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Autore: BrokenArrows    31/07/2015    3 recensioni
Dimenticate vampiri, licantropi e ibridi. Ma non le streghe.
Catapultati nel mondo di Harry Potter, i protagonisti di The Vampire Diaries e The Originals, vedranno le loro azioni svolgersi nell'insidioso castello di Hogwarts.
Preparatevi a incantesimi, pozioni, filtri d'amore e intrighi oscuri!
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Originari, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La sala grande era addobbata a festa.
Il ritorno a scuola era sempre stato accolto festosamente, sebbene gli studenti del quinto e del settimo anno avrebbero dovuto sostenere rispettivamente i GUFO e i MAGO a fine anno.
Ma non c’era tempo di parlare di esami quella sera. I discorsi passavano dal raccontare gli amori sfociati durante l’estate, le lunghe vacanze trascorse viaggiando in Europa, le serate passate con gli amici babbani che non avrebbero più visto fino all’estate successiva e così via, mentre l’allegria rimbalzava da un tavolata all’altra delle varie casate.
-Non ci posso credere!- esclamò Hayley, dando una gomitata a Stefan, il quale si stava scambiando uno sguardo alquanto eloquente con Elena.
-Tu e la Gilbert? Coalizzi con il nemico?- Tyler si agitò, dall’altra parte della tavolata, seduto proprio davanti al Salvatore.
-Ti ricordo che i Corvonero non sono nostri nemici - sottolineò Matt -E stai fermo, stai muovendo tutta la panca-
-Amico, io avrei paura a mettermi con una come quella- continuò Lockwood, sussurrando.
-Ehi bello, non parlare così della mia migliore amica!- esclamò acida Caroline -Solo perché è in un’altra casata non vuol dire che non è degna delle sue, di Stefan intendo, attenzioni… si insomma mi avete inteso, spero- ritornò a parlare con Hayley, seduta di fianco a lei.
-E perché avresti paura di lei?- Stefan indirizzò un’occhiata torva a Tyler.
-Beh, sua sorella Katherine è nei Serpeverde. Stesso sangue, stessa attitudine suppongo- spiegò velocemente il ragazzo, per poi accorgersi della figura che aveva appena fatto.
-Ti ricordo che anche mio fratello Damon è nei Serpeverde. Eppure eccomi qui, un fiero Grifondoro- liquidò il discorso velocemente, non aveva voglia di sentire il blaterare di Tyler -Comunque, Matt, quest’anno entri nella squadra di quidditch, vero?-


 

Nella tavolata dei Corvonero, dove il discorso Elena-Stefan doveva essere ancora affrontato dal gruppo di amici, si stava parlando delle problematiche che durante l’anno avrebbero affrontato: chi non avrebbe capito pozioni, chi avrebbe dovuto seguire il corso di rune antiche per poi dare l’esame e chi avrebbe sicuramente ottenuto crediti per il lavoro svolto in più. Ma questi discorsi furono interrotti dall’arrivo della solita ritardataria.
-Danielle!- esclamò Davina abbracciando l’amica, arrivata in ritardo e trovando tutti già seduti -Come stai? Tutto bene, vero? Quest’estate come l’hai passata?-
-Piano con le domande- le sorrise e ricambiò a sua volta l’abbraccio -Io sono stata bene! Ho passato un’estate tranquilla. Voi come state?- si sedette di fianco a Jeremy, salutandolo con una pacca sulla spalla.
-Ohh, Elena ha un sacco di cose da raccontare!- esclamò Davina, mentre la Gilbert arrossiva.
-Cosa devi dirci?- chiese Jackson, seduto tra Jeremy e Bonnie, i quali stupiti si voltarono a guardarlo. Il ragazzo non era solito a intromettersi nei pettegolezzi o discorsi di “cronaca rosa”.
-Ora devi assolutamente raccontarla- continuò Bonnie, facendole l’occhiolino.
Elena sbuffò, poi prese fiato, avvicinandosi ai compagni ed abbassando la voce -Avrei voluto dirvelo più avanti perché insomma…- tentennò alla ricerca delle parole giuste.
-Oh, taglia e vai subito alla fine!- esclamò Davina impaziente, battendo un pugno sul tavolo ed attirando l’attenzione degli altri membri della casata.
-Io e Stefan… non vi voltate a guardarlo- Danielle prontamente disobbedì e indirizzò lo sguardo verso il Salvatore -Danielle, cosa ho appena detto? Beh, stiamo insieme da un mese-
-AHHH! Sono contenta per te, Elena- esclamò Bonnie felice per l’amica.
-Quello lì?- Jackson si voltò a guardarlo -Non mi sembra un granché- fece spallucce.
-Scherzi, vero? Stefan Salvatore non è un granché? Altroché se lo è!- ribatté Davina guardando Jackson, e rivolse lo sguardo a Elena -Tranquilla, non ho alcuna intenzione con lui-
-Perché? Hai qualcun altro in mente?- domandò Danielle, ridacchiando dato che lei la risposta la conosceva già -Come si chiama?- fece finta di aver dimenticato il nome, creando un po’ di suspense -Ah sì… Kol mi sembra-
-KOL?!- nessuno poteva credere alle proprie orecchie.
-Vi spiegherò tutto, lo giuro! Ma non ora, mi sta guardando proprio in questo momento…- spiegò Davina cercando di cambiare argomento.


 


 

-Kol, smettila di guardare Davina Claire, mi stai innervosendo- sbuffò Rebekah, seduta davanti al fratello.
-Chi è? Oddio non dirmi che è quella vicino a mia sorella- Katherine si voltò verso la tavolata dei Corvonero -Ha l’aria da… ragazzina viziata con la puzza sotto il naso-
-Ovvio che abbia la puzza sotto il naso, è una Corvonero!- esclamò Edith, seduta tra le due -Comunque… ho sentito dire che è scoppiata la scintilla tra Elena e Stefan, le voci sono vere?-
Katherine fece spallucce -Sono vere, quanto è vero il fatto che ho cercato di evitarla per tutta l’estate-
-La ferita è ancora aperta, Katherine?- domandò Klaus allusivo, sorridendo.
-E dai non fare così, Klaus- scherzò Damon -Sai bene che non ci si comporta così con le ragazze-
-E lei sarebbe una ragazza?- il Mikealson diede una gomitata a Damon, ridendo di gusto.
-Tesoro mio, posso farti fuori quando voglio e come voglio, sai bene che sono più forte di te- si aggiustò i capelli, sorridendo con scherno.
-Solo perché ti porti a letto mio fratello non vuol dire che tu sia più forte di me- sentenziò Klaus, lanciando un'occhiata verso il tavolo dei docenti, ma improvvisamente diventò serio, indossando la sua maschera di indifferenza.
Edith e Rebekah si guardarono scuotendo la testa -Smettetela- ordinò quest’ultima -Mi fate venire il mal di testa, senza contare che sarebbe meglio se queste cose non si sapessero...-
-Comunque… parliamo un attimo di quidditch: chi abbiamo quest’anno in squadra?- chiese Damon guardando Niklaus e Kol.
-Io sicuro!- esclamò quest’ultimo -Dovrò solo conciliare studio ed allenamenti, ma dovrei farcela. Tu Nik, sei dei nostri?-
-Figurarsi, non ho intenzione di sprecare tempo così, in inutili sciocchezze. Anche tu Kol non dovresti. Sai bene che abbiamo tanti problemi in famiglia da risolvere…- lo guardò freddo, quasi sprezzante.
-Troverò tempo per tutto, sai bene che la famiglia in questo caso viene davanti a tutto- lo rassicurò.
Edith s’intromise nel discorso -Avete sistemato le cose con i vostri genitori! Mi sembra un’ottima notizia-
-In realtà no- le rispose Rebekah, mettendo fine al discorso.
-Ragazzi, ragazzi- richiamò l’attenzione Damon -Allora quidditch... io ci sono, Kol c’è, Edith?-
-La vostra cercatrice è presente!- esclamò fiera -Quest’anno vinceremo, me lo sento-


 

L'attenzione di tutti i presenti si indirizzò verso le grandi porte che vennero spalancate improvvisamente dalla professoressa Forbes, che guidava un centinaio di nuovi studenti. I nuovi arrivati si guardavano attorno con occhi spalancati, esclamando per lo stupore. Un ragazzino richiamò l'attenzione del suo amico e indicò il cielo stellato della Sala Grande sopra di loro, senza riuscire a staccare lo sguardo.
Il grande gruppo si fermò proprio davanti al tavolo dei professori, dove la Forbes si stava unendo agli atri.
-Guardate come sono carini!- esclamò Bonnie al tavolo dei Corvonero alle sue compagne -Come vorrei tornare ai quei giorni...-
-E invece siamo al sesto anno e presto dovremo fare i MAGO...- puntualizzò Danielle con tono deprimente, sistemandosi i lunghi capelli su una spalla.
-Prima finiamo, meglio è- sussurrò Elena, mentre il preside, il Signor Mikaelson, stava per prendere parola.

-Ne ho abbastanza di ascoltare questi discorsi d'inizio anno- si lamentò Rebekah, cominciando a giocherellare con il nodo della sua cravatta verde-argento.
-Già, ormai sta diventando ripetitivo- le diede ragione Edith -Senza offesa per vostro padre, naturalmente...-
Klaus ridacchiò sommessamente -Nessuna offesa!-
-Guardate quei maledetti Grifondoro come sono tutti allegri e spiritosi- disse Kol, indicando il tavolo al lato opposto della sala -Fanno tanto i gentili, ma sperano anche loro di accaparrarsi gli studenti migliori-
-Almeno noi non lo nascondiamo- concluse Katherine con una smorfia di disprezzo.
Mancavano all'appello solo una decina di studenti, ma i Serpeverde ormai avevano capito che quell'anno nessuno spiccava in particolare, così smisero di ascoltare e iniziarono ad aspettare con ansia il banchetto serale.
-Non vedo l'ora di fare da tutor a questo branco di pivelli- ironizzò Edith.
-A chi lo dici, dolcezza...- si lamentò di conseguenza Niklaus.

 

Negli altri tavoli, invece, si respirava un'aria allegra per i nuovi 'acquisti'.
-Sono proprio carinissimi con quelle guanciotte!- esclamò Caroline con un sorriso a trentadue denti -Eravamo così anche noi?-
-E le tue guance erano addirittura peggio- la prese in giro Matt, sapendo quanto la ragazza si arrabbiasse quando si parlava del suo aspetto fisico.
-Hey, Hayley...- la chiamò Tyler, indicando con la testa il tavolo alle sue spalle -Klaus Mikaelson ti sta ancora osservando! Vedo che le vacanze non l'hanno fatto desistere-
La ragazza si girò in automatico, incontrando gli occhi chiari del Serpeverde che la scrutavano senza ritegno.
-Forse non ha capito...- disse Hayley, prestandoci poca attenzione -Se non ha funzionato l'anno scorso, non funzionerà nemmeno quest’anno-

 

Finalmente, dopo un'eternità il banchetto apparve magicamente davanti a loro, ma in men che non si dica gli studenti erano già arrivati al dolce.
-Carissimi ragazzi- intervenne la voce possente del Preside -mi duole informarvi che l'ora della cena sta per finire e che dovete iniziare a raggiungere i vostri dormitori. Confido che gli studenti più anziani possano raggiungerli senza problemi e con questo intendo dire che non ci sono scuse per infrangere il coprifuoco, mentre invito gli studenti addetti alla cura dei nuovi arrivati a scortarli nei rispettivi dormitori-
Un mormorio di disapprovazione generale si alzò dalle tavolate.
-Con questo auguro a tutti voi una buona serata e un buon inizio anno!-
Il Preside tornò a sedersi con gli altri professori e a sorseggiare il suo bicchiere di vino.
-Non vedo l'ora di iniziare gli allenamenti!- esclamò il Professor Marcel Gerard ridacchiando divertito -E' sempre divertente vederli per la prima volta su una scopa-
-Marcel, non essere così perfido- lo riprese la sua compagna, nonché insegnate di Divinazione, Camille O'Connor.
-Oh, lascia stare, Marcel, ha ragione. I ragazzini di prima fanno sempre ridere con la loro innocenza e goffaggine- commentò Alaric -Quando comincerai ad insegnare anche tu, lo capirai-
Camille scosse la testa, pensierosa -Spero solo che apprezzeranno la mia materia, non è capita da tutti, purtroppo-
-Non la detesteranno mai quanto Erbologia- fece osservare Elijah, professore di Difesa contro le Arti Oscure, alzatosi per dirigersi verso Niklaus ed Edith, che avrebbero fatto da tutor ai novellini -A proposito, chi ha preso la cattedra?-
-Nessuno, infatti l’hanno sostituita a Rune Antiche. Da quest’anno è diventata obbligatoria- commentò Alaric, seguendo Elijah -Andiamo, dobbiamo dare le coordinate ai ragazzi per istruire i nuovi arrivati. Liz ed Esther dove sono?-
-Tassorosso e Corvonero sono già apposto, hanno già le coordinate, Saltzman. Mancano solo le nostre: Serpeverde e Grifondoro- Elijah Mikaelson fece un cenno con la testa ai colleghi, per salutarli, e poi scese di fretta i gradini che portavano alle tavolate, ormai quasi vuote, fino a raggiungere il fratello e la ragazza bionda sempre con lui. -Niklaus, Edith ora porterete i nuovi arrivati nella Sala Comune Serpeverde, spiegategli tutto, mi raccomando: parola d’ordine, i punteggi delle casate, gli orari di lezione e… beh, credo sappiate già cosa fare- svanì com’era apparso, affrettandosi a dirigersi verso i corridoi, ma scontrandosi, proprio prima di uscire, con una ragazza. -Dannazione, tutti questi studenti tra i piedi-
-Mi scusi!- si affrettò a dire quella -Oh, buonasera professor Mikaelson- salutò Danielle, arrossendo -Spero abbia passato delle buone vacanze-
Mikaelson la guardò sconcertato -Certo, signorina Payne. Mi scusi, ma ora devo andare- riprese la sua marcia come se non fosse successo nulla.
-Beh, proprio simpatico- commentò Danielle, forse un po’ troppo a voce alta, dato che Elijah si voltò, prima di girare l’angolo.
-Credo ti abbia sentito- affermò Elena, ridendo. Se ne stava appoggiata al muro, aspettando Stefan -È stata troppo divertente la scena comunque, eravate uno più impacciato dell’altra-
Danielle fece spallucce -Aspetti il tuo ragazzo o sei qui a prendermi in giro?-
Dalle sue spalle comparve una figura a lei poco conosciuta -Quindi Elena Gilbert non è così buona come immaginavo- commentò questo.
-Vattene- replicò dura Elena -Non sei il Salvatore che aspettavo- Danielle non aveva mai visto la ragazza così fredda. Fortunatamente in quel momento arrivò Stefan.
-Lascialo stare- disse abbracciando la mora. Le alzò il mento, baciandola e sussurrandole qualcosa di dolce e lei reagì buttandogli le braccia intorno al collo e sorridendogli: era proprio innamorata -Comunque, non merita attenzioni- rivolse lo sguardo al fratello -Buona notte, Damon- e anche i due se ne andarono, lasciando Danielle e il ragazzo lì, ormai soli.
-Beh, simpatici- commentò anche lui, dopo alcuni secondi di silenzio. Guardò Danielle, che sussultò, ricordandosi di quel volto.
-Oddio, ho capito chi sei!- esclamò quasi indignata -Quando io ero al secondo anno tu hai schiantato il mio gatto e… lui si è rotto una zampa a causa del tuo stupido scherzo!-
Damon la guardò sorpreso -Spiacente, non ricordo- scosse la testa schioccando la lingua. Di certo non ricordava tutte le cose combinate da ragazzino.
-Credevo di essermi dimenticata chi fosse stato ma… tu mi devi delle scuse. Ora- incrociò le braccia con aria di sfida.
Damon la guardò, ridendole in faccia -Se c’è qualcuno con cui devo scusarmi è il tuo gatto, di certo non tu- s’incamminò, uscendo dalla sala grande a passo svelto, ma poco prima di svoltare l’angolo si voltò, incontrando lo sguardo di Danielle -E va bene. Porta le mie scuse a Fuffi, Tobi o come diavolo si chiama-
-Si chiama Felix!- specificò con vigore.
-Come non detto, Corvonero- lui sorrise, divertito, guardandola con interesse.
-A mai più, Serpeverde- sibilò Danielle, prima di prendere le scale per raggiungere la Torre della sua casata.

 


 


 


 

  
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