Anime & Manga > Candy Candy
Ricorda la storia  |      
Autore: love_vegeta96    29/07/2015    8 recensioni
Questa è la prima fic che dedico al mio anime preferito. L’ho scritta nella speranza di riuscire a rivendicare il finale originale del manga, che, a differenza di molte fan, reputo bellissimo. Questa fic è pensata per essere una rappresentazione fedele (e, naturalmente, anche un po’ romanzata) del finale originale di questo bellissimo anime. Spero che possiate gradire!
Estratto:
“Mentre le lacrime correvano rapide sulle guance rigandole il viso, le sue mani torturavano ininterrottamente il pezzo di carta che aveva sancito nuovamente il loro addio.”
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice White Andrew (Candy), Un po' tutti, William Albert Andrew
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angolo dell’autrice:

Questa è la prima fic che dedico al mio anime preferito. L’ho scritta nella speranza di riuscire a rivendicare il finale originale del manga, che, a differenza di molte fan, reputo bellissimo. Il finale dell’anime risulta essere praticamente deturpato rispetto all’idea originale del manga e del romanzo da cui esso è tratto, e, a mio avviso, in maniera del tutto ingiusta. Questa fic è pensata per essere una rappresentazione fedele (e, naturalmente, anche un po’ romanzata) del finale originale di questo bellissimo anime. Spero che possiate gradire!! E, come al solito, le critiche costruttive sono sempre ben accette. Un bacio, S. :*

PS: Per comodità (o meglio, per mio personale capriccio), ho scelto di

adottare i nomi che sono stati utilizzati all’interno dell’anime italiano.

 

:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

 

“Perché sei andato via? Perché?”

Mentre le lacrime correvano rapide sulle guance rigandole il viso, le sue mani torturavano ininterrottamente il pezzo di carta che aveva sancito nuovamente il loro addio.

Il suo timore si era tragicamente avverato. Albert aveva riacquistato la memoria. Ed esattamente come aveva immaginato, aveva preso con sé Poope e la sua sacca ed era andato via. Mai prima di allora, guardandosi intorno, aveva avuto l’impressione che quella casa fosse tanto spoglia. Mai in vita sua aveva avvertito così fortemente la tristezza della solitudine.

“Perché tutte le persone che amo se ne vanno via?”

Nella disperazione delle sue lacrime, cominciò a scorgere i visi sorridenti di tutti coloro ai quali aveva voluto bene, e che in qualche modo l’avevano abbandonata.

“Prima Anthony, poi Terence, poi Stear… E adesso anche tu, Albert.”

Si lasciò cadere sconsolatamente sul letto e continuò a piangere lacrime amare per diverso tempo.

Il suo ultimo pensiero prima di partire per New York era stato rivolto ad Albert. Allora aveva solo potuto immaginare quanto le sarebbe pesata la sua assenza, allora quella preoccupazione era stata smorzata dall’entusiasmo dell’incontro prossimo con Terence, mentre invece, in quel preciso istante, si ritrovava a doverci fare i conti per davvero. Non avrebbe potuto immaginare che la partenza di Albert potesse causarle un dolore tanto insopportabile. Eppure, sapeva perfettamente che prima o poi ciò che temeva sarebbe accaduto.

Nell’impossibilità di restar ferma di fronte agli eventi che le si erano così bruscamente catapultati addosso, e che le pesavano tragicamente come un macigno, la giovane uscì in strada, speranzosa di riuscire presto a trovare l’oggetto delle proprie ricerche. Ricerche che tuttavia si rivelarono ben presto del tutto vane.

Di Albert non c’era infatti alcuna traccia, e Candy dovette ben presto rassegnarsi alla tristezza irrimediabile della solitudine della propria casa. Fu quasi certa che l’amico fosse ormai irrimediabilmente lontano. Eppure, rientrata in casa, si ritrovò a riflettere sul fatto che ogni cosa attorno a lei fosse ormai completamente impregnata della sua presenza. Le lenzuola avevano ancora addosso il suo buon profumo, e la ragazza non si sarebbe sorpresa se la porta principale si fosse aperta all’improvviso rivelando il suo viso sorridente e dolce, non si sarebbe sorpresa se all’improvviso avesse sentito la sua voce parlarle, le sue mani forti poggiarsi delicatamente sulle sue esili spalle, non si sarebbe sorpresa di correre in cucina e scoprirlo impegnato a prepararle la cena. Le costava molto doverlo ammettere, ma la presenza di Albert, in quel breve lasso di tempo che avevano trascorso assieme, le era divenuta indispensabile. Albert c’era sempre stato. Lo aveva avuto accanto in ogni momento difficile della vita, fin da quando era soltanto una ragazzina. Da quel momento non aveva cessato di esserci neppure per un istante. Neppure l’amnesia gli aveva impedito di essere per lei l’amico speciale di sempre. Quel periodo trascorso insieme aveva piuttosto contribuito a rivelare a Candy quanto quel ragazzo fosse per lei importante. La sua vita non avrebbe più potuto essere la stessa senza di lui.

Le lacrime cominciarono a sgorgare silenziose dai grandi occhi verdi. Candy pensò di non essersi mai sentita così sola in tutta la sua vita.

Lo scorrere dei suoi pensieri risultò tuttavia bruscamente interrotto. Candy ritornò con la mente alla propria realtà nel momento in cui udì battere con forza alla propria porta. E il suo usuale ottimismo non mancò di soccorrerla momentaneamente anche stavolta. Sperò con ardore che a bussare tanto insistentemente alla sua porta fosse Albert. Sperò che ci avesse ripensato, che avesse deciso di tornare da lei. Così la giovane, dimentica ormai delle lacrime di poc’anzi e ormai sicura di essere ad un passo dal riabbracciare il suo caro amico si catapultò alla porta.

Aprendo l’uscio tuttavia, dovette assaporare l’amarezza della disillusione.

“C’è una carrozza che la attende signorina.”

La giovane, stranita e oltremodo sorpresa indossò velocemente il migliore dei propri abiti, in attesa che le fosse fornita una spiegazione. La sorpresa della giovane crebbe in maniera ancora maggiore quando la carrozza si fermò di fronte alla residenza dei Legan.

Una volta scesa dalla carrozza, l’accoglienza riservatale la sorprese alquanto. Iriza l’attendeva in cima alle scale, e rivolgendosi al fratello ordinò che “fosse fatta entrare la signorina Candy”.

All’ingresso anche la signora Legan le rivolse un comportamento di riguardo.

“La zia Elroy vorrebbe parlare con te.”

Candy si lasciò condurre senza la minima opposizione, ormai fortemente incuriosita e vogliosa di conoscere il proprio ruolo in quella strana faccenda.

Una volta introdotta all’interno della sala nella quale la zia Elroy la stava già aspettando, la sorpresa di Candy si trasformò in orrore nel momento in cui si capacitò del motivo che aveva spinto la signora Legan e la zia Elroy a farla chiamare con tutta quell’urgenza.

“E’ stato deciso dal signor William Andrew che dovrai sposare Neal. Intendo convocare oggi stesso tutta la famiglia per annunciare il vostro fidanzamento.”

Candy, inorridita, tentò di opporre la propria replica. Ma il suo tentativo di protesta fu bruscamente interrotto sul nascere.

“Ma zia Elroy, io …”

“Non dire nulla, Candy. Questa è una decisione del signor William. Mi pare d’averti già detto che nessuno può contraddire una sua decisione.”

Candy si morse un labbro inorridita, squadrando il pavimento. Durante quegli anni aveva imparato a provare un profondo senso di riconoscenza e affetto nei confronti dello zio William, nonostante quest’ultimo gli avesse sempre negato l’onore di incontrarlo. La giovane non riuscì ad accettare il pensiero che lo zio William, il suo buon benefattore, fosse stato tanto crudele da scegliere per lei un’esistenza tanto triste. Senza neppure consultarla, per giunta. La sorpresa provata poc’anzi non le impedì comunque di avanzare le proprie proteste.

“Sono spiacente zia Elroy. Ma io non ho alcuna intenzione di sposare Neal. Non lo sposerò, perché io non lo amo affatto.”

“Ma questo non ha alcuna importanza, mia cara Candy.” Iriza interruppe le parole della giovane e tentò di persuaderla circa l’opportunità di assecondare i disegni dello zio William.

“Come potrai sicuramente immaginare, neppure a noi fa piacere questo matrimonio, ma, come ha appena accennato la zia Elroy, le decisioni del signor William non si possono discutere. Perciò è deciso. Tu, Candy, dovrai sposare mio fratello Neal.”

Pronunciate queste parole, un sorriso beffardo e perfido comparve sul viso della ragazza. Candy non si lasciò comunque intimidire.

“Beh, in questo caso… Parlerò io stessa con lo zio William.”

Candy, delusa e arrabbiata corse via velocemente dalla residenza dei Legan, è in breve tempo si ritrovò nuovamente a casa propria.

Rientrata in casa, si ritrovò ad essere ancor più triste di quando era andata via. E alla tristezza ben presto si aggiunse una rabbia incontenibile.

“Ti detesto Neal, ti detesto con tutto il cuore. Come puoi credere che io abbia già dimenticato tutto quello che ho passato a causa tua? Non potrei riuscire a perdonare te ed Iriza, neppure se ci mettessi tutta la mia buona volontà. E pensare che dovrei addirittura sposarti… Non ho la benché minima intenzione di passare un solo momento della mia vita insieme a te!!”

Sprofondato in quel baratro di nera tristezza, il suo pensiero volò ancora una volta, quasi inconsapevolmente, a tutti coloro che amava, e che erano lontani.

“Terence… Albert… Dove siete?”

La tristezza irrimediabile di Candy si tramutò ben presto in incontenibile risoluzione. Sapeva perfettamente che parlare con lo zio William si sarebbe rivelata un’impresa ardua. In quel caso, avrebbe parlato con George.

Riuscire a rintracciare George si rivelò al contrario un’impresa piuttosto semplice per Candy.

“Signor George, vorrei che lei discutesse con lo zio William circa la sua decisione di farmi sposare Neal. Io non sono affatto d’accordo.”

“S-sposare Neal?”

“Ma come? Vuol dire che lei non ne sapeva nulla?”

 La sorpresa del signor George di fronte alla sua più che legittima indignazione riempì di dubbi l’animo della giovane Candy.

“Non c’è bisogno che io parli con il signor William. Ci parlerà lei stessa. Sarò io a condurla da lui.”

 

I sentimenti che Candy avrebbe dovuto provare in quel momento avrebbero dovuto oscillare tra la rabbia e l’indignazione. Tuttavia, il sentimento che prevalse e riempì l’animo di Candy fu sicuramente l’emozione.

Erano ormai trascorsi parecchi anni da quando era avvenuta l’adozione da parte del signor Andrew. Tante e tante volte Candy aveva immaginato il sopraggiungere di quel momento, tante volte aveva sperato e sognato di poter guardare in faccia il proprio benefattore, di potergli rivolgere parole cariche di riconoscenza e di affetto per tutto ciò che per lei si era premurato di fare…

Eppure, adesso che quel momento era arrivato, Candy ebbe l’impressione di sentirsi mancare. Le parole che tante e tante volte aveva immaginato di rivolgere al tanto amato benefattore divennero a un tratto nuvole di fumo, si svuotarono improvvisamente di ogni significato. Candy non riuscì a trattenere la propria emozione, non riuscì in nessun modo a esprimere ciò che provava.

Il viaggio verso la residenza degli Andrew parve interminabile alla giovane, la quale passò quel breve lasso di tempo ad immaginare il volto del suo vecchio benefattore, il suo tono di voce, il colore dei suoi occhi, il taglio dei suoi capelli. A pensare alle parole più opportune per salutarlo, per esprimergli il suo affetto, la sua riconoscenza, la sua gioia. E anche, ovviamente, la sua indignazione per la decisione sulla sua vita che era stata presa, in maniera assolutamente indipendente da lei.

Il viaggio si concluse tuttavia ben prima che la giovane avesse potuto soltanto formulare un solo pensiero di senso compiuto. Prima che la ragazza potesse consapevolmente capacitarsi di ciò che stava accadendo, si era ritrovata all’interno della residenza degli Andrew, in una stanza buia e desolata. Seduto in una grande poltrona, di spalle, stava l’uomo a cui Candy doveva praticamente ogni cosa.

La sua istruzione, la possibilità di sfuggire alle cattiverie di Neal ed Iriza, la possibilità di fuggire da tutti i dispiaceri che aveva dovuto subire in America in seguito alla morte di Anthony, l’opportunità di conoscere Terence e Patty, di rivedere Annie, Archie, Stear.

Avrebbe voluto dire tante cose. Ma ogni frase che aveva formulato, ogni parola che aveva incisa sul cuore parve risoluta a non passare attraverso la sua bocca. Candy rimaneva in religioso silenzio attendendo che quell’uomo si voltasse, attendendo di poter finalmente scorgere il suo viso.

Nel momento in cui cominciò a scorgere il movimento di quella poltrona verso la sua direzione, il suo cuore perse un battito. Fino a quando, per lo meno, non intravide nell’ombra un’immagine conosciuta.

“Albert?”

Era proprio Albert a trovarsi davanti a lei in quel preciso istante. La luce che penetrava dalla finestra rivelava palesemente i lineamenti perfetti, i bei capelli dorati, la luce viva dei suoi occhi color del cielo. Ebbe l’impulso di catapultarsi tra le sue braccia e stringerlo forte.

Ma la situazione oltremodo bizzarra nella quale i due ragazzi erano venuti a trovarsi spinse Candy a sostituire il sentimento della sorpresa a quello della gioia di poter rivedere tanto presto l’amico. Che cosa ci faceva lì Albert? Come gli era saltato in mente di rifugiarsi proprio lì?

“Albert!! Ti ho cercato dappertutto! Ma dove eri finito? Va’ via da qui!! Se ti vedessero passeresti dei guai seri!!”

Ma Albert pareva non dare troppa udienza alle sue parole. Pareva piuttosto che le pessimistiche previsioni della ragazza e il suo sguardo alquanto preoccupato non sortissero effetto alcuno su di lui.

“Sta’ tranquilla, Candy. Non ho nessun motivo per cui nascondermi. Devi sapere, Candy, che il mio nome completo è William Albert Andrew.”

Il cuore della ragazza perse nuovamente un battito. Non le fu possibile per qualche istante credere alle parole che aveva appena udito né muoversi di un solo millimetro. La sorpresa non le permise di pronunciare una sola sillaba.

“Lo zio William e Albert… Sono la stessa persona?”

Per tutta risposta, Candy si portò una mano alla bocca. Gli occhi increduli e la bocca spalancata lasciavano palesemente intravedere la sorpresa mista allo sconcerto della giovane.

 Al contrario il viso di Albert pareva sereno, quasi sollevato.

“Candy… Che cosa c’è?”

“Beh, ecco Albert, io… Sono sorpresa. Credevo che lo zio William fosse un buon vecchietto con i baffi, non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte… un ragazzo così bello…”

Il giovane arrossì appena percettibilmente, per poi scoppiare in un’allegra e sonora risata.

“E’ perfettamente comprensibile Candy. Tutti la pensano più o meno allo stesso modo. Ma permettimi di spiegarti come stanno le cose.”

La giovane Candy, ancora profondamente scossa dallo stupore si preparò all’ascolto della spiegazione che Albert le avrebbe fornito da lì a poco.

“Rimasi orfano quando ero ancora molto piccolo. Mi ritrovai improvvisamente ad avere il ruolo di guida della famiglia quando non ero ancora assolutamente in grado di ottemperare adeguatamente ai miei doveri. Così la zia Elroy e tutti i componenti più anziani della famiglia hanno preso la decisione di tenermi “nascosto”, assumendosi essi stessi il compito di capofamiglia, per lo meno fin quando non fossi divenuto adulto. E’ stato deciso di comune accordo che a questo zio William fosse data l’immagine di un anziano e solitario signore, fino al momento in cui, diventato adulto,  avrei potuto uscire allo scoperto per svolgere adeguatamente il mio compito. In ogni caso, non ho smesso un solo momento di tenerti d’occhio e di starti vicino.

Quando hai cominciato a studiare alla Saint Paul School mi sono trasferito in Inghilterra per poter continuare a prendermi cura di te. Ma dopo aver conosciuto Terence, dopo aver capito quanto lui ti amasse, ho creduto che tu non avessi più bisogno di me, e che lui sarebbe stata la persona più adeguata per pensare a te. Così sono partito per l’Italia. Sapevo però che si avvicinava il momento in cui avrei dovuto rivelare la mia vera identità, così, d’accordo con George, decisi di farlo appena rientrato dal mio viaggio. Fu questo a spingermi a tornare in America.

Ma il treno sul quale stavo viaggiando subì un’esplosione. Il resto lo sai già, Candy.”

 

Ogni avvenimento cominciava finalmente a prendere forma nella mente confusa di Candy. Il discorso pronunciato da Albert non faceva una sola piega. Era finalmente chiara la presenza costante di Albert nella sua vita. Era finalmente svelato il motivo per il quale il signor William continuava a sfuggirle continuamente. Quel volto astratto aveva finalmente preso una forma, aveva assunto le sembianze di una fisionomia che a Candy era già molto cara. Albert era sempre stata una persona molto importante per Candy. Avrebbe dato qualsiasi cosa per lui, in qualsiasi momento della sua vita. In quel momento tuttavia, ormai svelata la sua reale identità, si capacitò per la prima volta del fatto che qualsiasi cosa fosse in suo potere non sarebbe stata abbastanza per esprimere la propria riconoscenza, né tantomeno per ricambiare adeguatamente ciò che Albert, tanto nelle vesti del suo caro amico tanto in quelle del misterioso signor William, aveva fatto per lei dal momento in cui era entrato nella sua vita.

I sentimenti provati da Candy in quell’istante poterono trovare un’unica manifestazione: le lacrime. Calde lacrime cominciarono a bagnarle il viso, mentre guardava, carica di riconoscenza e indicibile affetto, l’uomo che l’aveva salvata. Perché Albert l’aveva salvata per davvero. L’aveva salvata in tutti i modi in cui una persona può essere salvata.

“Candy… Perché piangi?”

“Non è nulla, Albert… Piango perché sono infinitamente felice. Ti ringrazio … Ti ringrazio per ogni cosa.”

Il giovane sorrise dolcemente alle parole di Candy, e si avvicinò a lei per asciugarle le lacrime con un tocco delicato e caldo.

“Ho solo una domanda da rivolgerti, Albert. Cosa ti ha spinto ad adottarmi?”

“Sono stati Archie, Stear ed Anthony a chiedermi di farlo. Ma in realtà esiste anche un altro motivo… I tuoi occhi limpidi e vivaci mi ricordavano tanto quelli di mia sorella, la madre di Anthony.”

“Così la madre di Anthony era la sorella di Albert… Deve aver sofferto molto anche lui durante la sua vita.”

“Vieni con me Candy, usciamo.”

I due ragazzi cavalcarono a lungo, oltrepassando con nostalgia tutti i luoghi cari alla loro infanzia. Candy si lasciò trasportare dai ricordi evocati da quei luoghi, ed Albert l’assecondò seguendola. Giunsero infine sulla riva del fiume presso il quale era avvenuto il loro primo incontro. Candy riportò alla mente i tragici avvenimenti di quel giorno. La fuga verso la casa di Pony attraverso il fiume per via delle continue ingiustizie subite a causa dei fratelli Legan e il salvataggio da una morte certa da parte di Albert. Candy sorrise dolcemente a quel ricordo. Sorrise ricordando la prima impressione che aveva avuto di lui. Nello sconcerto e nel terrore di quella sera, il viso del giovane amico le era parso tale e quale a quello di un orso.

“Albert, ti sono riconoscente per ogni cosa. Solo adesso mi rendo perfettamente conto del fatto che ti devo tutto. Ciononostante non posso approvare la tua decisione di costringermi a sposare Neal.”

“Sposare Neal? Ti assicuro che io non ne so assolutamente nulla… Non preoccuparti Candy. Non dovrai sposare nessuno finché non sarai tu stessa a volerlo.”

Quelle parole avevano sortito un cambiamento nello sguardo del giovane Albert. Egli parve agli occhi della ragazza dapprima sorpreso, poi quasi irritato. Era chiaro che il giovane non fosse a conoscenza di ciò che Candy gli aveva appena rivelato. E lei si sentì quali in colpa per aver sospettato di lui anche per un solo momento. Candy squadrò tuttavia il ragazzo con aria sorpresa e interrogativa. Se l’ordine di sposare Neal non era stato impartito dallo zio William, era chiaro che Iriza avesse mentito. Doveva trattarsi senz’altro di un’altra delle sue immotivate cattiverie nei suoi riguardi.

Candy si sentì profondamente sollevata. In fondo al proprio cuore non aveva mai dubitato della bontà d’animo del signor William. Ancor meno avrebbe potuto dubitare di Albert. Così il pensiero di Neal l’abbandonò velocemente. Non avrebbe avuto nulla da temere finché il signor William fosse rimasto al suo fianco. E soprattutto, non avrebbe avuto nulla da temere finché Albert fosse rimasto al suo fianco.

::::::::::::::::::::::::::::::::

I due giorni successivi trascorsero velocemente. Candy poté finalmente ritrovare la felicità che credeva di aver smarrito irrimediabilmente in seguito all’addio a Terence ed alla partenza improvvisa di Albert. Credette di aver ritrovato all’improvviso tutta la propria felicità. Vivere a fianco di Albert, consapevole che la sua guarigione fosse avvenuta, e resa ormai partecipe soprattutto di ogni cosa che ci fosse da sapere, riempì Candy di serenità e gioia. D’altro canto, il comportamento di Albert nei suoi riguardi non era cambiato. La rivelata identità del signor William Andrew non aveva sortito nessun cambiamento nel loro rapporto. Lo aveva conosciuto come un ragazzo semplice, gentile, dolce, ed era esattamente in questo modo che Albert aveva continuato a dimostrarsi nei suoi riguardi. Continuava ad essere presente e affettuoso, buono e amabile, esattamente come era sempre stato.

Candy non credeva che le sarebbe stato possibile tornare a sorridere in maniera tanto serena e spontanea, in maniera tanto vera in seguito al definitivo addio di Terence. Eppure era successo. Albert era stato capace di restituirle un sorriso che sembrava andato via per sempre, senza neppure capacitarsi di essere il detentore di un potere tanto grande.

Aveva continuato ad ascoltarla, a consolarla e ad abbracciarla nei suoi momenti di tristezza, a ridere assieme a lei nei suoi momenti di gioia, a prepararle la cena ogni sera, a osservarla dalla finestra mentre correva sui prati, a farle trovare un tè caldo quando rincasava.

Candy non riusciva a figurarsi nella mente una gioia più grande di questa. Ma quei giorni trascorsi assieme ad Albert passarono in fretta.

Un pensiero minaccioso invase la mente della giovane Candy.

“La festa di fidanzamento!”

Inorridita da quel pensiero, che era stato praticamente accantonato dalla sua mente per tutti i giorni precedenti, la giovane si catapultò da Albert, cercando conforto e consiglio.

“Oggi ci sarà la festa di fidanzamento. La zia Elroy ha intenzione di annunciare il mio matrimonio con Neal di fronte a tutti i componenti della famiglia! Che cosa dovrei fare, Albert?”

Albert, dal suo canto, non dimostrò alcun segno di turbamento.

“Presentati alla cerimonia di fidanzamento, Candy. Una volta arrivata lì potrai proferire il tuo rifiuto.”

Candy guardò il ragazzo con occhi carichi di lacrime. A quella vista, Albert non poté fare a meno di commuoversi a propria volta.

“Sta’ pure tranquilla Candy. Non dovrai sposare nessuno, a meno che non sia tu stessa a volerlo. Andrà tutto bene.”

La ragazza si lasciò cadere tra le braccia di Albert, il quale la strinse in un caloroso abbraccio.

“Non ti abbandonerò, mia piccola, dolce Candy. Stanne certa.”

 

La fiducia suscitata dalle parole di Albert restituì a Candy la sua abituale forza di spirito. Così la giovane, risoluta, si decise a presentarsi al ricevimento che era stato organizzato in suo onore.

Il suo ingresso nella grande sala dove era stato organizzato il rinfresco suscitò assieme la sorpresa e il compiacimento dei Legan. Era perfettamente chiaro che non si aspettassero la partecipazione della ragazza. Ma era oltremodo chiaro anche il fatto che la sua presenza avesse suscitato in loro un forte sentimento di malvagia soddisfazione.

Prevaleva in loro la soddisfazione della consapevolezza di essere riusciti a piegare la volontà di quella ragazza impossibile. Tuttavia, ogni loro possibile sentimento di compiacimento fu interrotto sul nascere dal discorso intrapreso da Candy.

“Prima che questa cerimonia cominci, intendo annunciare che sono qui unicamente per comunicare a tutti voi che non ho alcuna intenzione di sposare Neal Legan.”

Le parole pronunciate da Candy suscitarono lo sdegno dei presenti.

“C-come sarebbe a dire non intendi sposare Neal? Dimentichi forse che questo è il preciso ordine dello zio William? Intendi opporti alla volontà del tuo benefattore?”

“Mi oppongo, signora Legan.”

L’attenzione generale, che fino a qualche istante prima era rimasta unanimemente rivolta alla giovane Candy si spostò definitivamente sul giovane che aveva appena pronunciato quelle parole. Nessuno aveva la più pallida idea di chi potesse essere quel ragazzo. Né tantomeno nessuno poteva immaginare come fosse stato possibile per uno sconosciuto accedere a quella sala.

“E tu chi diavolo saresti? Ti ordino di uscire immediatamente fuori da questa stanza!”

“So chi è, mamma!! Si tratta del vagabondo che vive insieme a Candy!”

Neal additò con rabbia l’intruso che aveva osato intromettersi tra lui e Candy, risoluto a farlo sbattere fuori in un solo istante e soprattutto, a fare in modo che non avesse mai più nulla a che fare con Candy.

I presenti cominciarono a manifestare sconcerto e sorpresa. Ciò che stava avvenendo all’interno di quella sala era uno scandalo, nel vero senso della parola.

Neal e i Legan credevano erroneamente di avere in pugno la situazione, e soprattutto di poter gestire ogni cosa a proprio favore. Fu il sorriso tranquillo di Albert a suscitare in Neal i primi segni di dubbio e disagio.

“Vedo che sei informato sul mio conto. Ma non abbastanza, purtroppo. Il mio nome è William Albert Andrew. E in quanto tutore della qui presente signorina, intendo annunciare in questa sede che non ho mai espresso il desiderio che la signorina Candy fosse data in moglie ad alcuno. La qui presente signorina sposerà l’uomo che lei stessa deciderà di sposare, quando le sembrerà opportuno.”

Neal credette di sognare. Era sorpreso, sdegnato, incredulo. Se avesse potuto agire secondo la propria volontà avrebbe fatto buttar fuori quello stupido ciarlatano in un batter d’occhio. Ma a fermare le sue malsane intenzioni fu lo sguardo sorpreso della vecchia zia Elroy.

“William… Tu qui?”

“Esatto, zia Elroy. Intendo approfittare di questa circostanza per annunciare che d’ora in avanti sono in grado di occuparmi di tutti i miei doveri di capofamiglia. Sono pronto a sostituirti.”

“Zia Elroy!! Questo ciarlatano non può essere davvero chi dice di essere! Sei proprio sicura di non esserti sbagliata?”

“Sta’ zitto, Neal.”

La zia Elroy non aggiunse null’altro. E fu in quel preciso momento che nessuno ebbe più alcun dubbio. Quel ragazzo dai lunghi capelli biondi era esattamente chi diceva di essere. William Albert Andrew.

Quella verità atroce fu alquanto dura da accettare per i Legan. Erano stati umiliati letteralmente da quella sciocca ragazzina. Quella dannata ragazzina che non aveva fatto altro che causare loro dei problemi da quando avevano preso la sventurata decisione di adottarla.

E quella terribile umiliazione era per giunta avvenuta sotto gli occhi di tutta la famiglia. Neppure la zia Elroy aveva osato opporsi alle parole di quel ragazzo. E ciò risultava essere una conferma piuttosto evidente dell’identità del giovane sconosciuto. La signora Legan non poté far altro che serrare i pugni e i denti in una stretta rabbiosa e micidiale. Tutto sommato, si ritrovò ben presto a dover ammettere la propria sconfitta. Così, la rabbia di poc’anzi si tramutò velocemente in rassegnazione. La donna rivolse il proprio saluto ai presenti e si accinse ad abbandonare la sala del ricevimento, seguita da entrambi i figli, che, al pari della madre, non avevano osato proferire una sola parola.

Questo avvenimento tranquillizzò tanto Albert quanto Candy. I due ragazzi si scambiarono un sorriso complice. Dopo aver a propria volta rivolto un saluto a tutti i presenti si accinsero ad abbandonare quella casa, lasciando nel più totale sconcerto tutti gli invitati.

 

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Il loro ritorno a casa avvenne sotto una nuova luce. Candy poté sentirsi finalmente e definitivamente libera da ogni spiacevole incombenza. Non avrebbe mai più avuto nulla da temere con Albert al suo fianco.

“Candy, adesso che è tutto finito, che ne diresti di tornare per qualche giorno alla casa di Pony? Sono certo che una vacanza ti farebbe bene.”

Candy rivolse ad Albert uno sguardo sorpreso. Dal momento in cui Albert le aveva rivelato la sua vera identità, il susseguirsi frenetico degli eventi aveva completamente allontanato da lei il pensiero della casa di Pony, di Miss Pony, di Suor Maria e di tutti i bambini. La giovane provò per un istante un lieve senso di colpa.

Ciononostante non poté fare a meno di confessare a se stessa che questa volta, per la prima volta nella sua vita, si ritrovava a non essere entusiasta di quel soggiorno. Recarsi alla casa di Pony avrebbe significato abbandonare nuovamente, seppur in maniera momentanea, il suo amico Albert.

E la ragazza non era ormai più abituata a vivere lontana da lui.

Decise tuttavia di accettare il consiglio di Albert e di partire. E ben presto la malinconia si tramutò nel più puro entusiasmo. L’idea di rivedere dopo tanto tempo tutte le persone che amava così profondamente le riempì in breve l’animo di gioia.

Giunta nuovamente lì si guardò intorno per capacitarsi che nulla era cambiato dall’ultima volta che si era trovata lì. Ma stavolta la sua disposizione d’animo era diversa. Del tutto migliore, sotto ogni punto di vista. Scorgendo da lontano l’edificio che aveva chiamato “casa” per tutta la durata dei momenti migliori della propria vita, la giovane non riuscì a trattenere l’entusiasmo.

Corse velocemente preda della gioia, e una volta giunta davanti all’ingresso trovò ad attenderla una sorpresa magnifica.

Annie, Archie e Patty erano lì. E stavano aspettando lei. La giovane corse incontro ai suoi cari amici, e manifestò loro la propria profonda sorpresa per averli trovati lì.

“Mia cara Candy, è stato il tuo benefattore, il Signor William, ad organizzare questa festa qui in tuo onore.”

La voce materna e dolce di Miss Pony sorprese Candy, la quale la guardò incredula. Una volta appresa quella notizia splendida non riuscì a trattenere le lacrime. Ma non avrebbe voluto che i suoi amici e i bambini la vedessero piangere. Così, senza rispondere verbalmente alle parole di Miss Pony, Candy corse verso la cara collina di Pony, satura di dolci ricordi. Nella sua solitudine poté dare libero sfogo alle proprie lacrime, che non erano lacrime di tristezza, bensì di gioia. Con gli occhi chiusi si appoggiò all’albero sulla collina che gli era tanto caro, e si lasciò trasportare dai ricordi.

“Miss Pony, Suor Maria, Annie, Anthony, Archie, Stear, Patty, Terence, Albert…

Grazie a tutti, amici miei. Grazie di tutto cuore.”

“Sei più carina quando ridi che quando piangi.”

Quella voce provenuta dalle sue spalle ebbe la capacità di riscuotere Candy dai propri pensieri. Riconosceva quelle parole. Ed era assolutamente certa che fosse stata la stessa persona di allora a pronunciarle. E le aspettative della giovane non furono deluse. Volgendosi scorse lo stesso giovane che tanti anni prima le aveva asciugato le lacrime e restituito il sorriso. Era cresciuto, certo. Ma indossava gli stessi abiti scozzesi, lo stesso bel medaglione, portava addosso la stessa cornamusa.

Candy non poté trattenere la propria traboccante gioia nel riconoscere l’uomo che le stava davanti.

Albert….

“Ma allora eri tu… Eri tu il mio principe della collina…”

Candy gli corse incontro e si rifugiò tra le sue braccia. Per loro non ci fu alcun bisogno di parlare. Ben presto tuttavia la loro solitudine fu interrotta dall’arrivo dei bambini, che, incuriositi dagli strani abiti indossati da Albert cominciarono a circondarlo allegramente. Così il giovane si allontanò insieme ai bambini, facendo loro ascoltare il suono della cornamusa. Candy lo guardò allontanarsi, senza che le lacrime della sua gioia avessero smesso di rigarle il viso.

“Candy, perché stai piangendo?”

“Oh, Annie… Non capisci? E’ lui… E’ sempre stato lui.”

Annie non riuscì a capire fino in fondo le parole di Candy. Ma ciò che seppe con lampante certezza in quel momento fu che la sua amica aveva dimenticato Terence. E che era finalmente pronta ad aprire nuovamente al proprio cuore la porta dell’amore e della felicità.

:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

 

Dopo quelle parole enigmatiche Candy era corsa via, inseguendo i bambini e Albert.

La ragazza sorrideva beatamente adesso.

Vedendola giungere da lontano, il ragazzo sorrise a propria volta, e allargò le braccia verso di lei.

“Finalmente ti vedo sorridere di nuovo, Candy. Amo il tuo sorriso Candy, non posso stare lontano dal tuo sorriso, non posso stare lontano da te.”

Giunta davanti ad Albert, la giovane gli si accoccolò al petto, continuando a sorridere. Non ci fu bisogno di dire nulla. Tra di loro ogni cosa era ormai diventata chiara come la luce del sole.

“Ti va di fare una passeggiata, Candy?”

“Ma certo, Albert.”

I due ragazzi si incamminarono insieme, percorrendo tutti i luoghi cari all’infanzia di Candy. La ragazza era felice. Ogni singola espressione che si dipingeva sul suo viso era chiara manifestazione della sua grande felicità. Albert tuttavia sembrava al contrario aver abbandonato la propria allegria. Il giovane era taciturno, e sembrava piuttosto agitato, preoccupato. Candy non poté fare a meno di rattristarsi capacitandosi dello stato d’animo dell’amico.

“Albert… Che cosa c’è?”

Il ragazzo fissò i propri occhi all’interno di quelli di Candy. E si decise a non esitare oltre. Avrebbe confessato ogni cosa a Candy, qualunque fosse il prezzo da pagare.

“Io… Devo parlarti, Candy.”

Candy fu sorpresa di udire quelle parole. L’aria solenne e preoccupata di Albert fece comprendere alla giovane che ciò che lui aveva da dirle doveva essere qualcosa di estremamente importante. Così si sedette all’ombra di un grande albero attendendo che Albert facesse lo stesso, e preparandosi all’ascolto di ciò che l’amico aveva da dirle.

“In realtà avrei voluto parlartene un po’ di tempo fa. Prima di riacquistare la memoria non smettevo di chiedermi se quando avessi ricordato nuovamente ogni cosa sarebbe stato possibile per me continuare a vivere felice accanto a te. Questo pensiero mi tormentava, Candy. Avrei voluto vivere accanto a te per sempre.

Ma quando ho riacquistato la memoria ho preferito ottemperare ai miei compiti relativi alla famiglia e rivelarti tutto prima di compiere un qualsiasi altro passo. Volevo che tra di noi fosse tutto chiaro prima di confessarti ogni cosa. Ma adesso che sei a conoscenza della verità non posso più tacere. Ti amo, Candy. Da quando abbiamo vissuto insieme mi sono reso conto che non posso più stare lontano da te.”

Aveva tenuto gli occhi fissi sul terreno per tutta la durata del suo discorso. E il suo sguardo non si era illuminato di gioia neppure per un momento. Albert era rimasto triste.

Perché in fondo al proprio cuore sapeva quanto Candy avesse sofferto per Terence, e quanto quella ferita bruciasse ancora.

Tuttavia, nel momento in cui smise di parlare trovò il coraggio di alzare lo sguardo verso Candy. Rivolse i propri grandi occhi agli occhi di Candy, e lo sguardo che vi trovò all’interno lo riempì di sorpresa. Gli occhi di Candy erano carichi di lacrime, ma brillavano di luce viva e di gioia.

Se solo Albert avesse avuto idea della sofferenza che la sua assenza aveva causato nel cuore della ragazza, se solo avesse potuto immaginare quanto il pensiero di Terence fosse lontano da lei, la sua malinconica rassegnazione avrebbe ceduto il posto alla più grande gioia immaginabile.

“Ti amo anche io Albert. Credo di averti sempre amato.”

Gli occhi di Albert brillarono, e il cuore incredulo prese a martellargli nel petto. Si avvicinò cautamente al viso che tanto tacitamente e candidamente aveva preso ad amare, e per un momento credette di sognare. Le loro labbra, cercandosi ardentemente si trovarono, e si unirono nel bacio più dolce che i due ragazzi avessero potuto immaginare. Si staccarono da quel sogno solo quando avvertirono la necessità di riprendere fiato. Si squadrarono negli occhi, carichi di amore e dolcezza, e, soprattutto, consapevoli della nuova complicità che tra loro si era stabilita.

I due ragazzi si presero per mano e tornarono assieme verso la casa di Pony.

La loro unione sarebbe stata ufficializzata a breve. E a partire da quel momento Candy avrebbe potuto assaporare la felicità più autentica.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: love_vegeta96