*CAPITOLO 4*
Un tipo veramente strano
* Flashback *
< mamma, mi sono fatta male il ginocchio> < piccola aspetta che la mamma va prende un cerotto>........ < ecco tesoro mio > < fa ancora male mamma > …..< sai cosa devi fare quando senti dolore?> … < no > … < pensa a qualcosa di bello e dimenticherai tutto >
Non so che ora fosse, che giorno fosse e dove mi trovassi..... sentivo solo “ bip bip bip “.
“ che cos'è questo rumore?” cercai di aprire gli occhi, mi ritrovai su di un letto, guardandomi attorno, riconobbi la stanza di un'ospedale.
“ che cosa mi è successo” in quel momento ricordai , le botte, il sangue, le lacrime.
Incomincia a piangere..
< grazie a Dio sei sveglia > un uomo vestito di bianco entrò dalla porta < scusi, come sono arrivata qui?> < lei è stata vittima di una violenza da parte di un barbone, un uomo ha visto l'accaduto e ha chiamato l'ambulanza” strano che qualcuno mi abbia prestato soccorso “ < lo ringrazi da parte mia > < lui è qui fuori è rimasto ad aspettarla, era molto preoccupato per lei >”preoccupato per me ?” < o beh allora me lo faccia ringraziare di persona > il medico uscì dalla porta, poi entrò un uomo, aveva un cappello i baffi e degli occhiali da sole, vestito sportivo.
Rimase fermo davanti alla porta che chiuse dietro di se, mi fissò intensamente, per un minuto, poi si avvicinò, andandosi a sedere sulla sedia che avevo di fianco al mio letto.
Trovavo che quel tipo vestito così, fosse veramente strano. Nessuno dei due parlava, allora decisi di rompere io il ghiaccio < sei tu che mi hai salvata?> fece di si con la testa < beh allora ti ringrazio molto > quel tizio non spiccicava una parole, mi sentivo molto a disagio.
< sono molto addolorato per quello che ti è successo > disse con voce flebile, non riuscivo a dimenticare il dolore che provai, mentre venivo picchiata, e misi le mani sul volto, la sua mano mi tocco la spalla e sbalzai in aria togliendola velocemente, lui rimase spaventato dalla mia reazione e si sposto in dietro.
< scusa non so perché l' ho fatto perdonami, credo di essere ancora sotto shock >.... < no scusami tu, sono io che non dovevo permettermi> si scusò < come ti chiami?> domandai < Mi chiamo Mike e tu> < Susan> sorrise < tieni Susan ti ho portato questi > mi diede un mazzo di rose rosse < non ho mai ricevuto dei fiori, grazie> sorrise di nuovo, profumavano molto < sono molto belli e profumati> < sono contento che ti piacciano, spero che ti riprenderai presto>
Angolo autrice
Mmmh questo Mike mi piace molto, spero la storia vi stia piacendo :) un bacione a tutti.
Raffaella <3