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Autore: _black_rose_    02/08/2015    4 recensioni
Magnus e Alec. Alec e Magnus.
-dal testo-
[...]Infine ritornò a guardare Magnus.
Era in piedi nella penombra, tuttavia Alec non aveva problemi a vederlo.
E lo Stregone lo stava guardando a sua volta, meravigliato. I loro sguardi si incatenarono. I suoi occhi erano ancora più luminosi e belli di come li ricordava. Ne distingueva ogni pagliuzza oro e verde attorno alle pupille da gatto dilatate.
La pelle del viso poi era priva di imperfezioni o di segni del tempo, di quel colore ambrato che amava tanto.
Rimase fermo, il vento che gli scompigliava i capelli ma che non gli procurava nemmeno un brivido di freddo. Non sapeva quanto tempo fosse rimasto così. Potevano essere passati secondi, minuti, decine di minuti.
Poi mosse qualche passo verso Magnus. Quando lo raggiunse, gli gettò le braccia al collo, e scoppiò a piangere.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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N.b. Per chi avesse letto il capitolo precedente prima del 20/7: mi sono resa conto di alcuni errori di contenuto negli ultimi due paragrafi, che sono stati corretti, ad esempio il fatto che i Cacciatori si rifugino alla luce del sole e poco dopo esca dall'hotel Raphael. Non so a cosa stessi pensando *facepalm* ma ora ho apportato tutte le dovute modifiche. Sorry per il disagio.

"Isabelle?" La voce di Magnus sembrava incerta e interdetta.
"Sì, Magnus. C-chiama Simon e raggiungeteci al Dumort in fretta."
Lo Stregone sentì la Cacciatrice prendere un respiro profondo prima di affermare: "S-si tratta di Alec."
Magnus sentì la terra sotto i suoi piedi cedere e il respiro venir meno. Annaspò più volte prima di riuscire a riempirsi i polmoni di ossigeno. "Cos'è successo, per Lilith?!" voleva urlare, ma la sua voce uscì in un sussurro. 
"Non c'è tempo per spiegarti, sbrigati." ringhiò la mora dall'altro capo del telefono.
"G-gli mando u-un messaggio di fuoco."
Allontanò a rallentatore il telefono dall'orecchio e terminò la chiamata. Si sentì mancare nuovamente, e dovette appoggiarsi al muro di fianco a lui per tenersi in piedi e non collassare sul marciapiede su cui stava camminando per tornare al loft.
Delle scintille blu sfrigolarono sulla punta delle sue dita, andando a comporre il messaggio di fuoco indirizzato al Diurno.

"Non mi interessa se sei impegnato, è successo qualcosa ad Alec. Ci troviamo tra meno due minuti da Taki. CAPITO?
M.B.
"

Schioccò le dita e inviò il messaggio. Poi con una qualche formula in una lingua arcaica simile all'aramaico cominciò ad aprire un portale per arrivare più in fretta al locale.


Simon, seduto sul tappeto di casa di Clary, vide apparire di fronte a sé un messaggio di fuoco. Posò il controller della Playstation a terra dopo aver messo in pausa il videogioco e si affrettò a leggerlo. Il suo volto divenne più pallido del solito.
Nello stesso momento la rossa si lasciò cadere sul divano retrostante al Diurno emettendo uno sbuffo. "Ehi, che co-" 
Simon la sentì bloccarsi a metà frase e si voltò a guardarla. Vide i suoi occhi aprirsi leggermente di più e le pupille dilatarsi. "Clary? Stai bene?" Si alzò con un movimento fluido e le si parò davanti. La ragazza si riprese e guardò torva Simon. "Quella... Quella era una nuova runa." Corrugò la fronte, ma decise di non darci troppo peso. "Volevo chiedere cosa cosa ci fosse scritto." disse facendo un cenno al biglietto che Simon teneva in mano. Il moro glielo porse titubante e lei lo lesse. Impallidì. "Alec... cos'è successo?" Dal suo tono sembrava lo stesse chiedendo al diretto interessato nonostante non fosse presente. Si alzò di scatto dal divano ed estrasse lo stilo, si avvicinò a una parete e disegnò una runa per aprire un portale.  "Se è successo qualcosa ad Alec... vuol dire che nemmeno Jace sta bene." deglutì a vuoto. "Da Taki, giusto?" Il Diurno annuì e raggiunse la rossa, per poi attraversare il portale.


Magnus fu catapultato fuori dal varco quasi nello stesso momento in cui comparvero anche Simon e Clary. Il trio si guardò attorno in maniera spiccia senza perdere tempo in convenevoli, piuttosto incuranti del fatto che qualcuno avrebbe potuto notare qualcosa di strano. Lo Stregone aprì in fretta un nuovo portale e focalizzò come punto d'arrivo l'hotel Dumort. Pochi secondi dopo erano lì, e ciò che si presentò ai loro occhi appena misero piede a terra rivoltò loro lo stomaco.
Magnus sembrava essersi cristallizzato sul posto, immobile com'era, alla rossa parve di tornare indietro nel tempo e di rivedere il corpo di Simon dilaniato prima della sua transizione, e il Diurno tentava in tutti i modi di non cedere al richiamo del sangue  sparso del Cacciatore moro.


Lo Stregone vide Isabelle chinata sul corpo del fratello maggiore, mentre tentava invano, presa dalla disperazione, di ripulire il sangue sulla faccia dell'altro. Fu a quella visione che si riscosse e si precipitò al capezzale del suo ragazzo, le lacrime che minacciavano di scendere. Al diavolo l'immagine del Sommo Stregone di Brooklyn. Si inginocchiò di fianco ad Alec e si portò il suo capo in grembo, cominciando ad accarezzargli le guance in maniera quasi frenetica, per poi baciargli la fronte ripetutamente. Non aveva la minima idea di cosa fare. Sollevò lo sguardo come un gattino impaurito verso la Cacciatrice. "Magnus, dobbiamo seppellirlo, se vogliamo avere almeno una possibilità che si risvegli."
Lo stregone si guardò confusamente attorno, per poi portare lo sguardo su Simon e riportarlo qualche secondo dopo sul suo Cacciatore. "Alexander... Il mio Fiorellino... Io- io non credo che lo voglia... Ma per Lilith, non sono ancora pronto a lasciarlo andare, non in questo modo." singhiozzò, posando il capo sul petto del moro.
"Nemmeno noi, Magnus." Isabelle inspirò a fondo e chiuse gli occhi. "Raphael" La mora non ricevette nessuna risposta e si guardò attorno. "Se n'è andato lo stronzo! E ora?" Tirò un pugno all'asfalto del marciapiede, in un impeto di ira.
"Posso farlo io." 
La voce proveniva da Simon, che si stava avvicinando e stava mantenendo il controllo in maniera eccellente. "Solo che dovrete darmi le dritte voi, visto che ovviamente non ricordo nulla della mia trasformazione."
"È sicuro?" domandò titubante il Figlio di Lilith. 
"In fondo si tratta solo di scavare una buca e di tenere a bada Alec quando si risveglierà." Magnus sapeva che dietro al 'quando' di Isabelle c'era in verità un 'se', ma la ringraziò mentalmente, perché non avrebbe saputo gestire l'udire quelle due lettere.
Qualcuno alle spalle dello Stregone tossì, e quando questo si voltò riconobbe Jace, che era stato affiancato dalla ragazza dai riccioli rossi, che si stava prendendo cura di lui eseguendo qualche Iratze, sebbene si stessero rivelando poco utili. Ad un tratto vide la mano e lo stilo di Clary bloccarsi e il suoi occhi assottigliarsi. Poi con frenesia la ragazza aprì la giacca della tenuta da caccia del biondo e la sfilò, lasciando Jace in maglietta, e fece per avvicinare la punta dello stilo all'avambraccio, quando Magnus proruppe: "Che stai facendo, di grazia?" 
"Una nuova runa. Traccio una nuova runa." Clary distolse brevemente lo sguardo dal braccio di Jace. 
"E a cosa servirebbe?" Per qualche motivo nella voce dello Stregone c'era una leggera nota di sufficienza. La rossa si disse che doveva essere causata dalla situazione che lo metteva sotto pressione e non vi badò più di tanto. 
"So solo che è una runa Parabatai speciale, che potrà portare anche Alec. Ti ricordi la runa dell'Alleanza, no? Praticamente ha lo stesso principio."
Senza aspettare che l'altro ribattesse cominciò a marchiare la pelle del ragazzo, che mugolò indispettito e socchiuse gli occhi, disegnando nuove linee sulla tradizionale runa Parabatai. A un terzo della linea verticale del marchio fece partire un semicerchio, a cui aggiunse una curva all'estremità più alta, e un'onda obliqua sulla parte bassa che lo intersecava, andando a creare quella che avrebbe potuto assomigliare a una 'Q' incompleta.
"Come fai a sapere che non sia pericolosa o che non avrà effetti collaterali?" Isabelle si era alzata e si stava avvicinando a lei.
"Infatti non lo so." rispose con voce sommessa la rossa, che si stava rimettendo in piedi a sua volta per avvicinarsi al corpo di Alec. 
"Magari ucciderà entrambi perché non funziona come credi!" La mora a quel punto stava quasi urlando, in contrapposizione al tono pacato della rossa. "Credi che io non abbia nulla da perdere se non dovesse funzionare?" ribatté spostando lo sguardo su Jace. Poi osservò duramente Isabelle e Magnus. "Ho dei poteri, dovrò imparare a usarli sempre meglio, e non mi sembra di aver fatto danni fino ad ora, anzi, le mie rune hanno funzionato e sono risultate assai utili moltissime volte. Quindi fatemi la cortesia di starvene zitti e di sperare che vada tutto bene anche questa volta."

Magnus guardò prima il suo Cacciatore e poi la ragazzina indignata. Voleva puntualizzare che non aveva detto assolutamente niente di denigratorio nei confronti delle capacità della rossa, ma intavolare una nuova discussione significava perdere altro tempo prezioso per Alec, per cui lasciò perdere.
"Bene, cosa stai aspettando? Disegna questa runa e fai in fretta, non resisterà ancora a lungo. Dobbiamo ancora seppellirlo e ci vorrà del tempo." Lo Stregone stava cominciando a spazientirsi e a temere per la riuscita della transizione; arrotolò la manica del giubbino nero di Alec e guardò Clary di fronte a sé apportare le stesse modifiche alla runa che aveva eseguito anche su Jace. 
Recitando qualche parola in aramaico lo Stregone eseguì un incantesimo che rese tutti invisibili a chiunque non avesse la Vista, e avvisò gli altri, o almeno quelli che erano coscienti, che lo ringraziarono approvando la sua idea.
Prese tra le braccia il corpo di Alec e si rimise in piedi, aspettando che le due ragazze e Sheldon -o qualunque fosse il sui nome- aiutassero Jace a rialzarsi e a camminare, allacciandosi le sue braccia alle spalle.
In velocità Magnus aprì un portale di fronte a sé e si voltò verso gli altri, che gli si stavano avvicinando. 
"Il cimitero sulla 52-74 East 2nd Street." asserì senza che gli fosse domandato. 
Focalizzando il luogo, i sette ragazzi attraversarono silenziosamente il portale, ritrovandosi poco dopo di fronte al grande cancello con inferriate di metallo, dove era affissa un'epigrafe in quello che doveva essere marmo ingrigito che recava l'insegna 'NEW YORK CITY MARBLE CEMETERY'.
"Ma è chiuso..." constatò la rossa osservando il catenaccio bloccato da un grosso lucchetto sul cancello.
"Non credo sarà questo il problema. Vi siete mai fermati davanti a una porta bloccata?" Ribatté lo Stregone.
Le due Cacciatrici scossero d'accordo la testa e Isabelle estrasse il suo stilo per poi tracciare una runa d'apertura sull'ottone del lucchetto.
"E poi è meglio così. Il cimitero è visitabile solo su prenotazione, visto che, essendoci seppellite moltissime persone facoltose, non è utilizzato.  Di sicuro non avremo impicci o gente che ci ronza attorno nonostante sia notte." proferì Magnus, in tono piatto, quasi spento. 
Il cancello si aprì producendo un acuto cigolio metallico, fastidioso come il rumore delle unghie sulla superficie di ardesia di una lavagna. 
Il Figlio di Lilith storse il naso infastidito e lanciò uno sguardo carico di apprensione al ragazzo tra le sue braccia.
"Dobbiamo sbrigarci." affermò mentre cominciava a correre verso il centro dell'antico e raffinato cimitero cosparso di monumenti e pilastri funebri, seguito a ruota dagli altri. 
Clary aiutò Jace a sedersi con la schiena appoggiata ad una lapide, mentre Magnus, posato Alec sull'erba corta, con una nebbiolina viola proveniente dalla punta delle dita, creava una buca nel terreno, abbastanza grande da poter accogliere il corpo longilineo del ragazzo. 
Simon si avvicinò con Isabelle alla fossa e vi si accucciò di fronte, in attesa di dover fare il suo lavoro. 

Lo Stregone si inginocchiò e riavvicinò il corpo di Alec al petto, scostando con un movimento delicato e colmo di dolore i disordinati ciuffi corvini dalla sua fronte diafana. Abbassò il capo all'altezza di quello dell'altro e posò un casto bacio prima sulla sua fronte e in seguito sulle sue labbra fredde, poi si alzò in piedi tenendo Alec tra le braccia e fece un passo per avvicinarsi ancor di più alla buca. Si chinò e vi adagiò dentro il corpo con delicatezza e amore, chiudendo gli occhi poco dopo. 

"Ancora non lo avete seppellito?"
Tutti si voltarono quando sentirono il cigolio del cancello di ferro e la sprezzante voce di Raphael Santiago alle loro spalle. 
"Oh chi si rivede, Magnus Bane. Mi dicono che la tua situazione amorosa non sia delle migliori!" 
Lo Stregone in questione serrò la mascella e assottigliò lo sguardo.
"Non infierire, figlio di buo-" Isabelle venne interrotta da Simon, che rivolgendosi al suo creatore con tono fermo disse: "Tu ce ne stai facendo perdere altro. Dacci una mano invece, no?"
"Caro il mio Diurno, ti stai facendo sempre più pungente, in quanto a carattere." rise da solo e Magnus si ritrovò a pensare che ci dovesse essere qualcosa che non andava nei suoi geni, se trovava esilarante il commento di Sean. 
"Come hai fatto a trovarci?" biascicò Clary, accanto a Jace.
"Semplicemente utilizzando i miei sensi. Vi ho sentiti quando parlavate prima di attraversare il portale." rispose il Nascosto "E ho sentito anche quella cosa poco carina che hai detto riguardo a me." finì rivolgendosi a Isabelle, che dovette trattenersi per non conficcare un paletto di legno nel petto del vampiro.
Magnus si voltò nuovamente verso la buca e con uno schiocco di dita e qualche scintilla ricoprì di terra il corpo del Cacciatore. Deglutì a vuoto e cercò di trattenere le lacrime che minacciavano di rigargli le guance. Si sedette a gambe incrociate sul terreno scarsamente illuminato dal riverbero della luce proveniente dai lampioni fuori dalle mura del cimitero e si rese conto che l'aria stava diventando sempre più fredda. 
Sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla in quello che doveva essere un gesto di conforto, alzò lo sguardo e incontrò gli occhi tristi di Isabelle. Jace, appoggiato a Clary, si stava riprendendo fisicamente, notò lo Stregone, ma il suo volto appariva straziato dal dolore quanto il proprio e quello della sorella. Magnus lo vide poi studiare la runa Parabatai modificata dalla rossa e passarvi sopra le dita affusolate. Trepidante continuò poi a fissare il terreno davanti a sé con gli occhi da gatto, in ansiosa attesa di un minimo movimento.
"Forse avete aspettato troppo prima di seppellirlo." Raphael non suonava più spocchioso, piuttosto realista e serio. 
Magnus serrò la mascella, ormai aveva perso il conto di quante volte avesse fatto tale gesto quel giorno. Le mani gli tremavano, e la vista era appannata. 
Il tempo trascorreva e ne era passato troppo; Alec era stato seppellito da almeno venti minuti, i più lunghi che Magnus avesse mai vissuto, senza che accadesse assolutamente nulla. 

Lo Stregone, così come tutti gli altri, cominciava a temere che le sacche di sangue che aveva fatto comparire in precedenza sarebbero state inutili. Continuava a giochicchiare con una di esse e a rigirarsela tra le mani, in attesa di poterla passare a uno dei due vampiri presenti perché la dessero ad Alec senza che questo provocasse una carneficina.

Una folata di vento gelido squarciò l'aria ferma della notte newyorkese, sollevando qualche foglia secca dal suolo. Magnus Bane non si curò dei capelli scompigliati che gli coprivano il volto, né del mascara colato sotto agli occhi. Non fece caso nemmeno al fatto che Raphael si era voltato e, percorrendo il vialetto del cimitero a ritroso, era uscito dal cancello di ferro battuto.
Si sentiva inerme e impotente. E odiava quelle sensazioni. 
"Magnus... Forse dovremmo..." Isabelle tentennava. Non era facile sentire la Cacciatrice insicura, lei che era così determinata. 
No, Magnus non voleva, non poteva andarsene e lasciare lì il corpo del suo Fiorellino. Piuttosto sarebbe rimasto lì anche lui. 
Si passò una mano sugli occhi, poi, quando anche la speranza stava per morire e lasciare spazio alla sconfitta, debolmente la terra si mosse.



Angolo di quella che ha trovato una Parabatai:
Gnam, scusate il disagio sopracitato e l'attesa (ma ci siete abituati lo so 😆) 
Ebbene eccomi qui con il capitolo più lungo di tutti. Spero non sia risultato troppo pesante. In foto c'è la runa Parabatai modificata di mia invenzione, spero sia passabile. Inoltre mi sono andata a leggere metà sito del city Marble cemetery, molto interessante hahahhaha. Adoro quel cimitero. È davvero bello. *arrivano ortaggi*
Ne stanno succedendo di cose, eh?! Fatemi sapere che ne pensate della situ (=situazione), dai. Possono essere anche lanci di ortaggi.
Volevo chiedervi qualcosa ma non ricordo, BTA!
Ringrazio di cuore voi lettori silenziosi e la mitiche, sfavillanti, fantastupende e glitterose Chesy, Stella13, Fede150701love e Trislot. Vi amo. 
Alla prossima!
  
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