Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Razor666    04/08/2015    3 recensioni
CROSSOVER TRA FROZEN E DARK SOULS
Non tutte le storie finiscono con la morte del protagonista, anzi questa storia parla di come è morta Anna a causa dello schianto di una stella su Arendelle, una settimana prima del suo matrimonio, ma parla anche di come la principessa sia ritornata in vita sotto forma di non morta a causa della maledizone generata da tale cataclisma. Nonostante sia tutto in rovina, Kristoff non è più accanto a lei, ora ha un solo obbiettivo: salvare Elsa, ma cosa significa essere una non morta:
“Ora che sei stata maledetta hai perso tutto il tuo passato, il tuo futuro, non ti è rimasto più niente e presto o tardi perderai anche le tue memorie, dopo ciò la tua coscienza si spegnerà e diventerai un essere che vagherà per queste terre con l’unico istinto di uccidere altri non morti, da allora sarai un essere vuoto.”
Genere: Azione, Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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DF Cap-08
Image and video hosting by TinyPic Elsa ed Anna, immagine fatta da Nero3X


Anna e Solaire stavano camminando per le vie congelate di Arendelle per raggiungere il palazzo reale. Dopo che la principessa aveva subito la possessione di Queelan, era cambiata completamente: l’armatura di ferro creata dalla magia della Bloodborne riusciva a portarla senza rallentare troppo i suoi movimenti, inoltre aveva con se lo spadone che aveva la stessa origine dell’armatura, che una volta si sarebbe solamente sognata di poterlo trasportare.
“Anna ti posso chiedere una cosa?”
“Se è per quel bacio te l’ho già detto, ero felice di poterti rivedere tutto qui, cioè non nel senso che era solo perché ti ho rivisto, ma perché siamo amici….giusto! E’ questo che fanno gli amici, si baciano! Tu non lo puoi sapere perché hai perso la memoria giusto…. Giusto?”
“Emm… veramente ti volevo chiedere perché hai cercato di bloccare Queelan quando voleva uscire dal tuo corpo, ho visto che tentavi di bloccare il sangue che stava uscendo, perché l’hai fatto.”
Dopo un lungo silenzio Anna rispose: “Non potevo sopportare di vederla morire, è vero ha ucciso un mucchio di persone, pero anche noi per sopravvivere abbiamo ucciso Kirk, quindi se è giusto uccidere per sopravvivere, perché solamente Bloodborne sarebbero dei mostri?” Però una volta detta questa frase Anna ragionò sul fatto che in questo modo aveva appena giustificato lo stermino di buona parte di Arendelle da parte dei Bloodborne
“Hai un buon cuore Anna, non tutti nella tua situazione avrebbero fatto quello che hai fatto tu, sono contento di averti come amica, dato che gli amici si baciano allora una volta finito tutto ciò ci baceremmo un giorno intero!”
“Emm…. Anch’io ti voglio bene… ”
 “Però avrei però una piccola domanda: cosa sono i Bloodborne?”
“E’ una lunga storia, posso raccontartela più tardi?”
“Per me va bene, anche perché mi sa che adesso abbiamo compagnia.”
Infatti una decina di guerrieri di ghiaccio gli circondò immediatamente e subito dopo un paio di giganteschi golem di ghiaccio raggiunsero il campo di battaglia per dare supporto ai costrutti più piccoli. Anna e Solaire si mesero spalla a spalla ed il non morto disse: “Sembra che tua sorella ci abbia dato il benvenuto”
“Ottimo, avevo proprio bisogno di testare i mei nuovi poteri.”
“Non montati la testa, il giorno che sottovaluterai i tuoi nemici sarà il giorno in cui diventerai vuota.”
“E tu non sottovalutare me!”
Detto questo Anna e Solaire si scagliarono contro i loro nemici. Un paio di soldati lanciarono le loro lance di ghiaccio verso Anna, ma essa scivolò sotto le armi volanti, e con un fendente raso terra con il suo spadone, mozzo le gambe ai due costrutti in un colpo solo. Prima ancore che i due soldati cadessero a terra un paio di spadaccini cerarono di sorprenderla con un assalto ai lati, ma la non morta rotolò lontano dalle lame ghiacciate e scagliò una lancia solare che polverizzò tutti e quattro i nemici. Osservando l’andamento della battaglia, i nemici non scapparono, dato che essendo solo costrutti non provano emozioni, però tutti e due i golem giganti ed i quattro soldati puntarono verso Anna, lasciando solamente un paio di spadaccini contro Solaire. Un costrutto armato di lancia e scudo caricò la principessa, ma essa spezzo la lama avversaria con un solo fendente, quindi il soldato si mise sulla difensiva cercando di evocare il più in fretta possibile una nuova arma, ma la non morta, con un poderoso spintone eseguito con il piatto della sua arma fece cadere via lo scudo del suo nemico, per poi finirlo con un singolo affondo. Subito dopo un golem supportato dai tre soldati rimasi cercò di schiacciarla con un suo piede, ma Anna si allontanò un istante prima di essere schiacciata, quindi caricò di luce il suo spadone. Successivamente i soldati cercarono di decapitarla con un attacco combinato delle loro spade, ma Anna conficcò la sua arma nel terreno e creò un’onda d’urto che fece sbilanciare tutti i nemici di statura umana facendoli cadere, quindi estrasse la sua arma dal suolo, ancora carica di luce, e colpì il piede del golem distruggendolo. Il costrutto gigantesco si inginocchiò e questo permise ad Anna di polverizzarli la testa con un potente attacco, infine diede il colpo di grazia ai guerrieri di Elsa ancora per terra. A quel punto la ragazza sorrise ed urlò al suo compagno non morto, che nel frattempo aveva sconfitto i suoi due nemici: “Allora, che te ne pare?”
Ma mentre diceva quella frase non si accorse che stava per essere schiacciata dal golem gigante rimasto in vita, ma per sua fortuna Solaire lanciò una lancia del sole, distruggendogli la testa. Anna osservo il golem disgregarsi e disse: “Grazie per l’aiuto!”
“Anna, cosa ti avevo detto? Devi sempre rimanere concentrata in battaglia, e poi mi devi spiegare come diamine hai fatto a non vedere un colosso alto 5 metri?”
“Be sai, mi sono fatta un po’ prendere…”
Improvvisamente i due sentirono, alle loro spalle, rumori di diversi costrutti che correvano verso di loro nascosti dalla tempesta, quindi optarono per una onorevole ritirata strategica, che assomigliava tanto ad un fuga a perdifiato senza una meta precisa. Dopo una lunga corsa, i due raggiunsero uno stretto passaggio tra due edifici, e Solaire rispose: “Tu vai avanti, io li fermo qui!”
“Cosa?! Col cavolo che ti lasci qui!”
“Ascolta Anna, io non ti posso aiutare contro Olaf, però posso almeno rallentare i nostri inseguitori, e poi considera che noi non morti siamo immortali finché non ci arrendiamo e perdiamo il senno, è non e possibile che io mi arrenda quando siamo ad un passo da Elsa e dal mio sole!”
“D’accordo, giurami che ci rivedremo.”
“Lo giuro, che i raggi del sole ti indichino la via….”
“… e che tu riesca a sopravvivere fino al mio ritorno…”
“…affinché i nostri destini si intreccino nuovamente.”   
“…affinché i nostri destini si intreccino nuovamente.” Risposero i due non morti in contemporanea.
Detto ciò Anna proseguì il suo cammino, chiedendosi mentalmente come diamine avevano fatto dirsi un addio così epico in contemporanea, mentre Solaire rimase indietro ad aspettare, ponendosi mentalmente la stessa domanda di Anna.

Dopo diversi minuti di cammino la principessa raggiunse un falò familiare, che quasi subito riconobbe dall’ambiente circostante essere il falò situato nel ponte che portava all’ingresso del castello presidiato da Olaf. Ella si fece forza e prosegui, e dopo diversi secondi ritrovò il cancello che tempo prima aveva aperto usando la luce per scogliere il ghiaccio di sua sorella.
“Vedo che hai l’occhio… possibile che tu non capisca quando è tempo di fermarsi?” Disse la voce di Elsa che per lungo tempo non aveva sentito.
“E tu non vuoi capire che farò di tutto per salvarti? Per 13 anni, ogni giorno della mia vita lo speso davanti alla porta chiusa della tua stanza, e lo sai una cosa? Non mi pento per nulla di averlo fatto! So che ogni volta che chiamavo il tuo nome quando ero bambina, riscaldavo debolmente la tua anima fredda e solitaria, e so per certo che se non l’avessi fatto probabilmente, non sarei più stata in grado di raggiungere il tuo cuore e non ti avrei potuto salvare tanti anni fa quando scappasti da Arendelle!”
“Sarebbe stato meglio se non l’avessi fatto, certamente la stella si sarebbe schiantata lo stesso, ma almeno tu ora non faresti la follia di rischiare la tua anima per me.”
“Ma io voglio fare questa follia!!! Anche se io fallissi passere comunque l’eternità sapendo di aver almeno provato a far la cosa giusta…”
“Non osare dire questa frase!!! E’ la stessa che mi disse Riku per convincermi che dovevamo affrontare il caos, mi disse che anche se avremo fallito avremo passato l’eternità orgogliosi del fatto che non ci saremo arresi! Io non mi sento orgogliosa di averci provato! Quando sento il mio amore contorcessi di dolore nelle viscere del caos sento di essere stata una stupida, sento che era meglio diventare vuoti e perdere il nostro senno insieme, ed invece no, ha dovuto per forza scegliere la via più dolorosa! …ti prego sorellina… io non ti voglio far soffrire, ma non voglio rimpiangere il fatto di non averti fermato quando ne ho avuto l’occasione.”
“Ed allora odiami… se non riesci a farmi passare perché mi ami troppo, allora odiami e fammi passare. Non mi importa cosa tu pensi di me, non mi importa che anche se ti salverò tu mi odierai per sempre e non mi vorrai più vedere, io preferisco perdere per sempre il tuo amore e sapere che tu sarai felice, piuttosto che avere il tuo amore e sapere che a causa di ciò soffrirai.”
“Questo è impossibile, non ti potrò mai odiare.” Quindi Elsa ritornò nel suo silenzio che Anna aveva sempre odiato, quindi superò il cancello per affrontare il suo vecchio amico ormai corrotto.
Lei proseguì per il ponte, fin quando non raggiunse il portone del castello chiuso e davanti ad esso c’era una gigantesca tigre bianca sdraiata per terra, e la non morta rimase momentaneamente sotto shock nel comprendere che quella creatura era Olaf. Ormai il suo vecchio amico non aveva nulla a che fare con l’Olaf dei suoi ricordi, il suo corpo era fatto di carne ed era ricoperto con una folta pelliccia banca, ma che a causa della temperatura era congelata.
Appena Olaf si accorse della intrusione nel suo territorio iniziò ad ruggire ed evocò cinque cristalli di ghiaccio sopra di lui, però la principessa non si spaventò ed inizio a correre impavida verso la creatura. Subito i cinque cristalli di ghiaccio partirono verso di lei in rapida successione, ma la non morta riuscì a schivarli tutti agilmente, quindi riuscì ad avvicinarsi abbastanza ad Olaf per infliggerli una profonda ferita ad una delle sue zampe. La tigre bianca, con un balzo felino si allontanò da Anna, la quale lo caricò immediatamente, ma fu un errore perché il felino balzo su di lei e la afferrò tra le sue fauci. Olaf tentò di spezzare il corpo di Anna come aveva fatto l’ultima volta, ma a causa dell’armatura non riuscì nel suo intentò, quindi infuriato la scagliò violentemente a terra. La non morta si rialzò lentamente ed urlò: “Vuoi il gioco duro Elsa… sarai accontenta!” Quindi caricò di luce il suo sparse spadone e corse verso Olaf, senza preoccuparsi di non far strisciare la sua arma per terra, creando così una miriade di scintille ed una profonda cicatrice nella pavimentazione del ponte. La creatura cercò di artigliarla con una zampata, ma Anna fece esplodere di luce la sua arma, accecando Olaf, ed allo stesso tempo si diede uno slancio in alto che le permise di colpire in pieno l’occhio sinistro del suo nemico. Olaf, invece di allontanarsi, ruggì nuovamente ed evocò nel terreno diverse stalagmiti di ghiaccio, che dopo pochi secondi esplosero scagliando a diversi metri di distanza la povera non morta. Anna tentò di rialzarsi, ma si accorse che uno dei frammenti di ghiaccio gli si era conficcata in un ginocchio, impedendole così di rialzarsi agilmente, e bere dalla fiaschetta era fuori discussione per mancanza di tempo, purtroppo la tigre si accorse della sua debolezza e le scagliò cinque nuovi cristali di ghiaccio. La ragazza capì che era impossibile schivarli nelle sue condizioni, quindi si rialzò velocemente usando tutta la forza di volontà e si mise in posizione di guardia con l’intensione di parare tutti i colpi con il suo spadone.
Il primo cristallo si disintegro impattando contro l’arma senza causare danni.    
Il secondo cristallo destabilizzò la non morta facendola indietreggiare.
Il terzo cristallo le fece perdere l’equilibrio costringendola nuovamente ad inginocchiarsi.
Il quarto cristallo colpì sua mano destra facendole perdere l’arma.
Il quinto cristallo gli si conficcò in fronte.
Appena il colpo di Olaf le perforò il cranio, il suo cervello venne quasi completamente distrutto, e senza più niente che controllasse il suo corpo, esso iniziò a dondolarsi e dopo pochi istanti cadde a terra dissolvendosi.


Ad Arendelle quel giorno era mattino presto e su di essa ad  est un gigantesco e spaventoso sole rosso a causa della maledizione di scarica Infinita, ed un piccolo esercito composto da una quarantina di soldati era nella periferia della città pronto ad assaltare il castello reale.
“Sei pronta Elsa?” Chiese Riku, mentre vicino a lui c’erano Sora e Kairi.
Elsa sospirò e rispose: “Non avrei mai immaginato che avrei guidato un assalto a mio stesso castello per uccidere mio nipote.” Quest’ultima si era appena creata una nuova armatura di ghiaccio, ed inoltre Riku si era offerto di potenziarla usando l’oscurità per proteggerla meglio dalle fiamme, dandole però un color nero scuro, e la Regina, spaventata dalla sua stessa armatura, la coprì con una stoffa color blu scuro trovata in giro, mentre tra le mani aveva un paio di piccole lame ottenute con lo stesso metodo.
“Tranquilla queste cose sono all’ordine del giorno tra i giochi di potere, pensa che anch’io ho guidato un assalto sul mio stesso castello per spodestare mio padre” Rispose Riku tentando di risollevarle il morale.
“Lo sai in tutti questi giorni che si conosciamo non mi hai raccontato la tua storia, so solo che tuo padre era un tiranno e voleva sfruttare i tuoi poteri per accrescere il suo potere.” Disse Elsa a Riku.
“Be questo è un buon riassunto, ma se vuoi i particolari….”
“E che particolari, moooolto piccanti.” Disse Sora intromettendosi nella discussione, ma che fu subito zittito da un’occhiataccia del suo amico. 
“Dicevo, se vuoi sapere il resto vedi di sopravvivere.”
“Anche tu pensa a sopravvivere, voglio sentirla con le tue parole.”
Dopo pochi secondi Elsa urlò: “All’attacco, riprendiamoci la nostra città!!!”
Dato che il Bloodborne aveva la capacità di comandare a distanza gli esseri vuoti, mandare tutto l’esercito in formazione contro il castello, avrebbe permesso a Scarica Infinta organizzare una facile imboscata usando le strette vie della loro stessa città e le sue macerie, quindi si decise di organizzare i non morti in quattro piccole unità con l’obbiettivo di proseguire fino a raggiungere i cancelli del castello.
Elsa, Riku, Sora e Kairi si divisero gli uomini in modo tale che ognuno di loro avesse una decina di uomini, quindi iniziarono l’assalto. Nonostante si fossero divisi, l’unità di Elsa più volte subì imboscate dagli esseri vuoti che un tempo erano loro compagni e la maggior parte dei suoi soldati morì con un colpo alle spalle senza che la regina potesse fare qualcosa, certo non erano perduti completamente dato che non sarebbero diventati vuoti, ma il sole rosso prosciugava le loro energie al risveglio nei falò quindi chiunque fosse morto in quel momento sarebbe stato troppo debole per combattere nuovamente. Alla fine Elsa e le atre tre unità raggiunsero il loro obbiettivo, ma alle loro spalle c’era solo una ventina di uomini. Riku e la regina scambiarono uno sguardo d’intesa e subito dopo sfondarono il cancello usando insieme i loro poteri. Purtroppo ad attenderli oltre la porta c’era un esercito di esseri vuoti, quindi ingaggiarono l’ennesima battaglia, ma questa volta erano in chiaro svantaggio numerico quindi uno dei suoi soldati le urlò di abbandonare la battaglia per sconfiggere il Bloodborne. Elsa all’inizio non lo volle ascoltare dato che non voleva abbandonare i suoi soldati, ma alla fine capì che se voleva aiutarli sul serio doveva lasciarli a morire come delle esche, mentre lei, Riku, Sora e Kairi proseguirono per sconfiggere Scarica Infinita.
Quando lei e gli altri tre ebbero abbandonato il campo di battaglia, Elsa chiese a Kairi: “Dove si trova Scarica Infinta?”
Kairi chiuse l’occhio umano e rispose: “Nei giardini interni?”
Quindi i quattro corsero per i corridori interni del castello, finché non si ritrovarono in un corrdiorio stranamente riempito di quadri provenienti da tutto il castello.
“Non mi piace per niente, avverto uno strano potere….” Osservò Riku.
Infatti subito delle strane ombre rosse uscirono dai quadri, con le sembianze dei soggetti dipinti in essi, ed i quattro dovettero usare tutti i loro poteri per sconfiggere i nuovi nemici, che per fortuna venivano distrutti in un colpo solo.
Kairi osservò le ombre dissolversi e disse: “Erano troppo debboli, non sembravano neanche guardiani, era come….”
“… se gli avesse creati per tenersi compagnia” Continuò Riku.
“Ma chi è l’imbecille che si tiene compagina con dei quadri?” Chiese Sora ridendo.
“Lo faceva mia sorella….” Rispose Elsa ripensando in un attimo al passato.
“Oh, mi dispiace” Disse Sora smettendo subito di ridere, capendo che era meglio se stava zitto.
Senza dire un’altra parola i quattro continuarono finché non si trovarono nella sala su cui c’era il portone che dava verso il giardino interno del castello, ma appena entrati furono attaccati da un qualcosa che era invisibile.
“E’ Scarica Infinta? Da quando in qua i Bloodborne sanno combattere e rimanere invisibili allo stesso tempo.” Urlò Sora?
“Non è Scarica Infnita… è qualcos’altro…” Rispose Kairi
 Anche se non riusciva a vedere chi gli stava attaccando Elsa senti che era Olaf, quindi urlò: “Olaf ti prego smettila, sono io, SONO ELSA!!!”
“E’ inutile, ormai è più simile ad un Bloodborne che ad altro, non più fare nulla per lui.” Disse Kairi.
La regina urlò di rabbia ed iniziò a sparare cristalli di ghiaccio in ogni direzione, ma Kairi la fermò e disse: “Solo io lo posso vedere, lo tengo impegnato mentre tu Riku e Sora andate a sconfiggere Scarica Infinta”
“Non lo lacerò andare, è mio amico!”
Nel frattempo Olaf cercò di artigliare Elsa con una zampata, ma Kairi la spinse via e parò il colpo con uno scudo di luce, quindi urlò: “Non lo ucciderò, dopo che avrai sconfitto Scarica Infinta potrai provare a farlo tornare in se.” Dopo di che lei conficcò il suo stocco carico di luce dentro la pelle di Olaf il quale ruggì di rabbia ed evocò i cristalli di ghiaccio. Elsa e gli altri due compresero che loro potevano essere solo d’intralcio, quindi rassegnati aprirono il portone per raggiungere il rifugio finale del Bloodborne.

Il sole rosso aveva quasi raggiunto lo zenit e nonostante da tempo tutte le piante erano ormai appassite da tempo a causa della malediozne, davanti a loro c’era un intero prato pieno di erba color viola, decorato da alberi con forme completamente aliene e fiori dai petali color vermiglio, chiaramente tutto ciò era opera del Bloodborne dato che l’ultima volta che aveva visto il giardino era solo pochi giorni fa ed era completamente spoglio. Scarica Infinta stava contemplando il sole rosso, mentre era seduto sopra un ramo di un albero completamente ricoperto da fiori che sembravano appena sbocciati. Tutto l’ambiente era bellissimo, soprattutto perché non vedeva una foglia da mesi, ma anche spaventoso a causa dei colori alieni.
Il Bloodborne sentendoli arrivare disse: “Mi chiedo come voi umani preferite ricoprivi di mattoni quando la natura è così bella.”
Elsa gli urlò immediatamente: “Dimmi Scarica…. COSA HAI FATTO AD OLAF!!!”
Il Bloodborne scese giù dall’albero ed usò i suoi poteri per rallentare la caduta ed insieme a lui caddero diversi petali vermigli dell’albero che si unirono a quelli dei fiori del prato. Appena toccò terra rispose: “Niente ha fatto tutto lui, io stavo cercando di trasformarlo in Bloodborne, ma alla fine ha opposto restanza alla trasformazione, non sapevo neanche che uno si poteva opporre alla trasformazione, ed alla fine è diventato quello che è diventato!”
“Sei un mostro!!! Possibile che non hai avuto pietà neanche per lui? Nonostante tu avessi i ricordi di Anna!”
“Proprio perché avevo i ricordi di Anna lo volevo far diventare come me…”
Elsa tentò di scagliarsi contro il Bloodborne, ma Riku la fermò e si scagliò lui per primo contro il nemico. Scarica Infinita evocò un pilastro di fuoco dal terreno, che costrinse il non morto ad interrompere la carica, ma subito dopo Sora ed Elsa lo superarono con l’intensione di colpire il Bloodborne con tutte le loro forze. Elsa tentò di scagliarli un cristallo di ghiaccio, mentre Sora tentò di trafiggerlo con la sua katana, ma Scarica Infnita schivò l’attacco di Elsa e con la sua doppia lama fermò l’arma di Sora e disse divertito: “Cosa vi credere di potermi battere stavolta?”
“Cosa ti fa credere che siamo rimasti allo stesso livello di potenza dell’ultima volta?” Rispose Sora.
Subito dopo Scarica Infinta venne trafitto alle spalle dallo stesso cristallo che aveva schivato in precedenza e subito dopo Sora evocò uno piccolo tornado che riempì di ferite il Bloodborne e lo scaglio via di diversi metri causandogli numerosi tagli alla sua armatura, infine Riku gli sparò una palla di ricoperta da fiamme nere, che però riuscì a schivare nonostante le ferite.
“Ve lo riconosco, siete diventati più forti…” Quindi Scarica Infinita si ricopri di fiamme facendo scogliere il ghiaccio rigenerando allo stesso tempo il suo corpo e l’armatura, quindi si scagliò improvvisamente su Elsa, la quale all’ultimo schivò l’attacco e lo trafisse alle spalle con le sue due lame nere. Subito dopo Riku e Sora tentarono di attaccarlo ai lati, ma il Bloodborne evocò un tornado di fuoco che scagliò i suoi tre nemici via. Prima che essi si potessero riprendere il figlio di Anna si scagliò contro Riku e lo colpì facendogli uno squarcio al ventre, ma prima che potesse fare altro Elsa evocò una lastra di ghiaccio che gli congelò i piedi bloccandolo sulla sua posizione, quindi Riku si disimpegnò dallo scontro per bere dalla sua fiaschetta, mentre Sora colpi Scarica Infinta con tutta la sua forza possibile causandogli un profondo taglio al suo fianco sinistro e fece cadere a terre dopo un volo di diversi metri. Il Bloodboorne si rialzò dolorante e stringendo i denti dal dolore sussurrò: “Non posso fallire, non ora che ho qualcuno che dipende da me.” E prima che i non morti potessero chiedersi cosa significasse quella frase, scagliò contro di loro una miriade di palle di fuoco. Elsa e Riku rimasero sulla difensiva, ma Sora si scagliò contro di lui evitando allo stesso tempo tutti gli attacchi fiammeggianti riuscendo a trafiggerlo in pieno petto. Scarica Infnita sussultò di dolore, ma prese Sora al viso e con una furia assassina lo decapitò in un solo colpo. Prima ancore che il non morto scomparve Elsa e Riku iniziarono a bombardarlo con una serie di cristalli di ghiaccio e sfere oscure, ma il Bloodborne iniziò a far volteggiare la sua arma deviando tutti gli attacchi magici. Quando i due non morti smisero il bersagliamento, Scarica Infinita era ancora in piedi ma dolorante, mentre tutto attorno era distrutto e l’albero che prima era in fiore ora era solo un cumulo di cenere. Riku si avvicinò rapidamente al Bloodborne con l’intensione di dargli il colpo di grazia, ma quest’ultimo con uno scatto lo afferrò e lo alzò da terra, ma questa volta non aveva intensione di ucciderlo, ma di divoragli l’anima dato che stava illuminando la sua mano.
“Uccidilo ora Elsa!” Urlò Riku.
La Regina caricò un nuovo cristallo di ghiaccio, ma ebbe paura, e se Scarica Infinta non fosse morto sul colpo, ma avesse finito di divorare Riku? Quindi Elsa scagliò la magia, non su Scarica Infinta, ma su Riku, il quale morì sul colpo ma la sua anima era ancora salva. Il Bloodborne guardo Elsa e disse: “Ho commesso grave un errore…. Ma perché non l’hai sfruttato mirando a me? E vero forse sarei riuscito a farlo diventare vuoto, ma sicuramente la ferita sarebbe stata molto grave ed a questo punto avresti avuto  vita facile.”
“Perché devo tutto a Riku, se non fosse stato per lui io mi sarei già arresa molto tempo fa, non potevo lasciarlo morire così!”
“Quindi hai messo in pericolo il tuo regno solo per gratitudine? Nonostante lui stesso aveva accettato il suo fato.”
“Io... non importa adesso, tanto quando tutto sarà finito tu sarai già morto.”
“Questo lo vedremo.” Subito dopo Scarica Infinta si scagliò contro Elsa, la quale riuscì a schivare tutti i fendenti ed inoltre riuscì a trovare uno spiraglio nella guardia del Bloodborne colpendolo alla spalla destra, ma subito dopo suo nipote la colpì con una sfera di fuoco a distanza ravvicinata, facendola volare in un punto del prato ancora immacolato. Il petto di Elsa era completamente carbonizzato, ma nonostante ciò, si rialzò a fatica e bevve dalla sua fiaschetta finendola per rigenerare la ferita. Il figlio di Anna si avvicinò dolorante a lei e cercò di colpirla con un’altra sfera di fuoco, ed anche Elsa cercò di lanciarli un attacco magico ma non successe nulla, anzi il sole rosso scomparve dal cielo ed al suo posto riapparve il vecchio sole color giallo, circondato da un’intensa aurora boreale visibile anche con la luce solare. Il Bloodborne guardò il cielo ed iniziò a diventare pallido e sul suo volto si intravedevano vene color nero, quindi guardò il cielo e disse: “Sembra che io abbia finito le energie, ma anche tu sei a secco, credo che fra poco questa terra conoscerà un vincitore, ma prima voglio dirti una cosa. Essendo un Bloodboorne conosco un po’ di cose sulle stelle che tu non puoi neanche immaginare, per esempio so che l’aurora boreale non sono altro che raggi del sole mortali per voi umani ma che la terra riesce a convogliare in punti specifici, formando questo fenomeno. Eppure ora che la vedo con i miei occhi mi sembra così magica, così misteriosa… ora capisco come mai ad Anna piacesse così tanto.”
Detto ciò i due iniziarono a combattere all’arma bianca, ogni volta che le lame si incrociavano si generava una piccola onda d’urto che spargeva al vento i petali color rosso. Ad un certo punto Scarica Infinta colpì con un calcio Elsa facendola cadere a terra, quindi tento di trafiggerla, ma ella si rialzò rapidamente e riuscì a colpirlo con entrambe le lame al ventre. Il Bloodborne si allontanò da lei e guardandosi la ferita, da cui non fuoriusciva più sangue, come se fosse già finito tutto disse: “Sembra che tu abbia vinto.” Quindi privo di energie cadde in ginocchio.
Elsa si avvicinò lentamente a Scarica Infinta e disse: “Ultime parole.”
“Tempo fa ti ho mentito, non è vero che le persone ti seguivano perché avevano paura di te o perché li faceva comodo, ma perché ti amavano. In realtà sono geloso di te, nonostante tu hai loro occhi eri un mostro, hanno iniziato ad amarti sinceramente per quello che sei. Ho tanto voluto essere come te, solo la stella e gli altri Bloodborne mi hanno amato per quello che sono, pensavo che uccidendo tuti quelli che mi odiavano e restando accanto a quelli che mi amavano, un giorno sarei stato felice come te. Pazienza almeno posso morire dicendo di averci provato… Elsa facciamola finita.”
Dette quest’ultime parole la Regina decapitò Scarica Infinta con le sue lame, il quale esplose in cenere subito dopo. 
 

Anna riprese i sensi e pensò: “Quindi è stata a causa di Scarica Infinta, se Olaf è in questo stato… almeno giustizia è stata fatta. Ma come avrebbe fatto Scarica a scegliere un destino diverso? Lui non ha mai ricevuto amore, tutti i suoi amici sono morti, chissà come sarebbe stato se la stella non fosse mai caduta, se lui non fosse mai diventato un Bloodborne… se lui fosse nato come mio figlio... non importa, ciò che fatto è fatto.” Quindi si diresse contrò Olaf con la chiara intensione di farla finita.

Come al solito la gigantesca tigre bianca iniziò ad artigliarla ed a lanciarle contro cristalli di ghiaccio, ma questa volta Anna riuscì a schivare tutti gli attacchi ed a colpirlo diverse volte. Olaf iniziò ad infuriarsi ed a ricoprissi con uno strato di energia nera, raddoppiando la velocità dei suoi attacchi. Anna non si aspettava una mossa del genere solo per un soffio riuscì a schivare gli attacchi letali, mentre la sua armatura la protesse dai colpi di striscio. Infine la tigre tentò di azzannarla con le sue fauci, ma la non morta creò un esplosione di luce che accecò Olaf, e questo le permise di trafiggere il suo cranio con lo spadone. Il guardiano del castello ringhiò di dolore per poi accasciarsi al suolo e scomparire in una tormenta di neve.
Olaf era finalmente in pace.
Anna si accorse che al posto della tigre c’era una pozza di sangue rosso, ed istintivamente la tocco senza una ragione specifica, ma appena lo fece una luce le accecò la vista


Scarica infinta stava percorrendo i corridori del castello guardando i personaggi dipinti nei quadri pensando: “Chissà cosa direbbero le persone di tutti questi dipinti nei miei confronti… bha probabilmente il solito: a morte il mostro! Ormai ci dovrò fare l’abitudine, comunque poteva andare peggio, se avessero deciso di regalarmi cioccolata per farli la grazia.. brrrr io ODIO la cioccolata!”
Ma senza accorgersene sbatte contro qualcosa che gli fece perdere l’equilibrio facendolo ruzzolare a terra.
“Stai bene? Scusa per lo sgambetto” Gli chiese una voce famigliare.
Il Bloodborne si voltò e disse: “Tu dovresti essere Olaf giusto?”
“Certo, tu come ti chiami, non credo di averti mai visto, anche perché la tua armatura è molto bella.”
“Grazie per il complimento, l’ho fatta con il mio stesso sangue, per la precisione con il ferro contenuto all’interno di esso.”
Quindi tentò di rialzarsi, ma Olaf gli disse: “Aspetta un attimo, voglio vederti meglio.”
“Perché?”
“I tuoi occhi, mi ricordano quelli di una mia amica che mi manca.”
“Si anche a me manca Anna” Ma dopo aver detto quella frase il Bloodborne pensò: “Non mi manca, lo rimpiazzata, eppure…. Non che diamine sto dicendo lei è morta ed è un bene… credo… basta! Cattivo Scarica non pensare a lei!”
“Come fai a conoscerla?”
“Emm… diciamo che si siamo conosciuti mentre ero solo un bambino, poi sai c’è stata la chiusura delle porte.”
“A già… vuoi giocare con me.”
“Ma non hai paura di me, non dovresti prima conoscermi meglio?”
“Sei una amico di Anna è questo mi basta.”
“Posso aver mentito.”
“No, non puoi aver mentito, se no saresti una persona cattiva… tu sei una persona cattiva?”
“Non lo so, cos’è per te una persona cattiva?”
“Non saprei, una persona che vuole fare del male agli altri….”
“Allora io sono una persona cattiva, ho fatto del male a molte persone.”
“Ma… perché l’hai fatto!? Non mi sembri cattivo.”
“Perché sono nato così, da quando sono nato ho sempre conosciuto una regola, uccidere o essere uccisi, ed io non voglio morire, non adesso che ho trovato qualcuno da proteggere.”
“Allora è tutto chiaro, tu sei come Elsa! Anche lei all’inizio ha congelato tutta Arendelle, ma poi Anna le ha fatto capire che l’amore può tutto, scommetto che se qualcuno ti fosse amico smetteresti di essere cattivo e saresti buono.”
“Allora ti posso chiedere un favore? Puoi essere mio amico?”
“Certamente…”
Quindi Scarica infinta lo abbracciò ed il pupazzo di neve disse: “Ehi in genere devo chiedere io gli abbracci.”
“Ora che siamo amici… ti posso chiedere un favore… da amico.” Chiese timidamente il Bloodborne.
“Ovvio.” Rispose innocentemente il pupazzo di neve.
“Allora… diventa come me.” Quindi Scarica Infinta fece colare del suo sangue dentro Olaf.


Anna riprese nuovamente i sensi e comprese che il motivo perché aveva visto i ricordi di Scarica Infinta era perché era entrata in contatto con il suo sangue, sia con Queelan dato che Scarica Infinta dato aveva dato a lei un po’ del suo sangue, e la stessa cosa era successa con Olaf. Infine la principessa si diresse verso il cancello desiderosa di incontrare sua sorella.

L’interno del castello era molto diverso da quello che ricordava sia per il marmo che era su tutte le pareti sia per la maestosità della sala che le si poneva davanti dopo aver aperto il maestoso portone. Ai suoi lati c’erano decine di panche simili a quelle che ci sono in chiesa ma di marmo e davanti a lei c’era un immenso altare raggiungibile da due grandi scalinate, e sopra di esso c’era una esile figura vestita di nero che pregava. Immediatamente capì che quella davanti a lei era sua sorella.
“Pensare che sei riuscita a sconfiggere Olaf, non credevo che fossi così forte” Disse sua sorella usando sempre la voce mentale senza però scendere dall’altare, né tanto meno voltarsi.
“Sembra che qualcuna mi abbia sottovalutato, d’altronde ho perso il conto di quante tue marionette ho distrutto, ha è ho pure ucciso il sicario che mi avevi mandato e sconfitto Olaf.”
“Che altra scelta avevo?”
“Potevi benissimo lasciarmi fare il mio lavoro da sorella!!! E poi sappi che anch’io odio la stella come te.”
“Lo so, per te deve essere stata dura sapere che a causa della maledizione sia Kristoff che Olaf sono perduti…”   
“Non serve che tu menta, so benissimo che è stato Scarica infinta ad ucciderli.”
“Come fai a…”
“Come faccio a sapere che Scarica Infinta è mio figlio? Perché ogni giorno venivi da me e mi raccontavi quello che era successo, anche se il mio corpo era morto, i tuoi ricordi confluivano in me e lo sai la cosa divertente? Che dopo aver visto mio figlio uccidere suo padre ed il mio amico Olaf mi continua e venire in mente su quello che sarebbe successo a mio figlio se non si fosse mai schiantata la stella, sarebbe stato buono, quale sarebbe stato il suo cibo preferito? Aspetta so che non gli piaceva la cioccolata…”
“D’accordo Anna, ho riconosciuto la tua forza fisica e la tua forza di volontà, ma comunque non puoi sconfiggere il caos da sola, ora ridurrò la tempesta così che Sora venga liberato dalla sua ibernazione, usa il mio cristallo per trovarlo.”
“E poi… Aspetta, posso aiutarti? Davvero Posso andare a prendere a calci nel sedere la stella?”
Nelle sue mani si poso un cristallo di neve.  Quindi Anna chiese: “Quindi tutto ciò era una prova?”
“...Certamente, però sappi che dopo la seconda catastrofe, il sole è diventato presentemente rosso, ho usato la mia magia per dare l’illusione che fosse normale, ma ora cha la tempesta calerà non potrò più mantenere l’illusione, inoltre anche molti demoni si risveglieranno, fai attenzione la fuori.”
Quindi Anna sentì un onda d’urto provenire da Elsa ed improvvisamente dalle finestre provenne una luce rossa invece di quelle azzurra.
“Non importa sorella, non sarà certo un sole diverso a farmi diventare vuota…. O merda.”
“Anna! Non si dicono queste parole saremo anche non morte ma…”
“Scusa Elsa devo fare una cosuccia, diciamo che un mio amico ha bisogno di aiuto.” Quindi abbozzò un inchino e fuggì via dal castello.

La principessa ignorò completamente la luce rossa provenire dal sole che sembrava essere malvagio e pensò e desiderò con tutte le forze: “Ti prego Solaire, non diventare vuoto, ti riporterò il tuo sole, ma tu cerca di rimanere integro.” Quindi Anna ascoltò il proprio cuore e sentì che anche Solaire stava correndo a tutta velocità, la non morta pensò subito al peggio ed iniziò a correre con foga maggiore.

Passarono diversi minuti ed alla fine Anna finalmente riuscì a vedere Solaire che stava guardando il sole rosso privo del elmo. La non morta si avvicinò lentamente, temendo il peggio e sussurrò: “Solaire, sei ancora lì?”
“Ciao Anna, avevo proprio voglia di rivederti.”
La principessa sospirò di sollievo e si avvicinò al non morto, e vide che erano davanti al cratere formatosi con l’impatto della stella, quindi si sedette di fianco a lui e disse: “Sai avevo paura che il sole rosso ti avrebbe fatto diventare vuoto.”
“…. Questo è impossibile…” Rispose impassibile l’amico.
“Ovvio, finché abbiamo l’uno per l’altra è impossibile diventare vuoti.”
“… perché questo è il mio vero sole.”
“Come scusa? Ma questo non è un sole cattivo?” Chiese Anna confusa e spaventata.
Solaire si alzò nuovamente e cammino per qualche metro lontano da Anna, quindi disse senza guardala: “Sai che cos’è l’effetto placebo?”
Lei si alzò immediatamente spaventata e disse: “Soalire se questo è uno scherzo io ti…”
“Dai lo so che conosci l’effetto placebo, dai dimmelo.”
“D’accordo, è quando una persona crede di avere una malattia e quindi sviluppa i sintomi di essa.”
“Esatto! Ed anch’io fino ad ora sono stato vittima della effetto placebo, credevo di essere un non morto, quindi il mio corpo si comportava da non morto, o forse è perché semplicemente il mio vero sole era oscurato… bha non importa.” 
 “Cosa ti sta succedendo, io non ti riconosco più, ti prego…”
“Succede che io sono un Bloodborne.”
“Cosa?! Stai mentendo Elsa e gli altri gli hanno uccisi tutti!”
“Hai ragione, pure io sono morto per mano di tua sorella, eppure sono rinato sotto forma di non morto, ma è tempo che io ritorni quello che ero veramente.”
“Aspetta!!! Non fare follie, ora che sei un non morto non devi più uccidere, quindi possiamo rimanere amici, non mi importa del tuo passato, non mi importa dei morti che ti sei lasciato alle spalle, io ti perdonerò per tutto! So cosa avete passato voi Bloodborne, io vi capisco, ti prego….”
“Ti ringrazio Anna, a purtroppo non mi potrai mai perdonare per quello che ti ho fatto, ti ho tolto troppo.”
“Non capisco, spiegati meglio.”
“Non servono le parole quando potrai vedere con i tuoi occhi.” Quindi Anna vide Solaire usare il frammento di stella ottenuto dai gargoyle guardiani su di se, quindi fu subito contenta di poter vedere il volto umano del suo amico per la prima volta, ma appena Solaire si voltò verso di lei; il mondo si fermo.
“E’ uno scherzo?!” Sussurrò Anna senza bene comprendere quello che aveva davanti.
“Nessuno scherzo, forse lo scherzo l’ha fatto il destino facendoci incontrare.”
“Non….no…per tutto questo tempo… tu…sei…”
“D'altronde ora sappiamo perché noi due siamo così collegati, come si dice il sangue non mente.”
“Tu sei Scarica Infinta.”
“Esatto…. madre.”







ANGOLO DEI NON MORTI/BLOODBORNE (Lasciate ogni serietà/anima, o voi che entrate)

Razor666: Salvbe a tutti lettori e tutte le letrici.
Anna: Ma seriamenente? C'era bisogno di far scoprire che Solaire era in realtà Scarica Infnita.
Razor666: Sappi che nella prima bozza della storia non c'erano i Bloodborne, poi mi domandato quale passato dare a Solaire... e la cosa mi è sfuggita di mano.
Scarica Infnita: Quindi in pratica sono quel deficente che loda il sole?
Razor666: Certamente
(Scarica Infnita fugge dalla finestra)
Solaire: Esagerato.
Razor666: Vero come ti senti a sapere di essere uno dei peggiori assassini di tutta Arendelle e che Anna è tua madre.
Solaire: Un po strano anche perchè Anna mi ha baciato.
Anna: NON LO SAPEVO, E POI E' STATA COLPA DI RAZOR PERCHE' NON ME L'HA DETTO PRIMA!!!
Razor66: Se ti avessi detto prima la verità tu non lo avresti mai baciato, come potevo negare ad i miei lettori il bacio tra Anna e Solaire.
Anna: IO TI AMMAZZO.
Razor666: Comunque in mia difesa posso dire di aver lasciato indizi qua e la, appena Scarica Infnita diventa umano, subito si rivolge al sole, Solaire tempo fa aveva detto che i suoi ricodrdi erano molto violenti ect... e poi veramente vi chiedevate se Scarica era morto o era vivo in una storia dove in 8 capitoli la protagonista muore e ritorna in vita più volte di Goku in Dragon Ball?

A presto, ciao a tutti.








  
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