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Autore: ikigailou    01/08/2015    2 recensioni
" Mi sentivo uno stupido ragazzino viziato che poteva avere tutto con il semplice schiocco delle dita, ma sentivo che qualcosa ancora mi mancava. Non era qualcosa di materiale, ma bensì era qualcosa di intangibile, qualcosa che probabilmente avrebbe comportato dei sentimenti. E, i sentimenti, comportano sempre dei guai."
Genere: Angst, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Rimango sdraiato a guardare il soffitto di questa piccola stanza, talmente piccola da essere claustrofobica.

Penso ai miei genitori e a mia sorella: mi staranno cercando?

Scuoto la testa e deglutisco, mentre alcune lacrime cominciano a rigare il mio volto; mi sento la testa esplodere, vorrei solo sapere perché hanno preso me e non una delle guardie. E se sapessero tutto di me? Se sapessero che sono figlio di Desmond Styles, che mio padre é considerato quasi milionario... e se avessero inscenato la rapina solamente per poi rivalersi su mio padre?

I troppi pensieri che martellano la mia testa vengono interrotti dal cigolìo della porta che si é appena aperta.

Una ragazza coi capelli mori a caschetto entra silenziosamente nella stanza ed appoggia un piccolo vassoio con del riso in bianco, una fetta di pane e una bottiglietta d'acqua sul pavimento. Si allontana lentamente e senza nemmeno dire una parola, esce dalla stanza e richiude la porta.

Batto un pugno contro il muro: le nocche screpolate ed insanguinate cominciano a bruciarmi; non sono stato in grado nemmeno questa volta di fuggire da qui! Avrei potuto dare un pugno a quella ragazza e cercare di scappare, ma é stato più forte di me. Mi hanno sempre insegnato che la violenza non va mai usata sulle donne ed io non l' ho fatto. Mi é sembrata così ingenua, così innocente e allo stesso tempo impaurita.

Prendo una forchettata di riso e la porto alla bocca; dopo la terza forchettata, il mio stomaco si rifiuta di continuare a mangiare, come se fosse serrato da un lucchetto. Allontano il vassoio a rimango con la schiena appoggiata al muro; mi passo l' indice sulle nocche arrossate e chiudo gli occhi, rivivendo tutta la scena: il rumore degli spari mi martella il cervello, mi sembra di impazzire. Mi alzo in piedi ed appoggio entrambi i palmi delle mani contro il muro, la testa china cercando di non ricominciare a piangere.

《Perché non hai mangiato?》

Mi volto rapidamente ed il ragazzo con lo sguardo di ghiaccio é fermo sulla porta, mentre guarda il vassoio quasi intatto.

Sospiro e appoggio le spalle al muro.

《Non ho fame...》dico con un fil di voce. Il ragazzo mi lancia una rapida occhiata per poi appoggiare lo sguardo nuovamente sul vassoio. Si inginocchia e prende il piatto con il riso e la forchetta e si avvicina a me.

《Devi mangiare, Harry.》la sua voce ha un suono così dolce, completamente diverso da quello tagliente di quella mattina.

Fisso la poltiglia biancastra all' interno della ciotola e scuoto la testa.

《Non ci riesco.》bisbiglio adagiandomi sul pavimento.

Il ragazzo abbassa lo sguardo e rimette la ciotola sul vassoio; si siede con la schiena contro la porta e inizia a giocare con l' accendino.

《Posso sapere il tuo nome?》gli chiedo. So che non mi risponderà mai.

Il ragazzo fa un mezzo sorriso e continua a giocare con l' accendino; lo guardo continuare il suo giochetto, quasi fosse una sorta di tic nervoso.

《Le tue nocche...》bisbiglia. La fiamma dell' accendino rimane fissa, ha smesso di giocarci.

Guardo la mia mano destra con le nocche ancora sporche di sangue.

《Non é niente.》dico stringendo il pugno al petto.

Il ragazzo mi fissa e spegne l' accendino.

《Perché non sei scappato?》mi domanda continuando a fissarmi.

Distolgo lo sguardo e lo appoggio sul pavimento grigio.

《Hai avuto l' opportunità di fuggire e non lo hai fatto...》bisbiglia.

Deglutisco un boccone fin troppo amaro: avrei potuto davvero scappare da questo posto, ma era come se qualcosa me lo impedissse.

《Perché non lo hai fatto?》mi chiede nuovamente.

Guardo gli occhi azzurti del ragazzo che continuano a fissarmi in attesa di una mia risposta. Non dico nulla, anche se la mia mente mi sta dando dei segnali strani, incomprensibili anche per me.

Il silenzio regna sovrano nella piccola stanza, fino a quando il ragazzo non si alza ed apre la porta. Rimane immobile qualche secondo, come se fosse indeciso se rimanere o andarsene dalla stanza.

《Louis, mi chiamo Louis.》dice. Alzo lo sguardo e lui richiude la porta dietro di sé.

Ho avuto più volte l' occasione di andarmene da qui, ma la verità é che provo delle strane sensazioni. Quel ragazzo esercita una sorta di magnetismo nei miei confronti e non mi ero mai sentito così prima d' ora.

Le sue domande aspettavano solo una risposta, ma anche la mia unica domanda aspettava una risposta. E l'ha avuta.
Ora so il suo nome. Ora non sarà più il ragazzo dagli occhi di ghiaccio.




Angolo autrice:
Salve a tutte :) vorrei sapere cosa ne pensate della storia e se avete delle critiche, mi piacerebbe che recensiste scrivendo la vostra opinione. Se volete parlare sono su Twitter con il nick @drvnkoflouis :)

   
 
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