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Autore: LadyFel    26/01/2009    1 recensioni
"Mio fratello. Edward." Angel è sicura che la sua famiglia sia morta per la spagnola, ma ancora non sa che suo fratello è ancora vivo, seppure non più umano. In un momento di profonda rabbia e tristezza urla il suo nome e a Forks, Penisola Olimpica, un giovane vampiro si sveglia piangendo, tormentato da strani incubi.
Se vi piace fatemelo sapere! Baciotti ;)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voci dal passato - Sei il mio centro
Voci dal passato

Capitolo 15. Sei il mio centro

Quella notte fu la più bella della mia vita. Stretti in un caldo abbraccio, passammo le ore a parlare. Di qualunque cosa ci venisse in mente: famiglia, amici, il bello e il brutto della nostra condizione.
Ma soprattutto, parlammo d'amore. Del nostro amore.
Non riuscivo a pensare di potere vivere senza di lui, non mi sembrava possibile. Per lui era lo stesso, forse peggio. Mi spiegò bene la questione dell'imprinting tra i lupi, che trovai estremamente interessante.
"In pratica, basta uno sguardo."
"Sì, uno sguardo è sufficiente...Con te c'è voluto di più, probabilmente perchè sei un vampiro...Ma sono bastati comunque pochi gesti: uno sguardo, una parola..."
Mi strinse ancora di più, dandomi piccolissimi bacetti sulla fronte.
Sorrisi e i suoi occhi si illuminarono.
"Questo...è stato questo...un sorriso...e bam! ecco l'imprinting..." mi sorrise.
Mi sciolsi, e avvicinai la bocca alla sua. Fu un bacio prima dolce, quasi timido. Poi scoccò la scintilla, e la passione si fece largo, prima appena accennata, poi sempre più pressante.
Lui aveva solo la camicia, mezza aperta, e i pantaloncini. Io il microvestito di Alice.
Sotto, niente.
Il bacio divenne più serio, quasi incalzante, e le mani di Embry mi scivolavano addosso, d'un tratto decise. Ci tirammo su a sedere, persi ognuno negli occhi dell'altro. Passai la mano fredda sulla linea delle asole, slacciandole. La camicia finì sul pavimento, scartata.
Mi carezzò la guancia, e di nuovo le sue labbra cercarono le mie, bramose. Ormai dischiuse, lasciavano libero accesso alla passione.
Sorrise, felice. Io ero più felice di lui. Innamorata persa.
Ad un certo punto, una spallina del vestito scese lungo il braccio. Si fermò, con un sorriso ad increspare le labbra, e mi guardò per un tempo infinito. Feci per tirarmi su la spallina fellona, ma mi bloccò.
Con una delicatezza che mai avrei immaginato, fece scivolare anche l'altra. Ora sì che ero imbarazzata, sul serio. Ma il suo sorriso disarmante mi calmò, tranquillizzandomi e scacciando la tensione.
Distendendosi nuovamente, mi fece salire sopra di lui. Petto contro petto. Freddo contro caldo.
Le mani tra i miei capelli, mi baciò di nuovo, insinuandosi. Accolsi la sua brama e ricambiai con altrettanta bramosia. Lo volevo anche io.
L'aria si fece più calda, la passione cresceva di pari passo con la nostra voglia. Sentivo chiaramente il suo desiderio crescere, farsi più forte.
Un istante, giusto per respirare, gli bastò. Rimase nudo come me. La vergogna e l'imbarazzo avevano lasciato spazio alla voglia.
Voglia di donarsi l'uno all'altra, voglia di scoprirsi, di comprendersi.
"Non ti constringo...sarebbe inutile..." mi sussurrò ad un certo punto.
"Allora non farlo..."
"Sei mia..."
"Per sempre..."
La passione esplose e ci travolse come una mareggiata, come un uragano.

Proprio lì, proprio in quel momento, in quell'istante, mi sentii davvero completa. Raggiungemmo il paradiso insieme, mani nelle mani.
Sfiniti, sdraiati l'uno accanto all'altra, assaporammo quella nuova dimensione, finalmente completi.

Non parlammo per parecchio tempo, non ce ne fu bisogno. Le emozioni e il battito accelerato del suo cuore bastavano a dire tutto quello che c'era da sapere.
"Angel...mio angelo...oggi mi hai reso davvero il ragazzo più felice di questo mondo..."
Sorrisi felice, e mi accoccolai nel suo abbraccio.
"Non pensavo che nella vita si potessero provare sensazioni così...sono felice, come mai prima...Embry..."
Restammo a guardare il buio, poi parlò di nuovo.
"Angel..." mi chiamò, facendomi voltare verso di lui, la mano tra i capelli biondi.
"Sì Embry?"
"...Ti amo..."
Rimasi completamente spiazzata.
"Oh mamma...l'ha detto..."
Lo guardai, e poi risposi, nell'unico modo possibile.
"Embry...Ti amo anche io...talmente tanto che mi fa male..."
"Ti difenderò contro tutto e contro tutti, te lo giuro. Non ci potrà mai essere un'altra..."
"Sei il primo...e sarai l'unico...Preferisco morire che passare l'eternità senza di te..."
Il primo raggio di sole sbucò da dietro gli alberi, illuminando la stanza e la mia pelle.
"Sei il mio centro Angel...Tu sei il Sole e io la Terra, tu il nucleo e io l'elettrone...Siamo come il più e il meno, il nord e il sud: non esistiamo l'uno senza l'altra."
Una dichiarazione così meravigliosa non l'avevo mai ricevuta.
"Oh Embry, se potessi piangere capiresti quanto sono commossa per quello che hai detto...non cambiare mai...non lasciarmi mai..."
"Mai, Angel! Dove altro potrei andare?"
Sorrisi, e finalmente ci addormentammo. Nonostante quello che ero, a volte dormire mi piaceva da morire. E quella era una di queste volte.





Note dell'autrice: grazie moltissime a quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, siete sempre più numerosi. Grazie davvero.
Questo capitolo è stato davvero difficile da scrivere, mi mancava l'ispirazione.
  
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