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Autore: Chainblack    04/08/2015    6 recensioni
Una raccolta di Fanfiction scritte in collaborazione con Whitemushroom, dove raccontiamo storie alternative sui vari personaggi dell'universo di Dissidia - Final Fantasy e sui loro punti di vista secondo la nostra visione delle loro avventure.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Personaggio: Exdeath
Genere: Introspettivo, Missing Moments
Rating: Giallo

Tutto scompare

Questo posto non mi piace. Non mi piace e non lo comprendo, proprio come i suoi abitanti.
Durante la mia breve permanenza qui ho avuto modo di conoscere in maniera più approfondita le creature con cui ho a che fare. A prima vista possono sembrare umani, ma nessuno lo è davvero. Il loro tanfo è inconfondibile, non importa quanto tentino di velare la loro natura. Conosco l'odore dell'oscurità, essendone composto io stesso.
I motivi per cui siamo stati convocati qui? Apparentemente concreti, ma non molto, in realtà.
Chaos... che essere misterioso. Circondarsi di potenti alleati per il solo fine di morire, e attendere la propria fine seduto su un trono, a non far nulla. Le sue scelte mi sembrano completamente irrazionali.
Irrazionali? No, non dovrei appellarmi a quel termine. Nemmeno io sono guidato dal raziocinio. Più da un istinto. Chissà, forse siamo più simili di quanto non sembri.
Ed io, essendo qui, rappresentando i suoi eletti, dovrei essere considerato un suo subordinato? Chaos ha commesso alcuni errori di calcolo.
La "fine" che lui e Garland stanno aspettando non si basa sulla semplice morte. E' ancora debole, ma lo sento. Il Vuoto cresce, e inghiottirà ogni cosa. Anche Chaos. Anche Cosmos, e tutti i guerrieri delle sue fazioni.
Questo mondo sprofonderà, e allora resterà l'unica, vera divinità. Io.
Ma questa profezia non sembra turbare i miei "compagni". Il pagliaccio e la scimmia argentata sembrano essere troppo intenti a inventare strani tranelli per rendersi conto del loro imminente destino. L'imperatore e la strega sono troppo occupati a tentare di spodestare Chaos invece di preoccuparsi del vero nemico.
Che situazione ottimale. Niente è meglio di un branco di stolti per portare avanti un piano. Eppure, forse non sono tutti così ottusi. Vi sono delle eccezioni. Delle rarità.
Garland è un occhio vigile che veglia su ognuno di noi. Controlla ogni nostra mossa, anche le mie, come un fedele mastino. Ignoro le sue ragioni, ma la sua fedeltà a Chaos deve avere delle radici profonde.
La Nube sembra essermi affine. Lei è l'unica tra loro ad essere al corrente del vero destino del mondo. Ma non è che un araldo, un messaggero. Io sono il predestinato. Non ci sarà posto per entrambi quando il Vuoto divorerà ogni cosa. Me ne sbarazzerò quando sarà il momento.
E poi c'è lui; Golbez. Se tutti i guerrieri di Chaos sono strani, lui lo è più di tutti. Che personaggio particolare.
I suoi pensieri sono illeggibili, il suo umore imperscrutabile. Agisce sempre da solo, e non riesco mai a intuire dove vada, o cosa faccia. Davvero misterioso.
E' una minaccia.
In lui sento la puzza dell'oscurità, ma è più lieve. Non posso fidarmi di lui.
Fidarmi? Ho davvero bisogno di fidarmi di qualcuno? Irrilevante. Tutto scomparirà nel Vuoto. Devo solo attendere.
Sì, attendere. Arriverò alla fine di questo conflitto, sarò paziente. Presto questi stolti saranno parte integrante del Nulla, ma per adesso ho bisogno di loro.
Fintanto che sarò qui, dovrò sottostare alle sciocche regole di questo mondo. Sarà meglio individuare gli elementi più problematici ed evitarli.
- Sei ancora immerso nei tuoi pensieri, Exdeath? -
Una voce mi chiama. La conosco molto bene.
Golbez avanza verso di me col suo passo lento e posato, come al solito. Non comprendo il motivo della sua visita, né ho motivo di credere che voglia attaccare briga.
Non ho intenzione di stare al gioco.
- Che cosa vuoi, Golbez? -
Non sembra turbato.
- Solo tentare di instaurare un dialogo. La nostra armata è già abbastanza a pezzi con Kefka e Jecht che se ne vanno a spasso senza dire nulla e ognuno che tesse le proprie trame alle spalle degli altri -
Noto l'allusione. Lampante. Non me ne curo.
- Tu e Sephiroth... - continua - ...non siete soliti esprimervi con i vostri compagni. Qui abbiamo tutti una causa comune, e... -
- Non confondermi con te e gli altri, Golbez. La MIA causa non è la vostra. Se proprio vuoi, puoi tentare di mettere in riga il pagliaccio e il resto della combriccola -
Lui sembra ammutolirsi. So bene che Golbez sa più di quanto non sembri, è inutile recitare. Tanto vale essere diretti, e fargli capire che potrebbe crearsi un pericoloso nemico.
- Tentavo solo di capire se anche tu stai servendo Chaos per motivi personali -
Sembra quasi sincero.
- Ebbene? -
- Ho la mia risposta -
Si volta e se ne va, così come è venuto. Ha ottenuto quello che voleva, probabilmente. I miei dubbi erano fondati: Golbez è una minaccia. Il suo disprezzo per le fila di Chaos è palpabile, si sta avvicinando troppo alla luce di Cosmos. Che voglia tradirci?
Tradirci. Di nuovo una questione di fiducia. Sto dando troppo peso a queste inezie. A che serve far parte della luce o dell'oscurità, quando poi non ci sarà più nulla?
Credevo che almeno Golbez lo avesse capito. Non ha importanza.
Ora come ora, devo semplicemente vincere questa guerra, e Golbez è una pedina importante. Agire d'astuzia è essenziale; devo comprendere il motivo del suo interesse. Potrei andare a fare una visita a Cecil, suo fratello.
Fratello. Legami di sangue. Affetto. Che concetti inutili. Niente avrà più un'identità, quando tutto sarà scomparso. E' questione di tempo.
Il Vuoto cresce. Sta arrivando.
   
 
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