Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: galvanix    31/07/2015    1 recensioni
Un'oscura presenza rischierà di mettere in serio pericolo la vita della piccola Bra, soltanto per vendicarsi del Principe dei Saiyan.
Riuscirà Vegeta a proteggere sua figlia?
A volte l'angoscia e la paura possono essere cattive consigliere...
“Ti conviene tornare a casa in fretta Vegeta, altrimenti tua figlia rimarrà davvero male del tuo comportamento, soprattutto nel giorno del suo compleanno” concluse il saiyan voltando le spalle all’amico per andarsene.
Goku riuscì a fare soltanto due passi bloccandosi alla rivelazione dell’altro:
“Ho una strana sensazione Kakaroth, riguardo Bra e non mi piace per niente” disse Vegeta con tono angosciato.
“Di cosa stai parlando, Vegeta?” chiese seriamente Goku.
“Ho come l’impressione che qualcosa stia per accadere…”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



                              CAPITOLO DECIMO
                              Lo Sfogo del Principe

         


Mentre Vegeta era fuori per schiarirsi le idee, Bulma era ancora insieme agli altri, nella cucina, per decidere gli ultimi dettagli del piano.
In fondo tutto era ormai già pianificato e ognuno di loro sperava nella giusta riuscita del loro progetto, ora bastava soltanto metterlo in pratica.
Ogni membro presente al momento del piano aveva un compito ben preciso da svolgere.
Gohan sarebbe partito tra qualche ora insieme a Nemesis per assicurarsi che il mago portasse a termine quanto detto, mentre Goku e Goten sarebbero giunti al castello soltanto dopo essere avvisati telepaticamente dal mago.
Inizialmente Nemesis avrebbe voluto ricorrere alla telepatia per avvertire i saiyan delle condizioni di Bra, ma voleva incontrare personalmente Vegeta proprio per dimostrargli di potersi fidare di lui e di non ricorrere ad nessun tipo di trucchetto.
Certamente non sarebbero mai potuti diventare amici per ovvie ragioni…non poteva dimenticare la crudeltà che un tempo lo caratterizzava, per non parlare dello sterminio che ne è poi susseguito.
Lui non avrebbe voluto tradire Arcadia, in fondo erano amici praticamente da una vita e gli dispiaceva apportarle un torto simile, ma vedere la bambina ridotta peggio di uno straccio lo aveva toccato troppo per passarci sopra.
L’uomo comprendeva le ragioni della strega, ma aveva davvero superato ogni limite e questo non poteva sopportarlo.
Bra era così innocente e vederla agonizzante su di un letto lo aveva, in qualche modo, toccato nel profondo.
Era cosciente, che una volta scoperto il suo tradimento, la donna avrebbe sfogato la sua rabbia su di lui, ma questo non gli importava.
Sapeva a cosa andava incontro intraprendendo questa strada e non avrebbe cambiato idea.
In fondo il mago voleva soltanto rivedere la piccola Bra sorridere di nuovo.
Intanto, mentre tutti si stavano preparando ad attuare il piano, Bulma era affacciata alla finestra della cucina con lo sguardo assente e Nemesis, accortosi di questo, decise di intervenire.
Le si avvicinò cautamente e affiancandosi a lei le disse con tono triste:

“So a cosa stai pensando…non sei solo preoccupata per Bra, vero?”
La scienziata prese tempo prima di rispondere,  ma alla fine cedette e aggiunse con tono sarcastico:
“Sai anche leggere nel pensiero?”
“No, altrimenti avrei potuto evitare a vostra figlia tanta sofferenza” annunciò amareggiato l’uomo riferendosi al folle gesto di Arcadia di attaccare la bambina.
“Ora lei dov’è?” chiese la madre con apprensione.
“È al sicuro. L’ho portata nella mia stanza dove ho cercato di curarla come meglio potevo. La porta è bloccata con un incantesimo che solo io posso sciogliere, quindi non correrà alcun pericolo”.
“Cosa le ha fatto quella donna per ridurla così male?
Perché da come ne parli mi sembra piuttosto grave…
Ti prego, dimmi come sta la mia bambina” domandò Bulma con occhi lucidi cercando di essere forte.
“Sarò sincero. Arcadia l’ha condotta in una stanza, a mia insaputa, e l’ha attaccata.
Probabilmente l’avrà raggirata altrimenti tua figlia non avrebbe accettato di seguirla e Arcadia questo lo sapeva.
Lo ha fatto per fare un dispetto al Principe” affermò Nemesis tutto di un fiato.
“Che codarda… e cosa ha usato per attaccarla?” replicò con rabbia la scienziata.
“Sei sicura di volerlo sapere?” proferì lui seriamente.
La donna fece solamente un cenno affermativo con il capo e l’uomo, a quel punto, non poté tirarsi indietro anche perché prima o poi avrebbe rivisto sua figlia e, in quel momento, avrebbe intuito ogni cosa.
“L’ha portata nella stanza delle torture e ha usato corde, fruste, tutto ciò che aveva a disposizione.
Non pensavo sarebbe potuta arrivare a tanto, credimi” asserì l’uomo sconsolato.
“La mia bambina…chissà quanto ha sofferto” aggiunse la donna incapace di trattenere le lacrime.
“Si, ma lascia che ti dica una cosa…
Non mi sarei mai aspettato di vedere una bambina così piccola trasformarsi davanti ai miei occhi”.
“Cosa?” chiese stupita Bulma.
“Arcadia ha parlato male di suo padre, probabilmente lei si è risentita ed è stato allora che ha mutato aspetto.
È stato in quell’istante che sono riuscito ad entrare nella stanza.
I suoi capelli sono diventati biondi ed improvvisamente ha scatenato un’energia fuori dal comune.
Nonostante questo la trasformazione è durata pochi istanti. Poco dopo è svenuta per aver consumato troppa energia e per le ferite riportate precedentemente con lo scontro avvenuto con Arcadia.
È questo l’oro di cui ho sentito parlare all’epoca, non è vero?” sollecitò il mago con tono curioso.
“Si… non posso credere che anche Bra sia riuscita a diventare un super sayan, almeno non così presto” s’interrogò lei sorpresa.
“Beh, è la figlia di un saiyan…del Principe per di più.
Credo sia l’unica cosa positiva accaduta sinora” annunciò l’uomo rassicurandola.
“Già, lo credo anch’io” rispose la scienziata accennando un tenue sorriso.
“Ora so da chi ha preso Bra”.
“Di cosa stai parlando?” domandò lei attonita.
“Sarà anche figlia di un saiyan, ma ha il tuo stesso sorriso per non parlare dell’aspetto”.
Bulma, per ringraziarlo del complimento, gli sorrise e lui, per confortarla, le accarezzò una guancia con la mano per poi sussurrarle:
“Presto Bra si riprenderà e potrà ritornare da voi, non temere”.

La scienziata lo ringraziò per quel gesto d’incoraggiamento, ma fu poco gradito al Principe che era ritornato dentro proprio in quell’istante.
Il saiyan, notando la mano dell’uomo sulla guancia della sua compagna e la strana alchimia creatasi, provò dentro una grande frustrazione che non riuscì a contenere.
Sicuramente l’apprensione per Bra e la paura di perderla, per non parlare della stanchezza accumulata, avevano avuto la meglio su di lui facendogli immaginare qualcosa di inesistente.
In fondo non stava succedendo niente di irreparabile, ma il Principe non perse tempo a riflettere su tale quesito.
Vedere la sua donna essere consolata da un altro lo rese tremendamente furioso e non in grado di controllarsi.
Infatti, senza riflettere, si ritrovò in meno di mezzo secondo tra la sua compagna e Nemesis interrompendo rudemente quel breve momento di tranquillità.
Il mago non ebbe il tempo di comprendere cosa stesse realmente accadendo che si ritrovò preso malamente per il colletto dal compagno della scienziata.
Anche Bulma rimase sconcertata dal comportamento del saiyan e vana era stata la sua richiesta di lasciare andare l’uomo.
Il Principe era in una fase davvero troppo delicata.
Gli avvenimenti accaduti recentemente lo avevano portato allo sfinimento e ora non riusciva più a reggerne il peso.
Voleva mostrarsi forte ed impavido, senza debolezze, specialmente davanti alla sua famiglia.
Bulma e Trunks dovevano avere la certezza di poter contare su di lui senza doversi accorgere che interiormente era devastato. Odiava farsi vedere vulnerabile.
Era un qualcosa che non poteva accettare e neanche prendere in considerazione.
Tuttavia Vegeta credeva seriamente di riuscire a rimanere imperscrutabile, assumendo il suo solito comportamento cinico e distaccato, ma questa volta le cose non andarono come aveva previsto.
In altre circostanze era sempre riuscito a ragionare lucidamente usando la sua mente fredda e astuta, ma questa vicenda lo aveva messo veramente a dura prova…una prova che forse non sarebbe riuscito a superare da solo.
Il Principe era giunto al limite e presto non se ne sarebbe accorto soltanto lui…
Intanto il saiyan ancora teneva per il colletto l’uomo e rabbiosamente, ma sillabando perfettamente ogni singola lettera, gli intimò:

“Non ti azzardare a sfiorare più la mia donna, sono stato chiaro?”
“Ti prego, lascialo Vegeta. Noi stavamo semplicemente dialogando” s’intromise la scienziata supplicandolo.
“Davvero? Allora perché hai gli occhi lucidi e arrossati?
E poi non è con te che sto parlando. Mi sembra che lui si sia presa troppa confidenza e questo non mi piace” obiettò furioso il compagno.
“Va bene, ma non c’è bisogno di reagire in questo modo.
Stai esagerando” replicò lei seccata.
“Non volevo mancarvi di rispetto. Dovete credermi” aggiunse Nemesis dispiaciuto e con un certo timore.
“Dovevi pensarci prima” rispose il saiyan adirato.

Bulma, non sapendo come aiutare il mago, decise di rintracciare l’unica persona che in quel momento poteva aiutarla…Goku.
Probabilmente Vegeta non avrebbe fatto del male all’uomo, ma in quell’istante non ragionava e in quelle condizioni avrebbe potuto veramente compiere un gesto azzardato.
Uscì di fretta dalla stanza, visto che non riuscì ad essere ascoltata, e si catapultò nel corridoio, svoltò l’angolo velocemente andando però a sbattere contro qualcosa di robusto.
Alzò lo sguardò e si ritrovò tra le braccia del suo migliore amico.
Contenta di averlo subito incontrato la scienziata, con tono angosciato, lo informò immediatamente di ciò che stava accadendo:

“Goku devi venire con me, è urgente”.
“Si tratta di Vegeta, vero? Ho sentito la sua aura aumentare vertiginosamente e affermare che sia furioso è poco, sbaglio?” domandò serio il saiyan.
“Purtroppo non ti sbagli. È colpa mia Goku… lui mi ha visto intrattenermi con Nemesis e ha pensato chissà cosa.
Lui ha cercato soltanto di consolarmi, ma Vegeta non vuole sentire ragioni” proferì quasi in lacrime la donna.
Goku, notando l’amica alquanto agitata, le appoggiò le mani sulle spalle per tranquillizzarla e, con tono dolce, la rassicurò:
“Non preoccuparti Bulma, ora ci penso io”.

Alla scienziata bastò quella frase per sentirsi già più tranquilla e per ringraziarlo lo abbracciò con grande affetto.
L’amico ricambiò affettuosamente il gesto ed infine si recarono velocemente verso la cucina. 
Quando entrarono nella stanza videro il mago per terra con un occhio livido, gonfio e compresero che erano arrivati tardi.
Il Principe aveva il volto teso e un’espressione che la donna ricordava di aver già visto una volta e che sperava di non rivedere ancora…
Vegeta era, per un istante, fuori di sé, non riusciva a controllare le proprie emozioni e di questo, Goku, se ne era subito accorto.
Il saiyan stette per colpire di nuovo Nemesis, ma questa volta l’intervento del più giovane fu provvidenziale.
Infatti Goku era intervenuto bloccando per un braccio l’amico e, con tono di rimprovero, disse:

“Vegeta, adesso basta. Sei per caso impazzito?
Se hai bisogno di sfogarti puoi farlo con me per tutto il tempo necessario a scaricarti, ma lascia in pace quest’uomo.
Lui deve aiutarci per liberare Bra, te lo sei dimenticato?”
“No, è proprio questo il punto. Non lo faccio fuori soltanto per salvaguardare mia figlia, altrimenti a quest’ora sarebbe rimasto solo cenere e neanche tu saresti riuscito a fermarmi, Kakaroth” affermò rancoroso il Principe.
“Lo stai dicendo soltanto perché in questa circostanza non sei in te e posso comprenderne il motivo.
Questa situazione sta diventando snervante persino per un duro come te e sapere tua figlia in difficoltà non migliora di certo le cose, ma non puoi perdere la testa in questo momento, non ora che stiamo per mettere in pratica il nostro piano” replicò Goku con tono autorevole.
“Questo lo so perfettamente, non c’è bisogno di ricordarlo” esclamò cupo Vegeta.
“Io credo che avevi soltanto bisogno di sentirtelo dire da altri. Comunque, ora ti sei calmato?” chiese più sollevato il più giovane.

Il Principe, prima di rispondere, alzò lo sguardo puntandolo verso quella della sua donna e ciò che vide lo rabbuiò all’istante.
Il volto della sua compagna era una maschera di terrore e paura, ma allo stesso tempo apprensione e tristezza.
Non pensava di dover rivedere di nuovo quella espressione sul suo viso e invece, per colpa sua, era accaduto ancora.
Non volendo era riuscito nuovamente a ferirla con il suo comportamento e si odiò per questo.
Doveva averla spaventata molto con il suo egoistico atteggiamento e vederla soffrire in quel modo lo faceva sentire tremendamente in colpa.
Dopo lo scontro con Majin Bu si era ripromesso di comportarsi in maniera migliore e invece aveva di nuovo ceduto alla rabbia e al rancore, non preoccupandosi che qualcuno avrebbe potuto soffrire.
Aveva commesso lo stesso errore e questo non poteva perdonarselo, così, in quel frangente, cercò di fare la cosa giusta…almeno per una volta.
Dopo aver fissato a lungo la sua compagna, Vegeta tentò di rilassare i suoi muscoli tesi e, con tono cupo, replicò:

“Ora sono calmo”.
“Bene. Se vuoi sgranchirti un po’ sono disponibile” concluse Goku più serenamente.
“In realtà, ora, ho solo bisogno di stare per conto mio e riordinare le idee” annunciò stanco il saiyan più anziano.
“Ne sei sicuro?” domandò titubante il più giovane.
“Si…non preoccuparti Kakaroth” comunicò secco il Principe.

Dopo aver pronunciato tali parole guardò ancora una volta Bulma profondamente come per chiederle scusa dell’accaduto ed infine lasciò la stanza silenziosamente.
In quell’istante la scienziata comprese quanto il suo uomo stesse soffrendo e quanto fosse dura gestire le sue emozioni, così decise di intervenire per risolvere, definitivamente, la questione.
Prima, però, si avvicinò a Nemesis per verificare le sue condizioni e, con il sostegno di Goku lo aiutò ad alzarsi per poi chiedergli:
“Tutto bene? Mi dispiace che ti abbia aggredito in quel modo“
“No, non preoccuparti, non è successo niente di irreparabile” la rassicurò il mago.
“Perché non hai provato a difenderti con la tua magia?” proferì curioso il saiyan.
“Semplicemente perché meritavo quel pugno.
Ciò che è accaduto a Bra è avvenuto anche per mia negligenza. 
Non sarò il diretto responsabile, ma ho la mia parte di colpe” ribatté Nemesis tranquillamente.
“Grazie” affermò con gratitudine la scienziata per poi informarli:
“Ora ci penserò io a lui. So cosa devo fare”.
“Vuoi una mano?” elargì premurosamente l’amico d’infanzia.
“No, grazie Goku. Questa è una faccenda che dobbiamo risolvere io e lui” rispose lei con tono serio.
“Va bene, se hai bisogno sai dove trovarmi. Intanto ci organizziamo meglio con gli altri per il piano” la mise al corrente il saiyan.
“Ok, a dopo allora” proferì lei per poi abbandonare la stanza per recarsi dal suo compagno.

Intanto Vegeta si trovava nella camera da letto accanto alla finestra e ripensò a quanto accaduto.
Non avrebbe voluto reagire in quella maniera, ma non era riuscito a controllarsi e questo lo innervosiva particolarmente.
Tuttavia ciò che lo aveva turbato era lo sguardo terrorizzato e angosciato di Bulma.
Nell’incrociarlo, in quell’istante, aveva provato una dolorosa fitta che lo aveva in qualche modo fatto ragionare su ciò che stava facendo.
Fu allora che decise di calmarsi, soltanto per lei.
Rivedere quello sguardo lo aveva fatto tornare indietro nel tempo, all’epoca di Majin Bu.
Come poteva dimenticare quel giorno, allo stadio, quando aveva ucciso centinaia di persone e sapendo, oltretutto, che tra la folla era presente anche la sua famiglia.
Era stato un irresponsabile, così come lo era stato ora.
Le motivazioni erano ben diverse, ma rimaneva sempre il fatto che era stato spinto dalla rabbia e dalla vendetta.
Questo punto non sarebbe mutato, così come non sarebbe cambiato il suo carattere.
La scienziata ne aveva smussato gli angoli,  ma la sua tempra sarebbe rimasta tuttavia la stessa.
Mentre rifletteva udì la porta della stanza aprirsi e riconobbe subito la persona in questione, nonostante fosse voltato di spalle.
Aveva riconosciuto ovviamente la sua aura, ma se non avrebbe potuto affidarsi a questo piccolo aiuto l’avrebbe comunque identificata grazie al suo avvolgente profumo…la sua donna.
La creatura che aveva avuto il coraggio di stare con un essere come lui, nonostante tutte le sofferenze patite.
Non si sarebbe mai potuto sdebitare abbastanza per ciò che lei gli aveva donato.
La scienziata, nel frattempo, lo osservò silenziosamente aspettandosi una sua reazione che, malgrado ciò, non tardò ad arrivare:

“So che sei delusa e non posso darti torto, ma sono fatto in questo modo e non credo che riuscirò mai a cambiare” irruppe il saiyan con tono profondo.
“Io non voglio che tu cambi.
Mi sono innamorata di te quando tutti ti definivano un assassino.
Sapevo chi eri, ma non mi sono tirata indietro allora, perché dovrei farlo proprio adesso?” spiegò lei con tono perplesso.
Non ricevendo risposta, la donna si avvicinò al compagno appoggiandosi alla sua schiena, per poi sussurrare:
“Tu non mi hai delusa Vegeta”.
“Davvero? Perché poco fa il tuo sguardo diceva altro .
Tu avevi paura Bulma…l’ho letto nei tuoi occhi e quelli non mentono mai” replicò lui amareggiato.
“Hai ragione ho avuto paura, ma non di te, ma del peso che ti porti dentro. È quello che mi spaventa.
Non devi affrontare tutto questo da solo unicamente per dimostrare che sei invincibile.
Non potrei mai giudicarti e tu lo sai…anzi sarei più sollevata se parlassi con me.
La nostra bambina sta soffrendo e tu puoi avvertire ogni cambiamento della sua aura, ogni sua sofferenza.
Il fatto di non poterla aiutare ti sta facendo impazzire e sta ferendo anche me perché non riesco a sostenerti come vorrei.
Ora ti chiedo soltanto una cosa…sfogati Vegeta, così poi saremo più forti di prima.
Liberati del peso che porti dentro da troppo tempo, ti prego” aggiunse la donna supplicandolo.

A quel punto il saiyan non poté fare altro che ubbidire alle parole appena udite.
La pena che aveva nel cuore, per paura di perdere Bra, si era fatta, giorno dopo giorno, sempre più grande e ora sentiva davvero il bisogno di liberarsene.
Così si voltò verso la scienziata e senza accorgersene, dal suo viso, scesero delle calde lacrime.
Bulma vide, per la prima volta, il suo uomo piangere dalla disperazione e dal timore di poter perdere la propria bambina.
Inizialmente rimase spiazzata nel vederlo in quello stato, ma prontamente si riprese e gli accarezzò il viso dolcemente.
Lo abbracciò per poi sedersi sul pavimento insieme al suo compagno e lo strinse al suo petto cercando di consolarlo.
Non lo aveva mai visto ridotto in quel modo e vederlo in quello stato le dispiaceva, ma sapeva che era necessario.
A quel punto neanche lei riuscì a controllarsi e le lacrime scivolarono persino dal suo viso.
Gli lasciò un bacio tra i capelli e gli sussurrò:
“Sfogati quanto vuoi amore mio”.
A quelle parole il saiyan si strinse maggiormente a lei liberandosi, una volta per tutte, di ciò che lo opprimeva.
A volte le parole non servono…basta soltanto un abbraccio e avere la certezza di esserci sempre.
 
 
                                                                    
                                                                              
                                                                                                                                                          CONTINUA…
 










ANGOLO DELL’AUTRICE

Rieccomi di nuovo!
Spero vi sia piaciuto questo capitolo e abbiate gradito anche lo sfogo del povero Vegeta.
Finalmente anche lui ha avuto modo di scaricare le sue tensioni e preoccupazioni grazie all’intervento di Bulma.
Mi sembrava giusto dedicargli un po’ di spazio, dopo aver rassicurato più volte la sua donna e suo figlio.
Sicuramente veder piangere Vegeta non accade spesso, quindi ho cercato di creare la situazione giusta.
Ci stiamo avvicinando alla battaglia e dal prossimo capitolo rivedremo anche la piccola Bra.
Un GRAZIE, come sempre, per le vostre recensioni e ai lettori silenziosi.
A Presto!  ;)
Un Grande Abbraccio.

GALVANIX

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: galvanix