Serie TV > La famiglia Addams
Segui la storia  |       
Autore: FairySweet    29/07/2015    1 recensioni
Cos'è l'amore Gomez Addams? Forse è una rosa senza colore, un fiocco nero su una culla, forse è la pelle di ghiaccio che tutte le notti sfiori e baci.
Cos'è l'amore ....
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                            Incubo




“Da dove vieni?” “Stavo giocando in camera mia” annuì appena togliendole dai capelli dei rametti secchi “Non ricordavo di aver piantato alberi in camera tua” Ofelia sorrise mascherando tutto dietro ad un'espressione furbetta “Che ci facevi nel cimitero?” “Giocavo a nascondino” “Con Pugsley?” avrebbe voluto rispondere “No con la mamma” ma frenò di colpo quel pensiero preoccupandosi del dolore che suo padre avrebbe assaggiato, le parole che uscirono dalla sua giovane bocca furono “No, con zio Abner”.
Gomez sorrise annuendo appena “Ecco la mia nipotina preferita” esclamò Fester prendendola in braccio “Lo dici sempre a tutti e tre” ribatté ironica posando le manine sulle sue spalle “Come posso essere la tua preferita se tutti e tre siamo i tuoi preferiti?” “Confondo le idee Ofelia. Chi lo sa un domani cosa accadrà? Avere l'illusione di essere il più importante per qualcuno mette quel qualcuno al sicuro da eventuali problemi. Chiedilo a tuo padre” l'altro annuì accendendo il suo sigaro “E se qualcuno dei preferiti decide di non volerlo più essere?” “Hai di nuovo ascoltato le conversazioni tra tua sorella e tuo fratello?” scosse leggermente la testa arricciando le labbra “Via di qui piccola streghetta, ci sono cose da adulti di cui dobbiamo discutere” Fester sorrise mettendola a terra di nuovo “Papà? Possiamo giocare assieme dopo?” “No Ofelia, ho degli affari da sbrigare” “Hai sempre degli affari che ti portano via” “Se ti piacciono i giochi che fai forse dovresti ringraziare gli affari di tuo padre perché sono quelli che ti permettono di avere tutto quello che vuoi” la bambina non rispose, si limitò ad annuire appena lasciando la stanza “Per quanto continuerai a trattarla così?” “Così come?” l'altro sospirò passandosi una mano in viso “Con freddezza Gomez!” “La tratto esattamente come tutti gli altri” “Non giochi con lei, non la porti più nei cimiteri, non le permetti di decapitare le bambole della sala grande” “Possiamo finirla con questi discorsi? Ho del lavoro da fare” “Lungi da me l'idea di trattenerti” mormorò colorando la voce di sfida “Vado a giocherellare con gli esplosivi” “Divertiti” sbottò abbandonandosi sulla sedia, la scrivania piena di fogli che nemmeno vedeva.
Leggeva quelle pagine come se in realtà avesse davanti agli occhi fiumi di inchiostro scuro. Non ne vedeva le lettere, a malapena riconosceva le parole, aveva eliminato ogni immagine di sua moglie, ogni fotografia, ogni quadro, tutto quello che potesse ricordargli quanto fosse bella, quanto era innamorato di lei ma quella foto non era riuscito a nasconderla.
Aveva sempre amato quella foto, quel modo maledettamente sensuale che aveva di inclinare la testa di lato e poi i suoi occhi così scuri e profondi e il colore candido della sua pelle.
Era bella, bella come un incubo, bella come la prima volta che ne aveva sfiorato il corpo con lo sguardo.
Sorrise appena seguendo i contorni del suo viso con le dita, la cornice c'argento scorreva veloce sulla pelle mentre dentro il cuore, rabbia e paura si divertivano a prendere il sopravvento.
Spinse la foto indietro restando immobile mentre il rumore del vetro rotto spaccava il silenzio.
Vetri gelidi che si frantumavano al suolo come i cocci del suo cuore che giorno dopo giorno diventava più debole e stanco.


Svegliati amore mio” “Sono stanco” “Svegliati” aprì lentamente gli occhi incontrando il suo sguardo.
Un sorriso caldo e rassicurante si prese le sue labbra mentre la mano si perdeva tra i suoi capelli, capelli lunghi e setosi che aveva sempre amato “Sei così bella” sussurrò sfiorandole le labbra con le dita “Sei così bella amore mio” ma lei non rispose, si limitò a sorridere posando le labbra sulle sue.
Un bacio leggero, a metà tra il dormiveglia e il sogno che per tutto quel tempo era stato il suo ricordo preferito “Ofelia ha bisogno di te” “Ofelia sta dormendo” mormorò confuso ma l'espressione sul viso di sua moglie lo costrinse ad aprire gli occhi di nuovo “Se ha bisogno di parlare con qualcuno può farlo con te amore mio” “No Gomez, io non posso più farlo” “Che vuol dire?” mormorò sollevandosi appena “Che stai …” “Che questo è un sogno” “No” si alzò di colpo dal letto senza staccare gli occhi da lei, dal suo viso e da quel sorriso malinconico che per anni era stato il suo unico pensiero “No tu sei … sei qui” “Stai sognando, sono qui perché è un sogno amore mio ma non posso più … non posso toccarti” una lascrima scese insolente su quel viso di perla costringendolo a tremare.
Odiava vederla piangere, avrebbe massacrato, ucciso per lei, per la sua felicità, per la sua sicurezza, avrebbe distrutto il mondo intero se questo fosse servito a fermare quelle lacrime ma ora, in quella distanza imposta che altro poteva fare? Strinse più forte i pugni costringendosi a respirare “Non piangere” sussurrò “Ti prego non piangere” “Promettimi che resterai assieme a lei, che la terrai al sicuro” “L'ho già fatto, te l'ho promesso anni fa e …” “E non riesci ancora a dirmi addio” “Non posso!” esclamò picchiando violentemente il pugno sul muro “Non posso dirti addio! Non ci riesco, non riesco nemmeno a dormire la notte senza che tu sia in ogni mio dannato sogno! Sono innamorato di te, sono così dannatamente innamorato da non riuscire a … tu mi hai distrutto! Mi hai costretto ad amarti e poi sei andata via! Te ne sei andata senza nemmeno fermarti a pensare, senza preoccuparti di me!” “Non era questo che volevo” sussurrò avvicinandosi lentamente a lui “Leandro ti avrebbe ucciso, avrebbe costretto i nostri figli ad una vita normale portandoli alla follia!” “Sarei morto io! Sarei morto mille volte per te, perché è mio dovere tenerti al sicuro, perché l'ho giurato davanti a Dio ma tu hai ...” “Ho l'unica colpa di amarti” “Non è questo l'amore che voglio!” urlò afferrandola per le spalle.
Sentì di nuovo la sua pelle sotto le dita, il suo profumo, il tremito leggero del suo petto. Le mani erano strette attorno alle sue spalle e per la prima volta da anni, non c'era solo aria davanti a lui ma qualcosa di reale “Oddio” mormorò tremante posando la fronte contro la sua “Sto impazzendo, sto impazzendo amore mio e ...” “Stai impazzendo per me” sentì la sua mano sfiorargli il viso scendendo dolcemente sul collo “Stai impazzendo perché non riesci a dirmi addio. Lasciami andare Gomez” “No” sollevò dolcemente il viso incontrando i suoi occhi.
Era troppo vicina, troppo bella, troppo amore per lui. La strinse più forte tirandola in avanti, le labbra posate sulle sue mentre le mani le strappavano di dosso quel vestito troppo spesso per il calore della sua pelle.
La sentì sospirare, il collo leggermente reclinato mentre le sue labbra ne assaggiavano la dolcezza scendendo sul seno.
Amava la sua pelle, l'aveva sempre amata perché profumava di buono, sapeva di buono, quante notti aveva passato con le labbra posate sul suo collo? Quante notti perse ad assaggiare qul corpo delicato? La sollevò da terra staccando qualche secondo le labbra dalle sue, sentiva le sue gambe avvolte attorno ai fianchi, il suo respiro accelerato e quegli occhi meravigliosi vicini e carichi di passione e non vi avrebbe rinunciato per nulla al mondo, perché almeno nel sogno, la sua bellissima sposa gli apparteneva.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > La famiglia Addams / Vai alla pagina dell'autore: FairySweet