo vedrò per chissà quanto tempo.”
“Anne, mia adorata, sapevamo che questo momento sarebbe arrivato e non possiamo fare nulla per impedirlo: ho già rimandato troppo e ora che il suo terzo compleanno si avvicina non posso più attenere oltre. – si sedette sul bordo del letto e accarezzò la rosea guancia del piccolo – Sarà difficile anche per me vederlo andare via domani, dopo tutto sono suo padre, ma non posso dimenticare di essere anche il sovrano d’Inghilterra.”
Anne annuì suo malgrado e Richard proseguì: “Edmund si prenderà cura di lui, gli starà sempre vicino, e ogni volta che potremo andremo a trovarlo.”
“Mi fido di vostro fratello, so che grazie a lui il nostro Ned diventerà un ragazzo forte e colto, ma questo non cambia il fatto che per lui sarò un’estranea…”
Ma belle, vi prego, non dite queste cose. – le accarezzò una guancia e notò che era umida – Ned vi vorrà sempre bene, siete sua madre, e presto avremo altri figli da amare che colmeranno il vuoto lasciato dalla sua partenza.”
“Una dozzina di figli… - sorrise malinconicamente mentre pronunciava la frase che era solita ripetere sempre a Richard quando erano soli – Prima ne ero certa ma adesso non so se sarà in grado di adempiere alla promessa.”
“Certo che sarete in grado, siete ancora così giovane, e abbiamo tanti anni davanti a noi per concepire e avere altri figli.”
La baciò e stendendosi accanto a lei concluse: “Dormite ora: siete esausta, il vostro viso è pallido, e domani ci attende una giornata difficile.”

 

**



Anne era impegnata in un lavoro di cucito quella mattina, insieme a lei nella stanza c’erano le sue dame di compagnia, le figlie del defunto sovrano Edward, Elizabeth e Cecily, e anche la figlia del Re, Katheryn.
Quest’ultima, che da poco aveva compiuto sei anni e aveva la stessa età della minore delle figlie del precedente sovrano, era stata convocata a corte dalla Regina Anne, nella speranza di far sentire meno solo il suo consorte ora che il loro unico figlio aveva lasciato il Castello due settimane prima.
Kat era una bambina dolcissima, era stata istruita in quegli anni come una perfetta lady, e seppure le due si fossero viste raramente aveva sviluppato un affetto nei confronti di quella silenziosa e gentile sovrana dai capelli ramati.

“Il Re è ancora impegnato con i consiglieri?” chiese Anne.
“Temo di sì, Milady. – rispose Elizabeth Woodville, anche lei presente nella stanza, anche lei impegnata con il cucito – Mio fratello Anthony è tornato giusto ieri da Calais, a quanto ho saputo non con buone notizie, e temo che una guerra con la Francia sia nell’aria.”
“Una guerra?” Anne sgranò gli occhi per l’inaspettata notizia.
“Louis e il suo esercito premono sui confini delle nostre terre oltre il mare, le sue continue minacce alla Borgogna non sono un segreto, e ho paura che presto si arriverà all’inevitabile decisione di prendere le armi contro il regno di quel subdolo Ragno.”
“Prego la Vergine che questo momento non arrivi mai! – esclama Anne facendosi il segno della croce – Non potrei sopportare un’altra guerra, vedere Richard partire alla volta della Francia, non sapere se tornerà da me.”
“Le vostre paure sono anche le mie, cara sorella, e pregherò anche io con voi affinché la guerra sia evitata e la pace continui per molti anni ancora.”

 

**


“E’ vero quello che dicono? – chiese Anne quando Richard la raggiunse nelle sue stanze per passare la notte insieme – Attaccherete la Francia?”
“Le notizie corrono più veloci del vento. – disse piccato – Aye, il consiglio pensa che attaccare Louis sia la cosa più saggia, specialmente dopo le continue minacce ai nostri territori vicino Calais e alla Borgogna.”
“Voi, invece, cosa ritenete sia più giusto?”
Richard si sedette accanto a lei, le prese una mano e disse: “Credo che il Ragno francese abbia bisogno di una lezione; credo che aiutare la Borgogna e il marito di mia sorella in questi momenti difficili sia nostro compito; credo che questa guerra riporterà onore all’Inghilterra e ci permetterà di riconquistare i territori della Normandia e dell’Aquitania.”
Anne si alzò, iniziò a camminare nervosamente per la stanza, metabolizzando le notizie appena ricevute dal marito: aveva pregato la Vergine di concedere al suo popolo anni di pace, ma era anche vero che l’aveva pregata con tutta la sua forza anche per un secondo figlio, un bambino non ancora nato.
Probabilmente, pensò, la Beata Vergine era sorda alle sue preghiere e i due aborti e questa guerra alle porte ne erano la conferma.
“Riconquistare i territori dei vostri avi è alquanto pretenzioso, non trovate? – chiese in modo retorico – Costerà la vita di molti uomini, anni e anni di guerra lontano da casa, e se l’Inghilterra dovesse perdere…”
“Non perderemo! – esclamò sicuro Richard – Con la Borgogna al nostro fianco siamo nettamente più forti e superiori, Louis non avrà scampo, e torneremo vittoriosi prima del quarto compleanno del nostro Ned.”
Anne abbassò lo sguardo e non disse nulla: sapeva di essere impotente, solo una donna sebbene fosse la Regina, e qualsiasi cosa avrebbe fatto o detto non avrebbe cambiato le idee del suo Re e del consiglio tutto.
“Sarete reggente in mia assenza, governerete il regno, a voi sarà affidato ogni potere… - la informò mentre posava le mani sulle sue spalle – Anne, mia adorata, so che questa notizia vi ha sconvolta ma credetemi quando vi dico che non c’era alternativa.”
“Sconvolta? – Anne scosse la testa – Tutta la mia breve esistenza è stata caratterizzata da guerre, sin da piccola osservavo mia madre distruggersi per mio padre, per la sua incolumità; sono stata in esilio, sono stata sposata al Principe del Galles per consolidare un’alleanza che ha portato solo morte, ho visto uccidere mio padre e il mio primo marito e ora l’idea di poter perdere anche voi…
No, Richard, non sono solo sconvolta ma terrorizzata!”
“Anne, mio solo amore… - Richard l’abbracciò da dietro e la strinse forte a lui – So di causarvi ulteriori preoccupazioni ma vi prometto che tutto andrà bene: sarò cauto, contemplerò bene ogni mossa prima di agire, e tornerò sano e salvo da te.”
“So che lo farete…” le disse sorridendo timida, omettendo di dirgli che anche suo padre e il suo primo marito le avevano detto le stesse parole prima di partire per la loro ultima battaglia, l’ultima volta che li aveva visti.
“Fate l’amore con me, adesso. – ordinò intrecciando le braccia attorno al suo collo e iniziando a giocare con i suoi capelli ricci – Voglio concepire un figlio prima della partenza, voglio che vi uniate a me ogni notte da oggi a quelle che ci separano dal nostro congedo, voglio…”
Richard la baciò prepotentemente sulle labbra, iniziò a slacciarle il vestito dalle pregiate rifiniture, e quando entrambi rimasero vestito con solo i loro indumenti da notte la condusse verso il letto, facendola sedere a cavalcioni su di lui, lasciandole come spesso faceva il pieno controllo tra le lenzuola.


**



Seduta sul trono della sala grande del Castello di Westminster, Anne osservava le dame a lei più vicine danzare sulle note dolci di un liuto, mentre la sua mano si accarezzava distrattamente il ventre gonfio.
Era incinta, da quasi cinque mesi portava in grembo il figlio di Richard, del suo sovrano impegnato oltre mare in una guerra che l’Inghilterra sta vincendo.
Il suo esercito si era alleato con quello potente di Charles di Borgogna, insieme stavano riportando vittorie sul terreno francese, schiacciando Louis, e nelle lettere che Richard le spediva di frequente il sovrano scriveva di essere più che fiducioso di una definitiva vittoria e di mantenere la promessa a lei data: riuscire a tornare da lei prima del quarto compleanno del piccolo Ned.

Ogni cosa stava andando nella giusta direzione, le notizie erano liete, e Anne stava conversando con alcune dame – la Duchessa di York e madre del sovrano, Cecily Neville, Elizabeth Woodville, sua zia Katherine Neville, moglie di Lord Hastings, e la figlia di primo matrimonio di lei, Cecily Bonville, Baronessa di Harington, sposa di uno dei figli della regina vedova, Thomas, anche lui impegnato a combattere in Francia insieme a suo fratello Richard e suo zio – quando un emissario arrivò a corte con una missiva urgente da consegnare esclusivamente alla regina.

Anne si alzò immediatamente dallo scranno, una nefasta sensazione pervase il suo animo, e con mani tremanti aprì la lettera sigillata con della cera su cui vi era impresso il cinghiale bianco, emblema del sovrano, e iniziò a leggerne il contenuto.
“No! – esclamò portandosi una mano alla bocca – Vergine, no, non questo!”
“Vostra Maestà, cosa succede? - chiese Cecily Neville – Notizie di mio figlio?”
“Richard… - un groppo in gola rendeva difficile parlare – E’ stato gravemente ferito in battaglia, i suoi uomini più fedeli lo stanno portando in tutta fretta a Calais, e se non fosse stato per…”
Lasciò la frase in sospeso e guardò in direzione di Elizabeth Woodville: “Mia cara sorella, le parole non possono dire quanto io sia rammaricata, quanto mi dispiaccia per quello che è accaduto…”
“Quale dei due? – disse con voce ferma Lisbeth – Thomas o Richard?”
“Richard… - rispose – Se non fosse stato per lui adesso il Re sarebbe morto, era tra quelli che lo hanno difeso, che sono morti per proteggerlo.”
“Il mio ragazzo, il mio povero ed eroico ragazzo… - chiuse una mano a pugno – La pagheranno, Louis e il suo popolo la pagheranno, lo giuro!”
“Cosa pensate di fare a riguardo, figliola?” chiese Cecily Neville.
“Farò preparare una nave, andrò a Calais e starò accanto a mio marito, veglierò notte e giorno su di lui fino a quando non sarà guarito…”
“Maestà, nelle vostre condizioni è pericoloso viaggiare, potrebbe mettere a rischio la vita del figlio che portate in grembo e anche la vostra.”
“C’è anche la reggenza da considerare – intervenne uno dei giovani lord rimasti a Londra, Henry Stafford, Duca di Buckingham e cugino del sovrano  – Chi baderà al regno se anche voi andrete a Calais?”
“Elizabeth, mia cara sorella, so che questo momento il vostro cuore è pieno di dolore ma ho bisogno di voi: siete l’unica che ha abbastanza esperienza da mantenere momentaneamente una reggenza, l’unica che può fare le mie veci fino al mio ritorno.”
“Vostra Maestà mi onora con tale fiducia e sarò onorata di adempiere a questo delicato compito.”
“Allora è deciso: fate preparare una nave, salperò questa sera stessa con l’alzarsi della marea, e se i venti ci assisteranno domani arriveremo a Calais.”


Partirono come stabilito al tramonto, all’alzarsi della marea, lasciandosi alle spalle la caotica città di Londra, diretti verso Calais.
L’ultima volta che Anne si era avventurata verso quella città era stato molti anni prima, quando suo padre era ancora vivo, quando erano stati costretti a fuggire: sua sorella Isabel aveva dato alla luce Margaret durante la traversata, rischiando la vita di entrambe, mentre adesso era lei quella gravida.
Anne si accarezzò il ventre e sospirò mentre ascoltava il bambino muoversi, pregando che tutto andasse bene, senza poter sapere che quel viaggio avrebbe richiesto un prezzo molto alto.


 
  
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