Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: IMmatura    30/07/2015    3 recensioni
E se la terza guerra mondiale fosse combattuta tra i corridoi di scuola e con delle pistole ad acqua?
In questa fic troverete un'epica (e comica) battaglia di quattro fazioni per la vittoria e la gloria. Atti di coraggio e momenti toccanti, battutine equivoche e tanti feels (assieme, soprattutto, a tante risate.)
Preparatevi ad assistere allo spettacolo, con una compagnia davvero d'eccezione: Ungheria ed il suo team di fujoshi.
Assurdo? Non per la IMmatura production!
[Gakuen AU] [Possibile OOC]
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hidekaz Himaruya; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Academy WWW (Water World War)

 

Capitolo 3 - Di shipwar sventate e modi idioti per “morire”

 

-Non è come sembra!- esclamò Estonia, sobbalzando sulla sedia al suono della porta che si apriva, per poi girarsi di scatto, intenzionato a gridare che era stato incastrato, preso in ostaggio e aveva bisogno di AIUTO, e SUBITO. Giustificazioni più o meno veritiere che, però, gli si suicidarono in gola riconoscendo il nuovo arrivato. Polonia. Stretto al braccio di un Lituania che sembrava a sua volta un ostaggio.

-Ma quindi è, tipo, tutto vero?- chiese Feliks, appena entrato, con un luccichio negli occhi ormai tristemente riconoscibile da Eduard.

-Assolutamente si!- si affrettò a confermare Elizaveta, per poi indicargli una postazione libera e con il computer già acceso. –Aspettavamo te per iniziare a pubblicizzare la cosa su Facebook…-

Finalmente riusciva a capire qualcosa della perversa logica di quella gente. Dovevano esserci dei campi di reciproca influenza che, nonostante tutto, venivano rispettati. Ungheria si era rivelata a sorpresa Capo Supremo delle Armate Fangirl di Tumblr, ma l’impero social dalla grafica blu era considerato dominio indiscusso del polacco. Effettivamente già da tempo le leggende metropolitane narravano di una stanza segreta sotto casa sua dove il ragazzo trascorreva tutto il suo tempo libero scandagliando i loro profili alla ricerca di informazioni riservate da aggiungere ad un gigantesco organigramma fatto di post-it rosa e linee di pennarello rosso tracciate direttamente su una parete. Si sapeva per certo, inoltre, che esisteva una pagina per ognuno di loro, amministrata tutte da Feliks, nella quale apparivano puntualmente notizie TEORICAMENTE riservate.

 In sintesi: il giorno prima America faceva dell’idea di Facebook un vanto, il giorno dopo la sede centrale e tutti coloro che vi lavoravano erano già stati rivendicati come provincia di Varsavia.

-Ok, ok… metto il link su tutte le pagine tra, tipo, un minuto. Il tempo di controllare queste notifiche…-

-Ma esattamente…- bisbigliava intanto Lituania, inclinandosi impercettibilmente in direzione di Estonia -…che sta succedendo?-

Eduard lo guardò per un istante con aria seria.

-Sicuro di volerlo sapere?-

---

-Ma è caduto nel water, o cosa?- borbottò Inghilterra, le spalle appoggiate al muro, alla destra della porta del bagno.

Effettivamente Cina avrebbe potuto trovare una scusa più elaborata per allontanarsi, e non lasciare a Spagna l’impossibile compito di distogliere l’inglese dai suoi sospetti. Peccato che l’unico posto adatto a far scattare la trappola da lui pensata fosse il cortile e l’unica finestra apribile che conduceva allo stesso fosse quella del bagno. Tutte le altre erano state sigillate e rese infrangibili dopo che “qualcuno” le aveva sfondate più volte solo per intervenire eroicamente in situazioni che non lo richiedevano affatto…

-Sul serio, non vorrei si stesse sentendo male…-

-Male ci starai tu, Cina era in formissima! E comunque non mi sembra il genere di momento in cui disturbare qualcuno.-

Sguardi torvi. Prime scintille nell’aria… e rumore di scarico a sventare (per il momento) un potenziale conflitto interno.

-Con comodo, mi raccomando.- ironizzò l’inglese –Tanto non dobbiamo andare a mettere in opera un piano completamente idiota…-

“Resisti. Resisti. Immagina di sederti sulla riva di un fiume. E di veder passare il suo cadavere. Conciato male.” Si ripeteva mentalmente Yao per non tradirsi, dando una meritata lezione a quel teppistello che metteva in dubbio la sua millenaria esperienza militare. Uno di quei giorni avrebbe seriamente dovuto ricordargli a colpi di wok di aver combattuto i mongoli quando lui era ancora il tappetino da piedi del fratello Scozia.

-A me sembra un buon piano.- precisò Spagna, mentre Cina spiegava nuovamente la sua strategia: appostarsi in cortile, dato che quel posto aveva due soli punti d’accesso, facili da tenere sotto tiro.

-Con che tono volete sentirvi dire “ve l’avevo detto” alla fine di questa pagliacciata? Preferite quello indisponente, o solo quello saccente e vagamente superiore?-

-Quello da “ho almeno cercato di rendermi sopportabile” andrà benissimo, grrrrr…acias.-

Lo spagnolo si accostò immediatamente a Cina, ignorando ogni prudenza, e sibilandogli nell’orecchio:

-Io non resisto, seriamente! Dimmi qual è il vero piano.-

-La trappola è di fronte all’ingresso ovest del giardino. Il trucco è attirarlo ad attraversare quella soglia e…- spiegò bisbigliando l’asiatico.

-Fregato. Ottimo.- per fortuna stavolta era riuscito a parlare sottovoce.

-Vi rendete conto…- disse Arthur, facendoli sobbalzare entrambi. -…che rischiamo di chiuderci in trappola, vero?-

-Ma no, ma quale trappola, ma che vai a pensar…-

Antonia ricevette un calcio nello stinco.

-Intendeva dire che se uno di noi rimane vicino all’ingresso est, per controllare che la via sia libera, avremmo comunque una via di fuga e saremmo come in una specie di fortino.- improvvisò Cina, battendo le nocche contro un vetro.

Usciti all’esterno, Yao si affrettò a prendersi il ruolo di palo all’ingresso est, nonostante le silenziose, gesticolate proteste di Antonio. Il cinese rimase con la schiena appoggiata allo stipite del portoncino, mentre Arthur e Antonio andarono ad accovacciarsi dietro dei cespugli, in attesa della prima vittima.

---

-Che…noia.- sbottò Ungheria, accavallando le gambe seduta sulla scrivania di Estonia. –almeno sta arrivando qualcuno, o ci conviene cambiare camera?-

-Teoricamente le altre squadre hanno deciso tutte di perlustrare i corridoi, quindi ci vorranno almeno dieci minuti per vedere qualcuno…-

Feliks sbadigliò vistosamente.

-Aspettate… qualcuno c’è!-

-Chi?- chiese curiosa Taiwan.

-Credo sia Roman…-

-OSSANTOPOMODORO! Momento spamano tra cinque minuti! Tutti ai posti di combattimento!- gridò l’ungherese scattando in piedi e travolgendo un monitor nell’entusiasmo. Per fortuna Lituania lo afferrò al volo, mentre Estonia era ancora paralizzato dal terrore di danni incalcolabili che li avrebbero fatti scoprire.

Belle accolse tutto quell’entusiasmo con una punta di scetticismo, continuando a picchiettare svogliatamente sui tasti, mentre le altre si chinavano sugli schermi così tanto da fondersi con essi.

---

Romano non era un idiota. Di sicuro non si sarebbe prestato a tutte le perdite di tempo pianificate dal resto della sua squadra, quando poteva procurarsi tutto il materiale per la trappola perfetta in mensa. Stava giusto andando li quando, dalla finestra del cortile, aveva assistito alle strane manovre della squadra di Inghilterra.

“Merda.” Pensò, vedendo che qualcun altro si era scelto il suo stesso punto d’agguato. Rimase a fissare per un momento con astio sia il sopracciglione che Antonio, mentre si chinavano in attesa del nemico…

---

-Comunque gli sta, tipo, palesemente fissando il sedere.- sentenziò Polonia, dopo aver studiato al millimetro, attraverso lo schermo la traiettoria dello sguardo italico.

-Vorrei ben vedere, come si fa a non fissare QUEL sedere.- concordò la maggioranza.

-Mah…- borbottò invece Belgio, degnando la scena di un’occhiata, tanto per accertare l’effettiva situazione.

-“Mah” cosa, Bel? Andiamo… è così palese!-

-Magari sta solo pensando a come evitare di farsi colpire…-

-Stai, tipo, rovinando tutta la poesia!- la zittì con un cenno Polonia.

-Ehm, poesia?- chiese perplesso Estonia, dalla sua postazione.

-Perché Antonio non si gira?- protestò Taiwan –Voglio vedere Romano negare l’evidenza a gesti mentre diventa di tutti i colori!-

-Evidenza è una parola grossa…-

-Oh, oh…- sussurrò Lituania che, più avezzo a simili riunioni (causa Polonia), aveva già fiutato la tensione nascente nell’aria. Odorava di polvere da sparo e screenshot incrociati e risuonava del canto di guerra “I don’t care, I ship it.”* Tutti sotto ai tavoli, era in arrivo… LA SHIPWAR!

-Senti, cosa, è solo una coincidenza che Antonio non abbia, tipo, ancora percepito tutta la tensione sessuale convogliata verso il suo posteriore. Mettiti in testa che con tuo fratello la ship non è salpata e non salperà mai!- sentenziò Feliks afferrando a mo’ di arma una stecca di fondente da dieci chili, offerta, ironia della sorte, proprio da Belgio.

-Anche perché allora Romano con chi lo shipperesti?- rincarò Taiwan, voltandosi a fissarla male. Belle accennò un sorriso imbarazzato.

-Ma sei stata tu a frienzonarlo! E adesso vuoi far saltare la Spamano? Roba da pazzi!- sbraitava ormai Polonia, mentre Taiwan si era rigirata completamente sulla sedia, per darle le spalle, sibilando un “Taci, eretica!”

-Era un BAMBINO!- si giustificò Belgio, scattando in piedi col viso in fiamme.

La situazione stava degenerando…

---

Cazzo, proprio di li dovevano mettersi? Non era solo il suo punto d’appostamento (l’aveva sicuramente scelto per primo, quindi era suo per principio), ma anche un punto accanto al quale era necessario passare per forza per raggiungere la mensa, a meno di non voler tornare indietro, salire le scale, farsi mezzo corridoio a piedi, riscendere le scale… e già a pensarci a Romano era passata ogni voglia di schivare l’ostacolo. Non gli restava che affidarsi alle sue gambe e alla sua innata capacità di fuga da velocista. Si preparò allo scatto, serrando la stretta della mano destra sull’arma ad acqua che si ritrovava. Si chinò leggermente in avanti pronto a scattare. Il nervosismo lo postò a mordersi il labbro (cosa che, in aula informatica, causò più di un collasso) e… via!

Sparando a random, senza guardare, Romano si era messo a sfrecciare di fronte al portone. Inghilterra e Spagna erano saltati su contemporaneamente, prima tentando di rispondere al fuoco e poi lanciandosi all’inseguimento.

Ora, Antonio TEORICAMENTE sapeva bene di dover lasciar andare avanti l’odiato caposquadra, perché finisse nella trappola. Cina si era raccomandato molto a questo proposito, MA… sarà stato il rapido incrocio di sguardi con Lovino, avvenuto in una strana atmosfera al rallentatore, o forse il successivo scivolare dello sguardo dello spagnolo su ben altra parte anatomica del Vargas che si allontanava, fatto sta che Antonio fece un passo di troppo, superando Arthur e…

SPLASH!

-Ma che diavolo…!- esclamò Inghilterra facendo un balzo indietro, mentre ben tre fucili ad acqua, collegati da un complicato sistema di fili da pesca, inondava lo spagnolo, raffreddando nel modo peggiore i suoi bollenti spiriti.

Cina, rimasto pietrificato nel tentativo di bloccarlo, una gamba a terra ed una protesa nello scatto, le braccia tese e la bocca spalancata in un “NUUUUUUOOOOOOO!” rimasto inascoltato, a quel punto non poté far altro che sollevare il braccio destro e schiaffarsi una sonora manata in fronte.

---

-Si è fatto eliminare…- mormorò Ungheria.

-…dalla sua stessa trappola…- precisò Taiwan.

-…per fissargli il culo!- concluse la frase Polonia, lasciando l’intera aula in attimi di religioso silenzio, per poi aggiungere –E non parliamo dello sguardo che si sono fatti prima…cioè, ben DIECI eterni SECONDI di…-

-Oh, e va bene! Mi arrendo: questi due sono troppo canon!- capitolò Belgio, rimettendosi a sedere stizzita, mentre la comprensiva Lily le passava una stecca di cioccolato per consolarsi.

-Mi faranno ingrassare di almeno dieci chili…- piagnucolò, scatenando una reazione da lasciar basiti: tutte le ragazze (e Polonia) un attimo prima pronte a reclamare il suo scalpo in nome dei propri feels, adesso l’avevano chiusa in un abbraccione di gruppo, confermandole che lei stava benissimo, che nessuno se ne sarebbe accorto, e che sarebbe passato presto.

-Tu hai capito cosa…?-

-Assolutamente no, ma l’abbiamo scapata.- disse Eduard dando una pacca sulla spalla a Toris. – Comunque questo commento di Australia è simpatico…- aggiunse, sbirciando con la coda dell’occhio uno schermo.

-Che ha scritto?- chiese distrattamente Taiwan, svincolandosi dall’abbraccio delle colleghe.

-#dumbwaystodie*- lesse Estonia, scatenando nella ragazza una lieve risatina.

Eduard tornò a smanettare, alla ricerca di nuove scene interessanti, mentre Toris ancora si godeva la sensazione di essere sopravvissuto ad una potenziale ecatombe. Tutto sommato l’estone iniziava quasi a trovare interessante relazionarsi con quella gente. Di sicuro gli si era spalancato di fronte agli occhi un vasto panorama di Internet a lui prima sconosciuto. Cercare di vederla come un’esperienza formativa probabilmente l’avrebbe aiutato a sopportare meglio, e più serenamente la situazione.

Questo se di nuovo la porta non si fosse spalancata improvvisamente, gelando tutti sul posto, dato che nessuno era più atteso...

 

 

*Note… musicali (l’avete capita? Perché riguardano canzoni quindi musical… ok, lo so, scusate, non faceva ridere. T.T)

“I ship it” – Not Litterally: parodia di “I love it”, a tema fangirlesco, cercatevela su youtube perchè merita!

“Dumb ways to die”: Jingle pubblicitario creato da una compagnia di treni australiana, per promuovere la sicurezza sui mezzi e nelle stazioni, il cui ritornello mi sembra davvero adatto all’occasione

 

 

Angolino di IMma

Ungheria, fatti da parte (più o meno), c’è un nuovo sceriffo in città! Ed è arrivato a cavallo di un pony rosa! xDD

Scherzi a parte, spero che vi sia piaciuta l’entrata in scena di Polonia, così come i commenti alla scenetta spamano. Nel caso Belgio fosse il vostro personaggio del cuore sappiate che non avevo (ne ho per il futuro) cattive intenzioni nei suoi confronti. Volevo solo giocare un po’ con il paradosso di essere allo stesso tempo shipper e parte del fandom. Non temete, non sarà la sola a dover scegliere tra amore e feels…

Vi aspettavate Spagna come prima eliminazione? Il capitolo era di una lunghezza accettabile? (Volevo scrivere di più, ma la scena dell’eliminazione spagnola mi ha preso più spazio del previsto, per cui poi avrei dovuto troncare a metà l’altra scena a cui avevo pensato e non mi andava...)

Fatemi sapere le vostre opinioni con una recensione o un commento privato, mi fa sempre piacere vedere se le mie fic sono apprezzate o no ;)

Saluti

IMma

PS E come sempre grazie a Lady White Witch, inesauribile fonte di idee, spunti e suggerimenti per questo piccolo delirio di fic xD

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: IMmatura