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Autore: Pluma    26/01/2009    5 recensioni
Questa ff è nata quando ho finito di vedere "O come Otello" con Josh Hartnett...a pensarci bene è la seconda volta che un film con lui mi dà ispirazione...va bè non divaghiamo. Dicevo quando ho finito di vedere quel film sono rimasta inorridita dall'immagine che hanno dato del mio personaggio preferito da sempre, perciò ho scritto questa brevissima ff, ovvero quello che, secondo me, avrebbe detto Jago se avesse visto il film. Se siete d'accordo o se non lo siete; se vi è piaciuta la storia o se la trovate orrida, insomma in qualinque casi mi piacerebbe sapere la vostra opinione. buona lettura
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL TESTAMENTO DI JAGO

 

Sono alquanto irritato. Ho visto un gruppo di giovani attori che recitavano la mia storia, la mia vita. Sono lusingato che la mia immagine sia stata affidata nelle mani di un così bel signorino, Josh Hartnett, ma la mia vanità non è così forte da mettere a tacere la mia indignazione.

Che cos’è che mi dà così fastidio? E’ l’eccessivo vittimismo di quello che dovrei essere io nella vostra versione moderna. Io non sono la vittima; io sono il carnefice! V’ ingannate, se pensate realmente che Otello fosse il falco e che volasse più in alto di me. Era una semplicissima gazza ladra, come tutti coloro che mi cinguettavano intorno. Troppo occupati ad ingannarsi, con il debole e falso luccichio delle loro vite, per accorgersi dell’ombra delle mia ali che incombeva su di loro.

Io sono il falco. Sono io che volo più in alto degli altri, e non perché cerco di attirare l’attenzione; è semplicemente la mia natura. Non sento la necessità di essere capito, quindi non cercate in me giustificazioni per le mie azioni. Non è vero che ho architettato la cospirazione ai danni di Otello perché avevo il sospetto che la mia dolce e stupida consorte mi avesse tradito con il valoroso moro. Non crediate nemmeno alla mia rabbia per essere stato messo in secondo piano da Cassio, il preferito di Otello. Io non sono soggetto né alla gelosia né all’invidia; io le alimento come fossero mie adorate figlie. Vero è che Emilia è cosa mia e mi irritava pensarla tra le braccia di un altro; vero è che sono migliore di Cassio come soldato e, pertanto, il titolo di luogotenente doveva essere mio. Ma, non dimenticate, è altresì vero che se non ci fossero state queste ragioni la mia natura ne avrebbe trovate di altre.

Non comprendetemi dunque, ma badate bene di non giudicarmi. Siete voi, forse, migliori di me? Questo è ciò che credete, ma la verità è un’altra. Giocai con delle marionette che se fossero state più astute e più accorte avrebbero tagliato facilmente i fili con cui li muovevo a mio piacere. Mentre voi, ipocriti vigliacchi, ve la prendete con chi è più debole. Vi basta premere un pulsante per distruggere intere città; una piccola nota di demerito per licenziare un uomo e rovinare la sua famiglia. Siete dunque tanto diversi da me?

Voi guardate la mia storia e provate pietà per tutti, mentre a me riservate i vostri sguardi disgustati. Ma state tranquilli, io non farò lo stesso con voi. Non vi giudicherò, non vi guarderò come foste feccia, non punterò l’indice contro di voi.

A ben pensarci sono l’amico migliore che voi possiate mai conoscere. 

   
 
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