Come What May:Prologo
-Siamo
arrivati- esclamò Matt tirando fuori
dalla tasca un mazzo di chiavi e aprendo la serratura dell’appartamento
numero 7 -Non è il palazzo imperiale ma c’è posto per tutti-
-Sei
sicuro di voler dividere l’appartamento con noi?- gli domandò Tai grattandosi i folti capelli castani -Non è che ti
disturbiamo e ci cacci fuori-
-Ma
che dici e poi non ti devi preoccupare siamo
circondati da vecchi sordi o rimbambiti- spiego il ragazzo facendoli accomodare
nell’atrio.
-Grazie
Matt, non so come avremmo fatto
senza il tuo aiuto- disse Sora togliendosi le scarpe
e appoggiandole su un largo tappeto all’entrata.
-Allora,
le camere sono tre: una è per Sora, io e te, Tai ne divideremo una invece l’altra e la stanza del
bisogno casomai volete ospitare qualcuno. L’affitto e le bollette si pagano in
comunità, ora se non vi dispiace ho un colloquio di lavoro- disse
tutto d’un fiato Matt mentre inforcava la porta da
cui era entrato pochi minuti fa.
Sora e Tai portarono le loro valige nelle loro rispettive camere e
incominciarono a disfarle, alla fine, sfiniti, si
ritrovarono nella piccola cucina dell’appartamento di Matt
per bere qualcosa di rinfrescante.
Tai si
sedette subito sul divanetto a scacchi e assunse uno sguardo da cucciolo -Sora non è che mi porteresti qualcosa da bere?-
Sora fece
una faccia scocciata ma alla fine si diresse al frigo e lo apri -Mi dispiace Tai, ma non c’è niente-
-Come?
Guarda bene ci deve essere qualcosa!- la riprese Tai.
-No,
è proprio vuoto, forse sarà meglio andare a fare la spesa-
-Ma
l’appartamento è di Matt. Ci deve pensare lui-
-Ti
ricordo che da oggi ci viviamo anche noi qui- rimbecco Sora
appoggiando le mani sui fianchi e assumendo un cipiglio arrabbiato.
-Per
me non c’è nessun problema- disse velocemente Tai
alzando le mani in segno di resa -Quando sei al market prendimi un pacco di orsetti gomosi e il succo di
frutta all’ananas, ok?-
-Guarda
che tu vieni con me!- gli disse Sora -Non lascerai
mica che una signora come me si spacchi la schiena portando pesantissime borse
della spesa?-
-Signore?!
Quale signora?- disse sarcasticamente Tai, per tutta
risposta Sora gli diede un pugno sulla nuca -Ahio! Guarda che scherzavo-
Pochi
minuti dopo Sora e Tai si
trovavano a camminare per le strade di periferia in cerca di un mini-market in
cui fare rifornimenti. Le vie era poco affollate e il
sole batteva forte e l’aria era calda e secca.
-Fa davvero caldo- disse Tai asciugandosi il sudore
dalla fronte con un lembo della t-shirt.
-Gia-
disse Sora.
I
due amici rimasero in silenzio per molto tempo, tutte e due odiavano quelle
situazioni in cui non sapevano cosa dire, o meglio ne avevano
cose da dire ma non ne avevano il coraggio, nessuno dei due voleva ammettere di
provare un certo sentimento amoroso verso l’altro e cosi quando erano solo loro
due si ritrovavano molto spesso senza parole.
Tai
sospiro e lo sguardo gli cadde sulla bella siluette
di Sora.
Sora non
era più la ragazza che aveva combattuto con lui a Digiworld,
ora era una bella donna con le curve sinuose e con un viso leggermente ovale
incorniciato da setosi capelli color arancia.
-Che
c’è?- gli domandò Sora
notando lo sguardo del ragazzo fisso su di lei.
-Niente-
disse il ragazzo mentre un leggero rossore gli compariva sulle gote -È solo che
oggi sei molto carina con questo vestito-
-Davvero?
Grazie- disse timidamente Sora.
Dopo
questo breve dialogo i due ricaddero nella stessa apatia di prima e vennero salvati in extremis dalla comparsa di un market.
I
ragazzi entrarono nel locale e sospirarono di sollievo quando una ventata di aria condizionata fresca li avvolse.
Tai prese
un carrello ed insieme a Sora incominciarono a
gironzolare svogliatamente tra gli scafali e infilando
l’indispensabile nel carrello a mano a mano che avanzavano.
-Che ne
dici prendiamo il cocomero per stasera?- domando Sora
fermandosi al banco frutta -E anche qualcos’altro per festeggiare la nostra
nuova avventura-
Alla
fine i due si diressero alle casse e per un colpo di fortuna
ne trovarono una completamente libera.
-Salve-
li salutò cortesemente la cassiera sfoderando un
sorriso bianchissimo -Non ti ho mai visto prima, piacere sono Yuka- disse rivolta a Tai
mettendo in mostra il petto formoso.
-In effetti
siamo nuovi del quartiere. Io sono Tai Yagami e lei è Sora Takenonchi, viviamo insieme ad un
nostro amico- rispose Tai spingendo il carrello oltre
la cassa.
-E come
si chiama questo vostro amico? Forse lo conosco, io conosco tutti- disse la cassiera sorridendo libidinosamente a Tai.
-Matt Ishida- rispose semplicemente Tai,
non notando ne la bramosità della ragazza alla cassa
ne la faccia contrariata e scocciata di Sora.
-Oh,
lui lo conosco benissimo- ridacchio la cassiera
finendo di battere lo scontrino e allungandolo automaticamente a Sora che lo strinse stretto per placare l’ira.
-Bene,
grazie di tutto Yuka ci vediamo-
disse Tai finendo di sistemare la roba dentro
le buste.
-Di
niente Tai, vieni a trovarmi qualche volta-
Sora uscì velocemente dal market con passo spedito -Pensaci tu a
pagare- urlò a Tai.
“Ma
che gli prende?” Tai allungò le banconote ad Yuka afferrò le buste e corse a
raggiungere l’amica.
-Sora?
Ehi Sora vuoi andare un po’ più piano?- urlò Tai alla ragazza che ormai
era molto distante con lui. Sora non sembrò averlo
sentito perché continuo la sua maratona senza girarsi
indietro.
Quando
finalmente la raggiunse era spompato.
-Sei arrabbiata con me? Che ti ho fatto?- gli domandò il
ragazzo ansimando.
-Niente
Tai, proprio niente e solo che ora i miei sospetti sulla
tua intelligenza da ibrido sono fondati-
-Che?-
chiese enigmatico Tai non
avendo capito niente.
-Lasciamo
perdere- sospirò Sora -Torniamo presto a casa o ci
verrà un insolazione-
Intanto
all’appartamento numero 7 Matt era
appena tornato a casa e aveva portato con se una ragazza pallidissima
dai capelli corti e neri come le piume di un corvo. Gli occhi scuri erano
evidenziati da una pesante matita nera e le labbra sottili era
colorate di un rosso purpureo. L a ragazza indossava una canottiera a rete di
un acceso rosa confetto e degli short cortissimi di jeans, seppure fosse estate
e facesse molto caldo ai piedi calzava degli scarponi
che si allacciavano fino al ginocchio.
-Allora
Matt, questi tuoi amici che sono venuti a vivere con
te dove sono?- gli domando la ragazza che aveva una
voce molto dolce.
-Boh?
Saranno andati usciti. Ma che fai? Non si fuma a casa mia- esclamo Matt
sfilando una sottile sigaretta dalle labbra della ragazza.
-Ma se
fumi anche tu Mettuccio caro-
-Appunto
sto cercando di smettere, e non voglio che Tai e Sora sappiano che ero un
fumatore incallito-
-Ok, ho
capito, mi stai cacciando fuori in casa in pratica?- urlò
la ragazza alzandosi di colpo dal divano in cucina -Lo sapevo che quei due
avrebbero rovinato il nostro rapporto. È gia tanto che ti permetto di lavorare
in quel cavolo di Hostbar*-
-Dai amore,
lo sai che non ti sto cacciando via e solo che non voglio avere problemi con i
miei migliori amici-
-Quindi
io sarei un problema?- gli chiese stizzita la ragazza.
In
quel momento la porta si aprì ed entrarono Tai e Sora, Matt ringraziò gli dei per
quel colpo di fortuna non sapeva proprioi come
gestire il litigio con Kiriko.
-Eccovi
qua voi due. Vi voglio presentare la mia ragazza- disse
mette afferrando per le spalle Kiriko e trascinandola
a forza davanti hai suoi migliori amici -Tai, Sora. Lei e Kiriko Tajima la mia ragazza-
-Piacere-
risposero gentilmente i due amici piegandosi in un
inchino, a Kiriko gli venne da ridere era la prima
volta che dei suoi coetanei si inchinassero dinanzi a lei.
-Ehi
ragazzi non c’è bisogno che vi chinate- disse Kiriko ridendo sguaiatamente.
Tai e Sora si scambiarono uno sguardo stupito e guardarono
alternativamente prima la ragazza di Matt e poi Matt.
“È
fatta cosi” sembrò voler dire Matt agli amici
scrollando le spalle.
-Abbiamo
fatto la spesa- esclamò Sora alzando una busta che
teneva in mano -Io e Tai pensavamo di fare una
festicciola tra amici se per te va bene-
-Certo
che va bene, basta che non cucina Tai-
le rispose Matt.
-Ehi
io non cucino cosi male- si difese Tai.
-Si
come no, Sora ti ricordi quando ha deciso di fare le
uova bollite senza acqua- disse Matt
provocando il riso sia a Sora che a Kiriko.
-Oppure
quando a fatto esplodere la caffettiera moka di suo padre perché non ci aveva
messo il caffè dove andava l’acqua e l’acqua dove andava il caffè-
ricordò Sora tra le lacrime.
-Se
vuoi ti posso aiutare io, lavoro in una locanda i Okonomiaky e me la cavo in cucina- esclamò Kiriko.
-Per
me ok- le ragazze andarono in cucina a posare la
spesa mentre Tai e Matt
andarono nella loro camera per parlare come facevano quando erano ancora alle superiori.
-Complimenti
Matt, ti sei trovato una ragazza
molto carina- disse Tai abbandonandosi seduto
sul suo letto.
-Tu
dici?- mormorò l’amico passandosi una mano tra i
capelli biondi.
-Avete
qualche problema?-
-Qualche
è dir poco, siamo sommersi dai problemi, litighiamo sempre per qualsiasi
bazzecola, e quasi sempre per colpa mia-
-Che vuoi dire?-
-Non
so in questi giorni mi saltano i nervi troppo spesso
sembra quasi che lo faccia apposta-
-Non
dire cavolate… Invece perché non organizziamo una festa solo per digiprescelti? Da quante che non vedi
Tk e gli altri?-
-Più
o meno da un mese- rispose Matt prendendo la sua
chitarra acustica e incominciando strimpellare.
-Allora
me ne occupo io, per la prossima settimana ti va bene?
Vado a telefonare agli altri- disse Tai alzandosi in piedi e uscendo dalla stanza.
-Speriamo bene- mormorò Matt tra se.
La
cena fu un successo, Sora e Kiriko
avevano preparato il piatto preferito di ognuno di
loro: per Tai del Curry rice,
per Matt un Noriramen, Kiriko e Sora invece si erano
cucinate due gustose ciotole di Tamago soba*.
-Wow
era davvero buonissimo- esclamò Tai
appoggiando le bacchette sopra la sua ciotola.
-Tai, ti
do completamente ragione- disse Matt -Complimenti
alle cuoche-
-Grazie,
ma ora ci vuole qualcosa di dolce- esclamò Sora-
Prendiamo il cocomero?-
-Naaa!
Siamo a Tokyo, siamo giovani e abbiamo soldi da spendere. Andiamo all’Estate Coffees e spariamoci una pezzo di
torta- propose Tai alzandosi con enfasi dalla sedia e
con gli occhi che brillavano dalla gioia.
-Per
me è ok- disse prontamente Matt assumendo la stessa espressione assurda dell’amico.
Le
ragazze non potero far altro che accettare e in meno
di un minuto i quattro avevano preso la metrò per
andare nella coloratissima Shibuya.
Il
quartiere di Shibuya era come sempre super affollato
di giovani che come loro avevano solo voglia di spassarsela in compagnia.
Tai, Matt, Sora e Kiriko
entrarono in un grande grattacielo e da li salirono
fino alla terrazza dove c’era l’Estate Coffees
all’aperto.
I
ragazzi si sedettero in un tavolino vicino alla ringhiera da dove si godeva di un’ottima vista e l’aria calda estiva si alternava
ad un leggero venticello frizzante.
Le
torte che ordinarono erano squisite e finirono in un batter d’occhio -Adoro queste torte- esclamò Tai
che era stato il primo a finire.
-Se
non vi dispiace Kiriko ed io ci allontaniamo
un poco- disse Matt alzandosi e appoggiando una mano
sulla spalla della sua ragazza che si alzò subito dopo di lui.
-Figurati
amico- rispose Tai iniziando a dondolarsi sulla
sedia.
Matt e Kiriko si allontanarono stretti in un abbraccio e Tai e Sora rimasero da soli con
il solito silenzio, mai come allora i due volevano tornare indietro nel tempo
quando passavano il loro tempo al telefono a parlare di tutto e di più,
entrambi si chiedevano come mai fossero diventati cosi
chiusi con loro stessi.
Sora si
trovò a scrutare il panorama, le luci erano troppo forti e purtroppo le stelle
non si vedevano ma in compenso una tonda luna pallida
aveva fatto capolino da dietro una nuvola.
“È
tutto cosi romantico” pensò la ragazza sospirando
“Peccato che non c’è nessuno a condividerlo con me, se solo Tai
ed io…”
-Che hai?
Sei strana stasera Sora- disse
Tai.
-Non
ho niente Tai e solo che io…- per un momento Sora si era convinta di poter
confessare il suo amore a Tai.
-Oggi
la luna è davvero bella- enfatizzò Tai
alzando gli occhi al cielo.
-Gia-
rispose mogia Sora abbassando lo sguardo, gli veniva
quasi da piangere “Sono una stupida, non so neanche gestire una semplice
infatuazione come le mie coetanee”.
-Ehi,
ehi che ti prende- esclamo Tai sporgendosi sul tavolo
e scostandogli i capelli che le ricadevano sul viso.
-Niente…-
sospirò lei.
-Sai Sora, tu mi piaci- disse Tai cercando di non
vedere l’espressione della sua migliore amica.
Sora
sentì il cuore fermarsi e la temperatura -Oh Tai
anche tu…- ma venne bruscamente interrotta da una
piangente Kiriko che li salutava e correva verso
l’ascensore.
Tai e Sora si guardarono negli occhi e contemporaneamente
esclamarono -Matt!- velocemente si diressero dal loro
amico che era appoggiato alla ringhiera con una sigaretta appena iniziata tra
le dita.
-Ci
siamo lasciati- mormorò aspirando una grande boccata.
-Forse
se la raggiungi puoi provare a chiarirti- disse Sora avvicinandosi a lui e dandogli una pacca sul braccio.
-No,
non ne vale la pena- sbuffò Matt
-Io me ne torno a casa- e cosi dicendo si allontanò trascinando i piedi.
Tai e Sora si guardarono negli occhi e capirono che quello non
era ne il luogo ne il momento per dichiararsi e fare i
sentimentali ora dovevano solo pensare a tirare su di morale il loro amico. I
due raggiunsero Matt e tutti
insieme si avviarono per la strada verso casa cercando di non avere
risentimenti su quello che non avevano avuto il coraggio di fare prima.
∫Erano rimasti bloccati a Digiworl, non riuscivano a contattare
Ghennai…∫
∫-So che non è il momento giusto
per dirlo ma, Sora, io ti amo…-∫
Wow è la prima volta che scrivo una fanfiction sui Digimon, sperò di
non fare un buco nell’acqua come al solito. Allora
questa ff era nata dall’idea di far affrontare al
mitico trio (Tai, Matt e Sora) la convivenza in un appartamento, ci dovevano essere
innamoramenti, tradimenti e cose cosi stile Piccoli problemi di cuore… Ma poi
mia sorella mia ha ripreso e mi ha ordinato di
inserire i Digimon. Lo voluta accontentare anche
perché i Digimon mi mancano tanto ç__ç
Cmq questo che sperò
abbiate letto è una specie di prologo, se vi è
piaciuto fatemelo sapere anche se la ff non vi è
piaciuta.
Ciauz
By
Bebba