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Autore: Okataklysmos    04/08/2015    0 recensioni
"Non glielo dissi neanche quel giorno, quando mi mostrò le cicatrici della mia mancanza."
cicatrici è un insieme di flashback e riflessioni autobiografiche, 499 parole buttate giù in una notte piena di rancori.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cicatrici


A Lui,
che non leggerà mai nulla di ciò che ho scritto.

 
Un ricordo resta impresso nella tua mente per un mese, forse due, o magari anche per un anno.
Ma una mattina ti svegli e ci pensi, improvvisamente ti rendi conto che non ricordi più esattamente le parole di un discorso o la sequenza precisa dei fatti accaduti in una giornata.
E potrai metterci tutto l'impegno possibile al mondo, ma non riuscirai a ricordare.
Finché arriverà il giorno in cui non ci penserai neanche più.
 
 
Schiusi le labbra, ma la prima lettera dell'alfabeto mi morì in gola.
Non so se avessi voluto pronunciare il suo nome, o soltanto un fonema di stupore.
Erano passati mesi, forse anni.
Lui era lì, proprio come la prima volta, seduto sulle scale.
Gli occhi verdi del bambino, gli stessi di sempre, puntati nei miei con più sicurezza di prima, non più gonfi di lacrime ma traboccanti di rabbia. Con il doppio della paura, in fronte pareva avesse scritta una richiesta d'aiuto.
Ebbi voglia di sorridere e piangere allo stesso tempo, non era cambiato nulla.
Io ero sempre la ragazza pronta ad affrontare il mondo, colei che non vedi mai affranta, la tipica ragazza forte. Lui era semplicemente opposto.
In un attimo non ricordavo più ciò che era successo un anno fa, non c'erano più i risentimenti, non provavo rancore. Lo amavo come prima, mi fidavo più di prima.
Mi accorsi solo dopo che mi ero seduta vicino a lui, poggiando il capo sulla sua spalla che non avrebbe mai accolto nessuno come accoglieva me.
Lui parlava, discuteva di qualcosa che non capivo. Non mi importava. Avevamo una vita per narrarci delle nostre gioie, anche dei nostri dolori. Non era il momento. C'eravamo solo io e lui.
Parole messe in fila senza un reale significato.
Silenzio.
“Mi sei mancata”
Rimasi ad occhi chiusi, lui mi stampò un bacio sulla fronte. Mi strinsi di più a lui.
Paura. Paura di perderlo ancora una volta.
 
Non gli dissi mai che era il mio primo pensiero appena sveglia, e l'ultimo prima di dormire.
Non gli dissi mai che mi sarei sempre fidata, anche quando gli ripetevo che la mia fiducia l'aveva persa e che non l'avrebbe mai più ritrovata.
Non gli dissi mai che era l'unica persona che mi aveva fatto piangere e ridere assieme.
Non gli dissi mai che, nonostante tutto ciò che avevamo passato insieme, era colui che mi conosceva più di tutti.
Non gli dissi mai che avrei fatto di tutto pur di vederlo sorridere davvero.
Non gli dissi mai che se ero diventata una persona migliore, era solo per merito suo.
Non gli dissi mai che sarei stata sempre fiera di tutto ciò che avevo fatto per farlo star bene, anche se non sarebbe stato mai abbastanza.
Non gli dissi mai che era l'unica persona che io potessi amare.
Non glielo dissi neanche quel giorno, quando mi mostrò le cicatrici della mia mancanza.
 
 
Lo ricordo così io, gli occhi grandi e i capelli neri scompigliati.
 
 
 
 
  
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