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Autore: Ipox_017    31/07/2015    1 recensioni
Connie Spice è una ragazza detta da molti strana, particolare, eccentrica, matta, con il corpo nella realtà ma la mente in un altro mondo. Non che abbiano tutti i torti, il suo modo di vestire, di comportarsi la rendono agli occhi della gente una ragazza fuori dal normale, ma a Connie non le è mai importato niente di cosa dice e pensa la gente. Se le piace tingersi i capelli di un colore strano lo fa, se vuole mettersi quella maglietta con quei colori sgargianti lo fa. Se deve decidere dal cambiare totalmente o rimanere se stessa, ovviamente, decide di diventare ancora più stravagante di prima. La sua filosofia era “essere diversa”, e la rispettava in tutto e per tutto, anche nel suo carattere. Curiosa, estroversa, testarda, caparbia, coraggiosa, ribelle. Un vulcano sempre attivo. Ma purtroppo anche lei, come tutti i ragazzi, ha un grosso problema con il mondo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Sono tornata dopo una luuuunga settimana di mare a Tenerife (se non sapete dove si trovi cercatelo perché non sarei in grado di spiegarvelo XD) in cui mi sono divertita molto. Se qualcuno vuole andare in vacanza la prossima estate gliela consiglio, davvero. Ero intenzionata a pubblicare il capitolo ieri sapendo che arrivavo in tardo pomeriggio, MA! Il mio aereo ha ritardato di 8 ore! E sono arrivata a Catania alle due di notte -.-" o.o! 
Ma non fa niente, anzi ho riletto il capitolo e l'ho corretto, anche se penso di aver lasciato comunque errori, come al solito mio. Comuque! Spero che il capitolo vi piaccia! 
Buona lettura :)

Connie è seduta sul divano insieme ai suoi fratelli e il più lontano possibile da Nathan. Quel pomeriggio era tornata con un gran sorriso, tutta contenta e felice, così allegra da canticchiare a voce bassa. Sembrava che tutta quella tristezza, che l’aveva consumata per un giorno e una notte intera, fosse svanita. Anche se non glielo avrebbe mai chiesto, Nathan è molto curioso di saperlo. La fissa osservandola, come se la risposta fosse scritta sui suoi occhi sognanti, o sul quell’accenno di sorriso. La ragazza se ne accorge e infastidita gli lancia un’occhiata per dirgli di smetterla. Lui distoglie gli occhi e torna a guardare la tv, ormai senza più interesse. Poco dopo si alza e si dirige in camera sua sbattendo la porta. Connie lo sente e guarda il soffitto facendo una faccia stranita. Si chiese cos’abbia Nathan, ma dopo quello che le ha fatto aveva deciso di non rivolgergli più la parola.
<< Connie, che cos’ha Nathan? >> chiede Frenchy.
<< Non lo so, perché? >>
<< È da due giorni che non si fa vedere la mattina. Sparisce. Proprio come te >>
Alla ragazza le venne un tuffo al cuore.
“Non mi starà mica pedinando per vedere dove vado, vero? “
<< A si? E non ti dice dove va? >> le chiede, la voce leggermente tremante.
Il bambino scuote la testa.
La ragazza si alza e corre su per le scale arrivando subito alla stanza del cugino. Bussa con forza ricevendo una risposta dal ragazzo. 
<< Chiunque sia lasciami in pace >> sente la ragazza, la voce soffocata oltre la porta.
<< Nathan apri questa cazzo di porta! >>
La porta si apre rivelando il ragazzo che la guarda senza un’espressione precisa. Connie gli arriva al petto, essendo bassa e lo deve guardare tenendo la testa alta, ma nonostante questo ha sempre la forza di spingerlo e chiudere la porta alle sue spalle.
<< Ehi! Ma che…? >>
<< Frenchy mi ha detto che te ne vai in giro per il bosco la mattina. Perché? Cosa cerchi? >>
<< Potrei farti la stessa domanda. Da quando sei qui sparisci ogni mattina e non ti fai vedere per un’ora o due. Poi torni e hai sempre un gran sorriso, sei così felice da far schifo. Dove te ne vai? Stai con un ragazzo? >>
<< Quindi mi pedini è così? Mi segui per vedere dove vado? >> urla la ragazza incredula.
Il ragazzo non risponde e abbassa per un secondo gli occhi.
<< Chi tace acconsente. Mi fai schifo. Dove vado e con chi sono sono fatti miei, capito? >>
<< Che adesso fai la dura? Lo sappiamo tutti e due che non è da te, che in realtà sei debole >>
<< Ti sto solo avvisando Nathan. Se vengo a sapere che mi segui ancora passerai seri guai >>
<< E sentiamo cosa hai intenzione di fare? Picchiarmi? >> dice sorridendo sornione. Stessa cosa fa la ragazza.
<< Se continui a seguirmi racconterò a tutti quello che hai provato a fare. Ti farò cadere quel bel faccino nel fango, così che i tuoi genitori si possano rendere conto di che figlio hanno >>
Una meteora di paura attraversa lo sguardo del ragazzo facendo affievolire quel sorriso fasullo.
<< Come vuoi tu. Ma svegliati Connie, tu non vivi qui. Ben presto te ne andrai e qualsiasi posto e persona tu stia frequentando non farà più parte della tua vita >>
<< Cosa vuoi dire? >> chiede la ragazza.
<< Tra due giorni tu e la tua bella famigliola partite per tornare in quel buco di casa, e chiunque tu abbia conosciuto si sentirà abbandonato e presto ti dimenticherà >>
Uno sparo. Una bomba lanciata. Un sonoro “boom” che rimbomba nella testa della ragazza. Uno squarcio nel petto, un vuoto. Una mancanza ancora non avvenuta. Aveva ragione. Nathan aveva ragione. Tutte le persone che aveva conosciuto. Scaracchio, Tufo, Bruta, Moccicoso, Pesce, Hiccup, Sdentato, Mordof, Valka…Astrid. Si sarebbero dimenticati di lei. Berk si sarebbe dimenticata di lei. E lei di loro. Sarebbe stato solo un sogno, vero, reale, ma un sogno. Cosa ne sarebbe stato di Hiccup? Non si sarebbe mai più fidato di nessuna ragazza. Sarebbe stato ferito per la seconda volta. Per sempre con una delusione, e chi l’avrebbe creata? Lei. Sarebbe restato solo, per sempre.
Lentamente esce dalla stanza sotto lo sguardo freddo e malvagio del cugino che con ansia aspettava di rimanere da solo.
Scende piano le scale. Gradino dopo gradino. Arriva alla porta sul retro ed esce. Si ferma e alza la testa fissando il bosco. Il suo rifugio segreto, il rifugio che un tempo era di sua nonna e adesso, per ben due settimane era stato il suo. Sorride pensando a tutti i bei ricordi che attraversano la sua mente come un film.
Se ne sarebbe andata, questo è vero. Ma prima avrebbe detto la verità, avrebbe parlato con quel ragazzo con una gamba sola e gli occhi luminosi.
Adesso corre. Veloce, agile schiva i rami, salta le rocce, le pozzanghere di fango. Arriva allo squarcio della caverna e si blocca. Accarezza quei bordi appuntiti. Solo in quel momento si accorge di quanto sia fredda quella superficie. Fredda, ma secca. Entra arrivando davanti al piccolo laghetto. Si inginocchia sforando l’acqua limpida. Sorride e si immerge. In solito bagliore di luce bianca e poi eccola lì, tra la fresca vegetazione di Berk. Cammina veloce e spostando un ultimo grosso ramo può vedere le case, la gente, i draghi e l’inizio di un meraviglioso tramonto.  Si ferma mentre si guarda attorno cercando una sola persona.
All’improvviso i suoi piedi non toccano più terra. Si lascia scappare un urletto di sorpresa mentre tenta di vedere chi è. Ma chi potrà mai essere?
<< Eccoti qua! Pensavo non venissi oggi >>
<< Come potrei non venirti a trovare >> dice lei mentre Hiccup l’appoggia delicatamente a terra.
<< Ti va di vedere il tramonto in quel bel nostro posticino appartato? >>
<< Mmh perché no? >>
 
<< Accidenti! Com’è che solo qui riesco a vedere questi tramonti stupendi? >>
<< Perché questa è Berk >>
<< Ahahah! Già, hai ragione >>
(Clicca per canzone)
Cala il silenzio. I due si lanciano una lunga occhiata di imbarazzo per poi guardare altrove.
Connie guarda ancora il cielo pieno di quei sgargianti colori, una mandria di uccelli vola canticchiando. Disegnano un cerchio e poi svanendo. Il vento soffia leggero accarezzando il viso dei giovani e scompigliando leggermente i capelli.
“Adesso o mai più Connie. Diglielo. Diglielo!” pensa. Guarda Hiccup e poi le parole le vengono spontanee.
<< Per ogni mar navigherò…ma non avrò paura… >>
Il ragazzo si gira e la guarda sorpreso mentre lei continua a fissare il tramonto.
<<…se tu mi sposerai. Nel sole sai nel freddo mai, mi impedirà il ritorno… >>
Connie si alza e con lei anche Hiccup. Lo prende per mano e lo guarda dritto negli occhi sperando di riuscire a fargli comprendere il suo sentimento d’amore.
<< …amata mia oh mio tesor, tu cerchi di stupirmi. Parole non ti serviranno ti basterà abbracciarmi… >>
Hiccup sorride e inizia a ballare trascinando con se Connie che allegra continua a cantare. Saltellano, girano. Lui la stringe e poi la lascia andare facendole fare una giravolta. Girano e girano. Ridono. Un’altra giravolta e intanto Sdentato dietro di loro muove la testa facendo penzolare la lingua. Hiccup è felice che lei stia cantando quella canzone. Ha capito. Lei lo ama e lui pure.
<< …lalalalalalala! Lalalalala… >>
<< Ti abbraccerò, ti bacerò e danzerò per sempre! Con te felice io sarò non smettere di amarmi! Per ogni mar navigherò ma non avrò paura le onde io cavalcherò se tu mi sposerai! >>
Hiccup la prende e la alza. Lei ride e lo guarda. Poi piano piano la fa scendere. I due si fissano sorridendo come idioti. Sanno cosa sta per succedere e sono impazienti, ma nonostante questo non si muovono. Poi il ragazzo avvicina il suo viso verso quello della ragazza che si alza leggermente sulle punte dato l’altezza di lui. Le loro labbra si sfiorano e poi un gesto veloce Hiccup solleva Connie baciandola appassionatamente. Le bocche gli fanno male a causa della pressione, i loro denti sbattono e le loro lingue si muovono in una danza di sensuale. Sdentato dietro di loro si copre gli occhi con le zampe simulando un sorriso. È imbarazzato ma contento per il suo migliore amico.
Una volta che i due hanno finito Connie lo abbraccia mettendo il viso nell’incavo del suo collo.
<< Ti prego dimmi che non te ne andrai mai >> sussurra il ragazzo. Connie sbarra gli occhi e si allontana leggermente tenendo sempre le braccia legate intorno al suo collo.  
<< Hiccup io… >> dice guardando giù.
<< Cosa? >> chiede lui cercando il suo sguardo.
<< Io…non posso restare. Tu sai che odio il mio mondo, quindi la cosa più sensata sarebbe rimanere qui…con te… >>
<< Ma? >> chiede lui. La guarda d’un tratto in modo freddo. Connie si allontana del tutto.
<< Ma ho delle responsabilità. I miei fratelli hanno bisogno di me. Non posso abbandonarli, resterebbero soli, proprio come lo sono stata io>>
Lui scoppia a ridere passandosi una mano tra i capelli.
<< Non ci posso credere…credevo che stavolta avevo trovato quella giusta…credevo che tu…mi amassi >>
Lei si avvicina afferrandolo per le braccia.
<< Ma è così! Io ti amo! Ti amo da impazzire! Ma ti prego, ti prego cerca di capire. Tornerò, te lo giuro >>
<< Al diavolo le tue promesse! Pensavo che tu fossi diversa! Diversa da tutte…diversa da “lei”. E invece…sei uguale >>
Una lacrima scivolò sul viso candido della ragazza che chiuse gli occhi.
<< Hiccup… >>
Il ragazzo non la fece finire. Si diresse verso Sdentato e ci salì in groppa volando via.
Connie si lasciò andare cadendo in ginocchio, facendo scorrere le lacrime come un fiume in piena.
L’aveva perso, per sempre. 

 
   
 
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