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Autore: nuvole_e_popcorn    04/08/2015    0 recensioni
Malyke:
Non era altro che un'orfana cresciuta a Basso Fondo, in una città di una Luna di un pianeta mediocre che ruotava attorno ad una Stella per niente speciale. Dal cuore gentile, ma pieno di rancore verso una madre che l'ha abbandonata ancora in fasce, Malyke si ritrova prigioniera su una Stazione Spaziale con l'unico crimine di assomigliare nei modi e fisicamente all'amore perduto della Mano del Presidente. Con la ribellione alle porte, la giovane Malyke sa da che parte stare. Lo ha sempre saputo.
Jace
Testosterone e ricerca di adrenalina. La vita di Jace come pilota sulla Star Black Jack è stata questo. Figlio bastardo di uno dei Luogententi è stato cresciuto lì dai piloti e dai macchinisti. La ribellione per quanto lo riguarda è un fatto lontano. Quando una ragazzina con più testosterone di lui lo minaccia con una pistola scarica Jace sa esattamente in che cosa si sta cacciando, no? È solo un'altra avventura adrenalinica no?
Estratto dal testo:
«Hey bambolina!» la voce distorta fece tirare a tutti un respiro di sollievo e Malyke non poté non sorridere.
«Cerca di non farti ammazzare, Capitano» ordinò lei, sorridendo.
«Non ci penso neanche, Bambolina! Passo e chiudo!»
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo I

MALYKE

 

Per la prima volta nella sua vita, ringraziò gli Dei per la sua infanzia, passata nei Bassi Fondi. Aveva sviluppato, essendo abituata a vivere in strada, in una nazione in cui gli orfani di strada vengono spesso uccisi senza ragione dalle Cappe Nere, dalla polizia; un ottimo senso dell'orientamento e sapeva muoversi felpata come un felino senza farsi notare.

Non conosceva bene la Stazione Spaziale, ma, arrivata al fondo del Tunnel si era trovata nelle condutture dell'aria.. lì dentro si moriva di caldo e spesso folate di aria bollenti la colpivano in pieno togliendole il respiro. Era riuscita a uscire dalle condutture e ora si trovava in un corridoio semideserto, al fondo due cadetti si parlavano concitatamente e non si erano accorti della sua presenza, tenevano in mano delle pistole da allenamento, ovvero senza colpi -notò- e sorrise tra sé avvicinandosi silenziosa come uno Spettro.

Colpì il primo alla nuca, stendendolo a terra con un solo colpo, il secondo, ancora troppo stupito da quello che era successo non riuscì a reagire prima che lei prendesse i propri anfibi (che si era tolta per strisciare lungo la conduttura) e lo colpisse col carrarmato degli stessi sul mento, per poi afferrarlo per i capelli e avvicinare la testa al suo ginocchio pronto. Un sonoro crack le dimostrò che doveva avergli rotto il naso e a giudicare dalla posa strana, doveva avergli dislocato anche la mandibola. Quello cadde a terra con un tonfo e Malyke si impadronì di una delle loro pistole, anche se era scarica avrebbe fatto la sua figura... almeno sperava. Poi li addocchiò. Trascinò il più minuto lungo il corridoio verso un angolo buio e gli sfilò la divisa bianca, indossandola lei, recuperò il suo cappello e vi mise dentro i propri lunghi capelli castani, dovette annodare la cinghia di cuoio nero all'estremo per non permettere ai pantaloni di cadere, poi raddrizzò la schiena e cominciò a camminare con passo deciso lungo i corridoi, facendo un cenno con la testa a qualsiasi altro cadetto che passava senza degnarla più di tanto di un'occhiata.

Fu allora che l'altoparlante parlò:

«In partenza la Eagle 21 dal deck 15 in venti minuti... In partenza la Eagle 21 dal deck 15 in venti minuti direzione Platinum City» Platinum City, Malyke ragionò con quel poco di geografia che conosceva... Platinum City si trovava su un Piantea orbitante intorno a una delle Stelle sorelle Kalla e Irune, non sapeva esattamente quale delle due, laggiù il mercato nero degli Schiavi attirava contrabbandieri e ribelli da ogni angolo della Galassia; era la destinazione perfetta per svanire nel nulla! Il problema era imbucarsi clandestina su quella maledetta navicella.

«Hey Jace spicciati o la tua Nave parte senza di te!?» sentì qualcuno urlare, allora sentì qualcuno sbattere contro la sua schiena con prepotenza e per poco non cadde in avanti, se non fosse stato che lo sconosciuto l'aveva afferrata per la vita trattenendole la caduta e posando le proprie mani sul suo seno! Malyke scattò in piedi e si voltò di colpo, caricando un pugno verso lo sconosciuto pervertito, ma lui lo fermò con il proprio palmo aperto, come se se lo aspettasse.

«Cos'abbiamo qui, hmm? - domandò sornione, ghignando – una ragazzina travestita da cadetto» Malyke si rese conto di essere nei guai così estrasse la pistola (scarica) e gliela punto al petto, nascondendola tra i loro corpi.

«Senti un po', biondino – gli intimò sussurrando – sei tu il Capitano della Eagle 21?»

«L'unico e solo, bambolina»

«Devo arrivare a Platinum City»

«E...? Cosa mi viene in tasca a me, imbucandoti clandestina sulla mia tratta?»

«Non ti uccido? Non una ricompensa sufficiente, per te?»

«Tesoro, anche se la tua fosse una vera pistola, carica – le fece notare lui -non potresti uccidermi qua, dal momento che è un corridoio con una ronda ogni quindici minuti e ne sono passati dodici dall'ultimo giro di guardie»

«Cosa vuoi in cambio?» domandò allora lei, senza però allontanare la pistola dal suo petto, inarcando un sopracciglio e fissandolo con i propri occhi castani. Lui ghignò.

«Diciamo che mi dovrai un favore. E potrò riscuoterlo quando meglio mi aggrada. Ora, la domanda è, Bambolina, quanto sei disposta a mettere in gioco per raggiungere Platinum City?» le si allontanò impercettibilmente.

«Okay» disse infine, allontanando la pistola dal suo petto.

«È un piacere fare affari con te, Bambolina – ghignò lui – prego, Signora, la sua Navicella la attende» disse, facendole un buffo inchino e facendole segno di cominciare a camminare.

«Qui Comando, Eagle 21» Malyke stava in piedi dietro il pannello dei Comandi, il ragazzo che l'aveva aiutata a salire sulla Eagle 21 stava seduto lì, alla sua destra un uomo di mezza età, con le labbra cucite, un Fratello del Silenzio la osservava di sottecchi con i suoi occhi giallo-verdi.

«Qui Jace Trypol – disse il biondino – Eagle 21 richiede il permesso di partire»

«Molto bene, Eagle 21 – risposero dal Comando – quando vuoi» le porte della Stazione spaziale si aprirono e per la prima volta in vita sua Malyke vide il cielo stellato davanti a sé. Non aveva mai abbandonato i Bassi Fondi e non era pronta allo spettacolo.

«È una meraviglia, vero, Bambolina?» lo ignorò bellamente, e nel momento in cui la Eagle 21 fu fuori dalla NaveMadre Jace, questo era il suo nome, tirò fuori una manopola rossa dai comandi superiori e la tirò prima in basso e poi in avanti, aprendo un tunnel spaziotemporale e infilandocisi.

«Tieniti forte Bambolina, possono esserci turbolenze!».

«Allora Bambolina, ora vuoi dirmi il tuo nome?» stavano viaggiando stabilmente da tre ore e lui l'aveva condotta nella Seconda Cabina e le aveva dato dei vestiti più adatti a lei, un pantalone di cuoio color mogano, una giacca di pelle dello stesso colore forse anche troppo grande per lei e una camicia di lino rosso fuoco, il tutto accompagnato da anfibi da combattimento marroni un po' consumati, ma ancora buoni. Malyke si era tolta il capello e si era sciolta la massa di capelli castani e ora se li stava pettinando con le mani.

«Mi chiamo Maly – disse lei – vengo da Luna di Vera nel Sistema delle Vette Alte» finito di pettinarsi i capelli, che ormai dopo tutto il tempo passato in cella erano annodatissimi, finalmente riconoscendo i suoi lunghi capelli castanodorati lisci li raccolse in una treccia incorporata sul lato. Si era lavata e finalmente cominciava a sentirsi come se stessa.

«Io sono Jace, benvenuta a bordo della Eagle 21»

«Quanto ci vorrà per raggiungere Platinum City?» domandò, andando dritta al dunque.

«Tre giorni... È dall'altra parte della Galassia, Bambolina. - le disse ammicando – sei costretta con me, per tutto quel tempo».


È un po' corto lo so, ma comunque fatemi sapere che ne pensate! Un bacio, alla prossima!

  
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