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Autore: 144kagome_alice144    01/08/2015    1 recensioni
La guerra è finita, ma ha lasciato un grande vuoto nel cuore dei nostri eroi. Come sarà il ritorno alla normalità? I ragazzi riusciranno a ricominciare a vivere o avranno ancora il peso della Quarta Grande Guerra Ninja? Nuove avventure, gioie e sofferenze si affacciano all'orizzonte per i giovani ninja di Konoha...
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kurama, Team 7, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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BATTAGLIA CONTRO L’ODIO: CREDERE NEI COMPAGNI


 
Nel vedere quelle due figure avvicinarsi i ragazzi rimasero basiti. Si aspettavano di tutto, ma non di certo una mossa così vigliacca.

Il primo ad infuriarsi fu Naruto che esclamò < Come potete attaccarci?! Voi siete shinobi della Foglia!! Come potete stare con il nemico! >

< Voi siete diventati troppo pericolosi > disse l’anziana donna di nome Koharu < Dobbiamo eliminarvi per il bene del villaggio > continuò l’anziano Homura.

Nel sentire quelle parole Naruto, Hinata e Sakura rimasero scioccati.

Come potevano gli anziani consiglieri allearsi con un nemico che, come scopo, aveva quello di portare distruzione, dolore, sofferenze e odio?

Sasuke fu l’unico a non scomporsi più di tanto.

Quelle parole gli avevano ricordato lo scontro con Danzo. Lui, per il bene del villaggio, era disposto ad agire, e a far agire, anche in modo scorretto. Durante lo scontro, dopo il summit, l’Uchiha era accecato dalla vendetta, ma adesso, ritrovandosi davanti quei due, capì quanto in realtà quell’uomo si fosse sforzato.

Dopo tutto, lui e Naruto, erano veramente una minaccia per il villaggio. Lui era un Uchiha, era un nunkenin e come se non bastasse, durante la guerra aveva dimostrato di possedere un enorme forza. Naruto, era da sempre considerato un mostro, dopo aver visto a quale livello il ragazzo era arrivato, era normale che ne avessero paura.

Sasuke sorrise. Il suo non era un sorriso malizioso o strafottente, era un sorriso rassegnato e malinconico. Ripensando alla sua infanzia e a quella di Naruto. Ad entrambi gli ci era voluta tutta per farsi accettare, ognuno a suo modo, e ancora oggi, c’era chi li temeva.

Con quel sorriso, che fece incuriosire Naruto, avanzò di qualche parte verso i due < Voi siete proprio come Danzo, – Nel nominare quel nome i due ebbero un sussulto – Preferite fidarvi dei fatti più che delle persone. >

L’Uchiha fece una pausa, non era certo lui a poter permettersi di fare la predica a loro due.

Naruto, nonostante non riuscisse a capire dove voleva andare a parare l’amico, gli si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla, cercando di dargli coraggio.

Il moro capì benissimo cosa voleva comunicargli l’amico.” In fondo, per due fratelli, non servono parole “ pensò; così continuò < Voi avete perfettamente ragione a temerci – Tutti, compresi i suoi amici, guardarono Sasuke incuriositi – Io e Naruto siamo diventati potenti, e ci basterebbe poco per distruggere il villaggio, inoltre siamo ottime armi per il paese. >

A quelle parole Naruto abbassò lo sguardo. Si rese conto che, ancora, da alcuni suoi concittadini, era ancora considerato come un’arma. A quel punto, anche Hinata e Sakura si avvicinarono al moro; nessuno riusciva a capire cosa in realtà volesse dire Sasuke

< Però, quello che voi non avete ancora capito, è che noi non vogliamo più sofferenza! – Quelle parole fecero risollevare la testa a Naruto che guardava l’amico con ammirazione; inoltre, quell’affermazione scaturì due bellissimi sorrisi nelle ragazze

– Io e Naruto siamo esseri umani, siamo ninja! Abbiamo sofferto, forse più di voi! Sappiamo che cosa vuole dire l’odio, la solitudine, la sofferenza e la guerra.. –

L’Uchiha strinse i pugni rendendo le sue nocche bianche. Sakura se ne accorse, così, dolcemente, come il vento che trasporta delicatamente i fiori di ciliegio in una splendida danza, gli prese la mano stringendola. Anche Hinata si avvicinò prendendo la mano di Naruto, ricevendo una piccola stretta di ringraziamento

– Voi potete anche essere dei saggi consiglieri, di sicuro avete più esperienza di noi, ma ciò che vi manca è la forza di crederci! >

Quelle parole fecero trasalire i due anziani. Si ricordarono di quando Pain attaccò il villaggio; Tsunade voleva chiamare Naruto, ma loro si erano opposti:

“ Quello che il maestro Sarutobi e la vecchia Chiyo avevano, e che purtroppo a voi due manca, è la forza di crederci! “ Le parole di Tsunade, pronunciate quella volta, rimbombarono nella mente dei due vecchi.

< Sasuke.. > sussurrò Sakura fiera di lui. Naruto guadò l’amico che era rimasto in tensione, così decise di alleggerire l’atmosfera, dandogli una gran pacca sulla spalla

< E bravo, temenii-chan! >

Sasuke, dopo essersi ripreso dalla “ pacca “ esclamò < Dobe, non mi chiamare così! >

< E dai, temenii-chan.. > continuò l’altro soffermandosi sul nomignolo. Il teme, sorridendo, rispose < Usuratonkachi >

< Come mi hai chiamato? > si infuriò il dobe. < Smettetela voi due! – gridò Sakura – Tu sei proprio un baka! > ammise tirando un pugno in testa al biondo.

< Ahaia! Sakura-chan, perché picchi solo me? > La rosa non rispose, mentre Hinata, che aveva cercato in tutti i modi di trattenere la sua risata, vedendo le facce dei suoi amici, non riuscì a trattenersi.

La sua risata cristallina invase la foresta seguita a ruota da quella leggiadra di Sakura. Sasuke e Naruto sorrisero entrambi, guardando le due ridere così di gusto.

Naruto, sorridendo si avvicinò ad Hinata continuando a guardarla, Sasuke, invece, con due dita toccò la fronte di Sakura < Hey, siamo in battaglia, non ti distrarre >

Le due ragazze tornarono improvvisamente serie. Con uno sguardo deciso, che stupì anche i ragazzi, affrontarono i consiglieri.

< Allora che avete intenzione di fare? > chiese Sakura. I due si risvegliarono dal ricordo e dalle parole di quel giorno.

< Non possiamo farvi passare > rispose Koharu poco convinta. < Bene.. > rispose Sakura infilandosi i guanti.

Poi, entrambe, si girarono verso i ragazzi: < Voi andate, qui ci pensiamo noi! > esclamò sempre la rosa, appoggiata da Hinata che annuì.

Naruto e Sasuke guardarono attentamente gli occhi delle ragazze. Entrambe non avevano paura, erano sicure e fiduciose. Nei loro occhi si poteva leggere solo determinazione. Erano cresciute ed erano diventate più forti, ma non era questo che le tranquillizzava.

Loro credevano in quei due; come tutta la resistenza, loro erano consce che soltanto loro due avrebbero potuto sconfiggere Nikumi.

Dopo aver ricambiato lo sguardo, carico di mille parole, i ragazzi annuirono e si avviarono verso il vero nemico. I due anziani, vedendoli, cercarono di fermarli

< Shannaro!! > gridò Sakura tirando un pugno nella roccia frantumandola. I due anziani persero l’equilibrio e l’Uzumaki e L’Uchicha riuscirono a passare.

< Voi due ve la vedrete con noi! > esclamò decisa l’Haruno.

Hinata si affiancò a lei < Byakugan! > Gli occhi chiari della corvina vennero circondati da varie vene, e il suo campo visivo si allargò di 365°.

< Byakugou > sussurrò invece Sakura, concentrandosi sul suo chakra interno. All’improvviso, sulla sua fronte, apparve lo stesso simbolo di Tsunade: un rombo azzurro.

I due consiglieri si prepararono a combattere mettendosi in posizione. < Sei pronta Hinata? > domandò la rosa. < Si Sakura! > rispose decisa la corvina.

Le due scattarono contemporaneamente ai due consiglieri iniziando lo scontro.

Hinata affrontò Koharu: cercava di colpirla con il pugno gentile, ma l’altra, al contrario delle apparenze era molto veloce e riusciva a schivare ogni colpo. Hinata, però, notò che la donna stava solo sulla difensiva. Inoltre, poteva leggere nei suoi occhi indecisione e.. paura.

Sakura si stava scontrando con Homura, che a differenza della compagna preferiva parare i colpi della ragazza che schivarli. La rosa, nonostante stesse usando molta potenza nei suoi pugni, non riusciva a scalfirlo: sembrava che il suo corpo fosse fatto di pietra. Anche l’Haruno, però, notò, nel suo sguardo la stessa indecisione e paura di Koharu.

I due, infatti, non sapevano più se quello che stavano facendo era giusto o sbagliato. Fino a poco prima, credevano di agire per il bene del villaggio, ma dopo aver sentito le parole di Sasuke, qualcosa in loro era cambiato.

Perché, tutti nel villaggio credevano in quei ragazzi? Il terzo hokage era solito parlare della Volontà del fuoco: ma questa, non diceva forse di proteggere il villaggio a qualsiasi costo? Entrambi stavano iniziando a credere che, fino a quel momento, i loro occhi non avevano visto ciò che c’era da vedere.

Guardando quelle due ragazze che li affrontavano decise, solo per poter mandare i loro compagni avanti, li faceva sentire come dei mostri. Era una sensazione mai provata prima. Per la prima volta si resero conto che, tutte le decisioni prese fino a quel momento si erano rivelate tutte sbagliate.


Nel villaggio, invece, quasi tutti gli Zetsu erano stati messi fuori gioco.

Grazie alle cure di Katsuyu e della signorina Tsunade le perdite non erano state molte, anche se ormai molti ninja erano allo stremo delle forze. La signorina Shizune continuava ad infondere il suo chakra alla sua sensei, sperando che i ragazzi riuscissero a battere il nemico in fretta. Non sapeva quanto ancora avrebbe retto il quinto hokage.


Intanto nel villaggio continuavano i vari scontri. Gli Zetsu erano diminuiti, ma anche le forze della resistenza stavano velocemente calando.

Kakashi e Gai erano quelli che ne avevano eliminati di più, ma ormai anche loro iniziavano a faticare. < Ne mancano pochi.. > sussurrò Kakashi con il fiatone < Si.. > rispose Gai di spalle.

Un gruppetto di cinque Zetsu si stava avvicinando ai due minacciosamente

< Proiettile umano travolgente! > In un secondo furono tutti messi ko. < Choza!? > esclamarono i due all’unisono.

< Hey! Vi serve una mano? > disse l’Akimichi sorridendo. Kakashi sorrise a sua volta guardando con lo sharingan i nemici rimasti, sempre affiancato da Gai

< Choza, noi ce la possiamo cavare, tu vai dai ragazzi. > detto questo i due ripresero a combattere.

L’uomo, guardandoli, annuì e si diresse velocemente verso suo figlio e i suoi amici.


Quest’ultimi stavano ancora combattendo contro quegli strani Zetsu. Ne erano riusciti a sconfiggere molti, ma ce ne erano ancora tanti. Nessuno, però, si lamentava.

Ognuno combatteva guardando le spalle al compagno. Grazie al piano di Shikamaru le forze erano ben dosate e il gioco di squadra stava decisamente avendo la meglio; e poi, nessuno si sarebbe arreso. Tutti, chi più chi meno, avevano conosciuto la sofferenza, il dolore e l’odio; e, proprio per questo, nessuno si sarebbe abbandonato ancora a quell’oblio.

La vittoria voleva dire riuscire a liberare il villaggio da tutto l’odio accumulato nel tempo; non potevano fallire. Non volevano fallire.

Gli Zetsu continuavano a combattere, sempre più arrabbiati verso quei ragazzi. Non riuscivano a spiegarsi come, degli esseri perfetti come loro, potevano venir sconfitti da dei mocciosi; ma soprattutto, non capivano perché continuavano a sorridere.

Infatti, tutti loro, combattendo, continuavano a sorridere. Non riuscivano a spiegarsi bene che cosa era quella sensazione così strana, ma anche così familiare che, calorosamente, avvolgeva tutti. Si sentivano uniti, senza nessuna tecnica: quella era la forza dei legami.

Quello stesso legame che aveva dato speranza a Naruto nel continuare a lottare per Sasuke, quel legame che proprio Sasuke aveva cercato di distruggere, quel legame che adesso stava unendo i ragazzi donandogli un’arma che non si può sconfiggere con delle semplici tecniche.

Perché, e loro lo sapevano bene, la vera forza è quella dei legami; è il desiderio di proteggere l’amico anche a costo della vita. Quella era la loro forza, quella era la loro volontà del fuoco, quello era il motivo per cui continuavano a battersi utilizzando tutte le energie.






Spazio Autrice:

Salvee!!  Scusate per il piccolo ritardo, volevo aggiornare ieri, ma per cause di forze maggiori ( mia madre ) non ho potuto. Allora, piaciuta la sorpresa!? Che ne dite del capitolo??
Spero vivamente che, con quel discorso, non abbia rovinato Sasuke.
Volevo anche fare una piccola precisazione: Nikumi è una parola giapponese che vuol dire odio. Credo che sia il nome adatto per il nemico; comunque credo che sarà più chiaro nei prossimi capitoli.
Rileggendo questi ultimi capitoli, mi è sorta una domanda: Non è che vi annoio parlando sempre della volontà del fuoco e dei legami? Cioè, sono importanti, specialmente nel Naruto originale, ma vorrei sapere da voi se rimarcandoli così in ogni capitolo ho reso più difficile la lettura.
Se è così, vi chiedo scusa, ma tranquillizzatevi, dal prossimo capitolo ci sarà molta più azione...




Alla prossima!                                                              144kagome_alice144

 
  
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