10. Harry Potter
"Il gioco", Negrita
Spesso mi soffermo ad osservare Albus, mio figlio.
Non che preferisca lui alle altre due pesti, solamente lui è quello che mi somiglia di più.
Dentro e fuori.
Analizzo i suoi comportamenti e le sue espressioni di bambino, rivedo me.
Di solito finisco per chiedermi se ho condotto la mia vita al meglio.
In sintesi: ho vissuto la mia infanzia lasciandomi calpestare, l'adolescenza comportandomi, mio malgrado, da eroe e il resto del mio tempo cercando di inserirmi in una normalità che mi sta stretta.
Che non mi appartiene.
Ma non sono mai stato padrone degli eventi.
Mai nemmeno di me stesso.
Non ho mai scelto volontariamente chi o cosa essere.
" Harry l'eroe ", puah!
Chiunque avrebbe potuto fare ciò che ho fatto io, con un pizzico di Fortuna.
È una consapevolezza che ho raggiunto da poco, questa: non sono stato io a condurre la mia vita.
Nessuno lo fa mai per intero.
Siamo tutti tessere, con le quali Fato, Amore e Morte giocano ogni giorno.
Solo...
Devo ancora capire se sono più spesso fatti o ubriachi.
*Note dell'Hindistancevizi (?)
Mi è stato suggerito di concludere con un "Grazie, prego, ciao... direi", ma penso sia giusto ringraziare chi di voi had spend some time reading my OBBROBBRIOH.
Con ciò... Grazie, prego, ciao.
P.S.: Forse scriverò qualcos'altro durante questo Agosto.
Se volete correre il rischio, stay tuned!
folletto *w*