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Autore: Always15    02/08/2015    1 recensioni
Ciao a tutti! Sono una nuova iscritta e la mia prima storia è tratta dal libro di Hunger Games. Questa storia sarà un sequel dell'ultimo libro della saga. Parlerò per lo più della vita che svolgono Peeta e Katniss nel distretto 12, di come affrontano la vita dopo tutto quello che hanno passato, ma parlerò anche della vita di altri protagonisti (Haymitch, Gale, Johanna ecc.) Avvertenza: la storia contiene spoiler, lo dico per coloro che non hanno letto i libri perchè, appunto, non voglio spoilerare nulla. Spero che la storia vi piaccia.
Tratto dal primo capitolo: Vedo Peeta che poggia una mano sul campo di forza. Così mi inginocchio e faccio lo stesso, poggiando la mia mano sulla sua.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sento la pistola cadere per terra. Apro gli occhi e vedo Peeta che lentamente si allontna da me spaventato. "Peeta..." lo chiamo, ma lui continua ad allontanarsi. Cerco di avvicinarmi ma lui inizia a scuotere la testa e ad allontanarsi ancora di più. "Katniss...sta lontana da me. Non avvicinarti" dice. "No Peeta, non è stata colpa tua" dico. Mi guarda con i suoi occhi, che ora sono tornati blu, ma che sono pieni di paura. "Come puoi dire che non è colpa mia?! Ti stavo puntando una pistola alla tempia, ti avrei sparato se non fossi riuscito a tornare indietro" dice. Ora si trova in un angolo della stanza, perciò mi avvicino, perchè so che di li non può scappare. Lui si fa sempre più piccolo man mano che mi avvicino, così decido di lasciare tra noi un metro di distanza. "Peeta, ti hanno manipolato, un'altra volta. Non è stata colpa tua. Il tuo corpo era controllato, non eri in te" dico, cercando di farlo ragionare. "Si, non ero in me. Ma questo perchè non sono riuscito a reggere il siero, per la seconda volta!! Ormai sono diventato soltanto un'arma. Un'arma che va contro di te!" dice. "No, non è vero. Non sei un'arma. Sei riuscito a tornare indietro dopo le parole che ti ho detto. E sai questo che vuol dire? Che una parte del tuo corpo stava combattendo con l'altra per impedirle di farmi del male. E ci sei riuscito!" dico avvicinandomi ancora di più a lui. Lui non oppone resistenza, così gli prendo una mano. Mi guarda negli occhi e accenna un sorriso. "Non voglio ritornare quello di prima. Non voglio più farti del male. Mi dispiace Katniss, non sono stato abbastanza forte. Mi dispiace, perdonami" dice abbracciandomi. "Peeta...va tutto bene, non devi preoccuparti" dico. Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio. E' un bacio che stavo aspettando da tanto. E' un bacio intenso, che serve per farlgli capire che io non lo abbandonerò mai e che lo amo. "Dobbiamo uscire da questa stanza" dice quando finiamo di baciarci. Io annuisco e mi avvicino alla porta. Come avevo previsto è chiusa. Così decidiamo di aspettare l'arrivo di qualcuno. Appena sentiamo la porta aprirsi, Peeta impugna la pistola e spara alla gamba della guardia che è appena entrata. Ci precipitiamo fuori dalla porta ed iniziamo a correre. Corriamo attraverso i corridoi della residenza, senza sapere dove stiamo andando. Ad un certo punto però, vado a sbattere contro qualcosa o qualcuno, e mi ritrovo per terra. Alzo la testa e vedo un'uomo che mi aiuta a rimettermi in piedi. E' Thomas. "Ragazzi, cosa ci fate qui?" chiede. "Siamo riusciti a scappare" risponde Peeta. "Cosa?! Come avete fatto? Mi hanno appena rifertio che il siero aveva fatto effetto e che ti avevano chiuso in una stanza con Katniss per ucciderla. Stavo correndo da voi per impedire tutto ciò" dice agitato. "Peeta è riuscito a combattere contro il siero e siamo riusciti a scappare" dico. Thomas lancia un sospiro di sollievo e ci porta in uno stanzino. "Ieri ho ricevuto una telefonata dal distretto 13" dice. "Che hanno detto?" chiede Peeta. "Hanno detto che sta notte arriveranno i soccorsi" risponde. "E' fantastico" dico toccandomi la guanzia indolezina a causa del pugno di Peeta. "Si, certo è fantastico. Però ora dobbiamo uscire fuori di qui, e nasconderci fin quando non arriveranno i soccorsi" dice. "Faremo qualsiasi cosa pur di uscire da questo posto" rispondo. "Okay. Queste sono le nostre pistole. Dovrete stare molto attenti...siete pronti?" chiede Thomas. Io prendo la mano di Peeta. "Si siamo pronti" annuncio. 
Dopo mezz'ora riusciamo ad uscire dalla residenza e a rifugiarci nel bosco che si trova vicino. Dopo circa tre ore, quando ormai è buio pesto, Thomas riceve una telefonata dai soccorsi. Ci alziamo, e iniziamo a correre verso il posto indicato dai soldati del distretto 13. Arriviamo al centro del bosco, dove si trova una raduna. Proprio al centro c'è un hovercraft pronto per partire. Corriamo più velocemente ed entriamo nell'hovercraft prima che prenda il volo. 

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Salve a tutti :) Prima di tutto, volevo scusarmi per la lunghissima assenza, ma in questi due mesi sono stata impegnata e non sono riuscita a scrivere niente. Vi prego perdonatemi hahaha.
Cooomunque, vi è piaciuto il capitolo? Siamo quasi giunti alla fine. Non pensavo che la mia storia potesse avere così tanto successo. Ha più di 13 mila visualizzazioni!! So che ci sono moltissime altre storie con il doppio o addirittura il triplo delle mie visualizzazioni, però per me questo è un grande traguardo :D
E dopo questo piccolo spazio autrice, vi lascio. Al prossimo capitolo ;)
   
 
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