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Autore: Caroline94    03/08/2015    2 recensioni
Subito dopo la nascita delle nuove principesse le perle scompaiono e si disperdono sulla terra finendo tra le mani di sette ragazze. Le principesse sono troppo piccole per governare e senza le perle il Regno del Mare é destinato a cadere... toccherà alle prescelte proteggere l'oceano e i suoi abitanti: come se la caveranno?
[Storia ad OC: iscrizioni chiuse]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kira osservò attentamente la perla che aveva tra le mani, era di un bell'arancione brillante... e brillava!
Era splendida però... le perle in genere non erano bianche? Questo dubbio la pervase e le mise in testa un interrogativo: che fosse importante?
Non ci pensò su due volte prima di fare dietro-front e risalire la spiaggia, lasciandosi borsa e tela alle spalle. Percorse velocemente le vie della città ancora addormentate fino a raggiungere il suo appartamento nel centro, senza tanti indugi schizzò filata in camera sua e si mise al lavoro.


Il sole era già alto nel cielo di quella calda mattina, le case si svegliavano e le strade si riempivano.
Maru era appena tornata dall'allenamento mattutino e si sentiva piena di energie. Posò la tavola e la tuta nell'anticamera del bagno poi si fece la doccia.
Era uno splendido lunedì!
Mentre si passava l'asciugamano tra i capelli si osservò al grande specchio della sua camera "Oramai sono pronta per il torneo" disse al suo riflesso "A giungo li batterò tutti!" sorridendo si vestì e, afferrata la cartella, uscì di corsa per andare a scuola, l'ultimo anno che avrebbe passato alla Rainbow School. Dopo meditava di partecipare ai vari concorsi e tornei di surf per poter accedere alle finali olimpiche.
Era sempre stato il suo sogno, fin dalla tenera età di nove anni quando cominciò a praticare il surf.
"Parteciperò alle olimpiadi. Si!" con quell'ultima frase fece un salto di quasi tre metri atterrando con le braccia ancora in aria davanti ad un bar vicino al marciapiede; le persone sedute al tavolo la guardarono esterrefatti. Maru abbassò le braccia, girò la testa e si defilò velocemente nascondendo il viso dietro la cartella: Che vergogna...

"Serena, alzati o farai tardi!" la voce di sua madre le arrivò attraverso la stanza "Oh, hai rotto di nuovo la sveglia!" la signora Mitsuke era in piedi davanti alla porta, da sotto il grembiule bianco spuntava la gonna di un bel vestito rossastro con le maniche scorciate, i capelli blu che le arrivavano alla schiena erano sciolti, gli occhi acquamarina guardavano con severità la figlia e tra le mani poggiate sui fianchi stringeva un mestolo.
"Ha cominciato lei!" si difese la ragazza sbucando da sotto le lenzuola "Mi ha svegliato con tre ore di anticipo"
"Non so davvero cosa fare con te" sospirò la donna.
"Comincia col non regalarmi più sveglie" suggerì lei.
"Forza, tirati su. Fra poco sarà pronta la colazione" e detto ciò uscì. Serena si stiracchiò con uno sbadiglio, scese dal letto e si sfilò la camicia da notte color crema ornata di sbalzi, s'infilò sotto la doccia e si diede una lavata veloce, poi si vestì e scese a far colazione.
"Oggi cominci un nuovo anno scolastico, non sei contenta?" domandò sua madre mettendogli davanti una ciotola di riso e condimenti.
"Oh, si... scoppiò di gioia" rispose lei sarcastica.
"Dai, altri due anni e poi avrai finito. Vedrai che passano in fretta"
"Lo spero" ingurgitò la propria colazione velocemente, afferrò la propria cartella e uscì.


Kira osservò il proprio lavoro soddisfatta: uno spesso cuore di plastica dura arancione chiaro era attaccato ad una catenina d'oro. Lo aprì con uno scatto e mise la piccola perla nel cavo all'interno del ciondolo, che indossò.
Se quella perla era davvero importante con molta probabilità qualcuno sarebbe venuto a reclamarla, fino a quel momento era meglio tenerla al sicuro. Era così sovrappensiero che si era completamente dimenticata del borsone con tutte le sue cose che aveva lasciato in spiaggia. Vi tornò velocemente ma, appena trovò il punto, con suo orrore notò che non c'era più nulla se non lo sgabello a tre gambe.


Ariana si era alzata prestissimo quella mattina tant'é che quando Reyna salì per chiamarla la trovò già pronta, che guardava fuori dalla finestra.
"È tutto a posto?" domandò restando sulla soglia.
"Certamente" rispose la ragazza con un sorriso grandissimo, voltandosi verso la futura nuora.
"Bene, allora che ne dici di cominciare la giornata con una ricca colazione?"
"Sto morendo di fame!" Ariana scese velocemente le scale fino alla cucina dove suo fratello era già a tavola "Buongiorno Jason" salutò scoccandogli un bacio sulla guancia.
"Allegra stamattina?" chiese lui.
"Tantissimo. Non vedo l'ora di cominciare!"


"Non vedo l'ora di finire" sbottò Amaya chiudendosi la porta della baia alle spalle. La giornata non era ancora cominciata che già desiderava finisse. Passando davanti la finestrella si specchiò per dare un occhiata al suo aspetto: i lunghi capelli neri le scendevano ordinatamente sulla schiena per finire in una bella sfumatura viola sulle punte, si scostò una ciocca ribelle dagli occhi lavanda e si aggiustò il top lilla di modo che l'elastico fosse ben alzato mettendo in mostra l'ombelico. I jeans con gli strappi erano tenuti su da una cintura e il giubbotto di pelle nero dava il tocco di classe. Gli orecchini bianchi a forma di goccia splendevano, alle mani portava due guanti retati senza dita e, ad abbellire i polsi, dei braccialetti in plastica viola. Amava quel colore, era un miscuglio tra il 'nero misterioso' e il 'rosa innamorato', così da creare un 'viola misterioso e innamorato'. Si aggiustò gli stivali neri col tacco e si preparò ad andarsene quando si ricordò di una cosa; dalla tasca estrasse un nastro di seta viola che legò alla base del collo: ora era pronta.


"Buongiorno Ariana!" Nicky le arrivò alle spalle facendola sobbalzare "Pronta per la scuola?"
"Io si ma... tu cosa ci fai qui? Non hai un insegnante privato?" rispose questa felice di vederla
"Non quest'anno. Ho convinto mia madre a farmi frequentare la scuola pubblica!" sorrise felice "Quindi preparati perché dovrai sorbirmi giorno e notte"
"Fammi indovinare: hai la nuova promozione Internet"
"Quattro giga la mese... ciò vuol dire whatsapp a manetta! Ti tartasserò di messaggi tanto da implorare pietà!"
"Oh, no, che disgrazia!" esclamò Ariana fingendosi inorridita poi si guardarobo e scoppiarono a ridere
"Allora, come me la cavo come teenager adolescente?" domandò Nicky.
"Non male, il 'whatsapp a manetta' era convincente" rispose lei riprendendo a camminare verso la scuola "Ma sono sicura che ti troverai bene lo stesso qui, anche senza atteggiamenti da teenager in crisi tecnologica" ridacchiò.
"Già, anche perché non mi si addice. Non ho nemmeno un account facebook!" esclamò ridendo.
"Non so perché ma sento che sarà un bellissimo anno scolastico!" disse Ariana "Ci aspetta un mondo tutto nuovo, d'ora in poi. Già lo vedo: Nicky e Ariana, i terrori dell'istituto!"
"Non esagerare che altrimenti mia madre potrebbe anche cambiare idea e richiamare il signor Gaimon. Non mi piaceva per nulla quel tipo, né lui né i suoi: 'Lo studio è importante quanto uscire con i ragazzi, ricordalo Nicky'. Quanto lo odiavo"
"Oh, beh. La signorina Fujinami è quasi identica. Sicura che non siano parenti?"
"Spero di no!" esclamò scandalizzata al solo pensiero.
Ariana ridacchiò ed entrò nel cortile della scuola: marzo era appena cominciato e con lui un altro anno scolastico alla Rainbow School, l'ultimo per loro.


"Takamine! Takamine! Takamine, insomma!" la signorina Fujinami sbatté il libro di letteratura sulla cattedra facendo sobbalzare la ragazza che se ne stava a testa china sul banco.
"Presente!" esclamò balzando in piedi tra le risate di tutti.
"Takamine" ringhiò la professoressa "che stavi facendo?"
"Ahm, nulla... nulla" rispose con un sorrisino "Avevo una macchia sulla gonna e cercavo di toglierla" spiegò indicando la gonna marrone della divisa.
"Certe cose potresti evitare di farle durante la mia lezione?" sbraitò la donna.
"Certo, mi scusi!" esclamò lei inchinandosi per poi tornare a sedersi con un sospiro. Si assicurò che la professoressa tornasse alla sua lettura prima di abbassare gli occhi e dare un occhiata allo schermo del suo cellulare: i messaggi di Ariana erano così coinvolgenti da farle scordare persino di essere in classe!
L'ultimo che aveva mandato diceva: Nicky è dei nostri, oggi primo giorno per tutti! Sarà un anno fantastico!
"Puoi scommetterci" sussurrò lei adocchiando Taori in fondo all'aula.
   
 
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