Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: alinonalice    30/07/2015    5 recensioni
Martina e le sue due cugine e migliori amiche sono le protagoniste di questa storia.
Il Natale le porterà in vacanza nientemeno che a Los Angeles, insieme a tutta la loro famiglia. Purtroppo, qualcosa rovinerà la magica atmosfera delle feste non appena metteranno piede nella villa che hanno affittato. Ma non tutto il male viene per nuocere, perché le circostanze faranno incontrare alle ragazze qualcuno di molto speciale e che cambierà per sempre le loro vite.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ross Lynch, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ti posso chiamare?” mi chiede Ross via messaggio.

Stiamo messaggiando ininterrottamente da ore, abbiamo cominciato stamattina per il ‘buongiorno’ e ora saranno circa le 16.

“Certo!” rispondo.

Qualche secondo dopo mi arriva la sua chiamata, faccio scorrere il dito sullo schermo e porto il cellulare all’orecchio.

“Ciao!” esclamo.

“Ciao!” mi saluta di rimando.

“Mi devi dire qualcosa di troppo importante per essere detta per messaggio, per caso?”

“No, volevo solo sentire la tua voce… E dirti che sta nevicando…”

“Cosa?! Davvero?”

“Vai a vedere in balcone…”

Sta nevicando?! Ma è impossibile, c’è troppo caldo! Devo controllare. Mi alzo dal letto, vado ad aprire la finestra ed esco in balcone.
Hey, non sta nevicando…

«Ross»

Apre la finestra del balcone ed esce fuori. Si appoggia alla ringhiera, scrutando l’orizzonte alla ricerca della neve che ho inventato come scusa per farla uscire. La sua espressione confusa mi fa venire un po’ da ridere, specialmente per il motivo, ma mi trattengo.

Comincio a suonare la chitarra, attirando la sua attenzione verso il basso, dunque verso me. Spalanca gli occhi e sorride, stupita.
La scelta della canzone con cui farle la serenata è caduta sulla nostra canzone, ‘Thinking Out Loud’. Comincio proprio dalla parte in cui è cominciata l’altra sera.

A un certo punto mi accorgo che si apre la tenda del piano di sotto e spunta alla finestra il padre di Martina, che viene poi raggiunto da più o meno tutto il resto della famiglia.
Dopo essermi distratto nello studiare tutti i membri, riporto gli occhi alla persona per cui sono venuto, che mi guarda sognante. Già, me la cavo con la roba romantica...

Quando finisco di cantare, lei batte le mani. Che bello il suo sorriso...

“Oddio, Ross, non so davvero cosa dire!” esclama.

“Beh, mi sono reso conto di non averti mai chiesto di stare con me, ho deciso di cercare di renderlo perfetto… Quindi... Vuoi essere la mia fid...”

“Aspetta! Fammi scendere!”

Scende giù, la scena che vedo dalla finestra è piuttosto divertente: Martina corre giù dalle scale e guarda confusamente la sua famiglia, che ormai si sta godendo la scena come se si trovassero in un cinema. Sono pop-corn quelli in mano a Eleonora?
Marti viene fuori e mi corre incontro.

“Quindi?” chiede eccitata.

Le prendo le mani abbassando gli occhi a esse, subito di prima di tornare a guardare i suoi occhi. 

“Che strano pensare che il colore castano, un colore così comune negli occhi, nelle tue iridi sia così unico...” penso ad alta voce.

Le si illuminano gli occhi.

“Non ci sono limiti al tuo romanticismo, vero?” domanda scherzosamente.

“Evidentemente...” rispondo “Comunque... Vuoi essere la mia fidanzata?”

“Certo che si!” risponde lasciandomi le mani per abbracciarmi, io ricambio.

Dopo che allento la presa, torniamo a immergerci nei nostri sguardi innamorati. Effettivamente però provo lo stesso di sempre, ogni volta che l'ho guardata negli occhi. Significa che l'ho sempre guardata da innamorato...

“Dovremmo baciarci, ora...” dice.

Mi lascio scappare una piccola risata.

“Sì, ma...” rispondo facendola accigliare, confusa “... La tua famiglia ci sta fissando...”

“Chi se ne frega della mia famiglia?”

“... Pensavo che a TE fregasse!”

“Allora, mi baci o no?”

Dopo aver riso di nuovo entrambi, ci avviciniamo, e, fronte contro fronte, le sussurro ‘Σ'αγαπώ’ un attimo prima di baciarla.
L’ho sentita fare un verso di sorpresa, non appena le ho detto ‘Ti amo’ in greco. Mi fa sentire bene stupirla, una bellissima sensazione. E sorridiamo e ridiamo, perché queste emozioni così forti ci rendono felici, ci fanno battere il cuore all'impazzata.
Dopo un paio di minuti, in cui abbiamo coscientemente evitato roba tipo baci alla francese, dato che c'è tutta la famiglia a contemplarci, le nostre labbra si separano.

“Aww, Ross! In greco!” esclama.

“So che ami il greco, quindi mi sono documentato...” sorrido.

Mi da un altro piccolo bacio e poi torniamo ad abbracciarci.

“Potrei abbracciarti per sempre...” dice Martina, facendomi sorridere.

“Senti, ti va di uscire stasera?” le chiedo, dopo un po’.

“Intendi… Noi otto?”

“Intendo noi due”

“Mi stai per caso chiedendo un appuntamento?”

“Si, sarebbe un appuntamento…”

“Certo che mi va!”

“Ok, allora… Passo a prenderti alle 8, ok?”

“Perfetto, ma… Dove andiamo?”

“Sorpresa! E per non sbagliare, a Delly non lo dirò…”

“A proposito, mandami tua sorella…”

“Va bene, a dopo allora!”

“A dopo!”

«Martina»

Oddio, oddio, oddio!! Perfetto, ecco cosa è stato. P-E-R-F-E-T-T-O.
Torno a casa, non appena apro la porta, indovinate un po’ chi mi salta addosso in preda a una crisi di sclero.

“TU VIENI CON NOI.” mi ordinano, spingendomi verso le scale per portarmi in camera, guadagnandosi delle occhiate confuse dagli altri.

Dopo essermi chiusa la porta alle spalle, cominciamo a lanciare gridolini esaltati. Immagino che quelli al piano di sotto avranno bisogno degli apparecchi acustici, dopo questo.

“RA-CCON-TA” fanno loro due contemporaneamente.

“Allora, allora, mi ha chiesto di metterci insieme, poi mi ha detto ‘ti amo’ in greco e mi ha chiesto un appuntamento!!”

“E tu che hai detto?” chiede Laura, sul punto di gridare di nuovo.

“Ovviamente gli ho detto di si!” rispondo.

Urliamo un’altra volta abbracciandoci.

“… Hey, aspetta… Ma tu sei la MIA fidanzata…” si rattrista Ele.

“… E continuerò a esserlo, basta che non lo diciamo a Ross…” le rispondo guardandola con aria complice.

Mentre parliamo dei dettagli, comincia a vibrarmi il telefono, guardo di chi si tratta. ‘Delly<3’.

“Rydel” spiego alle ragazze.

Rispondo.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!” è ciò che arriva dall’altro capo del telefono.

Delly grida così forte che lo sentono anche le ragazze senza bisogno del vivavoce.
Allontano il cellulare dall’orecchio, visto che voglio che il mio udito resti integro…

“Ma cavolo Rydel sei scema?!” si lamenta un Rocky selvatico.

Rocky selvatico? Sul serio? Ma che cavolo dico? Rido di me stessa.

“Oh, starà parlando con Martina… Ciao amore!” grida Ross per farsi sentire.

“Aww Ross!!!” fa Rydel.

“Salutami il mio cucciolo!” chiedo a Rydel.

“Aww!!!” dice ancora più acuto di prima, riferendo subito dopo a Ross il mio messaggio.

Dopo una decina di minuti è già qui. Wow, Delly cara mi sorprendi…

“Tu, doccia!” grida appena mette piede nella mia stanza indicandomi “Tu, armadio!” indica Eleonora “Tu, trucchi e roba per capelli!” indica Laura.

Wow, Rydel è molto ben organizzata.

“Rydel Mary Lynch, da questo momento in poi io ti nomino mia stylist personale a vita, finchè morte non ci separi (?)” dico.

“Lo voglio(?)” risponde.

Poi mi ricorda della doccia, indicando il bagno, quindi mi sbrigo. Dopodiché, le ragazze mi sistemano i capelli, mi truccano e mi danno i vestiti che mi hanno scelto, perché si, hanno scelto dei vestiti senza il mio parere ma ok. Nel frattempo racconto di nuovo tutta la storia nel dettaglio.

“Non sto più nella pelle, non so se riuscirò a sopravvivere all’attesa, mi sto consumando!”

“RYDEL CALMATI! Sono io che devo uscire con Ross!”

“Che ore sono?” chiede Ele.

“7:30” risponde Laura.

“Woah, ragazze mi viene l’ansia…” dico.

“Tranquilla, è solo il tuo primo appuntamento” fa Laura.

“… Grazie, aiuti molto sai…” rispondo sarcasticamente guardandola male.

Continuano a tranquillizzarmi finché non sentiamo rumore di macchina che frena.

“Oddio, è qui, è lui!” esclamo.

“Vado a controllare!” corre alla finestra Delly “Si, è la sua macchina!”

Ok, sto impazzendo, non posso reggere, devo respirare. Oddio, il campanello. Mi devo calmare.
Scendo giù accompagnata dalle ragazze. La porta è già aperta, mamma e Ross parlano. Lui lancia un’occhiata verso le scale, mentre scendo e resta tipo impalato.

“Wow, sei… Sei bellissima…” dice, non appena gli arrivo davanti, mentre le ragazze si comportano da fangirls.

“Grazie…” arrossisco.

“Allora, qui ci sono i soldi, Marty…” dice mia mamma, porgendomi delle banconote.

“No, non se ne parla, offro io, stasera!” esclama Ross.

Che tenero!

Saliamo in macchina, lui mette in moto, c’è molto silenzio qui. Sarà la tensione…

“Eccoci arrivati!” esclama, fermando la macchina.

“L’Hard Rock di Los Angeles?! Tu lo sai che ti amo, vero?” rispondo eccitata.

“Si che lo so” sorride.
   
 
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