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Autore: BeaeSofia_9495    30/07/2015    1 recensioni
Rebecca e Dafne, due giovani amiche che,terminato il liceo, decidono di partire alla volta di Londra per continuare i propri studi e desiderose di vivere fantastiche avventure.
Nuovi luoghi, nuove amicizie e nuovi amori coinvolgeranno le protagoniste di questo racconto.
Rebecca con la sua vitalità e Dafne con la sua tenacia renderanno indimenticabile ogni istante trascorso insieme e sapranno farsi forza a vicenda nei momenti più difficili, riuscendo a superare gli ostacoli che si presenteranno sul loro cammino.
Questo è l'inizio dell'avventura.
La loro avventura!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quattro giorni erano passati da quando i ragazzi erano rientrati a Londra e ognuno di loro aveva ripreso a badare ai propri impegni, chi per lavorare e chi per studiare. E sette giorni erano trascorsi da quando Harry e Rebecca si erano baciati. Il riccio, a distanza di una settimana, ancora non riusciva a spiegarsi come potesse essere accaduta una cosa del genere; sapeva solo che baciarla gli era piaciuto da impazzire e avrebbe voluto rifarlo ancora e ancora. Fin da quando aveva conosciuto l'italiana aveva instaurato con lei un feeling particolare, c'era un'attrazione che non poteva negare di provare e da quando le loro labbra si erano sfiorate quella notte a Los Angeles era più che convinto che quell'attrazione l'avvertisse anche Rebecca. Ma cavolo! Il giorno dopo si era comportata come se niente fosse accaduto: lo aveva salutato, lo aveva abbracciato, gli aveva restituito la felpa che le aveva prestato, lo aveva preso in giro per i suoi capelli disordinati e per le sue camicie oscene, e lui aveva deciso di comportarsi di conseguenza. Harry ne aveva anche parlato con Zayn e Louis e questi non erano stati poi così sorpresi del racconto dell'amico, anzi si erano mostrati davvero felici poiché erano convinti che tra i due ci fosse qualcosa, anche se i diretti interessati ancora dovevano rendersene conto. Zayn, in particolare, per rassicurarlo e aiutarlo a capire di più di quella storia gli aveva promesso che avrebbe parlato con Rebecca, con l'intento di scoprire cosa le passasse per la testa. Ovviamente il riccio lo aveva ringraziato, ma non poteva negare che un leggero fastidio lo avesse colpito al pensiero che il moro fosse diventato un così grande amico della ragazza e passasse tanto tempo con lei; per di più si vergognava dei pensieri che stava facendo ultimamente. Insomma, lui era Harry Styles e Harry Styles non si affida ad un amico per capire cosa pensa una ragazza del bacio che si sono dati, non ha paura di affrontarla. Ma soprattuto, Harry Styles non ha voglia di baciare di nuovo la stessa persona: a lui piace divertirsi, senza alcun tipo di impegno. Allora, perché continuava a pensare a Rebecca? E perché si innervosiva al solo pensiero che qualcun altro potesse toccarla e baciarla proprio come aveva fatto lui qualche giorno prima?
- Harry ti sei incantato per caso? - lo ridestò la voce di Liam che lo guardava curioso.
- Eh? - fece il riccio.
- A cosa pensavi? Sono venti minuti che sei seduto sul divano e fissi la televisione spenta. - gli spiegò.
- Oh...niente pensavo che tra poco è Natale e anche il compleanno di Louis. - mentì.
- Già, dobbiamo pensare al regalo. - si fece subito pensieroso Liam. 
- Hey, qualcuno ha visto le ragazze? Sono tornate? - domandò improvvisamente la voce di Julie dalla cima delle scale.
- Sono andate in aeroporto a prendere i loro amici. - urlò il ragazzo di fianco al riccio - Dovrebbero essere qui a momenti! -
- Chi dovrebbe essere qui a momenti? - domandò Zayn, seguito da Louis, mentre uscivano dalla cucina per andarsi a sedere accanto agli altri due. 
- Dafne e Rebecca dovrebbero arrivare qui tra poco con quei due tipi...Alessandro e Roberto...- gli rispose Harry infastidito.
- Ah, che gioia! - disse Zayn alzando gli occhi al cielo e facendo ridere sommessamente Louis e Liam.
- Sbaglio o qui qualcuno non è tanto felice di conoscerli? - chiese il ragazzo dagli occhi azzurri.
- Perspicace, Tomlinson! - fece il pakistano - E poi mi spiegate perché solo Niall le ha accompagnate e noi no? -
- Beh, innanzitutto perché non era il caso che ci facessimo vedere tutti e cinque in giro e poi perché Niall è il più discreto, quando si tratta di camuffarsi per non farsi riconoscere. Ah, e poi perché tu e mister riccio qua accanto a te non avete fatto altro fare battutine sui loro amici e quindi Daf e Reb hanno preferito non coinvolgervi proprio. - spiegò Louis sorridente, ma con un tono di voce quasi a volerli prendere in giro, tanto che Harry sbuffò e Zayn rispose qualcosa di incomprensibile. 
- Siete gelosi! - affermò Liam tutto d'un colpo.
- Cosa? - risposero i due contemporaneamente.
- Voi due siete gelosi di Dafne e Rebecca perché temete che rivedendo i loro migliori amici ci mettano da parte! - spiegò come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
- Ma cosa blateri, Liam? Qui nessuno è geloso di nessuno! - disse Harry piccato. 
- Certo come no...poi ne riparliamo. - rispose l'amico, prima di essere interrotto dal rumore della serratura.
- Accomodatevi! - sentirono dire dall'ingresso tra una risata e l'altra; la voce allegra di Niall li mise tutti sull'attenti, curiosi di incontrare i nuovi arrivati. I quattro ragazzi si voltarono ad osservare il medesimo punto della casa dal quale videro sbucare Niall e le due italiane, seguite  poi dai loro due amici. 
- Oh, siete tutti qui! - esordì Dafne una volta raggiunti gli altri in salotto - Ragazzi, ho il piacere di presentarvi Roberto e Alessandro. Roberto, Alessandro, loro sono Harry, Liam, Louis e Zayn. Ah e lei è Julie. - continuò sorridente, indicando la ragazza dai capelli rossi che stava scendendo le scale in quel momento.
- Salve ragazzi! È un piacere conoscervi di persona, finalmente! Queste due non facevano altro che parlarci di voi e stavano diventando a dir poco insopportabili. - disse Louis divertito, alzandosi e andando incontro ai due ospiti.
- Amico, ti compatisco! Quando si mettono nelle orecchie l'unica cosa che vorresti fare è ignorarle...ma che ci vuoi fare, dobbiamo tenercele così purtroppo. - gli diede corda Alessandro, battendo il pugno a Roberto e  guadagnandosi un'occhiataccia dalle ragazze.
- Sei un grande! - rispose Louis ridendo - l'importante è non far arrabbiare Dafne, che per essere una fanciulla è piuttosto manesca. -
- Ehm...noi saremmo qui. - disse Rebecca, interrompendo quella conversazione - E direi che sia il caso che smetteste di fare comunella, altrimenti...altrimenti ve la vedrete con Dafne, che ve le darà di santa ragione. - 
- Hey, ma per chi mi avete presa? Io non picchio la gente come se niente fosse! - affermò fintamente irritata la castana.
- Certo, come no, ora sta zitta cara. Non vorrai far andare i tuoi amici fuori di testa dopo neanche due ore che sono atterrati?! - chiese retorico Louis, mettendole una mano sulla bocca per farla tacere.
- Ma...- provò lei a ribattere, venendo però fermata da un teatrale "Ssshhh" del ragazzo che fece ridere tutti.
 
- Su raccontateci qualche episodio imbarazzante che ha coinvolto Daf e Reb! - esclamò Niall entusiasta mentre afferrava un biscotto; dopo i convenevoli si erano, infatti, spostati tutti in cucina e sedevano ora attorno all'isola sorseggiando del thè caldo preparato da Julie e mangiando biscotti alla vaniglia.
- Beh, c'è tanto da raccontare...potremmo non finire entro stasera. - fece Alessandro mentre si passava una mano tra i capelli neri e ricci.
- Non oserete! - disse Rebecca osservando i due e socchiudendo gli occhi minacciosamente.
- Lasciali parlare! - l'ammonì Liam alzando un braccio verso di lei e provocando uno sbuffo da parte delle dirette interessate che si prepararono al peggio.
- Allora...ecco! - prese parola Roberto - Ci trovavamo a Londra, qualche anno fa, in un college per una vacanza studio e ci stavamo dirigendo tutti quanti, insieme ad altri gruppi di ragazzi provenienti dall'Europa, verso la mensa. Rebecca ed io eravamo i primi e mentre lei stava camminando ha improvvisato una specie di balletto senza senso  finendo però con il cadere con il sedere a terra, davanti a centinaia di persone. Tutti si sono avvicinati per vedere come stesse, ma lei non si alzava e ho dovuto tirarla. Dafne invece non ha mosso un dito, ha riso a crepapelle e l'ha presa in giro per tutta la serata, ma poi il karma l'ha punita il giorno dopo: mentre correva verso i dormitori è inciampata nei suoi stessi piedi ed è caduta a faccia a terra, sbucciandosi persino le ginocchia. - disse facendo ridere tutti i presenti, che iniziarono a fare battutine riguardo la loro goffaggine.
- Hey c'è poco da ridere, mi è rimasta la cicatrice. - bofonchiò la castana, la quale fu ignorata da Roberto che continuò a parlare - Dovete anche sapere che al nostro ultimo anno di liceo il bagno dei ragazzi era diventato una specie di ritrovo per fumare sigarette in compagnia. Dafne aveva raggiunto me e Ale, ma ad un certo punto il nostro professore di greco ha aperto la porta e lei, che si trovava lì dietro, per non farsi beccare si è schiacciata contro il muro respirando appena. È rimasta così per venti minuti, perché il prof si era fermato  a parlare lì fuori con un collega e lei ovviamente non poteva uscire come se niente fosse.- 
- Cavolo, Daf! Non ti facevo così amante del pericolo! - disse Harry scompigliandole i capelli.
- Ah e vi ricordate quando al posto di blocco, un poliziotto ci chiese i documenti e Rebecca mezza ubriaca disse che non voleva darglieli perché doveva farsi gli  affari suoi? - aggiunse Alessandro asciugandosi una lacrima che era sfuggita a causa delle troppe risate.
- Oddio Reb! - disse Louis mettendosi entrambe le mani in faccia - Ti pare il caso di fare una cosa del genere ? -
- Oh, andiamo. Non siate esagerati, non l'ho mica insultato. - rispose la mora alzando gli occhi al cielo.
- Non ci posso credere! Certo che tu e la tua amica fate ridere sul serio. - esclamò Liam. 
- Amico, sono uno spasso. - continuò Alessandro.
- Ok, basta parlare di noi! - intervenne Dafne con sguardo serio, senza però riuscire a nascondere un sorriso - Ora saliamo in camera nostra, così vi cambiate e poi usciamo per visitare la città. Su su, muovetevi! -
- Salite...con loro? - domandò Harry  guardando le due accigliato.
- Si...perché? - chiese Rebecca sorridente. Harry boccheggiò non sapendo cosa rispondere così Zayn andò in suo aiuto - Beh...vorranno riposare e stare tranquilli dopo il viaggio, devono anche cambiarsi. Dovreste lasciarli soli. -
- Tranquilli - disse Rob recuperando la propria valigia - È tutto ok, siamo abituati a fare queste cose insieme. - e detto ciò salirono tutti e quattro al piano di sopra.
Dopo qualche secondo di silenzio Zayn si decise a parlare - Cosa intendeva con... "Siamo abituati a fare queste cose insieme?" - domandò perplesso rivolgendosi agli altri.
- Non credo che...- iniziò il riccio.
- Nah, impossibile! - fece il pakistano scuotendo testa.
- Smettetela di immaginare cose che non esistono! - ridacchiò Julie, mentre riponeva le tazze nel lavandino - E lasciatele in pace, è da tanto che non si vedono. - 
 
 
- Ci pensate? Queste statue si trovavano nell'acropoli di Atene! - affermò Alessandro, osservando affascinato i complessi scultorei che un tempo decoravano il tempio di Atena; ricordava perfettamente le spiegazioni del professore  di letteratura greca riguardo la costruzione del Partenone, in onore della dea, per volere di Pericle.
Gli altri tre ragazzi sorrisero divertiti: sapevano quanto il loro amico amasse la storia; fosse stato per lui non sarebbe mai uscito da quel museo, talmente tanta era la voglia di scoprire curiosità su ogni singolo pezzo esposto.
- Ale è la terza volta che passiamo qui davanti, dovremmo andarcene. - sbuffò Rebecca - Sto per morire disidratata. -
- Spiegami tu come fai a volertene andare quando potresti rimanere ad ammirare queste fantastiche statue. - 
- No caro, io le ho osservate. Con attenzione, anche. Sei tu che le stai consumando con gli occhi, tra poco le fai sgretolare. - 
- Ve bene, andiamo.- acconsentì triste, sbuffando e rassegnandosi all'insistenza dell'amica.
- Bravissimo. Ti adoro quando ragioni. - esultò felice - C'è Starbucks qui fuori, andiamo a prendere un caffè. -
Si ritrovarono così, dopo aver trascorso ben quattro ore all'interno del British Museum, a bere e sgranocchiare qualcosa all'interno della caffetteria. 
- Sono simpatici i vostri amici...e non mi sembrano neanche così stupidì come mi aspettavo. - disse Alessandro mentre dava un morso al suo muffin al cioccolato, facendo ridere le due ragazze.
- Stupidi? - domandò Dafne divertita, sorreggendosi la testa sul palmo della mano.
- Beh, lo sai che per me lo sono tutti. - spiegò con aria saccente - Non tutti sono all'altezza del mio genio. Anche voi dovreste sentirvi onorate, perché vi ho concesso la mia amicizia. -
- Ma smettila! - lo interruppe la castana colpendolo ad un braccio - E tu Rob? Che ne pensi di loro? -
- Io? Beh...credo proprio che siano dei gran pezzi di ragazzi! - esclamò - E penso che se Ivan mi sentisse in questo momento mi ucciderebbe. - ridacchiò pensando al suo ragazzo - Siete sicure che nessuno di loro sia gay? - 
- Ehm...direi proprio di no. - rispose Rebecca.
- Spiegatemi come avete fatto a non saltargli addosso per tutto questo tempo! Cavolo, avete visto che bel sederino ha quel Louis? E le braccia di Liam? - domandò ancora il ragazzo, quasi oltraggiato dalla poca intraprendenza delle ragazze.
- Beh...- iniziò Dafne schiarendosi la voce e facendo spuntare sul suo volto un sorrisetto malizioso - ...la nostra cara Reb ha avuto un incontro ravvicinato con Harry. - 
- Che tipo di incontro ravvicinato? - chiese allora Roberto alzando le sopracciglia.
- Un bacio. Ci siamo semplicemente baciati...e non è cambiato niente, ci stiamo comportando normalmente. - precisò la mora.
- Vorresti che si comportasse diversamente? - domandò allora l'amico, facendosi serio.
- Io...io non lo so. So solo che non lo capisco, mi confonde. - disse Rebecca pensierosa.
- Capisco, vedrai che presto saprai cosa fare - la rassicurò - ma ora passiamo alle domande serie: come bacia il riccio? -
Rebecca parve quasi volersi trattenere, ma poi - Da dio...- disse con aria sognante - mi è sembrato che tutto intorno si fosse fermato e...non capivo più niente. È stato... - 
- ...disgustoso! - la interruppe Alessandro, guadagnandosi un'occhiata torva dai tre amici.
- Sei sempre il solito guastafeste. - lo riprese scocciato l'altro.
- Scusatemi se non muoio dalla voglia di sapere per filo e per segno come tu e quel tipo vi siete baciati. -
- Sei solo geloso perché non puoi fare il loro fratellone protettivo, proprio come quando abitavamo nella stessa città. - disse facendo un occhiolino alle due le quali si voltarono a guardarsi per qualche secondo, consapevoli di pensare la stessa identica cosa: quei battibecchi tra loro erano mancati tanto.
- Comunque...ritornando a parlare di cose importanti - ricominciò Roberto rivolgendosi a Rebecca - Sei cotta, cara mia! Lo vedo da come ne parli! Sareste proprio una bella coppia! - 
- Non dire sciocchezze! - lo rimbeccò lei roteando gli occhi - Ora parliamo d'altro, altrimenti Ale si annoierà a morte ascoltando questi nostri discorsi! - disse cercando di andare in salvo all'amico che spesso si limitava ad ascoltare i tre chiacchierare, anche se in realtà il suo obiettivo era quello di cambiare argomento: tutto, ma non lei ed Harry.
- Grazie, amici. Vi siete resi conto che sono ancora qui tra voi. - disse sarcasticamente Alessandro.
 
 
- Dai dai! Rimanete qui a dormire! - piagnucolò Dafne sedendosi sulla poltrona di fronte ai suoi migliori amici.
 Dopo il pomeriggio trascorso fuori, i quattro erano rientrati a casa pronti per una cena tutti insieme; Julie e gli altri, infatti, avevano insistito per ospitare a cena gli amici delle due italiane. In realtà avevano anche proposto loro di rimanere lì qualche giorno, ma Roberto e Alessandro si erano ritrovati a dover declinare l'invito, avendo già prenotato in un albergo nelle vicinanze e non volendo approfittare della loro ospitalità; finendo così con il dover sopportare quei discorsi insistenti da parte delle due ragazze, mentre tutti gli altri erano fuori in giardino a chiacchierare.
- Daf, basta! Ci vediamo domani, non insistere. - le disse Alessandro. 
- Ma perché no? - intervenne allora Rebecca scocciata.
- Perché no, ragazze. I vostri amici sono stati gentilissimi con noi e rimanere non mi sembra proprio il caso. - le spiegò Roberto.
- Ma come non vi sembra il caso? Anche Louis ha detto che per loro non c'è problema. Almeno per stanotte, è da tempo che non rimaniamo svegli a parlare fino all'alba. - propose la mora sfoderando i suoi teneri occhi da cerbiatta. 
- Esatto! Solo per questa volta, poi il resto della settimana ve ne starete in quel diavolo di albergo soli soletti. - rincarò la dose Dafne - Tra l'altro oggi abbiamo parlato solo di noi due e stiamo morendo dalla voglia di sapere come vanno le cose con Ivan e Sara. - 
Certo, sapevano quasi tutto perché erano soliti comunicare ogni giorno, ma sentirli parlare faccia a faccia della relazione con Sara, nel caso di Alessandro, e di quella con Ivan, nel caso di Roberto, era tutt'altra storia. Alla fine, dopo altri dieci minuti di lamenti e finte minacce da parte delle due ragazze, decisero di accettare la proposta per quella notte, anche perché sotto sotto pure loro avevano tanta voglia di passare altro tempo con le loro amiche.
 - Sono contento abbiate deciso di rimanere. Reb e Daf non vedevano l'ora di riabbracciarvi e per quanto mi diverta a prenderle in giro e a scherzare con loro, vederle così felici grazie a voi è grandioso. - disse Louis ai due italiani, dopo essersi accertato che le ragazze fossero in cucina con Julie.
- Anche noi siamo contenti di rivederle dopo questi mesi...parlare tramite Skype non rende giustizia alla nostra amicizia. - disse Roberto con un sorriso sulle labbra. 
- Sapete? - iniziò Niall - Non vedevamo l'ora di conoscervi...abbiamo sempre sentito parlare di voi e in un certo senso, in alcuni momenti, vi abbiamo considerato delle "ancore di salvezza". A volte quando Dafne e Rebecca hanno delle giornate no, sono impossibili da trattare e non fanno altro che sbraitare contro di noi, ma dopo essersi sfogate con uno di voi due ritornano magicamente normali. - ridacchiò il biondo.
- Si, amici. Qual è il vostro segreto? - domandò divertito Liam.
- Nessun segreto...immagino siano semplicemente l'affetto, la confidenza e la fiducia che abbiamo instaurato durante gli anni...poi certe cose vengono da sé. - spiegò Alessandro.
- Cosa viene da sé? - domandò improvvisamente Dafne mentre entrava in salotto seguita da Rebecca e Julie. Alessandro si alzò dal divano andandole incontro con sguardo minaccioso - Viene da sé pensare che tu sia una piccola imbrogliona! Credi che prima non ti abbia visto scavare nella mia valigia per appropriarti ingiustamente della mia felpa rossa? - le chiese.
- Come hai fatto a scoprirlo? - sbuffò la castana - Speravo di riuscire a tenerla. -
- Questo perché sono troppo furbo. Su ora vammela a prendere che ho freddo! Non vorrai far salire le scale al tuo caro ospite? - le chiese angelico, facendola sbuffare un'altra volta.
- Ok, ok. Vado. - disse voltandosi diretta al piano superiore, ma dopo neanche due secondi si fermò perché Alessandro le aveva dato un sonoro schiaffo sul sedere. Dafne si girò incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio come solo lei era in grado di fare, ma l'amico subito alzò le mani in avanti giustificandosi con un - Era di incoraggiamento! Non guardarmi male. -
Provò a fissarlo seria, ma poi non resistette e rise sussurrando un "cretino" che a malapena si sentì.
- Hey amico, la smetti di fissarlo? - chiese Harry a bassa voce, per non farsi sentire dagli altri, rivolgendosi a Zayn che non la smetteva di osservare Alessandro, il quale aveva ripreso a parlare con i ragazzi di calcio.
- Eh? - disse il moro, senza alzare lo sguardo.
- Lo stai fissando con sguardo assassino, la smetti prima che ti prenda per un pazzo? - ridacchiò il riccio.
- Le ha dato...uno schiaffo sul sedere? - domandò incredulo voltandosi finalmente verso l'amico.
- Ehm...si - spiegò incerto il riccio.
- E lei non ha fatto niente! - disse stringendo tra loro le labbra, come a voler frenare il nervosismo - Ma poi perché ce l'hanno tutti con il suo sedere? - e ripensò al tipo che le aveva poggiato la mano su quella parte del corpo quando si trovavano al White Sparkle.
- Beh amico, devi ammettere che Dafne ha proprio un bel fondoschiena. - fece Harry - Ma non è questo quello di cui stiamo parlando, ovviamente. - si corresse quando il moro lo guardò male - Su, Zayn. Non ci pensare, era solo un'innocente schiaffetto. E cerca di controllarti, ricordati che sei fidanzato e se dovessi guardarli come hai fatto poco fa anche davanti a Perrie, sappi che potrai scatenare la sua ira funesta...Anche se non mi dispiacerebbe vederla impazzire! -
- Hai ragione - sospirò il pakistano - non so cosa mi sia preso. - 
- Ragazzi, direi che per noi sia arrivato il momento di andare a nanna - disse ad un certo punto Rebecca, interrompendo tutti quanti - Saliamo? - fece rivolta a Dafne, Roberto e Alessandro.
- Aspettate! Non abbiamo ancora preparato la loro camera.- intervenne Julie indicando i due ragazzi. 
- Oh, non preoccuparti. Dormiamo tutti insieme nella stanza di Reb perché la mia è eccessivamente disordinata. - ridacchiò la castana, mentre si avviava verso le scale seguita dagli altri tre. 
- Che c'è? - chiese Rebecca rivolgendosi ad Harry che l'aveva appena afferrata per un polso, guardandola accigliato.
- Dormirete tutti nello stesso letto? -
- Si Harold, l'abbiamo sempre fatto. C'è qualche problema? - domandò divertita.
- Ehm...no, solo.... - rispose titubante il riccio lasciandole il polso, prima di rendere evidente a tutti il suo fastidio.
- A domani Harry. - gli sorrise lei allontanandosi, senza lasciarlo finire.
- Buonanotte! - dissero poi le ragazze.
- Buonanotte! - ricambiarono tutti, qualcuno in modo più svogliato dell'altro.
- Perché così pensieroso Harry? Andiamo, è solo un'innocente dormita tutti insieme. Tutti gli amici lo fanno! - disse Zayn con ironia, avvicinandosi al riccio e guardandolo con aria scherzosa.
- Sta zitto! - lo rimbeccò lui, dandogli un pugno sulla spalla e facendolo ridere.
   
 
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