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Autore: Giulia40174    31/07/2015    0 recensioni
Severus Snape la notte di Hallowen trova uno specchio.
Cosa succederà ?
Soprattutto che specchio è?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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                     31 Ottobre 1991
 
Severus Snape stava facendo la sua solita ronda nel castello, nel caso ci fosse qualche Gryffindor o qualche altro patetico ragazzino di altre casate in giro, oltre l'orario del coprifuoco.
Quella sera pioveva, i lampi illuminavano il profilo di Hogwarts, il vento scuoteva i rami, ormai spogli, del Platano Picchiatore, la foresta proibita ululava un silenzioso urlo, sembrava che tutto fosse sul ponto di crollare, ma quella notte non sarebbe crollato niente, se non un uomo vestito di nero.
Snape percorreva un corridoio al settimo piano con la sua solita camminata silenziosa, facendo rabbrividire i pochi quadri che si trovavano sul muro.
"Lumos" mormorò, la bacchetta sprizzava una pallina di luce che gli illuminava il volto, mettendo in risalto il suo naso acquilino.
Harry Potter quella sera, nel bagno delle ragazze, aveva sconfitto un Troll, dagli ultimi avvenimenti e il comportamento che aveva sembrava uguale al padre.
Il viso era uguale a quello di James, ma gli occhi erano come quelli di Lily, la donna che aveva amato da quando era poco più di un quindicenne.
Quel giorno era particolarmente opprimente per il professore di pozioni, tutto il senso di colpa che provava si stagliava al centro del suo petto, all'altezza del cuore, soffocandolo.
Affrettò il passo, cercando di non pensare, doveva essere lucido e freddo, come sempre.
Intanto Harry Potter camminava, sotto il mantello dell'invisibilità al settimo piano, per raggiungere la stanza dove si racchiudeva uno specchio, lo specchio delle brame.
Era sbagliato e lo sapeva, se qualche professore lo avrebbe visto sarebbe finito nei guai, ma non gli importava, doveva vedere i suoi genitori.
Poco dopo, raggiunse la tanto agognata camera, ed era lì, con la cornice d'oro che racchiudeva lo specchio, come se fosse uno scrigno che teneva al sicuro il tesoro più prezioso al mondo, ma per Harry lo era, mostrava ciò che desiderava al mondo: i suoi genitori.
Distratto dai suoi pensieri, urtò un oggetto che era vicino a lui, provocando un assordante fracasso, spaventato si diresse verso la porta, ma non fece in tempo ad uscire  perché Severus Snape era entrato.
Il potion master stava ispezionando un corridoio stretto, spoglio di ogni quadro, quando aveva sentito un rumore; soddisfatto di poter trovare qualche studente fuori dal letto e togliere così qualche punto, si diresse nel luogo da dove aveva sentito quel fragore.
 
"Chi c'è? Ti assicuro, chiunque tu sia che se non esci dal tuo nascondilo non farai tempo ad aprire bocca che ti ritroverai senza alcun punto casa e con una punizione per un mese con me." sbottò, furioso per non aver trovato nessuno, un lampo illumino la stanza, ma Snape si accorse che non c'era davvero nessuno.
 
Harry, spaventato, aprì la porta e corse via, diretto al suo dormitorio.
 
Severus sospirò pesantemente, passandosi una mano sul viso, forse la stanchezza gli aveva riservato un brutto scherzo, alzó gli occhi color ossidiana e notò uno specchio alto un metro e cinquanta, si avvicinò incuriosito, visto che non lo aveva mai notato nel castello.
Si guardò allo specchio, il suo riflesso era come sempre ripugnante, capelli corvini unti e flosci  che gli ricadevano sul viso, il solito naso enorme che da ragazzo gli procurava diverse prese in giro, gli occhi neri come la sua anima ormai consumata dagli errori commessi durante la sua inutile vita, le labbra sottili che non avevano mai ricevuto un bacio, che spesso si incurvavano per un ghigno di disprezzo verso qualche patetico ragazzino Gryffindor, le sue vesti sempre color notte senza stelle, nascondevano ogni piccola parte di pelle bianca, quasi giallastra, si guardò il braccio sinistro, stringendolo in una morsa dolorosa, il marchio nero si ergeva fiero sul suo avambraccio, era la sua dannazione continua, il suo tormento, la sua croce da portare ogni secondo per il resto della sua ignobile vita, finché non sarebbe morto.
Il riflesso cambiò, mostrando una figura esile accanto a lui, una donna dai capelli rossi con gli occhi smeraldo e un gemito strozzato provení dalla bocca di Snape che allungò la mano, tremante, sino a sfiorare quel viso angelico, ma non toccò nessun lembo di pelle o nessuna guancia, solo freddo vetro.
"Lily" mormorò, distrutto, non avrebbe potuto sopportare ciò che stava vedendo, sicuramente lo avrebbe insultato in modo orribile, ma sapeva che se lo meritava.
Questo era un crudele gioco del destino, vedere la donna che amava lo stesso giorno che lui la aveva uccisa, dieci anni prima.
Non lo insultò, lei sorrideva, radiosa, prese la mano della copia di Severus che si trovava davanti a lui, abbracciandolo, ma lui rimase lì fermo, quella non era la vera Lily, lei non lo aveva mai amato, lei era sposata con James, aveva avuto un figlio da Potter, ma lui era egoista e voleva averla vicina, allora capì ciò che non aveva capito molto tempo prima.
L'immagine cambiò, raffigurandola vicino a James Potter, che sorrideva felice.
Si accasciò a terra, aveva capito, era lo specchio dell'Emarb, mostrava ciò che realmente voleva: Lily Evans felice, non importava con chi, bastava che il suo sorriso puro si incastonava nel suo volto.
Si ricordò, quando erano al loro primo anno, erano nel parco seduti sotto una quercia e lui raccolse un fiore, un giglio, glielo porse, le sue guance presero colore, il rosso fuoco dei suoi capelli veniva nascosto dalle gote arrossate dall'imbarazzo
"Sev noi saremo migliori amici per sempre, vero?" chiese mordendosi le labbra piccole e carnose, era una bellissima bambina anche alla tenera età di undici anni.
"Certo" sussurrò Severus avvicinandosi piano, sfiorando la mano della compagna vicino, così da aggiungere un po di rosso che si confondeva con il tramonto.
Lei era come quel tramonto, rosso e da mozzare il fiato, era irraggiungibile e non importava quanto ti sporgevi dalla torre di astronomia o che fossi su una scopa, non potevi raggiungerlo, era perfetto, come lei.
Il pozionista si distolse dai suoi pensieri e si rialzò, guardandola per l'ultima volta, mentre lei lo salutava come faceva ad Hogwarts, con quella spensieratezza, per poi  fissare con sguardo innamorato il marito.
Una lacrima percorse il viso di Severus, bagnandogli la pelle bianca, se la asciugò in fretta, guardandosi con fare perplesso le dita che avevano asciugato quel momento di debolezza.
"Questa è l'ultima volta, non succederà mai più" disse fermo, non si sarebbe permesso mai più di piangere.
Sospiró e si diresse verso i sotterranei, non sapendo che  avrebbe versato delle lacrime ancora una volta, alla sua morte, ma avrebbe compiuto il suo ultimo respiro, specchiandosi in quel bellissimo verde smeraldo degli occhi di Harry Potter, immaginando che fossero  quelli di Lily Evans.
La tempesta continuava imperterrita, ma si era calmata quella sera aveva trovato un'altra vittima, ma non era un albero o una casa abbandonata, oramai senza ricordi, era Severus Snape.
"Lo proteggerò Lily, te lo prometto, ne dovesse andare della mia vita. Mi manchi rossa, mi mancano le nostre corse e le nostre risate. Adoravo il tuo sorriso sai, le tue fossette quando incurvavi le tue labbra all'insù si accentuavano, eri tenera, quando ti infuriavi eri bellissima, sembrava che i tuoi occhi verde smeraldo si stringessero come per mandare fulmini a Black o a Potter, mi dispiace" mormorò, stringendosi, con due dita, il setto nasale, "vorrei tanto essere morto io al tuo posto, non lo meritavi, hai sacrificato la tua vita per salvare tuo figlio è dovevo immaginare che sarebbe finita così, hai sempre avuto un debole per salvare le persone indifese: lo facevi con me quando gli  stupidi dei malandrini mi attaccavano e ti sei messa come scudo davanti a tuo figlio, ma mia cara Lily, io sono morto con te quella notte e l'unica parte di anima che mi era rimasta si è volatilizzata, ti amo" finì, andando nel suo laboratorio a preparare pozioni, sapeva benissimo che quella notte non sarebbe riuscito a dormire.
Quegli occhi avevano troppo effetto su di lui, ma in privato poteva lasciarsi andare.
In un'altra parte del castello, Harry Potter guardava la pioggia scendere copiosa dal cielo, chiedendosi se i suoi genitori lo stavano guardando.
Lui non sapeva che loro gli sarebbero stati accanto, sempre.
 
 
 
  
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