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Autore: Atra    04/08/2015    5 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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-Ce ne avete messo di tempo!-.
Ma il gallinaccio deve sempre commentare tutto?!
Scocco a Dincht uno sguardo assassino, mentre gli strappo di mano il biglietto del treno. Intanto Rinoa ci sta già facendo cenno di iniziare a salire per prendere i posti a sedere. Uff, giurerei che quello vicino a Seifer se lo accaparrerà lei.
A meno che non arrivi prima io, hehe.
Nah, meglio lasciare che questi due qui si chiariscano. A questo proposito sollevo le sopracciglia in direzione di mio fratello, la cui espressione mi suggerisce che sono stata abbastanza chiara.
Mentre Seifer ci anticipa sul treno, Dincht sale le scale tutto allegro, seguito da me e da Rinoa a chiudere la fila. Perché mai il gallinaccio sarà così felice? Di certo non perché dovrà farsi il viaggio con me, dato che tutto ciò che avrà sarà un religioso silenzio.
Nel frattempo le porte si chiudono e il treno comincia a muoversi, con mia grande gioia: finalmente tra poco potrò andarmene a letto. A meno che il preside non ci abbia assegnato come punizione di pulire i cessi del Garden.
Beh...almeno lo sturalavandini lo abbiamo.
Sorrido serafica a Dincht, che ha appena sollevato lo sguardo ad annunciarmi che ha trovato uno scompartimento con due posti liberi.
Lo sapevo: Rinoa ha letteralmente trascinato via mio fratello sostenendo: "abbiamo così tanto di cui parlare!". Sì ma stai calma, che io ho occhi e orecchie ovunque, soprattutto quando si tratta di te.
E così mi devo sorbire Dincht per tutto il viaggio, per l'appunto. Sprizzo gioia da tutti i pori, davvero.
Ci sediamo, sfortunatamente vicini, mentre i posti davanti a noi sono occupati da un ragazzo con le cuffiette e da una vecchia con delle borse della spesa. Che compagnia interessante!
Mi sistemo comodamente sul sedile in pelle e cado subito in una specie di torpore che mi rimbambisce, più che riposarmi.
-Scusa- dice Dincht a un tratto, mentre percorriamo il tunnel sottomarino, dato che questa è una linea transcontinentale.
Sussulto leggermente, colta di sorpresa e sollevo lo sguardo dalle mie scarpe sporche di fango e di sangue incrostato per puntarlo sul suo viso.
Ha gli occhi color verde-acqua abbassati sulle dita, che si torce nervosamente.
-Scusa di che?- gli chiedo, aggrottando le sopracciglia e reprimendo uno sbadiglio. Lui osserva il ragazzo con le cuffie che si è addormentato con la bocca spalancata peggio di un Molboro fetido e il movimento delle sue mani aumenta, mentre risponde:
-Per l'episodio del furto dell'auto. Quando ti ho chiamata...-. Dincht si impappina, ma capisco a cosa si riferisce. Hyne, devo aver avuto una reazione parecchio esagerata!
Soffio una risata, mentre mi metto più comoda sul sedile e accavallo le gambe:
-Beh, io ho detto che hai il cervello di un Wendigo, quindi nemmeno io sono stata molto carina- sorrido, pensando che quando mi ci metto d'impegno mi escono delle cose davvero assurde.
Dincht imita il mio sorrisetto, annuendo:
-Non credevo che ti saresti arrabbiata così tanto- confessa alla fine, fischiando per enfatizzare la frase. Mi arriccio una ciocca di capelli, indifferente:
-Forse perché non mi conosci?- azzardo. Cosa vuole questo, fare fuori qualche soldato insieme e pretendere di poter prevedere le mie reazioni?
Dincht avvampa, poi sbuffa:
-Sei davvero come tuo fratello- borbotta, incollandosi al finestrino.
Io appoggio la testa allo schienale e mi rannicchio in un angolo, stendendo poi le gambe:
-Io sono anche peggio, ricordatelo gallinaccio-.

***

Quando scendiamo dal treno sono le nove di sera e in cielo non brilla la luce di neanche una stella.
Una volta fuori da Balamb, mi stiracchio e indico con sollievo il Garden, ad alcuni minuti di cammino da qui.
Affianco Seifer, soffocando il cicaleccio di Rinoa e lasciando Dincht a sferrare pugni all'aria per sgranchirsi:
-Allora, come è andata?- gli chiedo, lanciando un'occhiata a Rinoa, che si guarda intorno meravigliata. Non ha mai visto un Garden, questa?
Seifer intanto rotea gli occhi e li solleva al cielo:
-L'anno scorso non era così chiacchierona - mi confessa mogio - Però credo di essere riuscito a farle capire che può ancora contare su di me, dopotutto-.
Annuisco convinta, mentre l'ingresso del Garden si staglia davanti a noi.
Improvvisamente non ho poi così tanta voglia di entrare...
-Forza ragazzi, andiamo a conoscere il nostro destino- esordisce solennemente mio fratello, levando una mano al cielo.
-Vedrete che sarete stati promossi- ci incoraggia Rinoa con un sorriso. Le rivolgo un'occhiata esasperata:
-Abbiamo infranto tutto l'armamentario delle regole. Il massimo che possiamo ricevere sono dei calci in culo- osservo imbronciata. Rinoa si zittisce e Dincht sbuffa:
-Ormai non si può più tornare indietro. Non facciamo i codardi-.
-E bravo il gallinaccio! - esclama mio fratello, avventandoglisi addosso per dargli un vigoroso coppino - Dopo la giornata di oggi mi stai più simpatico! Sei contento?-.
L'altro sfugge per miracolo alle sue grinfie e si mette a correre strillando, inseguito da mio fratello che ride come un indemoniato.
Mi sa che Dincht non è contento.
-Ma sono sempre così?- domanda debolmente Rinoa, mentre entriamo insieme in maniera più dignitosa. Continuo a camminare annoiata:
-Pensa che io me li sono sorbiti per tutto il giorno- sospiro.
Quando arriviamo in giardino, lo troviamo deserto.
-Ragazzi, ma quando inizia il ballo?- domanda Rinoa, improvvisamente agitata.
-Quale ballo?!- mi infervoro, un campanello d'allarme che inizia a suonarmi in testa.
Dincht si volta e ridacchia:
-Ma come Atra, non sai che alla fine di ogni esame pratico SeeD si dà un ballo per festeggiare i promossi? - esclama, come se sia la cosa più ovvia del mondo, prima di lanciarsi in un discorso che sento già scottare senza nemmeno starlo a sentire: -Ah, a proposito...-.
-Io non ci vengo- borbotto subito, incrociando le braccia al petto e reprimendo il cinquecentesimo sbadiglio da quando sono scesa dal treno.
Maledizione, sono sempre riuscita a evitare tutti i balli degli anni scorsi...anche quando erano stati festeggiati i SeeD del corso di Seifer.
Devo trovare subito una scusa...argh, quasi quasi preferivo rimanere a Dollet...
Seifer scoppia a ridere indicando la mia smorfia e quella di Dincht, ma in questo momento sopraggiungono Fujin e Raijin:
-Finalmente! Dove eravate finiti?- ansima Raijin, guardando esclusivamente Seifer.
Sì, anch'io sono felice di vedervi, comunque. Sembra che mi stiano più alla larga da quando hanno rischiato grosso, dopo che io e Seifer avevamo litigato circa un anno fa. E a me non dispiace proprio per niente!
-Se ve lo dicessimo non ci credereste- mi limito a commentare, mentre Rinoa arrossisce nuovamente quando Fujin le scocca un'occhiata gelida come il ghiaccio. Raijin nota la sua presenza e fa un breve inchino, prima di far scorrere lo sguardo su mio fratello, me e Dincht:
-Sono tutti incazzati neri con voi. Farete bene ad andare subito in presidenza. Muovetevi, il ballo comincia fra mezz'ora- ci dice, prima di correre via con Fujin alle calcagna.
Rinoa ci fa un cenno con la mano:
-Allora ci vediamo stasera - ci saluta, facendoci l'occhiolino - Io vado a cambiarmi da qualche parte...-.
Seifer mi scocca uno sguardo bonario, sollevando le sopracciglia e io afferro al volo, anche se non sono molto felice. Rettifico: PER NIENTE.
Mi frugo nelle tasche e ne estraggo la chiave della mia stanza.
-Vai a cambiarti in camera mia: numero venticinque, porta a sinistra- sospiro, alzando gli occhi al cielo per far intendere che non è una mia idea.
Nel frattempo io e gli altri ci affrettiamo a presentarci in presidenza. Io e mio fratello siamo ben allenati e manteniamo la testa alta; Dincht sembra avere più l'aria da cane bastonato.
Quando entriamo, troviamo il preside Cid, la Trepe, Shu e il mio amico per la vita SeeD che assistono al nostro ingresso trionfale con le mani sui fianchi e l'aria truce.
Accidenti, che bell'atmosfera da festa!



Ok, questo è un altro capitolo di passaggio ma nel prossimo, come potete intuire, sapremo cosa il preside dirà a Seifer, Zell e Atra.
Chiedo perdono per la lentezza di questa parte, ma mi serviva un momento per riprendere il filo dopo il capitolo precedente e per introdurre il successivo senza scrivere capitoli lunghi un chilometro.
Comunque il prossimo capitolo uscirà a breve, quindi "stay turned"!
Invece nella raccolta "Fragments of Almasy's Memories" trovate la seconda parte del ricordo "Parole di troppo" a cui Atra accenna anche in questo capitolo.
Ringrazio immensamente chiunque voglia lasciarmi il suo parere e chi legge in silenzio e vi do appuntamento a presto!
   
 
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