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Autore: midnightsummerdreams    31/07/2015    2 recensioni
“Stasera avremo degli ospiti d’eccezione per presentare il loro nuovo singolo "Don't sit down cause I moved your chair"
Che razza di nome era per un singolo? Sicuramente chi aveva tirato fuori quel titolo prima di arrivarci si era imbattuto in chissà quali droghe si ritrovò a pensare Emily ridendo.
Si avvicinò alla radio per alzarne il volume curiosa di sentire le parole di quel testo.
Il sound era davvero buono, ma non riusciva proprio a capire di chi si trattasse.
Quando però a quell'intro di chitarra si aggiunse anche la voce le sue dita corsero veloci a cercare il tasto per spegnere tutto allontanando ancora una volta quei ricordi.
Erano passati sette anni, eppure nonostante avesse tentato in ogni modo di allontanarsi dal passato sembrava ancora non esserci riuscita.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Turner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questo quarto capitolo mi sta creando qualche problema, in realtà l'avevo postato ieri sera ma poi l'ho riletto e ho realizzato che c'erano parti che non mi convincevano affatto e quindi ecco a ripostarlo, ma almeno ne sono abbastanza soddisfatta, spero di riuscire ad esserlo di più per il prossimo. 
Vi auguro una bella serata e tornerò presto :) 


Capitolo 4 

Niente, le serate di metà settembre iniziavano ad essere troppo fredde per indossare soltanto una t shirt sotto una giacca di jeans. Emily arrivò a quella conclusione mentre seduta alla fermata dell'autobus iniziò a congelare. 
Aveva trascorso un bel pomeriggio con Jamie e i suoi amici scoprendo che in fondo anche lei era stata un pò affrettata nel giudicarli : Non erano niente male in realtà. 
Matt ad esempio era molto lontano dal ragazzo odioso che rideva alle sue spalle era stato invece piuttosto gentile e l'aveva fatta sentire davvero a suo agio. 
Andy non era mai stato un ragazzo di molte parole e quindi sapeva davvero poco di lui ma quel pomeriggio aveva scoperto di trovarsi davanti ad un ragazzo davvero divertente, oltre che al maniaco che lasciava regali sull'armadietto della sua amica Brandy. 
E poi c'era l'altro amico di Jamie, l'amico che l'aveva baciata..di nuovo. 
Lo stesso che aveva aggiunto di essere attratto da lei.
Le veniva quasi da ridere. 
Com'era possibile credergli? Certo che doveva considerarla davvero una stupida se poteva anche solo minimamente pensare che lei si sarebbe bevuta le sue parole.
Si infilò le cuffie smettendo di pensare a quelle stupidaggini..in fondo stava giocando, proprio come aveva giocato James. 
Pensare ancora a quanto stupida l'avesse fatta sentire quell'idiota le regalò la solita sensazione di tristezza mista a quella rabbia che provava verso lui e verso sè stessa per essere stata tanto sciocca. 
Ancora non era riuscita ad accantonare del tutto quella storia, bastava un altro idiota che provava a prendersi gioco di lei e tutto riaffiorava in superficie e diventava difficile trattenere le lacrime. 
Improvvisamente la voce di Pete Doherty si interruppe e subito il suo sguardo cadde al suo lettore cd , stava per iniziare a prendersela con le sue batterie scariche dopo un solo giorno quando si accorse di non essere più sola e quasi non le venne un infarto. 
Come diavolo aveva fatto a comparire senza che lei se ne accorgesse? 
"Ho provato a chiamarti ma a quel volume ti era difficile sentirmi"si giustificò Alex per averle messo in pausa il lettore cd. 
"Magari non volevo essere disturbata"
"Stavi piangendo?"le chiese perplesso vedendo i suoi occhi castani lucidi.  
"Ti sembra una domanda da fare a qualcuno? E comunque no, non piangevo"
Emily gli lanciò un occhiataccia scettica e guardò in alto pregando che quel maledetto autobus stesse per arrivare in modo da andarsene il prima possibile da lì. 
"Sembra invece che tu abbia proprio pianto. E' per colpa mia?"chiese Alex preoccupato di aver un pò esagerato quel pomeriggio. 
I suoi amici gli davano spesso dello stronzo e anche qualche ragazza per essere troppo sincero e diretto, ma la maggior parte apprezzava la sua sincerità. Era un ragazzo che voleva divertirsi e non lo nascondeva dietro false attenzioni e belle parole, quindi gli premeva davvero essere certo di non averla ferita in nessun modo. 
"Tiratela di meno Turner, non esisti nemmeno nei miei pensieri" disse Emily cercando di mostrarsi superiore alla questione. 
"Che delusione. Dici che non bacio abbastanza bene per impedirti di piangere ancora per quel coglione?"chiese Alex fingendosi deluso.  
"No, figurati"ammise Emily mordendosi la lingua per la sua maledetta spontaneità che spesso sfuggiva al suo controllo. 
"Quindi bacio bene?"ridacchiò Alex non riuscendo a trattenersi.
"Vorresti smetterla di confondermi per favore?"sbuffò Emily infastidita.
"Sei carina anche quando ti imbronci" le sorrise Alex. 
"Inizi ad essere noioso lo sai ? Forse questa città non ha più niente di divertente da fare, ma non sono così stupida da credere di aver attirato la tua attenzione"
"Ti risulta così difficile credere di aver attirato la mia attenzione?"chiese Alex usando le sue stelle parole. 
"Si, e poi non mi conosci nemmeno"
"Non dobbiamo certo sposarci"
"Lo vedi? Te ne stai qui a prendermi per il culo"
"Non posso farne a meno le tue reazioni sono uno spasso"rise Alex
"Beh, prendi per il culo qualcun altra, perchè io non ho intenzione di permettertelo"disse Emily nervosa alzandosi per salire sull' autobus che stava finalmente arrivando. 
"Hai intenzione di seguirmi forse?"chiese perplessa lei quando lo vide timbrare il biglietto. 
"Non montarti la testa, vado a sentire le prove di mio padre e della sua band" disse Alex andando a sedersi al suo fianco prima che lei potesse dire qualcosa.  Emily rimase in silenzio per qualche secondo sentendosi un pò in imbarazzo, non le andava di passare per una ragazza talmente piena di sè da credere che lui fosse lì per lei. 
"Comunque si può sapere perchè piangevi?"ruppe il silenzio Alex guardandola mentre era impegnata ad osservare i pulsanti del suo lettore cd. 
"Siamo così in confidenza?"chiese Emily perplessa. Adesso aveva intenzione anche di farle da confidente? 
"Beh, una certa confidenza l'abbiamo"sorrise Alex. 
"Il tuo comportamento mi ha ricordato quello che è successo con James"ammise Emily arrendendosi. 
"Davvero?"chiese Alex un pò deluso. In realtà quando il pensiero di essere la causa di quelle lacrime gli aveva sfiorato la mente aveva sperato di sbagliarsi.
"Si, lo so è stupido"
"Mi spiace, non  volevo"si scusò  perdendo un pò dell'arroganza che mostrava. 
"La cosa che mi ha fatto incazzare di più è che ha finto di essere interessato a me per tutta l'estate. Mi ha praticamente fatto il lavaggio del cervello e alla fine voleva solo scopare"sospirò Emily sfogandosi. 
"E' un coglione"
"Non hai mai preso in giro qualcuna per scopartela?"chiese poco convinta voltandosi finalmente verso di lui e smettendo di evitare il suo sguardo. 
"Che tu ci creda o meno no. Sono sempre chiaro"disse Alex guardandola negli occhi. 
"Allora forse non sei così stronzo come dicono"ammise Emily lasciandosi rapire dai suoi occhi. Sembravano davvero sinceri. 
"Quindi ora hai capito che non ho nessuna intenzione di prenderti in giro?"chiese Alex 
"Ok, ti credo"si arrese Emily.
"Bene, magari la prossima volta non ti farò più venire voglia di piangere allora"sorrise Alex.
"Non credo proprio ci sarà una prossima volta"
"Giusto, io non ti piaccio"sorrise Alex scuotendo la testa e prenotando la sua fermata si alzò dal suo posto. 
"Esatto, mi fa piacere che le cose siano chiare"
"Chissà allora perchè continui ad arrossire quando ti guardo"
"Oh guarda la tua fermata"disse Emily indicandogli le porte dell'autobus che si aprivano. 
"Dormi bene Emily" le fece un cenno di saluto Alex scendendo dall'autobus. 
" Buona notte anche a te Turner" lo salutò Emily sorridendogli ironicamente. 
Dio, era davvero insopportabile, ma la cosa che odiava di più erano le sensazioni che provava quando le girava intorno. 
Tornata a casa trovò sua madre ancora indaffarata con i piatti e suo padre che cercava di convincere la sua sorellina Gretchen che era l'ora della nanna. 
"Allora ti sei divertita da Jamie?"chiese sua madre affacciandosi dalla cucina mentre asciugava un bicchiere.
"Si,mamma"si sforzò di sorridere mentre appendeva la sua giacca all'attaccapanni. 
"Mi fa piacere, ti fa bene divertirti ogni tanto"sorrise prima di tornare in cucina. 
"Ti fa bene divertirti ogni tanto?" Anche sua madre ci si metteva ora? 
"Vado a dormire, sono stanchissima"disse Emily tirando dritta verso le scale. 
"Buona notte papà, buona notte Gretch"salutò tutti prima di volare a rinchiudersi in camera sua. 
Chissà come mai aveva il sentore che quella sarebbe stata una notte davvero lunga. 

Anche per Alex fu una nottata piuttosto lunga, mentre tornava a casa con suo padre gli vennero in mente delle parole ed iniziò a pensarci. 
Qualche ora più tardi mentre la sua casa era immersa nel silenzio notturno a quelle parole se ne aggiunse qualcun altra e poi il silenzio.
 Stava per arrendersi e mettersi a letto quando lo sguardo gli cadde sul libro di letteratura inglese e inevitabilmente si ritrovò a sorridere pensando alla ragazza che nonostante la sua forte passione per la materia prendeva sempre voti più alti dei suoi. 
L'assurda ragazza del banco vicino alla finestra che gli aveva detto di trovarlo inquietante. Era la prima volta che una ragazza lo definiva inquietante, in genere erano altri gli aggettivi che gli rivolgevano, ma gli era piuttosto chiaro ormai che Emily Martin era parecchio diversa dalle altre ragazze in giro. 
L'aveva osservata attentamente per tutto il pomeriggio, e il modo in cui parlava della musica era qualcosa di davvero affascinante.
C'era passione nelle  sue parole, una passione davvero contagiosa che la rendeva perfino più attraente di quanto già non fosse. 
Si, perchè di Emily Martin tutto si poteva dire tranne che non fosse carina. 
Era la sua totale inaccessibilità il motivo per cui i ragazzi non la notavano come meritava, ma lui l'aveva notata eccome e non aveva nessuna intenzione di lasciarsela scappare. 

Emily anche quella mattina finì per svegliarsi tardi, aveva dormito di nuovo male e aveva fatto anche un sogno piuttosto impegnativo. 
Si, piuttosto impegnativo perchè aveva sognato di baciare di nuovo Alex Turner fino a sentir male alla bocca. 
Non gli diede molto peso, in fondo era soltanto un sogno, non era certo un desiderio reale. 
Era tutta colpa di James Evans che era un pessimo baciatore.
 Chiunque probabilmente le avrebbe dato le sensazioni che le avevano lasciato i baci di Alex.
Non era lui ad avere qualcosa di particolare, assolutamente lui non centrava nulla. 
“Guarda chi si vede,non mi dire che sei in ritardo”disse Alex appoggiato alla ringhiera all’entrata con un bicchiere di caffè alla mano. 
Emily che non l’aveva nemmeno notato troppo presa a pensare alle conseguenze di un suo possibile ritardo sulla media si prese un bello spavento. 
“Ti ho spaventata?”chiese Alex ridacchiando
“Fottiti coglione”lo insultò Emily lanciandogli un occhiataccia e passando oltre. Doveva stare il più lontano possibile da quel soggetto. 
“Carine quelle collant..Un po’ fuori tema con la divisa, ma carine”disse Alex ed Emily notò solo in quel momento di essere uscita di casa con indosso delle collant a righe bianche e nere, decisamente non in stile con l’uniforme.
 Sperò con tutto il cuore che nessuno ci facesse troppo caso ed entrò finalmente nell’edificio con i mattoni rossi, giusto qualche secondo prima dell’entrata della professoressa Terrence.
“Emily”la chiamò Allison quando la vide sedersi al suo posto.
“Si lo so, ho le collant a righe”disse Emily sospirando mentre si liberava della giacca e faceva ricadere la borsa al suo fianco.
“Infatti cool. Comunque volevo chiederti se mi facevi copiare le risposte del compito di storia”disse Allison.
“Tieni”disse passandole il suo quaderno.
Dopo la lezione di storia andò al suo armadietto per recuperare le sue cose per biologia, ma lo trovò molto affollato. 
Jamie che aveva lasciato la classe nell'esatto istante in cui era suonata la campanella stava chiacchierando con il resto della sua band e all'appello non mancava proprio nessuno. 
La salutarono tutti, ma qualcuno invece sembrava avesse qualcosa in più da dirle e mentre i suoi amici erano distratti a fare pronostici sulla partita dello Sheffield Wesneday che si sarebbe tenuta quel week end lui ne approfittò per avvicinarsi a lei.
"Non sarà che hai dormito poco stanotte, mi sembri nervosa"le sussurrò Alex andandole alle spalle e attento a non farsi vedere dagli altri accanto a loro le lasciò scivolare le mani sui fianchi regalandole ancora quei maledetti brividi. 
"Puoi togliermi le mani di dosso grazie?"le chiese lei cercando di mostrarsi il più infastidita possibile. 
"Vuoi davvero?"sorrise Alex 
"Si"si liberò della sua presa e richiuso l'armadietto se ne andò verso la lezione di matematica. 
Alex rimase a guardarla allontanarsi sospirando. 
Era davvero determinata a resistergli ed Alex trovava il tutto davvero divertente.

"Ma Emily se ne è andata?"gli chiese Jamie confuso.
"Era di fretta"disse Alex lasciandosi scappare un sorriso. 
"Che stai combinando?"chiese perplesso Jamie.
"Io? nulla"
"Alex lasciala stare ok?"
"Non sto facendo niente Jamie, ti pare che possa combinare qualcosa con Emily Martin?"chiese Alex ridendo. Beh vista la chimica che era scattata tra loro due l'idea non era così assurda, ma non aveva nessuna intenzione di condividere quel pensiero con i suoi amici. 
"A me non dispiace, è forte"disse Matt che aveva sentito parte del loro discorso.
"State lontani dalla mia amica ok?"ci tenne a precisare Jamie.
"La tua amica?"chiese perplesso Alex.
"Ha del potenziale, ho deciso che mi occuperò di insegnarle a divertirsi davvero"disse Jamie orgoglioso.
"In poche parole ti fa pena"disse Alex 
"No che non mi fa pena, è una ragazza in gamba e voglio prenderla sotto la mia ala"
"Sai che culo, sotto la tua ala"rise Matt prendendolo in giro.
"Beh voi, tutti voi statele alla larga ok?"disse Jamie guardando i suoi amici.
"Le sue amiche però non sono bandite giusto?"chiese Andy. 
"Dio Andy tu devi disintossicarti però"disse Matt dandogli una pacca sulla spalla sospirando. Tutti erano a conoscenza della cotta di Andy per Brandy tranne la diretta interessata che ignorava praticamente la sua esistenza. 

Il pomeriggio dopo l'ultima lezione Emily non passò nemmeno da casa. Aveva bisogno di passare un pò di tempo nella sua caffetteria preferita.
"Emily, è qualche giorno che non ti si vede da queste parti "la salutò Sandy vedendola entrare. 
"Lo so, ho avuto un sacco da studiare"disse Emily 
"Ti porto il solito caffè latte alla cannella?"chiese Sandy mettendosi subito all'opera.
"Si"sorrise Emily sedendosi al solito tavolo vicino alla vetrata. 
"E immagino anche di dover aggiungere un almond croissant"rise Sandy. 
"Che dire Sandy, ormai mi conosci"sorrise Emily.
"E se ti conosco abbastanza direi anche che hai qualche pensiero di troppo"disse Sandy vedendola pensierosa.
"Sono solo un pò preoccupata per il mio futuro, niente di che"mentì Emily. 
"Sei in gamba, sono sicura che sia Oxford che Cambridge ti accoglieranno a braccia aperte e che non dovrai far altro che decidere"le sorrise Sandy porgendole il suo ordine. 
"Grazie Sandy"disse Emily sorridendole.
In realtà era si piena di pensieri, ma questi pensieri ben poco centravano con il suo futuro. 
Si sentiva profondamente turbata, turbata dal modo in cui si sentiva quando Alex Turner le girava intorno. 
I suoi modi diretti le intimidivano un pò, ma dall'altra parte anche quella mattina quando l'aveva presa in giro sfiorandole i fianchi aveva sentito delle vibrazioni piacevoli e nulla di fastidioso come invece aveva fatto credere a lui. 
Possibile che fosse passata in così poco tempo dal trovarlo un ragazzo inquietante al non riuscire a controllarsi quando la sfiorava? Poteva davvero esserci tutta quell'elettricità con qualcuno che a stento si conosceva? 
"Posso sedermi?"le chiese il suo tormentatore. 
Emily che non l'aveva visto entrare si voltò e gli lanciò un occhiataccia senza dirgli nulla. 
"Lo prendo come un si"disse Alex prendendo posto accanto a lei. 
"Non credo tu sia bravo a leggere il linguaggio del corpo"
"Forse, continui a dirmi che non ti piaccio eppure il tuo corpo mi comunica altro"sorrise Alex guardandola. 
"Davvero non hai altre ragazze da tormentare?"
"Volevo soltanto fare due chiacchiere . Jamie mi ha espressamente chiesto di lasciarti in pace"sorrise Alex ricordando la severità nello sguardo dell'amico. 
"Ah, due chiacchiere con me?"chiese Emily perplessa non capendo. 
"Perchè no? L'altro giorno i miei amici ti hanno monopolizzata. Sono anch'io curioso di conoscerti meglio"
"Io non molto in realtà"
"Ti piacciono i Vines?"chiese Alex a bruciapelo non ascoltandola. 
"Si, non sono male"
"Spesso vorrei essere come Graig"
“Come Graig Nicholls? in un’altra vita forse”rise Emily
“Grazie tante, e sentiamo  tu invece che cosa vuoi fare? Anzi no.. .Lasciami indovinare, non sei una secchiona a caso. Cambridge? Oppure Oxford?”chiese Alex certo della sua teoria.
“Non ti interessa”disse Emily
“Indovino allora, credo tu abbia la faccia da Cambridge.  Ci ho preso?”chiese Alex
“Non ho ancora deciso, comunque uno dei due”confessò Emily
“E quindi vuoi andartene da Sheffield?”chiese Alex
“Chi vorrebbe restarci”disse Emily come se fosse ovvio. 
“A me piace questa città e non mi dispiacerebbe restarci"
"Un motivo in più per andarmene"
"Ieri mi hai detto di non trovarmi così stronzo"disse Alex citandola. 
"Beh si, ma ho detto così, non che tu non lo sia del tutto. Ci sarà un perchè tutte le ragazze dicono che lo sei"
“Perché dovremmo essere sempre noi ragazzi ad essere gli stronzi della situazione? Guarda che sono stato con ragazze che nel week end smettevano di avere un ragazzo”disse Alex infastidito, quell'etichetta non gli piaceva proprio. 
"Le tue partner ideali direi"disse scettica. 
"A 17 anni chi vuole davvero avere una relazione?"
“Non lo so, più o meno tutte le persone normali?”chiese Emily
“Allora temo di non essere normale, non ho nessuna intenzione di cascare dentro quella trappola"
"Strano per uno che ha scritto una canzone dove sembrava consumarsi per una ragazza andata via con un altro. So leggere tra le righe dell'ironia"disse Emily pentendosene però subito quando vide il suo viso cambiare espressione. 
E così anche Alex Turner era stato ferito da qualcuno. 
"Potrei essermi sbagliato anch'io una volta, ma ora ho imparato"disse Alex rubandole un pezzo di almond croissant.
"Prego serviti pure"scherzò Emily cercando di cambiare argomento. Sapeva bene cosa significava avere il cuore spezzato e non voleva infierire. 
"Volevo solo conoscere il sapore delle tue labbra ora" 
"Ma come fai ad essere così sfacciato?"chiese Emily non trattenendosi dal ridere.
"Direi determinato più che sfacciato. Comunque se non altro ti ho fatto ridere finalmente"sorrise Alex 
"Sono queste le tue frasi di repertorio?"chiese Emily perplessa.
"Non ho bisogno di frasi di repertorio"scosse la testa Alex. 
"Eppure tutte le ragazze a scuola sono pazze per te"
"Tranne tu"rise Alex
"Tranne io"rise con lui Emily. 
Passarono il resto del pomeriggio a chiacchierare e quando non cercava di esercitare il suo fascino su di lei era addirittura piacevole trascorrere del tempo con lui. 
Lui invece ebbe solo conferma di quello che aveva sempre sospettato, si trovava davanti ad una ragazza davvero brillante

   
 
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