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Autore: Angel TR    04/08/2015    1 recensioni
The rise and the fall of a heroic dictator
Ad ingannare il diavolo si finisce solo male, vero, Jin? E, alla fine, si espieranno sempre i propri peccati. {Pre-Tekken 6-Tekken 6}
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Devil Jin, Jin Kazama
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ashes denote that Fire was'
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VIVA LA VIDA


It was a wicked and wild wind
Blew down the doors to let me in
Shattered windows and the sound of drums
People couldn't believe what I'd become
Revolutionaries wait
For my head on a silver plate
Just a puppet on a lonely string
Oh, who would ever want to be king?


Jin
Tu ci credi. Credi davvero che volessi condividere tutto ciò con te. Tu credi davvero che io ami il potere, che ami realmente ciò che mi scorre nelle vene.
Forse è vero che chi ha il pane non ha i denti.
Quanta gente vorrebbe la mia forza, la mia potenza, la mia discendenza, e... il mio potere, sì. E anche il tuo. Gente come Heihachi, come Kazuya. È davvero terribile che esistano persone del genere.
E allora mi chiedo se il genere umano debba ancora esiste, se possa ancora fermare la propria distruzione. Mi chiedo se valga davvero la pena di… sì, sì che ne vale la pena.
Lo ammetto: avevo temuto fosse la fine per me. Temevo che ben presto le tenebre sarebbero calate sui miei occhi, chiudendoli, e quando questi si sarebbero riaperti, ci sarebbe stato qualcun altro, al mio posto, a guardare il mondo.
Qualcuno di malvagio.
Qualcuno come te.
Solo quando respirai le ceneri di Jinpachi che vorticavano nell’aria insieme ad altra polvere, mi resi conto che la mia idea di combatterti sarebbe rimasta solo ciò: un’idea.
Una folle idea. Non potevo batterti, non allora.
Così decisi di giocare al tuo stesso gioco: mi sarei finto un’amante del potere, della distruzione… delle uniche cose che il tuo spirito malsano riesce ad amare – ma cos’altro potrebbe far gioire uno come te?
Tu mi hai creduto. Io ho fatto tutto il possibile per non tradirmi.
E adesso, non posso far altro che aspettare…

***

C’è qualcosa di strano nell’aria.
E c’è qualcosa di strano nell’essere seduto su quel trono, qualcosa di davvero strano, anche perché in fondo non è così scomodo, non è vero, Jin?
Anzi, sembra essere di tuo gradimento. E allora. Cosa vorresti combinare? Perché c’è qualcosa che vorresti fare, si vede, stai sorridendo ed è un sorriso buffo il tuo, un sorriso inquietante.
Sei il nuovo proprietario della Mishima Zaibatsu.
Ma, a quanto pare, non ti basta.
Allora, ti metti subito all’opera: per prima cosa, grazie alla Tekken Force, riesci a sottomettere parecchie nazioni, piegandole sotto il peso della tua zaibatsu, il tuo nuovo giocattolino, e del tuo nuovo potere; poi, colpo di grazia, ti impadronisci delle loro risorse energetiche e delle loro colonie spaziali.
Eh, si, Jin Kazama alla conquista del mondo. Ed è strano perché tu non sei quel tipo di persona dalla quale ci si aspettano certe manovre così azzardate.
Tu, così calmo, riflessivo, tranquillo, tormentato; tu, che per farti spostare lo sguardo dai tuoi obbiettivi alle uniche persone che conosci un po’ meglio, ce ne vuole che ce ne vuole.
E, quando, con il mondo ai tuoi piedi, dichiari guerra a chiunque si oppone alla tua follia, con una ribellione di massa come conseguenza, Ling Xiaoyu ed Hwoarang –le due uniche persone con le quali hai scambiato più di due parole, ricordi?- non possono proprio capacitarsi, non possono proprio credere ai loro occhi: cosa stai diventando?
Ti vogliono tutti morto. E quindi, ecco che spunta un altro tanto folle – ma lucido – quanto determinato umano: Kazuya. Ne approfitta subito e mette una taglia sulla tua testa.
Che bella mossa, non credi? Così, tutti i ribelli si schierano dalla sua parte.
E allora perché sei così contento? Rieccolo, quel sorriso inquietante che mi piace tanto. Annunci il 6°Torneo del Pugno D’Acciaio.
Hai finito? Sì, sembra di sì.
Su Tokyo e il Giappone sembra essere calata una cappa nera: morte, distruzione, nessuno osa uscire, tutti chiusi in casa con la speranza di non essere bombardati da quello stormo di aerei militari che sorvola l’isola.
Le strade sono distrutte, i palazzi e gli edifici demoliti. Ed è proprio grazie a tutta questa desolazione che la Mishima Zaibatsu spicca ancora di più: immensa, indipendente, lucida, moderna ma allo stesso tempo antica, e potente, soprattutto potente. All’ultimo piano, c’è il tuo ufficio, il tuo enorme, splendido ufficio.
È una bella visione quella che hai dalla finestra anti-missile. Sei soddisfatto? Ti senti meglio ora? Annuisci.
Ma no, non sei impazzito. A te piace questo nuovo potere. Finalmente sei arrivato a comprendere ogni cosa, e finalmente hai deciso di accettare l’enorme potenziale che hai.
E sai cosa c’è di nuovo? Sai anche governare molto bene, nonostante le critiche che ti muove Kazuya –non starlo a sentire, in fondo anche lui è uno stupido umano, Jin.
Sorridi di nuovo.
Ti eri stancato della tua vecchia vita, non è così? Volevi cambiare.
Volevi smettere di fuggire, di essere solo una pedina in questo gioco a scacchi che è la tua vita.
Era come se stessi seduto in una macchina –la tua vita- ma non eri tu alla guida, bensì qualcun altro. Io.
Insomma, non era tanto bello essere solo un burattino nelle mie mani, vero? Quindi, hai deciso di allearti con me, proprio all’ultimo istante.
Quando hai sconfitto Jinpachi, mi si è stretto il cuore al pensiero di tanto potere sprecato solo perché gli stupidi insegnamenti che ti erano stati impartiti avevano annebbiato i tuoi voleri. Eppure.
Mi hai parlato. Mi hai detto che avremo usato insieme il potere. Mi hai promesso… che c’era dell’altro oltre Jinpachi. Effettivamente, mi è sembrato un po’troppo debole per me. Mi hai chiesto di lasciarti fare; e io l’ho fatto.
D’allora è passato quasi un anno e hai mantenuto la tua promessa.
Osservi Tokyo distrutta. E’tutto nostro.
Improvvisamente, una voce annuncia che il tuo jet privato è pronto. Allora lanci un ultimo sguardo al bel panorama e ti volti, senza dire niente, e nei tuoi occhi non c’è alcun rimpianto, solo fiamme che avvampano al pensiero di quel che stiamo per scoprire e bruciano ogni altra idea, senza lasciare spazio ai rimorsi.
Quando esci dalla Zaibatsu, cogli il tuo riflesso in una delle vetrate e ti fermi. Sei cambiato. Persino i tuoi limpidi occhi verde-grigio adesso sembrano più neri. In te ,ora, veramente c’è un fuoco che incenerisce il mondo intero.
Cosa c’è? Non ti stai pentendo proprio ora, vero?
Lasci correre lo sguardo sugli abiti costosi, sulle scarpe lucide, la pelle liscia e sorridi.
Sorridi soddisfatto.
Poi attraversi lo sterminato parco della Mishima Zaibatsu e raggiungi il jet; sali gli scalini con le mani nelle tasche del cappotto e lo sguardo fermo. Non hai più lo sguardo perso nel vuoto: adesso, il tuo è uno sguardo determinato, freddo e duro; uno sguardo non da umano.
È uno sguardo che non trema alla vista di una città distrutta da una guerra alla quale non era preparata.
Il jet si solleva da terra e si allontana dalla Zaibatsu ma i tuoi occhi rimangono fissi su di essa.
Non ti preoccupare, nessuno ce la porterà via.
Quando il jet atterra, tu ti alzi subito, ma senza troppa fretta. Sei così sicuro di te…mentre ti avvii verso il luogo del ritrovamento, dove tantissimi umani stanno lavorando per noi.
È allora che lo sai: lui si è già risvegliato. Chiudi gli occhi, assaporando già il gusto del suo potere nelle tue vene e della gloria che verrà con esso.

Sono passati tre mesi dalla scoperta di Azazel e del suo lento ma inesorabile risveglio.
Nel frattempo, il mondo è in crisi: ai telegiornali – quegli stupidi documentari sul male che avanza – non si parla d’altro che di crisi, dei bombardamenti, di una città spagnola che è stata completamente rasa al suolo.
In Giappone, un bel po’ di quartieri sono ormai nel decadimento totale ma tu non ti senti in colpa: quando al TG mandano in onda un servizio su Central District, e precisamente sull’11th Avenue, nemmeno l’inviato speciale che quasi viene aggredito da un’accozzaglia di ridicoli malviventi ti fa pensare; anzi, commenti con tono piatto «Quell’area era già nel degrado tempo addietro» e spegni la televisione al plasma, senza alcun’emozione negli occhi.
Il piano sta funzionando, è tutto perfetto.
Però, poi, vieni a sapere che un gruppo militare della Tekken Force si è ribellato e ora il loro capitano, il miglior generale a tua disposizione, Lars Alexandersson è chissà dove. Non mi sembra molto importante: è un umano senza alcun mezzo per sconfiggerci.
Anzi, ti dirò una cosa: Lars Alexandersson sarà l’umano a vederci salire in cima al mondo.
Dai, Jin, sorridi.
So che non c’è cosa al mondo che ti piaccia più del potere e del pensiero di aver il mondo nelle tue mani.
La cosa è molto buffa: prima odiavi il potere e non ne volevi sapere, semplicemente perché non lo avevi mai assaporato; adesso che l’hai preso, ti sembra di non averne mai abbastanza.
Sorridi, piccolo. Siamo una splendida coppia.

Jin
Ho paura.
Paura di non farcela.
Paura di lasciarmi andare.
Paura di essere sbalzato fuori da questa macchina che ospita troppi passeggeri.
Paura di non vivere più.
Per quanto non abbia mai amato la mia esistenza da quando è morta mia madre, voglio vivere. Lo voglio. Voglio fare tutto quello che le persone normali fanno: andare al cinema, dormire tranquillo in un letto, spendere una bella parte dello stipendio nelle spese, comprare libri e poterli leggere, avere un computer per sapere cosa sta succedendo nel mondo.
Cosa sta succedendo nel mondo… io lo so.
Perché sono io la causa di questa guerra. Di milioni di morti. Lascio che il dolore s’impadronisca di me in questo attimo di sconforto.

26/03/1998

A chiunque leggerà questa lettera, non sono pazzo. Non mi sto inventando nulla. Non ho visto troppi film horror e né sono un fanatico.
Non prendo medicine; non mi drogo. Eppure… in me c’è qualcosa che non va. Vorrei presentarmi: mi chiamo Jin Kazama e ho diciannove anni.
Ti prego, tu che stai leggendo, non pensare che voglio darmi delle arie o cose del genere.
È che ho davvero bisogno di buttare nero su bianco tutto quello che mi sta accadendo…non ho nessun’altro a cui raccontarlo se non a questo foglio di carta.
È cominciato tutto quando sono tornato dall’allenamento, nei boschi vicino alla villa Mishima.
Mi hanno –anzi, mi ha – attaccato. Qualcosa di viola. Non so null’altro; ricordo solo il dolore incredibile, il bruciore che ho sentito al braccio sinistro diffondersi poi in tutto il corpo.
Non so cosa sia; non so perché l’abbia fatto. Ma ho la vaga impressione che sia la causa di tutto quello che mi sta succedendo.
Ieri, ad esempio, dopo essermi fatto una doccia , ho preso un asciugamano per asciugarmi il viso e ho alzato gli occhi verso lo specchio e, credimi, credimi, ti prego, non ero io allo specchio.
Ero io ma non ero io!
L'essere inquietante allo specchio mi ha sorriso. Era pallido, aveva gli occhi rossi ed era orribile. Emanava cattiveria. Nel vapore del bagno, mi sono guardato attorno ma non c'era nessuno.
Quando mi sono girato di nuovo verso lo specchio, non c'era nessuno più.
L'altro ieri, durante gli allenamenti, ho totalmente distrutto una colonna. Non era mai successo prima.
E poi...gli incubi... sono terribili... vedo un essere demoniaco che mi somiglia incredibilmente e mi sussurra parole di morte e distruzione.
E ride. Una risata agghiacciante.
Dio, aiutatemi, aiutatemi, vi prego.

Jin
In questo frammento di tempo in cui lui è lontano, devo sbrigarmi ad organizzare la mia rivolta.
Lui non deve sapere che Azazel sarà la sua fine.

I used to roll the dice
Feel the fear in my enemy's eyes
Listened as the crowd would sing
Now the old king is dead long live the king
One minute I held the key
Next the walls were closed on me
And I discovered that my castles stand
Upon pillars of salt and pillars of sand



Devil Jin
Tempo fa, prima che il mondo fosse nelle sue mani...
Puzza di cenere, di polvere. Aveva i pantaloni sporchi, ricoperti di un fitto strato grigio.
Lo specchio d'acqua lì vicino gli confermò che la cenere aleggiava persino sul suo naso. Si distese. I pensieri turbinavano nella sua mente, veloci come la moto di quel ragazzino.
Si girò. Chi avrebbe mai immaginato che quella landa desolata fino a mezz'ora fa ospitava un rigoglioso bosco?
Si passò una mano fra i capelli, portandosi via una buona parte di polvere.
Aveva finito? Immaginava di sì. Era il suo modo di sfogarsi.
Da quanti anni era quello l'unico modo che aveva per sfogarsi? Da quanti anni quella era la sua unica occupazione?
E si diceva che mancava poco, pochissimo, per guadagnare finalmente il suo tanto agognato potere.
E invece l'odioso ragazzino continuava a tenergli testa, rallentando la sua opera di dominazione del mondo.
L'unico in grado di fermarlo. Ma non capiva che avrebbero potuto conquistare qualsiasi cosa, se solo lo avesse lasciato fare? Se solo si fosse arreso un pochino...
Chiuse gli occhi. La leggera carezza del vento lo calmò.
C'era ancora tempo.

Andiamo, Jin! Pensi davvero di potermi sconfiggere rinnegando lo stile dei Mishima? Allenandoti a karate perché "fortifica mente e corpo"?
Ah, voi umani siete davvero uno spasso. Allora, accetto la sfida. Sarò io a sopraffarti, non il contrario.


**

Forse è stato quello il momento in cui hai realizzato tutto.
Che ti stavo ingannando, che non ero ancora diventato come te. Purtroppo sei dannatamente furbo, e io non sono al tuo livello, no, non lo sarò mai – in fondo sono solo un insulso umano, vero?.
Tu mi hai rovinato la vita. E non dire che sto esagerando perché soffro di ormoni alterati.
In ogni caso... ho detto anche questo a Lars. Ho detto che Azazel era il mio palliativo per distruggerti. So che la fonte del vostro potere è la stessa, il punto è che ancora non ho capito dove e cosa sia.
Pensavo che mi avresti aiutato, che me l'avresti svelato.
Ancora una volta, ti ho sottovalutato –insolente.
Il Torneo era l'unico modo che avevo per distrarti: ero sicuro che avresti voluto metterti in mostra, Dio, una volta ho colto il tuo riflesso, una volta che mi hai permesso di guardare attraverso i tuoi occhi, in un eccesso folle di fiducia, megalomania, o non so che.
Vorrei dire che sei orribile, vorrei, davvero.
È che è una bugia e quindi taccio.
Vuoi la verità? Ma la verità già la sai, non è così?
Sei la punta di diamante della Natura, nient'altro può equipararti – se solo fossi più tranquillo.
Lo hai sentito? Sentisti quel mio pensiero? Suppongo di sì perché sorridesti, e i tuoi denti scintillanti da vampiro rifletterono la luce della luna, i tuoi occhi bianchi s'illuminarono di una luce selvaggia.
Spalancasti le immense ali d'angelo, forse lo sei davvero e sono io che sono pazzo.
Sei meglio di me. Fai male, bruci come sale sulle ferite – ritorno con la mente a quel momento, a quando capisti tutto e ti ribellasti. Ma fu troppo tardi. Gli angeli ribelli vengono puniti con l'imprigionamento, lo sai?

Arrivati sul posto, c'era qualcuno che aveva già fatto. Le parole di Lars mi fecero ridere, anche un po' per pena. Mi ricordò molto il Terzo Torneo.
Azazel era mio, così come lo era Ogre al tempo.
Io dovevo sconfiggerlo. Quindi, quando Lars, con Alisa ancora tra le braccia – non preoccuparti che si ripara – si voltò sconvolto ad osservarlo risorgere dalle sue ceneri, non esitai.
Sì, fu difficilissimo.
Ti sentii esplodere nella testa, ondate di rabbia e delusione e comprensione, un mare in tempesta, un uragano di emozioni contrastanti.
Come al solito, avevo i minuti contati. Lars tentava di fermarmi, io tentavo di fermare te e tu tentavi di fermare me.
Troppe voci nella testa, troppo rumore. Agognavo il silenzio.
o raggiunsi.

Peccato che, ancora una volta, mi hai sottovalutato, dolce, sciocco Jin.

Il corpo umano è una macchina di sopravvivenza.
Vuole la vita, vuole il respiro. Anela la luce del sole, si avventa sull'ultimo briciolo di palpito per rinascere.
Ancora una volta, la natura umana è più forte dell'uomo stesso. Ora credo di averlo capito, già.

I hear Jerusalem bells a-ringing
Roman cavalry choirs are singing
Be my mirror, my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can't explain
Once you'd gone there was never
Never an honest word
And that was when I ruled the world

{ ► Coldplay- Viva La Vida }


Angolo Autrice
Oh mio Dio. Rieccola, la pazza della coppia LarsxAlisa, troppo tempo che non smanacciava le fic (ecco spiegato l'html. A proposito, sono dal telefono: Qualche anima pia mi dice se dal pc si vede decentemente?). Avevo questa fic nel calderone da un po', volevo seguire l'ascesa ed il declino di Jin. Mmh non so come sia uscita fuori alla fine ma quanto ho adorato far dire a Jin che il suo alter ego é bono, eh? Ahahah...
Vi saluto. È bello esser tornati.
baci, Angel vostra.

  
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