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Autore: FiftyShades97    30/07/2015    10 recensioni
E se Anastasia fosse arrivata prima nella vita di Christian? Se fosse arrivata prima dell'incontro con Elena? Che cosa sarebbe successo? E come sarebbe diventato Christian? Ma se anche Anastasia avesse avuto un passato doloroso?
**********
Solo. È sempre stato questo il mio destino.
La mia vita non ha mai avuto un senso.
Immaginatevi un adolescente con gli ormoni in subbuglio, che non tollerava di essere toccato da niente e nessuno.
Immaginatevi un adolescente che faceva di tutto pur di mettere da parte dei soldi extra per poter bere. E ora immaginatevi un adolescente senza amici, che faceva a botte con chiunque, pur di sfogarsi.
Ecco. Questa era la mia vita, se così poteva essere definita. Dovevo tutto alla puttana drogata che avevo come madre, e al suo magnaccia.
Io ero come un'ombra. Vagavo nel buio. Poi però, il buio fu illuminato dalla luce.
************
Spero di avervi incuriosito!
P.S= LA STORIA È IN PARTE FRUTTO DELLA MIA FANTASIA, E IN PARTE MISCHIATO CON IL LIBRO "TI ASPETTAVO", CHE VI CONSIGLIO!
Genere: Romantico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                               SEGRETI SVELATI
 
POV'S ANASTASIA
 
E anche quel giorno... Christian era uscito. 
Lo avevo forse stancato? Proprio non lo sapevo. 
Tutto quello che avevo visto, era stato il suo cambiamento incredibile. 
Era stato così dolce e premuroso le prime due settimane, mentre in quel momento ...era distaccato e assente. 
C'era qualcosa che non andava, e lui non voleva proprio dirmelo. 
 
-Ma mi stai ascoltando?- Mi disse Kate, schioccando le dita. -Starò parlando da dieci minuti, e tu non mi ascolti! Che c'è che non va?- Mi chiese esasperata. 
 
-Ma no...- provai a dire. -Io ti stavo ascoltando. È solo che...-
 
-A davvero?- Chiese. -E di chi parlavo?- 
 
Arrossii, e abbassai lo sguardo. Era inutile continuare a cercare scuse. 
 
-Andiamo Ana! Cosa c'è che non va?- Mi richiese. 
 
-Nulla...- sussurrai. Ma in realtà, non mi sarei creduta neanch'io.
 
-Nulla?- Chiese. -Hai il broncio e la faccia pensierosa da circa mezz'ora, e tu mi dici che non hai nulla!?- 
 
-Sono la tua migliore amica, cavolo!- Esclamò. -Puoi dirmi qualsiasi cosa Ana, lo sai, no?- 
 
-E va bene...- sospirai. -Sono preoccupata per Christian.- Confessai. 
 
-Per Christian?- Mi chiese perplessa. -Perché? Cosa gli è successo?- 
 
-Nulla...- risposi. -Forse si è solo stancato di me..-
 
-Ma che diavolo dici, Ana? Ti sei forse bevuta il cervello?!- Esclamò.
 
-No, certo che no, Kate!- Ribattei. 
 
-È solo che...- iniziai. -Lui sembra quasi come se non ci fosse in questi giorni. Ha lo sguardo assente, altrove. Ma quando gli chiedo cosa c'è che non va, diventa nervoso e cambia discorso.- Raccontai. 
 
-Non lo so...- ripresi. -Sono sicura che gli sia successo qualcosa, ma non vuole dirmi cosa.- 
 
-E tu pensi quindi che si comporti così perché si è stancato di te?- Mi chiese.
 
-Beh... si.- Distolsi lo sguardo.
 
-Oh, ma andiamo! Questo è ridicolo, Ana!- Affermò.
 
Le lanciai un'occhiataccia. 
-Beh, allora dammi la tua teoria!- 
 
-Potrebbe solo essere un po' stressato. Sai com'è... la sua ragazza è stata quasi violentata da uno psicopatico.- Disse, quasi ridendo. -E beh... questo potrebbe averlo fatto un po' impazzire...- 
 
Le appoggiai la testa sulla spalla, e sospirai. 
No. Sentivo che non era quello il problema. C'era dell'altro, ed io lo avrei scoperto. 
 
-Ho bisogno di un favore...- sussurrai. 
 
 
POV'S CHRISTIAN
 
"Lasciati andare, Christian..." 
"Lascia a me tutto il controllo..."
"Ti sentirai molto meglio dopo, te lo prometto..."
 
Le parole di Elena, sussurrate al mi orecchio, mi rimbombavano in testa. 
In un modo o nell'altro, mi ero ritrovato di fronte casa sua.
 
La cosa positiva, era che avessi capito che Elena era psicopatica. 
Quella negativa, era che mi piaceva ciò che lei facesse. 
Erano due cose opposte, lo sapevo. 
 
Ad Elena piaceva il sesso, il sesso violento. 
Mi aveva chiesto di fidarmi di lei, e lei mi avrebbe tolto di dosso tutto il controllo, e che io mi sarei sentito calmo e appagato.
La cosa più rivoltante di tutte, era che io mi fossi davvero affidato a lei. Ed ora, era successo ciò che era successo. 
 
Cosa ancora più brutta, era che mi sentivo davvero calmo e appagato, ma ben presto la mia "quiete", venne tramutata in tormento.
Avevo tradito Ana, e l'avevo tradita alla grande.
 
Era da un paio di giorni che mi ero distaccato da lei. 
Non riuscivo neanche a guardala più negli occhi.
 
Dio! Ero un vero pezzo di merda! Ma come avrei mai potuto rimediare? Tacendo? 
Amavo Ana, la amavo tantissimo, e questo non era cambiato. Ma allora perché, perché l'avevo tradita? E per di più con una donna molto più grande. Una pedofila, in poche parole.
 
-Qualcosa non va, Chris?- Mi chiese Mia, entrando. 
 
Magari avessi potuto affermare il contrario. Ma ero proprio nella merda. 
-Nulla di cui tu ti debba preoccupare..- le risposi, vago. 
 
-Davvero?- Mi chiese, per nulla convinta. -E allora che c'è che non va? Sembri uno zombie!- Esclamò. -È successo qualcosa con Ana?- 
 
-Ti ho detto che non è successo nulla!- Sbottai, alzandomi di scatto. -Ora lasciami perdere!-
 
Come avrei fatto? 
Come avrei fatto a guardare Anastasia negli occhi, e non dirle ciò che avevo fatto? 
Come potevo averla tradita? 
Mi presi la testa tra le mani, e sospirai. 
Ero proprio un coglione...
 
 
POV'S ANASTASIA
 
-Scordatelo.- Rispose Kate. 
 
-Non è la risposta che mi aspettavo...- Le dissi, mettendo il broncio. 
 
-È inutile che fai quella faccia!- Esclamò lei, alzando gli occhi al cielo. -La risposta è no!- 
 
-Per favore, Kate!!- La supplicai, congiungendo le mani. -Ti prego, ti prego! Devo davvero scoprire che cos'ha Christian!- 
 
-E l'idea geniale che ti è venuta... è quella di seguirlo?!- Sbottò lei. -Mi dispiace Ana, ma la risposta è no.- Affermò. 
 
Sospirai, e la guardai male. 
 
-Andiamo! Non hai pensato a cosa succederebbe se lui ti scoprisse a seguirlo?- Mi chiese, cercando di farmi ragionare. -Magari ti sta solo preparando una sorpresa per il compleanno, non trovi? Magari è per questo che esce spesso.-
 
-Okay, d'accordo.- Mi arresi. -Questa potrebbe essere la spiegazione del perché esca così frequentemente in questo periodo. Ma qual'è la spiegazione per il suo comportamento, eh?- Chiesi, sfidandola. 
 
-Oh Signore, dammi la forza!- Esclamò lei. 
 
Alzai un sopracciglio, e mantenni il contatto visivo. 
Ormai avevo vinto. 
 
-Okay, okay! Hai vinto, contenta? Lo seguiremo. Ma sappi che se lui dovesse scoprirci, la colpa sarà interamente tua!- Esclamò, puntandomi un dito contro. 
 
-Grazie, grazie, grazie!!- Esclamai, abbracciandola. 
 
Era sbagliato, lo sapevo. Ma Christian mi stava preoccupando, e se volevo aiutarlo, ma lui non voleva collaborare, avrei scoperto da sola cos'è che lo tormentava.
 
 
POV'S CHRISTIAN 
 
Domani sarebbe stato il compleanno di Anastasia, ed io ero ancora nella merda più totale. 
La stavo solo facendo preoccupare, e ne aveva tutte le ragioni! 
Dio! Ero così confuso.
 
"Se solo lei scoprisse ciò che ho fatto..." Rabbrividì al solo pensiero. 
 
-E quindi...- Disse Elena, facendomi trasalire. -Hai deciso di non venire più da me..?- Mi chiese, accarezzandomi una spalla, e venendosi a sedere accanto a me. 
 
Mi irrigidii subito. 
Dovevo allontanarla, e alla svelta. 
 
-Questo lo avevi già capito.- Le risposi, freddo. -Quindi che ci fai qui?- 
 
-Volevo solo capire il perché.- Rispose lei, fissandomi intensamente. 
 
-Perché?- Chiesi incredulo. -Perché sei psicopatica!- Gridai. -Sei riuscita a farmi cadere nella tua ragnatela! Ma puoi star certa che non succederà più!- La accusai. 
 
Ciò che mi fece infuriare, fu il suo comportamento. 
Stava sorridendo, e aveva appena inarcato un sopracciglio, come se fossi pazzo. 
 
-Non dire cazzate.- Disse. -Lo sai bene, quanto lo so io, che ti è piaciuto, e non poco.- Affermò. 
 
Deglutii incapace di rispondere.
 
-Visto? Non riesci neanche a ribatte Christian.- Rise. 
 
-Io ti ridarò la felicità...- Aggiunse, avvicinandosi. -Devi solo fidarti di me. Devi solo cedermi tutto il controllo, ed io ti renderò libero.- Sussurrò al mio orecchio. 
 
-Ho già chi mi rende felice...- Deglutii.
 
-E allora perché sento che ti piacerebbe rifare tutto ciò che abbiamo fatto? Perché? Dimmelo, Christian.- Mi chiese, sorridendo. 
 
Deglutii rumorosamente per la milionesima volta.
 
"Perché io amo Anastasia!" Volevo gridarle, ma la mia bocca di rifiutava di parlare. 
 
 
POV'S ANASTASIA
 
Mancava un giorno al mio compleanno, ed io ero molto nervosa. 
Kate aveva finalmente accettato ad aiutarmi a seguire Christian... ma mai, mai mi sarei immaginata di vedere ciò che vidi quel giorno. 
 
Quel giorno, Christian era passato da me esattamente alle nove, e alle dieci era uscito. Aveva passeggiato di qua e di la, senza mai fermarsi da nessuna parte. Poi, si sedette in una panchina nel parco principale di Seattle. 
 
Continuava a guardare il nulla. Era triste e afflitto, e io ancora non capivo cos'avesse. 
Poi... fu raggiunto da una donna. Una bella donna. 
Alta, bionda, attraente... ma decisamente troppo grande. 
 
-Chi è quella?- Mi aveva sussurrato Kate. 
 
-Non lo so...- Le avevo risposto io, ma aveva qualcosa di strano. 
 
La donna si avvicinò a Christian, e i due iniziarono a parlare.
Christian era teso come una corda di violino, mentre lei era sicura di se. 
 
-Riesci a sentire di cosa parlano?- Continuava a chiedermi, Kate.
 
-Fa silenzio.- Le avevo risposto io. -Oppure non capirò nulla.- 
 
La donna aveva iniziato ad accarezzare Christian. Prima la spalla, poi la faccia...
Che cosa voleva da lui? E perché lui non si allontanava?
Lo guardò negli occhi, intensamente... Poi, lei lo baciò.
 
-Merda...- aveva imprecato Kate. 
 
Io non avevo detto nulla, invece. 
Ero ammutolita, intenta a fissarlo. A fissare il ragazzo di cui mi ero perdutamente innamorata. Ma che alla fine, si era solo dimostrato come tutti gli altri. 
 
Chiusi gli occhi, per evitare di ricordare. 
Infondo, era chiaro che si sarebbe stancato di me prima o poi... Ma speravo in un poi, che in un prima. 
 
Ecco l'amara sensazione della delusione, e del tradimento. 
 
"Bel compleanno di merda!" 
 
Una cosa era certa: non avrei più permesso a Christian di avvicinarsi a me. 
Mi asciugai gli occhi. 
 
Lui non meritava le mie lacrime, o almeno...non le meritava più. 
Non mi sarei fatta il sangue amaro per una "stronzata" del genere.
 
-Buon compleanno, tesoro!- Esclamò mio padre, entrando dalla porta, con una torta in mano.
 
-Grazie.- Sussurrai, asciugandomi come meglio potessi, le lacrime. 
 
-Ana.- Papà era allarmato. -Che c'è? Cos'è successo?- 
 
-Niente, niente.- Scossi la testa e abbozzai un sorriso. -Ti va una vacanza, papà? Solo io e te. Come i vecchi tempi.- 
 
-Adesso?- Papà spalancò gli occhi.
 
-Si. Ne ho bisogno...- 
 
-Certo, okay. Ma Christ...- 
 
-Perfetto. Allora preparo le valige!- Lo bloccai prima che potesse pronunciare quel nome. 
 
Christian poteva decidere benissimo la persona con cui passare il resto della vita. Ma di certo, quella persona non sarei stata io. 
 
 
                                                             -FINE-
 
 
Ovviamente "fine" si fa per dire. Ancora la storia deve cominciare, in realtà! Però volevo concludere questa prima parte, più o meno nello stile del primo libro. 
Grazie a tutti coloro che mi hanno seguito e hanno commentato! (Continuate pure a farlo qui sotto⬇️) 
Presto troverete online "Cinquanta sfumature di cambiamento (parte 2)" 😁
   
 
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